Gaetanoalberto Inviato 6 Luglio 2022 Inviato 6 Luglio 2022 Pur sapendo che costerá lacrime e sudore, dato che la panchina è sempre stracolma di allenatori, perché non mettere in campo anche la scuola? Visto che si parla dei massimi sistemi, sono curioso di sentire le osservazioni e le idee, preferibilmente costruttive, dei nostri pilastri di saggezza. Per merito, introduco subito @melos62 e @Savgal Per demerito, l'amico @audio2 Tutti sono benvenuti. Piano con le parolacce grazie, ci sono dei lavoratori tra noi!
audio2 Inviato 6 Luglio 2022 Inviato 6 Luglio 2022 io sui bidelli la mia l' ho già detta sul corpo indocente la dissi nel forum di prima, attirandomi le simpatie di molti poi viene fuori che per mettere due banchi spaziati a misura gli ultracorpi vorrebbero la medaglia d' onore al merito, ed un aumento, ( ovvio ). che altro aggiungere, fate pure voi.
Gaetanoalberto Inviato 6 Luglio 2022 Autore Inviato 6 Luglio 2022 51 minuti fa, audio2 ha scritto: poi viene fuori che per mettere due banchi spaziati a misura gli U̶l̶t̶r̶a̶c̶o̶r̶p̶i̶ vorrebbero la medaglia d' onore al merito, ed un aumento Mah, per la verità lo hanno fatto senza ricevere alcunché. Compensi straordinari li hanno ricevuti altri F̶o̶r̶z̶e̶ ̶d̶e̶l̶l̶'̶o̶r̶d̶i̶n̶e̶ ̶p̶e̶r̶s̶o̶n̶a̶l̶e̶ ̶m̶e̶d̶i̶c̶o̶ ̶e̶ ̶i̶n̶f̶e̶r̶m̶i̶er̶i̶s̶t̶i̶c̶o̶ C̶o̶m̶m̶i̶s̶s̶a̶r̶i̶ ̶s̶t̶r̶a̶o̶r̶d̶i̶n̶a̶r̶i̶ ̶e̶ ̶p̶r̶o̶t̶e̶z̶i̶o̶n̶e̶ ̶c̶i̶v̶i̶l̶e̶
melos62 Inviato 6 Luglio 2022 Inviato 6 Luglio 2022 Molto bene, inizio a scaldarmi (se lallero) a bordo campo, domani raccoglierò il guanto del nostro martinazzoli.
Gaetanoalberto Inviato 6 Luglio 2022 Autore Inviato 6 Luglio 2022 15 minuti fa, melos62 ha scritto: martinazzoli Buona ed onorevollissima citazione. Bravo. Grazie.
Guru Inviato 7 Luglio 2022 Inviato 7 Luglio 2022 Tiriamo su questo thread che merita. Da osservatore esterno da una vita, la mia famiglia è piena di insegnanti, ho notato che tra il personale docente c'è veramente di tutto, da persone che meriterebbero un pubblico encomio per la dedizione ai fancazzisti più svergognati... i quali sono in un insulto per la società e per i loro colleghi più volenterosi. Nel privato non mi pare ci sia un divario del genere. 1
Questo è un messaggio popolare. gennaro61 Inviato 7 Luglio 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 7 Luglio 2022 Oggi per fare l'insegnante ci vuole davvero tanta dedizione e una buona compagnia assicuratrice che ti tuteli nel caso qualche genitore ti denunci perchè ti sei permesso di richiamare il figlioletto solo perchè era intento a distruggere qualcosa o a menarsi col compagno di classe. Nel contempo non puoi essere sicuro che se bocci o rimandi un alunno poi i famigliari non capovolgano l'esito del tuo giudizio ricorrendo al Tar, vanificando così tutto il tuo lavoro e minando la tua credibilità in modo irreversibile. Ai miei tempi non era raro qualche leggero ceffone dietro la capoccia ma non mi sembra che siamo venuti peggio di quelli che guardo adesso, anzi. 3
Guru Inviato 7 Luglio 2022 Inviato 7 Luglio 2022 Comunque la discussione senza un quesito chiaro fatica a decollare.
31canzoni Inviato 7 Luglio 2022 Inviato 7 Luglio 2022 Posso dare la delega a mia moglie? Ma...forse meglio di no, che tutto sommato vi voglio bene anche se mi fate arrabbiare qualche volta, discolacci!
Gaetanoalberto Inviato 7 Luglio 2022 Autore Inviato 7 Luglio 2022 38 minuti fa, Guru ha scritto: Nel privato non mi pare ci sia un divario del genere. 22 minuti fa, Guru ha scritto: discussione senza un quesito chiaro Grazie a @Guru per l'interesse. In realtà la discussione si è dilungata O. T. nella discussione su Marco Rizzo che, chissà perché, ha completamente deviato dal problema quantistico del peso atomico di tale scissione. Sono nate un po' di osservazioni generali di sistema, pubblico, privato, di costi del sistema, di raffronto in particolare con la realtà inglese, che conosco meglio. Visto che eravamo O. T. si è deciso di spostare. Non c'è dubbio che la scuola italiana sia un sistema, costituito in base a delle scelte e dei principi di fondo, il cui personale accede con diverse modalità. Ci sono organi e figure, ed è stata oggetto (o no?) di varie riforme. Certo il tema è ampio: di recente sono stati pubblicati i risultati preoccupanti delle prove Invalsi. Se siete almeno pari alle famiglie del mio simpatico istituto compresivo, avrete sicuramente qualche proposta od osservazione da dare. Aspettiamo anche lo spunto promesso dal nostro @melos62.
audio2 Inviato 7 Luglio 2022 Inviato 7 Luglio 2022 hei savgal, sei poi riuscito a far "lavorare" i bidelli anche di pomeriggio oppure siamo sempre a livello di ammutinati del bounty con te legato all' albero maestro in attesa di processo sommario ? 1
audio2 Inviato 7 Luglio 2022 Inviato 7 Luglio 2022 comunque io a saval invidio solo una cosa, anche se non lo conosco e cioè la pazienza che secondo me ne ha che giobbe gli spiccia casa.
melos62 Inviato 7 Luglio 2022 Inviato 7 Luglio 2022 @Gaetanoalberto ci sono, il tema è interessante, purtroppo oggi sono incasinato col lavoro, appena potrò darò il mio obolo di esperienza.
Questo è un messaggio popolare. Savgal Inviato 7 Luglio 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 7 Luglio 2022 Oggi ho chiuso i lavori della mia commissione d'esame, la scuola è un professionale per il turismo. La gran parte dei candidati erano già impegnati con il lavoro, il livello di preparazione era modesto, appena sufficiente, per cui chi si aveva studiato emergeva. Ho rivolto a quasi tutti almeno una domanda e chiesto se la scelta fatta di iscriversi alla loro scuola sia stata giusta. Non pochi hanno risposto che forse avrebbero scelto altro. Mie riflessioni. Quasi tutti i ragazzi provenivano da famiglie non proprio agiate, con genitori con bassa scolarizzazione (proletariato, se non situazioni di forte disagio economico). La mia convinzione che il "capitale familiare", ossia che quanto i ragazzi apprendono in famiglia in termini di sintassi, lessico, logica, comprensione del testo e motivazione allo studio sia un fattore determinante nella scelta dell'indirizzo di studi e per il successo formativo, è stata ulteriormente rafforzata. Un'altra convinzione personale, che il contesto sociale non rappresenti per nulla uno stimolo all'impegno allo studio, ha trovato anche essa conferma. Per non pochi l'obiettivo era il titolo di studio da poter spendere sul mercato del lavoro. L'interesse per le discipline generali (italiano, storia, ma anche lingue straniere) era modesto, ma anche le discipline caratterizzanti non erano particolarmente apprezzate. Per molti di loro la scuola sembrava essere considerata come un luogo di apprendistato, nel senso negativo del termine, ossia un luogo in cui si impara a fare meccanicamente delle cose, senza aver compreso la teoria, le ragioni per cui si deve operare in un certo modo. Parafrasando Kant ripeto spesso che la teoria senza la pratica è vuota, ma la pratica senza la teoria è cieca. Per gran parte di questi ragazzi, che provengono dagli ambiti familiari sopra riportati, si combinano e sommano genitori disinteressati con un contesto sociale e culturale che mostra una scarsa attenzione e valutazione della scuola e dell'impegno allo studio e all'apprendimento. Gestire classi in cui la maggioranza degli studenti mostra uno scarso interesse allo studio e alla propria disciplina richiede ai docenti un grande sforzo nella sola gestione della classe, con esiti modesti nell'apprendimento. A ciò si deve aggiungere che i due anni scolastici precedenti a questo a causa della pandemia sono stati una catastrofe, soprattutto in scuole come i professionali in cui spesso gli studenti devono essere motivati giorno per giorno e che non posseggono spazi e strumenti personali per seguire la didattica a distanza. 1 2
melos62 Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 Alert Pippon part one, chi legge lo fa per sua scelta e a suo rischio e pericolo, non si accettano reclami per la lunghezza e l'affastellamento dei commenti. Ho finalmente tempo per alcune riflessioni sul sistema d’istruzione italiano, in base alla mia esperienza. Innanzitutto diciamoci l’anomalia in Europa che nessuno più nota. Lo stato italiano ha dall’unità in poi voluto gestire direttamente, in un sostanziale monopolio, il servizio scolastico, svolgendo quindi le funzioni di fissatore d’indirizzi e regolatore (fin qui è sacrosanto che sia così) ma anche gestore diretto delle attività attraverso un pachidermico apparato amministrativo. L’idea della educazione gratuita e per tutti si è gradualmente concentrata più sulla istruzione che sull’educazione – non sfuggirà ai meno superficiali che l’istruzione è solo una parte del più ampio processo educativo – e alla fine si è arrivati a ridurre il percorso educativo, della formazione della persona (o del cittadino se vogliamo dirla in modo meno impegnativo) ad una questione meramente quantitativa e misurabile di programmi, competenze, test, protocolli, titoli di studio, soft e hard skill, percentuali di successo e di insuccesso ecc. Una potente dinamica omologatrice che era necessaria negli anni ’50 quando si trattava di alfabetizzare una intera popolazione rurale o da poco inurbata, ma che è rimasta come strumento di formazione e mantenimento del consenso e dello status quo attraverso due potenti leve: programmi ministeriali uguali per tutti e la gestione dell’esercito di dipendenti del comparto che con i nuclei familiari conterà non meno di 5 milioni di voti. Concorsi, graduatorie, ricorsi, supplenze, progetti pon, finanziamenti ecc. rappresentano interessanti opportunità di spesa e di esercizio delle clientele, ai più diversi livelli, sindacale, degli USR e , le briciole, ai poveri DS. In barba alla sventolata Autonomia, la scuola è sempre più centralizzata e omologata. Il DS, chiamato a fare il dririgente e “l’imprenditore” non ne ha alcuna caratteristica effettiva (scusa Gaetano, lo faccio presente anche ai miei amici DS che si illudono): i ds non decidono la spesa e gli indirizzi, non scelgono loro i docenti, né quando arrivano né quando devono andar via, non scelgono ovviamente gli studenti che neanche li hanno scelti – spesso la famiglia è costretta a scegliere l’unica offerta didattica gratuita presente nel distretto territoriale – i DS non possono improntare in modo personale il progetto educativo, perché l’autonomia riguarda solo eventuali aggiunte curricolari o di servizi extra, assolutamente marginali dal punto di vista dell’impatto educativo e comunque non sostenute economicamente dal ministero. Il DS oggi non è più educatore, come era ancora nella pur travagliata scuola degli anni ‘70 e ‘80, non ne ha più il tempo e neanche gli è più richiesto, ma è un burocrate, uno schivarogne giudiziarie e sindacali, è più simile ad un amministratore di condominio che ad una figura autorevole e di guida per la comunità educativa (altro termine politicamente scorretto, che però quasi tutte le famiglie e gli studenti cercherebbero). L’impostazione culturale era rimasta in qualche modo inizialmente gentiliana e poi improntata secondo i valori del neo Regno di Italia, e poi a scopi di formazione identitaria e di inculcamento nei pargoli dei valori della neonata repubblica italiana; i miei coetanei ricorderanno certo il Libro Cuore che ancora alla fine degli anni ’60 era obbligatorio nelle elementari. Questo scopo di indottrinamento culturale e di controllo sociale ed elettorale secondo il mio avviso è il motivo per cui lo Stato mantiene la onerosissima e non di rado farraginosa gestione diretta del servizio in monopolio, un unicum in Europa. Oggi l’indottrinamento si maschera con le scelte apparentemente numerose tra i vari indirizzi scolastici e le “piegature” dei curricoli, che in realtà nascondono la stessa minestra riscaldata dagli anni ’70 ad oggi, anni in cui si è affermato un impulso molto forte alla omologazione degli ambienti scolastici a quelli del lavoro, i decreti delegati avevano inizialmente le stesse radici culturali e le stesse finalità del coevo statuto dei lavoratori, con la esaltazione dell’elemento collegiale si trasformava una comunità educativa incentrata sul Preside e sui Docenti in una sorta di comitato di fabbrica nella logica della contrapposizione delle categorie di scuola, docenti, famiglie e studenti in analogia con il conflitto di classe tanto centrale nelle riflessioni del periodo. Il contrasto all’acqua sporca dell’autoritarismo, così odiato e respinto in quel periodo storico, ha comportato di gettar via anche il bambino dell’autorità, che invece è necessaria per la crescita dei formandi. Dagli anni 70 in avanti non è cambiato molto nella concezione della scuola italiana, sono cambiati molti ministri e molti acronimi, ma l’impostazione è rimasta la medesima, anzi si è aggravato il peso delle procedure sulle persone. Se la scuola italiana ha ancora momenti di innovazione, valore e qualità dipende dalla qualità di molti educatori, tra ds e docenti, che ancora non hanno esaurito la dotazione patrimoniale che gli viene da una cultura antica, che è trafilata nel sistema intellettuale, scolastico e familiare, e che temo sia in corso di esaurimento perché non coltivata e alimentata di nuova linfa. Fine pippon part one.
tarantolazzi Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 Sono insegnante, anche se negli ultimi mesi demansionato per aver rifiutato l'inutile terza dose del siero benedetto. Spero di tornare a stare con i ragazzi anziche doverli schivare, come ho dovuto fare nel periodo del demansionamento. Gia' la caduta di Speranza, Bianchi e compagnia odiante mi fa ben sperare che per quanto mi riguarda sara' un sistema scolastico migliore. Mi accontento di poco... 2 2
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