wow Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 19 minuti fa, melos62 ha scritto: piegature Ti correggo: curvature. L'effetto elica è quasi pari a quando sento dire resilienza...
melos62 Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 1 minuto fa, wow ha scritto: Ti correggo: curvature. L'effetto elica è quasi pari a quando sento dire resilienza... grazie, come vedi avevo censurato l'odioso termine
melos62 Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 @Gaetanoalberto io ho contribuito col pipp one. ci sarebbe anche un pipp two come arma tattica. non lo sgancio ancora, vi voglio bene
tarantolazzi Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 @wow Zombie Mah, non esageriamo. Perderanno la loro poltrona e di questo (vedo che siamo d'accordo) c'e da festeggiare. Ma "odiatori", come ho detto, cioe' produttori di leggi inutili se non a manifestare odio ideologico, mi pare abbastanza. Ciao.
Gaetanoalberto Inviato 21 Luglio 2022 Autore Inviato 21 Luglio 2022 @melos62 che poi qualcuno, forse @Roberto M aveva scritto un post dove chiedeva a me ed a @Savgalqualcosa sulla scuola, ma me l'ero persa. Darò un'occhiata allo one ma sono più curioso del two a sto punto 🤣 P. S. Frattanto ho dato un'occhiata a sta parte one... prevedo un'innamorata tosta ed ostica replica, ma grazie per l'attenzione. La scuola è un tema che bisogna avere a cuore. Poi, non ci somigliamo ppe nniente 😁😁. Però mi disorientasti, andasti sul didattico e mi aspettavo il bilancistico. Eniuei, ci sentiamo presto.
Savgal Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 Il mio di pippone, dalla prospettiva attuale di preside e con altre esperienze lavorative esterne alla scuola. Ho già scritto che uno degli errori di fondo che si commettono è credere in una “ingegneria della formazione” per cui un progetto ben fatto deve necessariamente produrre buoni studenti. Sottolineo che i “programmi ministeriali” non esistono da anni. Per chi avesse interesse, ad esempio, il D.M. 7 ottobre 2010, n. 211 ha quale oggetto “Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali …” Sulla questione relativa alla normativa scolastica ci ho scritto anche una tesi di laurea. A quasi 50 anni, per prepararmi al concorso da dirigente scolastico e acquisire qualche punto in sede di valutazione dei titoli, mi iscrissi a scienze dell’educazione. La tesi la chiedi in diritto pubblico e ripercorreva le normative succedutesi dal Testo unico (D.Lgs. 297/1994) fino alla c.d. “Riforma Gelmini”, contenuta sostanzialmente nell’art. 64 del D.L. 112/2008, articolo collocato nel Capo II del D.L. avente come titolo “Contenimento della spesa per il pubblico impiego”. Sulla normativa scolastica sono aperto a qualunque confronto, ma dubito la cosa possa interessare ai forumer. Nel mio lavoro sono tuttavia un elemento fondamentale per valutare e proporre nonché strumento per bloccare sul nascere iniziative e proposte fantasiose. Sono entrato nella scuola in tarda età, avevo 37 anni, in quanto vincitore di un concorso ordinario, con alle spalle 10 anni di lavoro in un contesto del tutto diverso. Nei primi momenti ha confrontato il lavoro dei nuovi colleghi con quello dei miei insegnanti del liceo. Il livello medio dei colleghi, per la mia esperienza, era sensibilmente superiore ai miei docenti di liceo della seconda metà degli anni Settanta. Le abilitazioni all’insegnamento “ope legis” in passato sono state numerose e succedutesi più volte negli anni. Quanto al ruolo del dirigente scolastico, la scuola è definita una “pubblica amministrazione” (art. 1, c. 2, D.Lgs. 165/2001) e quindi implica che chi ha i poteri di gestione debba conoscere quale sia il perimetro normativo all’interno del quale muoversi. Di certo non abbiamo poteri di assunzione, anche se formalmente sono il datore di lavoro di oltre 100 persone. Come tutti i luoghi di lavoro, siano essi pubblici o privati, in cui il numero di lavoratori eccede le poche unità, le possibilità che il datore di lavoro possa controllare ed intervenire puntualmente sui suoi collaboratori è cosa illusoria. Ho lavorato anche nel privato e fra le decine di colleghi vi era anche lì coloro che svolgevano con diligenza il lavoro ed altri molto più approssimativi, esperienza che mi è stata confermata da altri che hanno lavorato in grandi imprese nel privato. Solo in una catena di montaggio il datore di lavoro ha la possibilità di effettuare un controllo puntuale del lavoro svolto dagli operai. Nei lavori intellettuali gli obiettivi si raggiungono nel momento in cui chi gestisce ed organizza sia in grado di creare un “clima” favorevole e a cui sia riconosciuta una leadership. Uno dei miei formatori, dinanzi alle richieste di chiarimenti sulle questioni amministrative mi rispose: “Guarda che il 70% del lavoro che svolgerai è attività di relazione, devi imparare a gestire gli uomini e le donne. Devi possedere ed affinare le competenze relazionali, ricordando che queste presuppongono due risorse scarse per definizione, tempo e pazienza”. Nella scuola è fondamentale ricordarsi sempre che si opera in una istituzione educativa e che quindi tutti i comportamenti, ad iniziare dal mio, devono essere coerenti con le finalità educative dell’istituzione. Sono convinto, e altre esperienze sono concordi in tal senso, che se i comportamenti del dirigente scolastico sono coerenti con le finalità educative dell’istituzione e competenti dal punto di vista organizzativo ed amministrativo, si crea un clima favorevole che favorisce i processi di apprendimento.
dax Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 Nessuno che parla però del fulcro centrale, dove tutto dovrebbe ruotare, e cioè gli studenti...qui alcuni contributi interessanti:
melos62 Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 31 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: Però mi disorientasti, andasti sul didattico e mi aspettavo il bilancistico. Ci possiamo andare in un secondo momento, le mie osservazioni sulla finalità, la funzione dell'organizzazione scolastica riguardano precisamente la natura aziendale, l'azienda è sempre lo strumento di una finalità, non può essere fine a sé stessa, come vorrebbero i travet, e sono convinto che tu non lo sia.
Roberto M Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 @Gaetanoalberto Guarda, sul sistema scolastico italiano sono proprio sconsolato. Per me la scuola e’ fondamentale. Per me OGGI ancora piu’ di ieri conta la formazione. Se 50 anni fa per assicurare un futuro ad un figlio gli potevi comprare case o terreni oggi gli devi fornire la migliore formazione e preparazione possibile. Giudico la scuola italiana pubblica pessima, o meglio, un terno al lotto. Nel senso che se hai cūlus trovi dirigenti scolastici motivatori e professori bravi e preparati che trasmettono entusiasmo, se va male asini incompetenti e fancazzisti, senza che puoi fare niente. La scuola privata e’ molto peggio, sono diplomifici, gli insegnanti sono peggiori (ancora piu’ sottopagati del pubblico, per questo ci vanno i piu’ scarsi). Circa 20 anni fa in epoca pre - crisi mi era venuta un’idea visionaria. Creare nella mia citta’ con una cordata di imprenditori “illuminati” e un dirigente scolastico preparato una scuola privata di “elite” sul modello della scuola americana a Roma e degli istituti anglosassoni, con tanto di test di merito per entrare, borse di studio offerte, locali ameni, attrezzature al top e scelta di professori migliori da pagare di piu’ rispetto al pubblico. Retta sui 20k l’anno. Una breve ricerca di mercato ha subito svelato che “non c’era il mercato”, cioe’ che nessuno, neanche tra chi andava in giro in ferrari ed in porto ha ormeggiate da un milione di euro, era disposto a pagare 20k l’anno per mandare suo figlio in una scuola di elite. E questo e’ sconfortante. Non abbiamo proprio la cultura, stiamo ancora alla scuola che ti da il pezzo di carta e il voto buono, dove, al massimo, le mamme dal parrucchiere si compiacciono che il figlio “ha preso 9”. 1
Martin Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 4 minuti fa, Roberto M ha scritto: Una breve ricerca di mercato ha subito svelato che “non c’era il mercato”, cioe’ che nessuno, neanche tra chi andava in giro in ferrari ed in porto ha ormeggiate da un milione di euro, era disposto a pagare 20k l’anno per mandare suo figlio in una scuola di elite. La domanda che si fanno è semplice: "Quanto rivendibile sarà il titolo di quella scuola ?"
Roberto M Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 Adesso, Martin ha scritto: La domanda che si fanno è semplice: "Quanto rivendibile sarà il titolo di quella scuola ?" Esatto. Non c’e’ la comprensione dell’enorme valore di una istruzione adeguata o superiore alla media. Alla fine quella scuola da 20k l’anno ti da lo stesso “pezzo di carta” di una scuola gratuita, e non ti regala nulla, anzi, e’ molto piu’ severa e intransigente. 1
ferrocsm Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 42 minuti fa, Savgal ha scritto: Sottolineo che i “programmi ministeriali” non esistono da anni. Ma voi che siete addentro ai lavori del pnrr che riforma gli istituti tecnici superiori che ne pensate? Qui un tentativo (di parte) di spiegarla con anche a corredo varie critiche. https://m.flcgil.it/attualita/formazione-lavoro/ifts-its-pon/pnrr-approvata-la-riforma-degli-its-la-nostra-scheda-di-lettura.flc
melos62 Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 16 minuti fa, Roberto M ha scritto: Non abbiamo proprio la cultura, stiamo ancora alla scuola che ti da il pezzo di carta e il voto buono, In genere è così. Nella tua sintesi hai solo trascurato di citare, oltre ai nefasti diplomifici nati come muffe sul sistema del valore legale del "pezzo di carta", i non numerosi istituti non statali di tradizione presenti però solo in alcune delle grandi città, che risultano molto attrezzati e formativi e sono ancora oggi scelti da chi può scegliere, le cui rette sono inferiori ai 10k. Però dipende dalle città, ad esempio Torino è una grande città che non ha la tradizione delle scuole top non statali, ed anche nel centro Italia e al sud sono pochissime.
tarantolazzi Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 Sono un insegnante, e quindi non posso e non voglio dire (troppo) male del mio datore di lavoro. Da quello che vedo mi pare che tra i due estremi a) scuola seria, impegnativa, responsabilizzante e selettiva b) parcheggio/educazione al fai-o-non-fai-tanto-e'-lo-stesso non si sappia o voglia scegliere, ma con tendenza netta al b) ammantato di pipponi su inclusione, bisogni educativi speciali eccetera. Dopo il grandissimo Gentile ed il decente Berlinguer (il fratello, ministro ed autore di una riforma), si e' navigato a vista.... Poi e' chiaro che per fortuna qua e la' ci sono felici eccezioni alla generale mediocrita'. Ma credo che il problema della scuola (del valore dato alla scuola, meglio) venga soprattutto da fuori di essa. Mi spiego: se tutti capiscono che l'ascensore sociale veicolato anche e soprattutto dai risultati scolastici e' rotto o funziona a singhiozzo e solo per pochissimi settori, perche' poi dovrebbero impegnarsi? Lo fa solo chi ha il piacere e la comodita' di farlo, chi si sbatterebbe comunque senza e oltre la scuola....
wow Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 33 minuti fa, Roberto M ha scritto: non c’era il mercato Aggiungo che, molto probabilmente, in quel determinato ambito, non c'è una massa critica di studenti che possa reggere una didattica da 20mila euro di retta/anno.
melos62 Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 1 minuto fa, wow ha scritto: Aggiungo che, molto probabilmente, non ci sono studenti che, in numero sufficiente, possano reggere una didattica da 20mila euro di retta/anno. Non hai idea dei soldi che spendono le famiglie in vacanze e settimane bianche, è che proprio glie rimbalza della scuola, che , salve eccezioni, è vista come una formalità, un tapis roulant, se tuo figlio non ha problemi va nella statale (che comunque costa 12k annui, btw) , se ha difficoltà nella "privata" do ut des. La barbarie. 1
Panurge Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 17 minuti fa, melos62 ha scritto: Torino è una grande città che non ha la tradizione delle scuole top non statali Perché secondo te?
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