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Melius Club

Parliamo del sistema scolastico?


Gaetanoalberto

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Inviato

Infatti mi limitavo a riferire dei vezzi del tempo non e’ farina del mio sacco, al piu’ avrei detto nella misura in cūlus

Inviato
45 minuti fa, mom ha scritto:

In realtà esiste ancora qualche Istituto storico come quello dei salesiani

Ho precisato che esistono ottimi istituti nati dall'esperienza di don Bosco, che nativamente si rivolgevano ai ragazzi delle famiglie di operai della prima rivoluzione industriale, spesso provenienti dalle campagne e analfabeti. Notavo che, per i motivi che ho esposto, mancavano istituti per le elite come i licei classici presenti da secoli in altre città metropolitane. Poi ho detto della qualità esigente e formativa, anche la severità ei metodi correttivi va contestualizzata. All'epoca il discolo  buscava a scuola e a casa.

Inviato

@melos62 tutto giusto ciò che hai detto a parte che certi salesiani, pur restando fedeli a Don Bosco in certi istituti, in altri si sono decisamente elevati anche nelle rette! 😉

Inviato
18 minuti fa, mom ha scritto:

in altri si sono decisamente elevati anche nelle rette! 😉

Per forza, se vuoi pagare gli stipendi ai dipendenti non puoi avere rette inferiori ai 4k euro annui.

Inviato

4k mi sembrano pochi per una scuola privata  superiore. Mi pare che qui li chiedano per le medie, i salesiani. Le superiori le hanno chiuse recentemente  per mancanza di iscritti. Forse non è un danno perché alcune delle più grandi teste di minchia che ho conosciuto uscivano da lì 

Inviato

@Velvet medie e licei hanno lo stesso costo di docenza,  32 ore settimanali a classe in media. 4 k è il minimo sindacale, se l'ente gestore è proprietario delle mura e se può contare su oneri di opportunità (personale gratuito religioso o volontario) e se ha almeno 300/400 iscritti.  Le scuole piu attrezzate e prestigiose , con servizi extracurricolari curati , vanno dai 6 agli 8 k annuali, di quelle extralusso non ne ho esperienza diretta ma mi hanno riferito rette intorno ai 20k, ma sono realtà marginali o di corporazioni ristrette o "tematiche".

  • Melius 1
Inviato
4 minuti fa, melos62 ha scritto:

personale gratuito religioso o volo

Mi pare che lì ormai persino gli insegnanti di religione siano dei laici, religiosi sono piu rari dei panda 

Gaetanoalberto
Inviato
2 ore fa, melos62 ha scritto:

Qui sarò sarcastico: il ruolo e più quello di un custode di greggi che deve evitare che le pecore si facciano male e che i lupi facciano danni. Ma il padrone delle greggi è altrove.

Oh, non è che uno deve fare il sarcastico per forza neh? 

Sennò mi tocca di fare il pippone sull'equiparazione scuola/pastore/gregge. 

A sto punto facciamo prima che mi dai la tua foto, la mando ai sindacati, e ti lascio ad affrontare il discorso... 

Inviato
50 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

sto punto facciamo prima che mi dai la tua foto, la mando ai sindacati, e ti lascio ad affrontare il discorso... 

I sindacalisti sono amici, non c'è problema 😀

Gaetanoalberto
Inviato
1 ora fa, melos62 ha scritto:

sindacalisti sono amici, non c'è problema 😀

Sicuro sicuro? 

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Inviato
5 ore fa, mom ha scritto:

Valsalice

Mia nipote ha frequentato il Valsalice: il greco lo imparava recitando a memoria il Credo. 

Uscita ha avuto evidenti difficoltà a superare gli esami di ammissione alle facoltà. Si è comunque laureata l'altro ieri in Chimica e Tecnologie Chimiche. 

Gaetanoalberto
Inviato

Quarta puntata

Sta cosa mi è sfuggita di mano: Giuseppí, sfiduciami da Melius... 

 

Azienda si o no? 

 

Porre le questioni quasi che la denominazione fosse di per sé taumaturgica, mi pare non adatto a risolvere. 

Giá l'uso del termine (insieme di beni destinati a... ) mi fa un po' specie, roba da pueblo e da greggi di commercialisti (🤣) abituati ad un uso improprio del linguaggio giuridico, che così educano gli ignavi clienti (mi sa che ne becco almeno 2 di legnate...) 

Magari faremmo meglio a parlare di Impresa (attività organizzata ai fini della produzione o dello scambio di beni o di servizi) 

Lo stesso legislatore tuttavia ha sdoganato ampiamente il termine, mutuando dal linguaggio comune e dei pratici (Azienda sanitaria, Azienda ospedaliera, Azienda trasporti). 

Come detto, non mi accapiglierei sui termini. 

Aggiornando i vecchi manuali, a suo tempo scolpitisi nelle nostre allora giovani menti, il moderno diritto amministrativo e le moderne tecniche di gestione dei servizi pubblici, ci ricordano che un servizio pubblico può essere gestito da un ente di diritto privato o di diritto pubblico. 

A complicare la vicenda, il fatto che un ente di diritto privato (es: società) può essere di proprietà pubblica (Stato, Enti locali). 

A renderla un incubo per i poveri studentelli, la questione che gli Enti pubblici sono pienamente legittimati ad utilizzare contemporaneamente sia strumenti di diritto privato che di diritto pubblico per perseguire i propri fini. 

Quindi la scuola autonoma, gestisce un proprio patrimonio, amministra un proprio bilancio, regola i rapporti di lavoro secondo il diritto privato, stipula contratti con i fornitori, è legittimata (sponsorizzazioni, cessioni di servizi, reti con altri enti e organizzazioni del territorio) a procurarsi risorse e finanziamenti ulteriori rispetto a quelli dello Stato. 

Alcune scuole, gli Istituti alberghieri e Agrari ad esempio, di norma gestiscono veri e propri patrimoni separati (aziende) per la fornitura di servizi a terzi. 

Durante 18 anni di servizio in quell'istituto, ho fatto il vicepreside dell'alberghiero Mantegna di Brescia per 5 anni. 

Nei tempi migliori ho contribuito alla gestione annuale di 1650 alunni circa, mi pare 74 classi ma non ricordo già più. 

Il bilancio, inteso in modo ristretto, superava il milione di euro, ma il valore dell'"azienda", se tale la volessimo considerare, era ovviamente di svariati milioni di euro. 

Ci siamo relazionati per servizi all'esterno a pagamento, e per l'alternanza scuola lavoro, con centinaia di imprese che accoglievano e accolgono i  ragazzi. 

La nostra scuola aveva iniziato con l'alternanza ben prima che diventasse obbligatoria. 

Fare funzionare costantemente, a doppio turno, 7 cucine e 5 sale, sfornando centinaia di pasti e prodotti di pasticceria e panificazione, direi che assomiglia abbastanza ad un attività produttiva. 

Ci sono vincoli di bilancio e di spesa, contributi sostanziosi delle famiglie da combinare con le varie fonti di entrata. 

Secondo me, sarebbe perciò utile che tutti si allontanassero da visioni ottocentesche, e comprendessero che, in potenza, la scuola di oggi non è più solo il liceo classico che io e sempre meno persone hanno frequentato, anche se ancora prescelto dalle elittess, e neppure lo scientifico, ovvero il liceo di seconda scelta accettato dalle medesime elittess (oh, mio figlio ci va, ok?) quale massima espressione di modernità, perché ha nel nome l'aggettivo "scientifico". 

Okkey, mi sono sfogato un po', nell'augurio si colga che si, la scuola autonoma può assomigliare per alcuni aspetti ad un'impresa, anzi, è molto più complessa, perché l'impresa "educativa" non riguarda solo produzione di oggetti (avendola praticata, vi garantisco che è in molti casi decisamente più semplice nella gestione e nel conseguimento dei risultati), ma ha a che fare con le persone. 

Ad ogni modo, vista la  complessitá attuale, sarebbe come paragonare l'attività di un pecoraio e le sue pecore, con l'industria zootecnica, e quella del pastore che fa le pezze di formaggio, con quella di chi amministra una media industria casearia. 

Spero che gli esempi siano stati sufficientemente prolissi, e quindi semplici anche per il vasto pueblo di anziani osservatori da cantiere (scusate, stasera sono di nuovo fumantino 😇). 

La complessità è dimostrata dal fatto che la nostra scuola privata non è decollata, e che qualche raro esempio virtuoso di norma soccombe di fronte ai numeri positivi dell'enorme attività pubblica. 

Io non appartengo alla schiera dei tuttologi, ma capirete che, in una società che davvero puntasse al merito, sarebbe utile riconoscere al chirurgo, facciamo al tecnico di laboratorio vah, un minimo di professionalitá, diversa da quella che si acquisisce in altri mestieri. 

Io per esempio, in una classe di bambini della primaria, non reggo più di 5 minuti, e devo riconoscere alle mie maestre una professionalità, enorme, che mi manca.

Quindi le mie maestre, bonariamente, sanno che mi siedo lí con loro, e mi devono spiegare. 

 

Alla prossima puntata  parleremo di: pubblico e privato. 

 

E dicetelo che il romanzo si fa avvincente: alla fine, scopriremo a cosa serve la scuola... ma lo sapete già... ad imparare! 

 

Mi scuso per il tono divulgativo: non si scambi per saccenza 💋💋

Inviato

Gaeta', io ti voglio bene e scrivi cose molto interessanti... Ma un insegnante dovrebbe avere anche il dono della sintesi eh ..😉

  • Haha 1
Gaetanoalberto
Inviato

@Velvet

13 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Spero che gli esempi siano stati sufficientemente prolissi, e quindi semplici anche per il vasto pueblo di anziani osservatori da cantiere

 

13 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

dicetelo che il romanzo si fa avvincente

Il tuo intervento non è esattamente in linea, ma lo accolgo cristianamente. 😘

Inviato
13 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

non si scambi per saccenza

ma noooooooooo…. ma assolutamente nooooooo

Gaetanoalberto
Inviato
11 minuti fa, Jack ha scritto:

noooooooooo…. ma assolutamente nooooooo

🤣

  • Haha 1
Inviato

@melos62

Consentimi, le lenti deformanti dell'ideologia era un argomento del mio compagno di classe di liceo, attivista del Pci, che utilizzava per sostenere che la sua era invece una rappresentazione oggettiva delle cose.

Ho scritto della mia esperienza e la metafora di "padrone del vapore" era per richiamare il modello tayloristico, che consente un costante monitoraggio del lavoro svolto. Se il lavoro è intellettuale un controllo pervasivo sulle attività svolte non è materialmente possibile, riuscire a creare un clima favorevole e motivante al lavoro diviene un obiettivo primario. Aggiungo che le scuole in cui si lavora bene divengono quelle scelte per prime quando è possibile la mobilità. Di converso i docenti cercano di fuggire prima possibile dalle scuole in cui il clima è negativo e si lavora male. E questa non è teoria, ma esperienza diretta. 

Quanto alle difficoltà di gestione, i più difficili da gestire sono i collaboratori scolastici (i bidelli), litigiosi tra loro, poco disponibili al lavoro. In proporzione il numero di docenti che tiene gli stessi comportamenti è decisamente inferiore. 

Inviato

@ferrocsm

Prima di cambiare lavoro ho insegnato per anni in un liceo scientifico, sono tantissimi i miei studenti che lavorano in Italia e all'estero in posizioni di rilievo. I laureati in ingegneria sono tutti occupati e dignitosamente retribuiti ed anche qui in Puglia. Lo stesso per altri laureati in discipline scientifiche. Ora sono al mare con la figlia di una coppia di amici, laureata in economia, che lavora in Germania in una grossa multinazionale. Chi ha difficoltà sono i laureati in giurisprudenza e in psicologia, nonostante che in sede di orientamento, di cui in alcuni periodi mi sono occupato, mostravo che fossero coloro che avevano maggiori difficoltà a trovare un buon lavoro.

Come sottolineavo, tra gli studenti di un buon liceo e con alle spalle una famiglia in grado di sostenerli e uno studente di un professionale, ma anche di un tecnico, le differenze ed il futuro professionale sono rilevanti. Ed è un vero problema politico e sociale. 


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