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Tassazione extraprofitti di guerra. Per fortuna Landini c’è…


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Inviato
3 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Non si tratta di un incremento del volume di affari determinato da maggior domanda, ma di un aumento del margine che "approfitta" della confusione, a danno dei consumatori e dei cittadini. 

Quindi esiste il giusto presupposto sia per tassare, che per scoraggiare chi ponga in essere le manovre speculative. 

È singolare che la questione, in modo poco consapevole, si sia posta per il passaggio all'euro. 

In Italia, il mercato ed i redditi sono stati ammazzati dal sistema delle imprese, che in assenza di controlli pubblici, hanno realizzato enormi extraprofitti, non tassati. 

Si dimentica inoltre che in un sistema di libero mercato, lo Stato non ha potere sui prezzi. 

Ha potere invece sul prelievo, che può servire anche da guida verso comportamenti più virtuosi. 

Naturalmente, se siamo obnubilati dal preconcetto che il privato, per sua giusta natura egoista, sia invece virtuoso, e lo Stato, per sua natura "comunista", sia il ladro da cui scappare, abbiamo poco da discutere. 

Però sarebbe carino che gli stessi soggetti, non accusino lo Stato di quanto avvenuto con il passaggio all'euro, quando il furto è avvenuto liberamente. 

minchiazza, da brividi. 

È dai tempi del collettivo in assemblea con eskimo d’ordinanza che non sentivo - leggevo - una spatafiata di minchiate simili

Inviato
6 minuti fa, ferdydurke ha scritto:

in pratica guadagni comparativamente come un italiano che prende 1700 euro al mese

😁🤣😂🤣🤣

ma perché devi per forza cercare rogne… ho lavorato sempre e solo in svizzera, da dipendente frontaliero, da dipendente residente, da imprenditore residente. Ho due figlie laureate in svizzera, una già ci lavora e la seconda la seguirà appena torna dall’indonesia per il suo viaggio post laurea. Ho più interessi in franchi che in euro. Giusto stamattina mi sono visto con un amico HR director per dare una mano ad un giovane ragazzo agli inizi… così per dire… ne ho assunti e fatto assumere parecchie decine … und so weiter

E te vuoi insegnare a me come è il mercato del lavoro svizzero e quanto il potere d’acquisto dei loro salari ?😆🤣 un forum di fenomeni 

Inviato
23 minuti fa, appecundria ha scritto:

Putin ringrazia per l'appoggio. 

se glielo appoggio io gli lascio i lividi 

appe e prima o poi lo devi confessare che ti sei scofanato oggi 😀

  • Haha 1
Gaetanoalberto
Inviato
2 ore fa, maurodg65 ha scritto:

un’azienda li stabilisce partendo dai costi reali

Se lo facesse in tempi di inflazione rischierebbe di non avere risorse di liquidità per affrontare l’aumento dei costi.

Era uno dei fondamenti del corso di Economia, il costo sociale derivante dall’incertezza causata dall’inflazione,

Detto sinceramente, io i prezzi di solito li pago e non li faccio. È per esempio evidente che se la benzina aumenta due giorni dopo la guerra, non puó essere per un aumento di costi, perchè il venduto usa scorte prodotte a costi precedenti.

 

Assai raramente una speculazione sfocia nel penale…

2 ore fa, maurodg65 ha scritto:

situazioni in cui gli aumenti non siamo motivati e in cui vi sia 

 

Inviato
4 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Se lo facesse in tempi di inflazione rischierebbe di non avere risorse di liquidità per affrontare l’aumento dei costi.

Scusami Gaetano, ma un conto è tenere conto dell’inflazione reale nelle dinamiche di produzione e nella realizzazione dei prezzi di vendita, un altro tenere conto di non si sa bene quale incertezze come scrivevi, è un po’ diverso.

4 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

È per esempio evidente che se la benzina aumenta due giorni dopo la guerra, non puó essere per un aumento di costi, perchè il venduto usa scorte prodotte a costi precedenti.

Certo ed infatti credo abbiano spiegato già al tempo delle precedenti crisi come il costo venga calcolato sulla base del mercato in entrambi i casi, sia di aumento che di calo dei prezzi della materia prima, considerando le scorte in modo neutro come qualcosa necessario a garantire stabilmente la presenza dei carburanti alla pompa in modo continuativo, credo che anche le dinamiche in questi mesi abbiano seguito le stesse logiche, per quanto poco piacevoli per noi consumatori, resta il discorso precedentemente fatto sulla liberalizzazione del mercato dell’energia e la cessazione del mercato tutelato, cosa vogliamo fare?

4 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Assai raramente una speculazione sfocia nel penale…

Forse perché spesso troppo spesso molti aumenti di prezzo al dettaglio legati agli aumenti di costo delle materie prime vengono sbrigativamente liquidati come “speculazioni” anche quando magari non lo sono.

 

Gaetanoalberto
Inviato
19 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

Scusami Gaetano, ma un conto è tenere conto dell’inflazione reale

Vedo che entrambi si dorme poco. In realtà, poiché l'inflazione reale futura non è mai nota, l'aumento prudenziale può essere spesso maggiore di quella attuale.

Se il tutto sfocia, in modo giustificato, in un un incremento stabile è consistente dei margini di profitto, si può ragionare di variazione in aumento della base imponibile e di un superprelievo solidale. 

Non significa espropriare tutto.

Ma neppure va bene che non si possa ragionare di nulla, che avviene ogni volta che si parla di tasse in aumento, e mai quando si parla di tasse in diminuzione. 

Spesso tra l'altro sono multinazionali che pagano altrove, quindi parliamo di sesso degli angeli. 

 

19 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

il discorso precedentemente fatto sulla liberalizzazione del mercato dell’energia e la cessazione del mercato tutelato, cosa vogliamo fare?

Scusa ma la cosa mi sfugge. Devo aver parlato in altro caso di pubblicizzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti. 

Il passaggio pubblico privato ha dietro ragionamenti molteplici. 

Però nessuno comprerebbe perdite certe. 

Quindi puoi privatizzare qualcosa che rende. Si verifica talvolta che i prezzi crescono e i servizi peggiorano, perché privato non equivale sempre a perfetto. E questo può essere un motivo che fa pensare al ritorno al pubblico. 

Oppure, nel momento in cui la gestione ritorna in perdita, si chiede allo stato di intervenire (IRI docet) e si trasferisce allo stato il trabiccolo. 

Questo in generale. 

La fine del "mercato tutelato" non l'ho mai analizzata a fondo, ti direi stupidaggini. 

L'unica cosa che ho notato è che, prima del potenziale rialzo dei prezzi, il prezzo del mercato tutelato era a volte maggiore di quello libero. 

Dovesse verificarsi il contrario, sarebbe sbagliato a danno delle categorie protette. 

Inviato
3 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Vedo che entrambi si dorme poco. In realtà, poiché l'inflazione reale futura non è mai nota, l'aumento prudenziale può essere spesso maggiore di quella attuale.

Guarda che l’aumento prudenziale non esiste, le aziende lavorano programmando la produzione e si garantiscono con dei contratti sia per le forniture delle materie prime ad esse necessarie sia per le future vendite, non esiste approssimazione ma programmazione ed è proprio in quest’ottica che “inventarsi” una tassazione degli utili ulteriore può creare problemi.

Alla fine creo sia scontato che le aziende nascono per fare utili e che i costi devono essere necessariamente ribaltati sul consumatore, tasse incluse che non possono essere una variabile indipendente e non programmata come tutto il resto dei costi della produzione.

3 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

L'unica cosa che ho notato è che, prima del potenziale rialzo dei prezzi, il prezzo del mercato tutelato era a volte maggiore di quello libero. 

Io in realtà ho verificato l’inverso, il mercato tutelato era inferiore rispetto a quello libero, ma il punto era la mancanza di trasparenza sui costi delle bollette, io sinceramente desistevo perché da parte di nessun fornitore c’era chiarezza sui costi e spesso chi sottoscriveva sul libero mercato aveva sorprese pesanti alle prime bollette, ma questo va OT rispetto al thread.

Inviato

@maurodg65 il tuo ragionamento è sottoscrivibile, solo una riflessione ti suggerisco… da molti anni le aziende non partono dai costi per stabilire i propri prezzi. Non quelle ben gestite almeno.

Da quando è finito il mercato di massa che aveva davanti praterie di nuovi clienti… es tipico il mercato del bianco degli anni 60-70 dove molti dovevano arrivare alla prima lavatrice ed al primo frigorifero.

Dopo, col mercato di sostituzione, esiste un prezzo target che consente di vendere il prodotto: le aziende partendo da questo a ritroso arrivano a calcolare tipologia per tipologia quali costi possono sostenere per sostenere prezzi che consentono di stare sul mercato nella fascia commerciale che si presidia. E da lì parte “il cinema” dell’efficientamento su tutte le tipologie di costo razionalizzabili… modi ce ne sono a josa. Chiaro che sotto certi livelli non si scende. 

Non è detto che se aumentano in maniera importante alcuni fattori di costo si possano trasferire d’amblè ai prezzi praticati… anzi questo è uno delle grandi falci con cui si mietono le vittime durante i periodi inflattivi, resiste ed a volte prospera solo chi può o sa come trasferire sui prezzi i costi senza perdere profitabilità o quote di mercato. 

I momenti inflattivi, come ogni momento di crisi, sono periodi in cui è forte la competizione e la selezione naturale in economia da il suo meglio. Sono momenti in cui massimamente si contende la ricchezza e massimamente gli individui sono chiamati ad impegnarsi. Purtroppo ci sono paesi che non salutano la spinta efficientista che ne deriva ma addirittura la combattono e cercano di soffocarla col risultato di trovarsi poi a mal partito sui mercati internazionali sia in acquisto che in vendita. 

Per esempio più consumi petrolio/gas per unità di vendita prodotta e meno margine hai per pagare fattori di costo positivi come i salari. Gli stati e le aziende anche accorte efficientano i costi che sono costi e basta. Un collaboratore bene pagato (in termini di total compensation non solo lo stipendio) è un volano di  crescita per il business, il gas bruciato in un forno molto vecchio che nessuno sostituisce è un costo e basta. Una forte tassazione è come il forno vecchio. Non efficienta nulla, come il forno brucia gas, la tassazione oltre il minimo necessario brucia denaro a scarso tasso di rendimento

minchia quanto ho scritto 😮😡

  • Melius 1
Gaetanoalberto
Inviato
1 ora fa, maurodg65 ha scritto:

, le aziende lavorano programmando la produzione e si garantiscono con dei contratti sia per le forniture delle materie prime ad esse necessarie sia per le future vendite

Dunque non esiste alcuna possibilità che l'aumento del prezzo non sia esattamente proporzionale a quello dei costi. Interessante. 

Inviato

Io, che fesso, tifavo per la ragazza. 

squalo905.jpg

  • Haha 1
Inviato
14 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

non esiste alcuna possibilità

 

Cingolani: su aumenti colossale truffa.

Sui prezzi dei carburanti ieri è stato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, a lanciare un affondo: «Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato». Si tratta di «una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi», una «colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini» , ha accusato. Precisando successivamente che il riferimento era «al prezzo del greggio e del gas, in aumento esponenziale nonostante non ci siano problemi di carenza dell’offerta».

 

  • Melius 1
Gaetanoalberto
Inviato

@Jack da quando ti ho bannato, vivo più tranquillo ed ogni tanto leggo post interessanti.

55 minuti fa, Jack ha scritto:

minchia quanto ho scritto 😮😡

 

Inviato
13 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

da quando ti ho bannato,

mi hai bannato? peggio per te... a suonarsela e cantarsela tutto sembra ben intonato

Inviato
28 minuti fa, appecundria ha scritto:

Cingolani: su aumenti colossale truffa.

Sui prezzi dei carburanti ieri è stato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, a lanciare un affondo: «Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato». Si tratta di «una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi», una «colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini» , ha accusato. Precisando successivamente che il riferimento era «al prezzo del greggio e del gas, in aumento esponenziale nonostante non ci siano problemi di carenza dell’offerta».

Cosa vuoi che dica uno nella sua posizione, messo lì da un partito in rotta ed a 10 mesi dalle elezioni? 

---

"nonostante non ci siano problemi di carenza dell’offerta" 😆

alla Saub nel 1970 facevano corsi di economia migliori...

Il mercato pensa che ci saranno. Che Putin il gas lo taglierà e poi lo distribuirà di nuovo e poi ... finchè non si trovano sufficienti alternative... che non si troveranno perché fino a medio termine non ci sono semplicemente.

Sicchè chi lo può avere da al gas un valore futuro molto più altro di quel che appare oggi ed il valore futuro si sconta oggi...

a riprova il petrolio che essendo da sempre trasportato sta già scontando un rarefazione che non ci sarà più di tanto.

Soprattutto mi ridere un ministro  della TRANSIZIONE ECOLOGICA che non sia contento che le energie rivali di quelle che lui dovrebbe promuovere abbiano un prezzo alto a garantire transizione assai più conveniente e quindi assai più "spontanea"

banda di populisti incapaci

Inviato
51 minuti fa, appecundria ha scritto:

prezzi dei carburanti ieri è stato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, a lanciare un affondo: «Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato». Si tratta di «una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi», una «colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini» , ha accusato. Precisando successivamente che il riferimento era «al prezzo del greggio e del gas, in aumento esponenziale nonostante non ci siano problemi di carenza dell’offerta».

Ecco, sono semignorante di finanza ed economia ma sono molto attento a un minimo di etica nelle cose. 

Lasciamo perdere Landini, le percentuali, il liberismo, i comunisti etc. 

C'è una cosa che stride contro il mio modo di vedere le cose. 

Alcune materie nei mesi scorsi hanno avuto significativi ma ingistificati aumenti di prezzo per questioni meramente speculative, indipendenti da domanda e offerta. 

Io ora capisco che il mercato si basa sui contratti future, sconta timori e prospettive, presta il petto a speculazioni ma capisco anche che la finanza è quella cosa che, in alcuni casi, lontanissima dalle leggi della domanda e dell'offerta, dal fare impresa, dalla giusta remunerazione del capitale, permette profitti ingiustificati ed eticamente discutibili. 

Non sono comunista, sono un liberista temperato, arrotondo anche io con piccoli investimenti e speculazioni finanziarie, ma @Jack e@Roberto M @maurodg65, sarebbe corretto regolare questi eccessi o no, soprattutto durante questo tipo di emergenze ? 

  • Melius 1
Inviato
20 minuti fa, Jack ha scritto:

Sicchè chi lo può avere da al gas un valore futuro molto più altro di quel che appare oggi ed il valore futuro si sconta oggi...

a riprova il petrolio che essendo da sempre trasportato sta già scontando un rarefazione che non ci sarà più di tanto.

Soprattutto mi ridere un ministro  della TRANSIZIONE ECOLOGICA che non sia contento che le energie rivali di quelle che lui dovrebbe promuovere abbiano un prezzo alto a garantire transizione assai più conveniente e quindi assai più "spontanea"

Diceva qualcuno, più o meno, che i corsi delle commodities e dei titoli salgono e scendono, poi si cerca di capirne le ragioni. 

Per esempio ci sono mille ragioni per cui il petrolio dovrebbe scendere. 

 

Inviato
12 minuti fa, wow ha scritto:

Per esempio ci sono mille ragioni per cui il petrolio dovrebbe scendere. 

infatti la voglia di scendere pare che ce l'abbia, Putin controlla poco il petrolio. Col gas può accendere e spegnere le fabbriche d'europa come avesse un telecomando. ll gas resterà altissimo finchè il teleconando lo avrà Putin... il petrolio meno ma sarà pur sempre correlato e poi non è che puoi cambiare i bruciatori a forni e centrali termoelettriche ad ogni piè sospinto

Ma wow, boia, se un ministro della transizione ecologica non vede quanta opportunità c'è per la transizione stessa dai prezzi alti dell'energia che cosa vuoi che vedano le persone comuni? è un messaggio devastante questo.

L'energia fossile è perfetto se costa molto. Deve costare abbastanza da costringere la gente a risparmarmiarla e sostituirla anche. Finchè pagavo il Kwh 16-17 cents tutto compreso con bollette da 200€ mese non ci pensavo neanche a passare a casa elettrica (bastavano quattro azioni enel per mantenere l'energia a costo zero)... oggi ci penso eccome ed ho pure un ROI sostenibilissimo, l'unica remora è che non starò molto ancora qui e le case a basso consumo il mercato ancora non è abituato a volerle pagare. Preferiscono 30K in meno sul prezzo che non un quinto di consumo solo elettrico che a lungo termine paga moltissimo. Non si riesce a far capire manco agli installatori che una pdc basta e avanza, sapessi quante ibride hanno installato (che non si sa mai...🙄)

Se un ministro dice ste cazzate dove vogliamo andare?

Inviato
8 minuti fa, Jack ha scritto:

sapessi quante ibride hanno installato (che non si sa mai...🙄)

La "caldaia ibrida", altra emerita incentivatissima cagata italica...  (...niente faccine,  che urtano...


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