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Addio Mario Fiorentini, partigiano più decorato d'Italia


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Ad accogliere in Campidoglio il feretro di Fiorentini c’era il sindaco Roberto Gualtieri, il presidente dell’Anpi e le bandiere dell’associazione nazionale partigiani, il figlio e il nipote. «Mio padre mi ha insegnato l’onestà, il senso del dovere e l’impegno sul lavoro — ha detto ancora Giancarlo — Da ragazzo vedevo mio padre uscire, era il 1968 e succedeva di tutto, con L’unità piegata nella tasca destra. All’epoca c’era una grande paura di mostrarsi, ma lui non aveva paura di niente. Era un uomo veramente forte».

Per Gualtieri, Fiorentini, «È stato un grande italiano, un patriota e un grande democratico. Un partigiano coraggioso che con la sua lotta per la libertà e la democrazia ha davvero dato grande valore al riscatto civile e morale dell’Italia dopo la barbarie del fascismo e del nazismo, le leggi razziali e la guerra dichiarata da Hitler e Mussolini — ha detto il sindaco — Partigiani come Fiorentini sono persone a cui noi dobbiamo la nostra libertà. L’Italia grazie a loro ha potuto poi percorrere la strada della Costituzione e del progresso civile e sociale». Tanta la commozione nella sala della Protomoteca e tanti anche i ricordi che sono incisi nella memoria dei tanti amici del partigiano Mario arrivati a rendergli omaggio.

 

https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/22_agosto_10/mario-fiorentini-camera-ardente-figlio-era-mio-orgoglio-non-aveva-paura-26298c1a-1899-11ed-a928-dd18874affa6.shtml

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