Questo è un messaggio popolare. Necro Inviato 14 Agosto 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Agosto 2022 Introduzione T+A Solitaire P (SP). Cuffia tedesca di recente produzione. A giudicare dalle classiche piattaforme audiofile sembra essere un prodotto passato più in "sordina" rispetto ad altri, quali Meze Elite o ZMF Atrium. Parliamo di una cuffia che vuole entrare nell'olimpo TOTL, a partire dal prezzo che, a listino, si attesta sui 5200 euro (recentemente ha raggiunto questo prezzo dopo essere partita da circa 4800 euro, ma sappiamo che questi aumenti stanno colpendo un po' tutto il mondo dell'HiFi e non solo). - Estetica ed ergonomia Esteticamente parlando non c'è nessun "effetto speciale". Siamo distanti dagli eccessi "punk" di Erzetich o dai legni esotici di ZMF. Siamo più vicini alla tecnicità costruttiva di Final/Meze, senza particolari spunti di design. E' oggettivamente "anonima". Materiali sicuramente ottimi, robusta, sobria. Tutte le giunture sono limitate nei loro gradi libertà in modo sapiente al fine di evitare strani "effetti marionetta". Appena indossata ho riscontrato subito un clamping molto basso e un'ottima distribuzione dei pesi che la rendono molto comoda. I padiglioni sono molto ampi, non c'è pericolo di riscontrare scomodità dovute a pads che "pizzicano" l'orecchio (come accade in altre cuffie al "limite" dell'on-ear). Una nota sui connettori alla cuffia: sono dei classici Sennheiser, ma sono montati su uno stelo molto lungo che entra per almeno 5cm nei padiglioni della cuffia. Questa scelta rende difficile trovare cavi after-market adatti (volendo provare a sostituire il comunque ottimo cavo stock). Ad ogni modo, vari produttori offrono delle possibili soluzioni quali Invictus o FAW. - Caratteristiche tecniche Magnetoplanare da 80Ohm su 100db di sentibilità, per 550gr di peso (alla mia bilancia). E' leggermente più difficoltosa da pilotare rispetto ad una D8000, ma niente di esagerato. - Impressioni di ascolto La mia catena di ascolto consiste in Mac+RoonCore (no streaming, solo FLAC/DSD) -> Holo May L2 -> Luxman p750u / MHZ Musicale (RTC E188CC/PSVANE 6CA7Z). - Al primo ascolto si evidenzia subito il punto di forza principale di questa cuffia: un imaging/layering superlativo. La presentazione del soundstage è molto "tridimensionale", una sorta di resa "olografica" che tende a posizionare l'ascoltatore in uno spazio di ascolto particolarmente immersivo. L'headstage non è a livelli di primato (siamo un pochino sotto l'ampiezza laterale di Senny HD800s o Erzetich Phobos), ma la profondità del palcoscenico e il posizionamento degli strumenti sono davvero ottimi e forniscono un'esperienza di ascolto molto interessante. Sonicamente, la SP concorre con le tecnicità della Final D8000, pur mantenendo uno spiccato senso di musicalità che non affatica l'ascolto. Al confronto A/B con Final D8000, la SP mostra alcuni margini tecnici di vantaggio. Abbiamo, complessivamente, una maggior tridimensionalità del palcoscenico e un headstage leggermente più ampio sia lateralmente che in profondità. Inoltre, troviamo anche un vantaggio in gamma bassa/medio-bassa. E' strano da dire, lo so. Il punto di forza della D8000 è proprio la resa in gamma bassa: liquida e spostata in avanti "quanto basta" per accontentare un po' tutti i palati (sarebbe meglio dire tutti i "padiglioni auricolari" ). La SP è uno scalino sopra: offre un ulteriore step di definizione del comparto basso e medio-basso, con ancora maggior texture degli strumenti in questo spettro i quali risultano decisamente meno "bloating" rispetto alla Japponese, senza però perdere di impatto. In gamma media entrambe le cuffie lavorano molto bene, anche se la SP sembra offrire una maggior "chiarezza"/"presenza". La gamma alta della SP è probabilmente meno estesa della D8000, ma priva di picchi particolari. Questo aiuta a mantenere una certa rilassatezza di ascolto e, per le mie orecchie, risulta molto gradevole (nonostante la D8000 non crei comunque particolari fastidi a sua volta). Proseguendo con gli ascolti A/B, ci si rende conto che la SP, in generale, toglie un "velo" dal messaggio musicale: risulta tutto più a fuoco rispetto alla Japponese e affiorano dettagli musicali che erano altrimenti difficili da riscontrare. Quello che salta all'orecchio maggiormente è che, in generale, negli ensamble meno affolati le due cuffie tendono a lavorare molto bene e si "equivalgono" maggiormente (se pur con le loro caratteristiche timbriche descritte). Le grandi differenze si riscontrano negli ensamble più affollati, dove sono presenti molti piani sonori. In questa situazione la SP ne esce sempre vincente fornendo una presentazione (considerevolmente) più precisa. - Conclusioni personali In definitiva posso dire che, dal mio punto di vista, la SP rappresenta un certo upgrade tecnico/sonico nei confronti di Final D8000. Gioca decisamente in un altro campionato rispetto a Maze Empyrean che sostanzialmente non ha alcun vantaggio sonico rispetto ad SP (anzi, la Empyrean è decisamente un paio di scalini tecnico-sonici sotto). Nel complesso è sonicamente più equilibrata di Erzetich Phobos che viene superata nella resa del range sub-basso. Difficile trovare un difetto sonico in questa cuffia: forse, chi cerca particolari "squilibri" (soprattutto all'estremo in banda alta), potrebbe non apprezzarla fino in fondo. - Note finali I test di ascolto sono stati effettuati utilizzando i pads 2.0, traforati internamente, realizzati successivamente al lancio della cuffia. I pads originali (solid) tendono a introdurre un po' di "muddy", avvicinandosi di più alla resa della D8000. Trovo che la D8000 abbia una sinergia superiore con il Luxman p750u (stato solido), mentre la SP rende ancora meglio sul MHZ Musicale che porta all'estremo la resa tridimensionale del palcoscenico, pur mantenendo un adeguato livello di dettaglio. Infine, ringrazio Pierre De la Caffinière (https://www.headonist.fr/) per il materiale fornitomi e i preziosi consigli sugli upgrade disponibili per questa cuffia. - Test A/B Riporto qui i brani principali utilizzati nei test A/B con Final D8000 (commenti parziali) che non ho postato su facebook per ragioni di spazio. Ritengo, però, siano utili per capire meglio alcuni aspetti descritti in precedenza. - 'Winter' (Allan Taylor in 'Leaving at Dawn') Caratteristiche: voce maschile, resa ambientale e semi-acustica. Resa: SP ha stage più 3D. Su ensamble poco affollati tendono ad equivalersi. 'No sanctuary here' (Chris Jones in 'Rodhouse & Automobilies') Caratteristiche: comparto basso affollato. Resa: SP ha miglior controllo in gamma bassa e discernimento dei piani sonori. No muddy. 'Mokarta' (Guido Walter in 'Walter Sogna Ma Non Dorme') Caratteristiche: ensamble complesso. Resa: SP ha miglior layering e dettaglio complessivo. 'Come on, come over' (Brian Bromberg in 'Jaco') Caratteristiche: comparto basso veloce e preciso. Resa: SP ha miglior controllo in gamma bassa. No muddy. 'Portrait of Tracy' (Jaco Pastorius in 'Jaco Pastorius') Caratteristiche: qualità timbriche del comparto basso e medio-basso. Resa: SP ha una resa resa timbrica più texturizzata. Minor bloating. 'American Jingo' (Attention Deficit in 'The Idiot King') Caratteristiche: sub-basso. Resa: parimerito nella resa del sub-basso. 'Selene' (Michael Manring in 'Soliloquy') Caratteristiche: qualità timbriche del comparto basso e medio-basso. Ambiente. Resa: SP permette di cogliere dettagli dell'Hyperbass più difficilmente rilevabili diversamente. Minor bloating. 'Blast' (Marcus Miller in 'Marcus') Caratteristiche: comparto basso/medio-basso veloce e medio/medio-alto affollato. Resa: SP ha miglior controllo in gamma bassa e headstage più 3D. 'Can't Stop Running' (Adam Ben Ezra in 'Can't Stop Running') Caratteristiche: resa del contrabbasso, ambiente, dinamica. SP ha miglior controllo in gamma bassa e layering. 'Honey Sweating' (Karn & Torn & Bozzio in 'Polytown') Caratteristiche: comparto basso veloce, medio affollato, ambiente. Resa: SP ha miglior controllo in gamma bassa e layering. 'The judgement is the mirror' (Dalis Car in 'The Waking Hour') Caratteristiche: giochi stereofonici dx/sx, ambiente. Resa: SP ha miglior resa di dettaglio complessiva. Scena più localizzata. 'Trinity' (Snarky Puppy in 'Empire Central') Caratteristiche: estensione, ensamble complesso. Resa: SP a miglior resa di dettaglio complessiva. Scena più localizzata. Miglior controllo in gamma bassa. 'Cheyenne' (Nils Landgren Funk Unit in 'Live in Stockholm') Caratteristiche: estensione, gamma alta difficile. Resa: SP ha stage più 3D, ma su un ensamble relativamente affollato c'è meno differenza. 'Cosmic funk' (Lonnie Liston Smith in 'Cosmic Funk') Caratteristiche: ambiente, impatto ritmico. Resa: SP ha una presentazione complessiva più definita. 'Hide & Seek' (Count Basic in 'Life Think It Over') Caratteristiche: resa in gamma bassa, voce femminile, impatto ritmico. Resa: SP ha un presentazione complessiva più definita con comparto basso più texturizzato. Voci femminili più presenti. 'Cobra' (Mezzoforte in 'Like in Reykjavik') Caratteristiche: dinamica, ensamble affollato, impatto ritmico. Resa: SP ha una presentazione complessiva più definita e dinamica. 'Festival de ritmo' (Dave Weckl in 'Master Plan') Caratteristiche: dinamica, ensamble affollato, impatto ritmico. Resa: SP ha una presentazione complessiva più definita e dinamica. 'In my heart' (Anita Baker in 'My Everything') Caratteristiche: voce femminile. Resa: SP fornisce maggior profondità alle voci femminili. 'Son of preacherman' (Hanne Boel in 'Black Wolf') Caratteristiche: voce femminile, impatto ritmico. Resa: SP fornisce maggior profondità alle voci femminili. 'Habanera' (Gaia Cuatro in 'Udin') Caratteristiche: pianoforte con transienti veloci, in particolar modo nel registro basso. Resa: SP ha un maggior discernimento dei piani sonori e texturing in gamma bassa. 'Harlem after midnight' (Robert Stewart in 'Nat The Cat') Caratteristiche: estensione, dinamica, coerenza timbrica. Resa: SP ha stage più 3D, ma su un ensamble relativamente affollato c'è meno differenza. 'Hidden details' (Soft Machine in 'Hidden Details') Caratteristiche: resa in gamma bassa, ensamble affollato (distorto). Resa: SP ha una presentazione complessiva più definita, dinamica e meno "inviluppata". 'Comrades' (Antimatter in 'On the Judas table') Caratteristiche: voce maschile, ambiente, dinamica. Resa: SP ha stage più 3D e una presentazione complessiva più definita e dinamica. 'Gravedigger (acoustic)' (Dave Matthews in 'Some Devil') Caratteristiche: ambiente, voce maschile e coerenza timbrica in acustico a prevalenza di gamma media. Resa: SP ha stage più 3D e una presentazione complessiva più definita e meno "inviluppata" timbricamente. 'The best of what's around' (The Dave Matthews Band in 'Under The Table And Dreaming') Caratteristiche: ensamble affollato, estensione. Resa: SP ha una presentazione complessiva più definita e dinamica. 'She' (Sugar Blue in 'In Your Eyes') Caratteristiche: ensamble affollato (distorto) con armonica estesa in gamma alta. Resa: SP ha stage più 3D con ha una presentazione complessiva più definita e meno "inviluppata". 'Requiem' (John Eliot Gardiner & Monteverdi Choir in 'Requiem et Oeuvres Chorales Francaises') Caratteristiche: voci corali. Resa: le due cuffie sostanzialmente si equivalgono anche se nei passaggi a dinamica elevata la SP ha un vantaggio in termini di presentazione che diventa più ampia, localizzata e con maggior nitidezza dei piani vocali. 'Toccata und Fuge in D minor' (Otto Hans in 'J.S Toccata und Fuge') Caratteristiche: resa dell'organo a canne. Resa: la SP ha una resa più nitida dei piani armonici (soprattutto in gamma bassa) e una resa più spaziale dello strumento. 'Debussy: Suite bergamasque' (Menahem Pressler in 'Clair de Lune') Caratteristiche: pianoforte. Resa: le due cuffie sostanzialmente si equivalgono. Si percepisce una maggiore picco in gamma alta da parte della D8000 fra i 6-8kHz. 'Dvorak Symphony No. 9' (Nikolaus Harnoncour in 'Symphony No. 9 in E minor') Caratteristiche: resa orchestrale. Resa: nella parti a carattere di piano/pianissimo le due cuffie tendono ad equivalersi. Nei pieni orchestrali a dinamica elevata la SP ha un vantaggio in termini di presentazione che diventa più ampia, localizzata e con maggior nitidezza dei piani orchestrali. 4 4
SimoTocca Inviato 15 Agosto 2022 Inviato 15 Agosto 2022 @Necro Bella recensione di una cuffia poco diffusa! Per medesima tecnologia (magneto planare) e costo (5000-6000 euro) la T&A entra in diretta competizione con due “regine” indiscusse: la Abyss AB1266 e la HiFiMan Susvara. Sarebbe quindi interessante il confronto fra queste tre cuffie. Di sicuro The Stereophile, Herb Reichert in particolare, le ha apprezzate molto tutte e tre…. In particolare Reichert, usando lo stesso eccellente tuo DAC, l’Holo May, ne ha parlato benissimo nella sua recensione di inizio 2021 ha mostrato di apprezzare moltissimo questa cuffia. https://www.stereophile.com/content/gramophone-dreams-45-ta-solitaire-p-headphones-ha-200-dac-headphone-amplifier Tanto che la cuffia T&A è stata dichiarata anche la miglior cuffia dalla rivista the Stereophile per il 2021. Da parte mia, anche causa pandemia, ho avuto scarse occasioni di ascolto di questa cuffia. Magari a breve, se tutto va bene…🤞 1
MCnerone Inviato 15 Agosto 2022 Inviato 15 Agosto 2022 Molto bella Dario la recensione che soddisfa appieno la mia curiosità su questa cuffia, che tra l’altro già un altra persona, amico di Raal, me ne aveva parlato bene e che la riteneva talmente eccellente che era in grado di competere con le altre totl che girano attorno ai 5/6k, come ricordato da Simone, Susvara, Abyss e forse Lcd5. Unica curiosità, sul Marrano a tubi come siamo messi? 1
Necro Inviato 15 Agosto 2022 Autore Inviato 15 Agosto 2022 21 minuti fa, MCnerone ha scritto: Unica curiosità, sul Marrano a tubi come siamo messi? Sul Musicale monto delle RTC E188CC NOS nel pre e delle PSVANE 6CA7Z Black Treasure di nuova produzione. In particolar modo, trovo che le PSVANE estendano gi estremi di banda rispetto ad altre valvole che ho montato. Ad alcuni appaiono un po' "aggressive" in gamma alta, ma io che sono solitamente sensibile in quel range, devo dire che invece mi trovo bene e mi fanno avere un ampli che ritengo adeguatamente esteso su tutto il range. Ottime le RTC in resa bassa, ma egualmente ottime anche le BEL indiane (che ho) o le Sovtek 6922 NOS (trovate in un cassetto di materiale HiFi d'annata di mio padre giusto pochi mesi fa! 😄) che, però, al contrario delle altre due, sono più "medio-centriche" che "basso-centriche".
Necro Inviato 15 Agosto 2022 Autore Inviato 15 Agosto 2022 @SimoTocca Effettivamente, le "poche" recensioni che ha avuto questa cuffia sono state tutte molto positive e non posso che confermare. Devo cercare di andare da @pier per compararla con la 1266, ma ho più poche possibilità vista la scadenza delle ferie heheheh. 1
MCnerone Inviato 15 Agosto 2022 Inviato 15 Agosto 2022 11 minuti fa, Necro ha scritto: Sul Musicale monto delle RTC E188CC NOS nel pre e delle PSVANE 6CA7Z Black Treasure di nuova produzione. In particolar modo, trovo che le PSVANE estendano gi estremi di banda rispetto ad altre valvole che ho montato. Ad alcuni appaiono un po' "aggressive" in gamma alta, ma io che sono solitamente sensibile in quel range, devo dire che invece mi trovo bene e mi fanno avere un ampli che ritengo adeguatamente esteso su tutto il range. Ottime le RTC in resa bassa, ma egualmente ottime anche le BEL indiane (che ho) o le Sovtek 6922 NOS (trovate in un cassetto di materiale HiFi d'annata di mio padre giusto pochi mesi fa! 😄) che, però, al contrario delle altre due, sono più "medio-centriche" che "basso-centriche". Un Setup molto ben assortito e ragionato, il Marrano è una macchina di una versatilità unica e che permette di divertirsi non poco con le valvole. 1
CDJ Inviato 15 Agosto 2022 Inviato 15 Agosto 2022 Ciao e grazie ancora della recensione. Se le cuffie rispecchiano la stessa qualità delle loro elettroniche che utilizzo sono OK!.Purtroppo questo marchio non è abbastanza diffuso qui in Italia,forse non siamo un mercato appetibile...
Moderatori marillion Inviato 15 Agosto 2022 Moderatori Inviato 15 Agosto 2022 Complimenti per la recensione . 1
Barone Birra Inviato 17 Agosto 2022 Inviato 17 Agosto 2022 Io ho avuto occasione di ascoltarle (abbinate all'eccellente T+A HA200 che, se non erro, possiede Franco/CDJ che è intervenuto prima) rimanendo molto impressionato sia per le capacità tecniche che per la consistenza del messaggio sonoro. Pienamente da top di gamma, come suggerisce il prezzo. . Fa parte di quella schiera che preferisce "interpretare" un po' il suono, in questo caso con solidità in basso e lieve dip in medio-alto (ma non ho provato i nuovi cuscinetti opzionali!), come fanno anche Abyss 1266 e Final D8000, piuttosto che quelle che inseguono un reference tuning neutro (Susvara, LCD-5, Utopia). A me piacciono entrambi i campi! . Non mi ci sono ingolosito troppo, dato che, come dice anche Dario, fa un po' quello che fa anche la Final che già possiedo. La costruzione mi è sembrata solida, rigorosa, "teutonica", pochi fronzoli e tanta sostanza. Qualche dubbio solo per la headband, classica ad arco imbottito, lì forse si poteva osare di più visto anche il peso non eccessivo ma neanche indifferente. Esiste anche una versione più... "economica", la P-SE, con costruzione in plastica invece di alluminio, ma non l'ho sentita. Si dice che la differenza ci sia, ma non sia troppa. 1
CDJ Inviato 17 Agosto 2022 Inviato 17 Agosto 2022 @Baron Birra Si confermo ho un HA200 che utilizzo perlopiù con una Meze Empyrean. Speto in futuro di poter provare una Solitaire.
Questo è un messaggio popolare. Necro Inviato 18 Agosto 2022 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 18 Agosto 2022 @SimoTocca, @MCnerone Lo volevate? Lo abbiamo fatto!!! 😄 Presso Pierpaolo Pernici con il suo impianto, le sue cuffie + le mie cuffie. Featuring Abyss 1266, Senny HD800, Final D8000, T+A Solitaire P, ZMF Atrium (mancava solo la mia ZMF VO...). MHZ Musicale + KG CFA3 + Holo Audio May L2. ----- E' difficile raccontare, in poche righe, le cose percepite durante un test del genere. Principalmente ci siamo concentrati sulle 2 cuffie che sono apparse fin da subito quelle da "campionato maggiore": SP e 1266. Subito dietro abbiamo la D8K. La ZMF Atrium gioca in una "campionato a parte", dove la rilassatezza di ascolto e una presentazione più "sfuocata" ed eufonica la fanno da padrone. La ZMF restituisce un ascolto che sicuramente piace (a noi piace!) ma afferisce ad un suo mondo, ad una sua categoria, appunto, diversa dalle altre. Ieri, la volontà era quella di soffermarsi di più sulle cuffie di stampo risolutivo quali, appunto, SP, 1266 e D8K. La 1266 è una cuffia dalla grande capacità risolutiva e discernimento dei piani sonori. C'è molta aria fra gli strumenti, con una presentazione ampia che fornisce il suo meglio negli ensamble più affollati dove riesce a rendere l'insieme musicale sempre definito in un modo che SP e D8K (a maggior ragione) non riescono a fare. Il comparto basso è profondo ma controllato, quello alto è esteso ma mai fastidioso. Abbiamo notato che questa grande quantità di dettaglio e capacità risolutiva si possono pagare un pochino negli ensamble meno affollati, magari acustici o semiacustici, dove questa ricerca può tendere a "svuotare" un po' l'ambiente e renderlo meno coinvolgente rispetto alla SP. Ciò è probabilmente dovuto anche ad una gamma media generale un po' più "indietro" rispetto ad SP che, appunto, tende a rendere l'ambiente musicale più "scarico" in determinati casi. La SP è apparsa più "onnivora", in un certo qual modo più versatile, rendendo bene un po' su tutto. Certo, la SP ha una risoluzione un po' inferiore (anche se non sempre) sia in gamma bassa che alta (rispetto sempre ad 1266), ma ha una gamma media davvero "liquida" (spesso più proiettata in avanti e "presente" rispetto alla 1266) che le permette di lavorare ugualmente bene su tutti gli ensamble. C'è da sottolineare, però, che l'amplificazione è più importante per 1266 che SP (non era difficile immaginarlo). Nel caso di ensamble più scarichi, la 1266 giova dell'amplificazione valvolare che gli restituisce corpo e presenza, probabilmente portando in avanti quella gamma media che appare più indietro nei casi descritti. In generale, posso dire che su una scala da 1 a 10 potremmo assegnare i seguenti "valori" alle varie cuffie, giusto per dare una dimensione "qualitativa" dei rapporti che si instaurano fra loro (molto difficile essere "quantitativi"): D8K = 7.5, SP = 9, 1266 = 10 (forse 9/10?). 4 3
best56 Inviato 18 Agosto 2022 Inviato 18 Agosto 2022 Mi trovo in linea con quanto hai scritto. Ora prova a immaginarti di ascoltare la versione cattiva della Abyss 1266, la prima Versione, con un Valvolare e le 845...e aumenterai di un paio di voti, la sua prestazione. Sia con il Cavo CLEAR, che con il Reference, del pescatore da Lago. Visto che non hai avuto modo di ascoltare la Susvara con un Bakoon, ti dico che è un eccellente ascolto, come sicuramente con la SP e la D8000Pro, ma comunque, personalmente, rimane inferiore alla 1266 con Valvolare 845, ma lo hanno constatato anche tutti gli amici passati qui a casa, per ascoltare questo Set up...!!!... Ciao 1
SimoTocca Inviato 18 Agosto 2022 Inviato 18 Agosto 2022 @Necro Bravi! Bel confronto! Come avevo già detto, io la Abyss l’ho ascoltata con un ampli valvolare Woo Audio Top di gamma e un DAC “valvolare” (sezione di uscita, ovvio!) Lampizador…e suonava davvero in maniera fantastica…. anche se…con la musica classica sinfonica forse mancava quel “quid” che hanno le elettrostatiche …. Però, davvero, un ascolto indimenticabile… Sarei curioso di ascoltare la T+A nello stesso set up… 1
pier Inviato 18 Agosto 2022 Inviato 18 Agosto 2022 @best56 la vecchietta... la 1266 OG... è ancora meno "all rounder" rispetto alla Phi TC. E comunque se mi posso permettere aggiungo che sui cavi non c'è (purtroppo) storia. Il Super Conductor è obbligatorio. DA PROVARE!!!! 🙂 1 1
pier Inviato 18 Agosto 2022 Inviato 18 Agosto 2022 5 minuti fa, SimoTocca ha scritto: Sarei curioso di ascoltare la T+A nello stesso set up… Non sottovalutate troppo la coppia HQPlayer + May + CFA3. Non lo dico io (che non ho la vostra esperienza ) ma altrre persone che hanno avuto modo di provare anche WA33, Bakoon, FormulaS.. ma anche Sagra, Lampi, etc... A questi livelli comunque è tutta questione di gusti. Un amico le ascolta con il Dave+M-Scaler (e AIC10).
Necro Inviato 19 Agosto 2022 Autore Inviato 19 Agosto 2022 @SimoTocca sono stato da poco in "ballottaggio" fra il may l2 e un lampizator baltic 3 (che è pure un entry level per loro e costa più del may l2 hehehe) ma alla fine mi sono persuaso del fatto di evitare l introduzione di valvole anche nel dac. Giusto per curiosità, quale lampizator avevi nella catena di ascolto che citi?
SimoTocca Inviato 19 Agosto 2022 Inviato 19 Agosto 2022 @Necro A mio avviso hai fatto bene a prendere il May, che ha un rapporto qualità prezzo straordinario. I Lampizador sono DAC per chi ama il formato DSD che, vivaiddio, suona benissimo ma ha la particolarità di essere un formato nativo difficile da trovare (adesso gli album escono, in streaming o in download, quasi tutti in PCM 24/48 o 24/96 o 24/192). Peraltro, ad onor del vero, io preferisco comunque il formato nativo PCM HiRes, che suona rispetto al DSD meno “rotondo” e più ‘reale”…. miei gusti, certo, ma condivisi da molti degli esperti digitali più importanti del mondo…. Per chi preferisce il formato DSD i DAC Lampi rimangono un riferimento assoluto, insieme ai PS Audio e ai Playback Design… Tornando alla tua domanda, nell’impianto con cui ho ascoltato la AB 1266 TC la sorgente era un Lampidazor Golden Gate. Sulle valvole nei DAC ci sarebbe da aprire una discussione a parte, ma sintetizzo il mio pensiero: se il circuito di uscita è ben progettato non c’è tutta questa differenza fra valvole e stato solido… di suono dico! E lo dico per aver ascoltato lo stesso DAC, un TotalDAC due, che veniva fatto sia con uscita a stato solido che con uscita a valvole (le ecc88 se ricordo bene): l’ascolto comparativo fianco a fianco non metteva in mostra chiassa quali differenze soniche… 1
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