audio2 Inviato 5 Settembre 2022 Inviato 5 Settembre 2022 secondo me tra un pò si inventano gli imbottigliatori portatili di scorregge. se andate su you tube ci sono quelli che danno fuoco alle scorregge per scaldarsi. veramente. adesso riattacca botulinator, quasi quasi mi sento le due minchiate che dice, a volte ci si diverte pure.
audio2 Inviato 5 Settembre 2022 Inviato 5 Settembre 2022 anacleto a peso netto senza pelo secondo te a quanto sta ?
Ospite Inviato 5 Settembre 2022 Inviato 5 Settembre 2022 @audio2 vai a caviale e champagne ormai sei un oligarka di tutto rispetto puoi aiutare cingolani a riempire gli stokkaggi ...
lampo65 Inviato 5 Settembre 2022 Inviato 5 Settembre 2022 1 ora fa, audio2 ha scritto: il risotto con l' ossobuco è sempre un grande classico Mi viene sempre mal di stomaco poi, perché mastico poco. Ma potrei rinunciare alla Belen, se fatto bene. Magari senza tutta quella roba verde sopra. 1
Coltr@ne Inviato 5 Settembre 2022 Inviato 5 Settembre 2022 1 ora fa, maurodg65 ha scritto: rifiuto Fallo per me, quando non c'è nessuno, appoggi le labbra al buco, e aspiri forte, basta una volta e superi il blocco, 😁
maurodg65 Inviato 6 Settembre 2022 Inviato 6 Settembre 2022 6 ore fa, Coltr@ne ha scritto: Fallo per me, quando non c'è nessuno, appoggi le labbra al buco, e aspiri forte, basta una volta e superi il blocco, 😁 Provato più volte, pur con i commensali estasiati non ci riesco, non serve nemmeno aspirare, con la forchetta lo estrai semplicemente e completamente, ma ho proprio un rifiuto e non riesco a metterlo in bocca, stessa cosa su una piatto completamente diversa come le ostriche, solo a guardarle mi risulta impossibile pensare di ingoiarne una.
maurodg65 Inviato 6 Settembre 2022 Inviato 6 Settembre 2022 Miglior conferma di questa sull’efficacia delle sanzioni non potrebbe esserci. https://www.eunews.it/2022/09/05/gas-e-scontro-ue-russia-per-il-cremlino-le-forniture-di-gas-riprenderanno-solo-con-lo-stop-alle-sanzioni-occidentali/ Gas, il Cremlino: le forniture riprenderanno "solo con lo stop alle sanzioni" occidentali 5 Settembre 2022
Roberto M Inviato 6 Settembre 2022 Inviato 6 Settembre 2022 Sostenere che non c’e’ correlazione tra la riduzione e l’interruzione della fornitura di gas dalla Russia all’europa equivale a sostenere che la terra e’ piatta o che i vaccini uccidono e non proteggono dalle malattie.
maurodg65 Inviato 6 Settembre 2022 Inviato 6 Settembre 2022 6 minuti fa, Roberto M ha scritto: Sostenere che non c’e’ correlazione tra la riduzione e l’interruzione della fornitura di gas dalla Russia all’europa equivale a sostenere che la terra e’ piatta o che i vaccini uccidono e non proteggono dalle malattie. Roberto non giocare con le parole con me, la correlazione tra l’interruzione o la riduzione della fornitura di gas dalla Russia e le sanzioni esiste, infatti Putin usa la fornitura di gas come mezzo di pressione per cercare di ottenere la revoca delle sanzioni, ma queste ultime non influenzano in alcun modo il costo dell’energia che risente delle pressioni speculative e delle incertezze sugli approvvigionamenti futuri, incertezze che anche un ipotetico ed impensabile cedimento sulle sanzioni internazionali non eliminerebbe anzi, al contrario, tale cedimento certificherebbe la dipendenza europea dal gas russo dando tra l’altro a Putin una leva di ricatto da poter usare a suo piacimento nel futuro, cosa che peraltro sta cercando di fare già oggi. Non bastasse questo le sanzioni sono internazionali e non italiane, quindi cosa faccia l’Italia relativamente alle sanzioni interessa alla Russia solo nell’ottica di creare una crepa nel blocco occidentale nella speranza di riuscire a far si che anche altri paesi si uniscano alla protesta arrivando all’obiettivo, risulta quindi ovvio come la posizione di Salvini oggi rappresenti una sconfitta per la credibilità internazionale del paese, quella credibilità che la Meloni e FdI stavano cercando di recuperare dopo che il M5S di Conte (ma a dire il vero anche Lega, FI e FdI) ha causato la caduta del Governo Draghi, un Presidente del Consiglio a cui quella credibilità internazionale, soprattutto personale, non mancava.
maurodg65 Inviato 6 Settembre 2022 Inviato 6 Settembre 2022 Sull’efficacia delle sanzioni esiste poi un rapporto russo “riservato” di cui Bloomberg è entrata in possesso che disegna, per mano russa, gli effetti reali delle sanzione nel medio lungo periodo sull’economia russa ed è un quadro desinante più drammatico di quanto scritto siano ad ora è spiega il perché della controffensiva mediatica russa al riguardo nelle ultime ore. https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-09-05/russia-risks-bigger-longer-sanctions-hit-internal-report-warns La Russia avverte privatamente di danni economici profondi e prolungati Il documento riservato contrasta con le dichiarazioni pubbliche ottimistiche Il rapporto dice che i settori chiave affrontano un forte calo della produzione, la fuga di cervelli settembre 2022, 16:22 CEST La Russia potrebbe affrontare una recessione più lunga e profonda man mano che l'impatto delle sanzioni statunitensi ed europee si diffonde, ostacolando i settori su cui il paese ha fatto affidamento per anni per alimentare la sua economia, secondo un rapporto interno preparato per il governo. Il documento, il risultato di mesi di lavoro di funzionari ed esperti che cercano di valutare il vero impatto dell'isolamento economico della Russia dovuto all'invasione dell'Ucraina da parte del presidente Vladimir Putin, dipinge un quadro molto più terribile di quanto i funzionari di solito fanno nelle loro dichiarazioni pubbliche ottimistiche. Bloomberg ha visto una copia del rapporto, redatto per una riunione a porte chiuse di alti funzionari ad agosto. 30. Le persone che hanno familiarità con le deliberazioni hanno confermato la sua autenticità. Due dei tre scenari del rapporto mostrano la contrazione che accelera l'anno prossimo, con l'economia che tornerà al livello prebellico solo alla fine del decennio o più tardi. Quello "inerziale" vede l'economia scendere al fondo l'anno prossimo dell'8,3% al di sotto del livello 2021, mentre lo scenario dello "stress" pone il minimo nel 2024 all'11,9% al di sotto del livello dello scorso anno. Tutti gli scenari vedono intensificarsi la pressione delle sanzioni, con più paesi che rischiano di unirsi a loro. La forte allontanamento dell'Europa dal petrolio e dal gas russi potrebbe anche colpire la capacità del Cremlino di rifornire il proprio mercato, afferma il rapporto. Al di là delle restrizioni stesse, che coprono circa un quarto delle importazioni e delle esportazioni, il rapporto descrive in dettaglio come la Russia ora affronti un "blocco" che "ha influenzato praticamente tutte le forme di trasporto", tagliando ulteriormente l'economia del paese. I limiti tecnologici e finanziari si aggiungono alla pressione. Il rapporto stima che ben 200.000 specialisti IT potrebbero lasciare il paese entro il 2025, la prima previsione ufficiale dell'allargamento della fuga di cervelli. Pubblicamente, i funzionari dicono che il colpo delle sanzioni è stato meno del temuto, con la contrazione forse inferiore al 3% quest'anno e anche meno nel 2023. Gli economisti esterni hanno anche aggiustato le prospettive per quest'anno, facendo il passo indietro le previsioni iniziali di una profonda recessione poiché l'economia ha resistito meglio del previsto. Elimina di esportazione Il documento chiede una serie di misure per sostenere l'economia e facilitare ulteriormente l'impatto delle restrizioni al fine di far riprendersi l'economia ai livelli prebellico nel 2024 e crescere costantemente dopo. Ma i passi includono molte delle stesse misure per stimolare gli investimenti che il governo ha propagandato nell'ultimo decennio, quando la crescita è in gran parte stagnante anche senza sanzioni. Il servizio stampa del governo ha inoltrato una domanda sul rapporto al Ministero dell'Economia, che non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento. . Cosa dice Bloomberg Economics... "Con una diminuzione dell'accesso alle tecnologie occidentali, un'ondata di disinvestimento di società straniere e venti contrari demografici, la crescita potenziale del paese si ridurrà allo 0,5%-1,0% nel prossimo decennio. Successivamente, si ridurrà ancora di più, fino a poco più di zero entro il 2050. La Russia sarà anche sempre più vulnerabile a un calo dei prezzi globali delle materie prime, poiché le riserve internazionali non forniscono più un cuscinetto.” -Alexander Isakov, economista russo . Nel corso dei prossimi anni o due, il rapporto avverte di "riduti volumi di produzione in una serie di settori orientati all'esportazione", dal petrolio e dal gas ai metalli, ai prodotti chimici e ai prodotti del legno. Mentre un certo rimbalzo è possibile in seguito, "questi settori cesseranno di essere i motori dell'economia". Un taglio completo del gas verso l'Europa, il principale mercato di esportazione della Russia, potrebbe costare fino a 400 miliardi di rubli (6,6 miliardi di dollari) all'anno in entrate fiscali perse, secondo il rapporto. Non sarà possibile compensare completamente le vendite perse con nuovi mercati di esportazione anche a medio termine. Settore petrolifero colpito Di conseguenza, la produzione dovrà essere ridotta, minacciando gli obiettivi del Cremlino per espandere le forniture interne di gas, afferma il rapporto. La mancanza di tecnologia necessaria per gli impianti a gas naturale liquefatto è "critica" e potrebbe ostacolare gli sforzi per costruirne di nuovi. I piani dell'Europa di smettere di importare prodotti petroliferi russi - circa il 55% delle esportazioni vi è andato l'anno scorso - potrebbero innescare forti tagli alla produzione lasciando anche il mercato interno a corto di carburante. I produttori di metalli stanno perdendo 5,7 miliardi di dollari all'anno dalle restrizioni, afferma il rapporto. Se l'economia mondiale scivola in recessione, avverte il rapporto, la Russia potrebbe vedere le esportazioni tagliare ulteriormente mentre diventa il "fornitore di swing" sui mercati globali, con la domanda di prodotti che scompare per prima. Ciò potrebbe innescare un tuffo nel rublo e un picco di inflazione. Dal punto di vista delle importazioni, "il principale rischio a breve termine è la sospensione della produzione a causa della mancanza di materie prime e componenti importati". A lungo termine, l'incapacità di riparare le apparecchiature importate potrebbe limitare in modo permanente la crescita, afferma il rapporto. "Importazioni critiche" "Non ci sono semplicemente fornitori alternativi per alcune importazioni critiche", ha detto. Anche nel settore agricolo, dove il Cremlino ha propagandato i suoi sforzi per sostituire le forniture straniere, la dipendenza da input chiave potrebbe costringere i russi a ridurre il loro consumo di cibo man mano che le forniture diminuiscono, secondo il rapporto. Le restrizioni all'accesso alla tecnologia occidentale possono spingere la Russia una generazione o due indietro rispetto agli standard attuali in quanto è costretta a fare affidamento su alternative meno avanzate dalla Cina e dal sud-est asiatico. Il rapporto avverte che le sanzioni costringeranno anche il governo a rivedere una serie di obiettivi di sviluppo che Putin aveva fissato prima della guerra, compresi quelli per aumentare la crescita della popolazione e l'aspettativa di vita. Su base settoriale, la relazione descrive in dettaglio l'ampiezza del colpo delle sanzioni: Agricoltura: il 99% della produzione di pollame e il 30% della produzione di bovini da latte Holstein dipendono dalle importazioni. Anche i semi per le graffette come le barbabietole da zucchero e le patate vengono per lo più portati dall'esterno del paese, così come i mangimi per i pesci e gli amminoacidi. Aviazione: il 95% del volume di passeggeri viene trasportato su aerei di fabbricazione straniera e la mancanza di accesso ai pezzi di ricambio importati potrebbe portare la flotta a ridursi man mano che vanno fuori servizio Costruzione di macchine: solo il 30% delle macchine utensili sono di fabbricazione russa e l'industria locale non ha la capacità di coprire la crescente domanda Prodotti farmaceutici: circa l'80% della produzione nazionale si basa su materie prime importate Trasporti: le restrizioni dell'UE hanno triplicato i costi per le spedizioni stradali Comunicazioni e IT: le restrizioni sulle schede SIM potrebbero non lasciare la Russia entro il 2025, mentre il suo settore delle telecomunicazioni potrebbe rimanere cinque anni indietro rispetto ai leader mondiali nel 2022. 1
maurodg65 Inviato 6 Settembre 2022 Inviato 6 Settembre 2022 Sempre dall’articolo del link precedentemente postato il passaggio sotto riportato indica le mosse della Commissione Europea intenta a trovare una strategia adatta per contrastare il problema dell’approvvigionamento energetico e quello legato alle politiche dei prezzi dei distributori, che hanno portato al caro bollette per i consumatori e le imprese, in quest’ottica l’intervento del leader della Lega diventa un assist a Putin perché tende ad indebolire l’azione della Commissione Europea ed a rompere quel fronte compatto che dovrà sostenere la Von Der Layen nelle trattative con gli altri Governi europei ed i mercati finanziari e dell’energia. https://www.eunews.it/2022/09/05/gas-e-scontro-ue-russia-per-il-cremlino-le-forniture-di-gas-riprenderanno-solo-con-lo-stop-alle-sanzioni-occidentali/ “…Poco prima delle dichiarazioni del Cremlino, la Commissione ha confermato che una proposta per porre un tetto sul gas russo ci sarà. “Putin usa l’energia come arma, tagliando le forniture e manipolando i nostri mercati energetici. Ma Fallirà e l’Europa prevarrà”, ha avvertito la presidente Ursula von der Leyen, assicurando che la Commissione europea sta preparando proposte per aiutare le famiglie e le imprese vulnerabili a far fronte ai prezzi elevati dell’energia”. La leader dell’esecutivo si spinge oltre e conferma che le proposte a cui sta lavorando Bruxelles mireranno “a ridurre la domanda di elettricità (picchi)” ma anche “a imporre un tetto al prezzo del gas russo importato da gasdotto, aiutare i consumatori e le imprese vulnerabili con le entrate del settore energetico e consentire il sostegno ai produttori di energia elettrica che devono affrontare problemi di liquidità legati alla volatilità” dei prezzi. Il price-cap sul gas importato dalla Russia e proveniente da gasdotto è una misura richiesta a livello europeo a più riprese dal governo di Mario Draghi, principalmente per ottenere un doppio effetto: affrontare il rincaro sulle bollette elettriche e far valere il potere dell’Unione Europea come principale acquirente dei combustibili fossili importati da Mosca; ma anche imporre una sorta di sanzione indiretta nei confronti della Russia, vista l’impossibilità di stabilire un embargo sul gas russo (che ormai non è neanche tra le ipotesi). Dopo mesi di cautela (e, a parere di molti, di ritardo) da parte dell’Esecutivo europeo, un’apertura in questo senso è arrivata alla fine della scorsa settimana dalla stessa von der Leyen, a margine di un evento in Germania. La Commissione europea sta finalizzando il lavoro su un cosiddetto ‘non paper’, un documento interno fatto circolare con le proposte mirate contro il caro-bollette e per una riforma del mercato energetico per presentarlo quanto prima ai governi. L’occasione sarà il Consiglio straordinario per l’energia convocato con urgenza dalla presidenza dell’Ue della Repubblica ceca il prossimo venerdì 9 settembre. Ma a detta del portavoce capo dell’esecutivo europeo, Eric Mamer, il documento sarà “nelle mani” delle Capitali prima di venerdì, in modo da dare un contributo concreto al dibattito in seno alla riunione dei ministri dell’energia. Mamer ha annunciato proprio oggi che la presidente von der Leyen parteciperà mercoledì alla riunione degli ambasciatori dell’Ue (nel Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti presso l’Ue), è quindi probabile che le proposte verranno presentate in prima battuta in questa occasione. Nei giorni scorsi è circolata a Bruxelles una prima bozza di proposta che la Commissione avrebbe dovuto presentare, ma senza riferimenti al tetto al prezzo del gas russo. Bruxelles aveva pensato a un’altra misura, ovvero fissare un massimale sul prezzo dell’energia elettrica prodotta da fonti diverse dal gas (ad esempio le rinnovabili) per fornire ai governi risorse con cui ammortizzare i costi delle bollette. La scelta di spingersi oltre e aprire ufficialmente al tetto sul gas probabilmente è da ricondurre in parte all’ennesima dimostrazione di inaffidabilità del colosso russo Gazprom e della Russia come partner energetico per l’Ue, dopo l’annuncio che avrebbe tenuto il gasdotto Nord Stream chiuso “per manutenzione” ben oltre i tre giorni programmati la scorsa settimana (dal 31 agosto al 2 settembre). In parte, è da ricondurre anche alla pressione politica che le Capitali stanno esercitando sulla Commissione europea, accusata nuovamente di risposta lenta e inadeguata alla crisi dei prezzi dell’energia. Von der Leyen sperava di poter fare gli annunci su come rivedere il mercato energetico dell’Ue al prossimo discorso sullo Stato dell’Unione, che la leader dell’Esecutivo comunitario pronuncerà il prossimo 14 settembre di fronte all’Aula del Parlamento di Strasburgo. Sarà probabilmente costretta ad anticipare i tempi.”
maurodg65 Inviato 6 Settembre 2022 Inviato 6 Settembre 2022 Per quel che può valere questo grafico dimostra come le pressioni sui costi energetici siano partiti molto prima di marzo 2021 e come la guerra abbia “solo” contribuito ad alimentare la crescita dei costi, costi che da Gennaio 2021 a dicembre 2021 erano già aumentati del 600% , per poi crescere ulteriormente del 20% circa a marzo 2022 rispetto a dicembre 2021 ed ulteriormente del 30% a Luglio 2022 rispetto a Marzo 2022. Alla fine è “la somma che fa il totale” (cit.) e complessivamente oggi siamo a quasi dieci volte il costo di gennaio 2021.
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