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Energia rinnovabili non bastano, serve necessariamente il nucleare?


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Inviato
3 minuti fa, Velvet ha scritto:

Perciò meglio non affannarsi troppo. Inutile rifare il tetto se le fondamenta sono marce.

che vuoi fare, organizzare un suicidio di massa? 😆

In realtà la possibilità di abbattere l’impatto senza sminuire granché il livello di vita ci sarebbe anche ma anelito e competenza sono patrimonio, ad occidente, solo delle nuove generazioni e nei paesi in via di sviluppo di quasi nessuno. Nel terzo mondo impatta poco e nulla la questione perché la povertà tiene a freno l’impatto stesso (per ora).

Per questo sebbene si sia capito cosa, tecnologicamente, serve si combina poco.

Inviato
13 minuti fa, Jack ha scritto:

nei paesi in via di sviluppo di quasi nessuno. Nel terzo mondo impatta poco e nulla la questione perché la povertà tiene a freno l’impatto stesso (per ora).

In entrambi i casi se ne f*ttono allegramente e quando/se potranno continueranno a ballare la mazurca mentre noi dovremmo stare a stecchetto e mangiare in bianco.

D'altronde vaglielo tu a spiegare che devono passare da una povertà recente ad una povertà futura (ma tanto green signora mia) senza soluzione di continuità.

13 minuti fa, Jack ha scritto:

che vuoi fare, organizzare un suicidio di massa?

Assolutamente no.

Al contrario: come ogni civiltà nella sua fase di massima decadenza dobbiamo darci dentro alla grande senza fare musi lunghi. Il memento mori  può aspettare, poi ci penserà il pianeta a "regolare" quei 2/3 miliardi di troppo.

 

  • Amministratori
Inviato

@maurodg65 I l punto di partenza è ch anche il nucleareè unaa risorsa mineraria finita, esattamente come il petrolio, il carbome o il gas .ergo se pensiamo di continuare a cnsumare e ad incrementare i consumi sposteremmo soltanto più in la di un tempo x il momemto in cui dovremmo forzatamente cambiare modello di sviluppo.ci sono paesi come la danimarca e il portogallo che prevedono di poter funzionare con sole fonti rinnovabili entro5 anni. e la danimarca è un pese freddo che di energia ha bisogno.

se vogiamo davvero svincolarci dlla dipendenza dall'estero le rinnovabili sono la sola strada, dato che anche l'uranio lo importiamo. e un ana volta presa questa strada sarà difficile evitare il proliferare degli impianti di arricchimento (una, se non la più importante ragione del contendere tra iran e usa è che gli americani non vogliono che in iran si realizzino impianti di arricch9imento dell'uranio, perchè potrebbero essere utilizzati anche per il nucleare di guerra). e non avere impianti di arricch9mento in iran si può, m impedire di fare la stessa cosa a cina india corea del nord pakistan turchia lavedo dura

in un modo dalle risorse limitte pensare che il minimomdellosviuppo siamil 3% annuovuol dire correr verso il baratro, stimoesaurendo tutte le risorse de pianeta, se non finiscono oggi finirannotra50 anni ma allora sarà troppo tardi per frenare

Inviato
4 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

stimoesaurendo tutte le risorse de pianeta, se non finiscono oggi finirannotra50 anni ma allora sarà troppo tardi per frenare

Questo indipendentemente dalle fonti energetiche.

Abbiamo un tavolo apparecchiato per 6 e ci stiamo mangiando in 10. Non tutti possono avere il dessert. 

  • Amministratori
Inviato

@Velvet esatto, vale per tutto non solo per l'energia, ma l'energia è il ptimo nodo che ta venendo al pettine. per le altre risorse dovremmo imparare a recuperare  il recuperabie, ma quest significa pensarci già in fase di produzionje, ma tutti vogliamo quello che costa meno

Inviato
4 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

per le altre risorse dovremmo imparare a recuperare  il recuperabie, ma quest significa pensarci già in fase di produzionje, ma tutti vogliamo quello che costa meno

Se ti azzardi di parlare di economia circolare ti prendono in giro. C'è un misto di negazionimo e di arrogante strafottenza che richiama la scena del ballo sul Titanic.

(non è vero che prevedere il recupero dei materiali componenti un qualsiasi prodotto sia un costo in più) 

 

Inviato

@cactus_atomo Come già detto, la maggior parte degli scienziati sostiene che il pianeta non può reggere 8/9 miliardi di abitanti anche campassero solo di insetti e acqua piovana ed attuassero un'economia talmente circolare da causare cerchi alla testa.

Perciò inutile affannarsi tanto, finché l'uomo sul pianeta continuerà a riprodursi al ritmo attuale non farà altro che correre verso il baratro (ovvero verso il conto che il pianeta presenterà prima o poi).

Poi se vogliamo illuderci che la borraccia d'alluminio, l'auto a pile, l'hamburger di soia, il pannello solare e la lampadina a Led salveranno il pianeta consentendoci di mantenere questo ritmo di crescita demografica globale possiamo anche farlo se ci fa stare meglio.

  • Amministratori
Inviato

@Velvet siamo tanti troppi e purtroppo la decrecita demografica è vista come un fattore negativo mrntre invece è una mano santa (niente nuive case, meno consuo di cibo ed acqua ecc ecc).il boom demografico è appannaggio dei paesi meno sviluppati, dove però fa da contraltare l'alta motalità ancheinfantile. vanno ripensati i vecchi parametri di sviuppo quantitativo

Inviato
3 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

vanno ripensati i vecchi parametri di sviuppo quantitativo

Esatto.

Senza questo possiamo verniciare di verde tutto quello che vogliamo ma è solo una pia illusione che in realtà nasconde sempre la stessa cara vecchia volontà di mantenere inalterato uno status (per lo più occidentale) sociale e di continuo sviluppo.

Ipocrisia green. 

Inviato
1 ora fa, cactus_atomo ha scritto:

la danimarca è un pese freddo che di energia ha bisogno.

infatti importa circa 1/3 del'elettricità da Norvegia e Svezia, che sono paesi energeticamente superdotati anche grazie alla loro bassissima densità di popolazione.

Inviato

 

https://www.enea.it/it/seguici/le-parole-dellenergia/fissione-nucleare/riserve-e-risorse
 

Riserve e risorse

Per tutte le fonti energetiche, esiste una distinzione tra:

-le riserve, che sono i depositi già identificati e sfruttabili in maniera economicamente competitiva con le tecnologie disponibili; 

-le risorse, che sono i depositi indicati come probabili ma sfruttabili a costi non competitivi o che ancora non sono stati identificati con certezza. 

 

Le riserve

La valutazione della disponibilità, negli anni a venire, di qualunque combustibile è legata al prezzo delle materie prime, degli investimenti e delle nuove tecnologie che possono rendersi disponibili.

Per i combustibili fossili esiste un indicatore che aiuta a superare queste incertezze: il rapporto R/P dove R indica le riserve attualmente stimate e P la produzione annua attuale.

In base a questo rapporto R/P2 la disponibilità di petrolio è stimata in 41,6 anni, quella di gas in 60,3 anni e quella di carbone in 133 anni.

Utilizzando lo stesso indicatore per la fonte nucleare, a fronte di riserve totali attuali accertate3 di oltre 6 milioni di tonnellate di uranio e assumendo un consumo annuo pari a quello del 2008, necessarie ad alimentare l'attuale flotta di 439 reattori nucleari per una potenza installata di 370 GWe, si ottiene una disponibilità di uranio per almeno 100 anni con funzionamento dei reattori in ciclo aperto. Le riserve di uranio non sono solo abbondanti, ma sono anche disponibili in molte e diverse aree del pianeta, a differenza di quelle di petrolio e gas che sono concentrate in pochi Paesi.

Il ricorso alla fonte nucleare, perciò, attenua i problemi relativi alla sicurezza degli approvvigionamenti energetici dai Paesi produttori di fonti fossili, che vede una concentrazione per il 70% nel Medio Oriente . Inoltre, il combustibile nucleare necessario alla produzione di energia ha un volume molto più limitato rispetto a quello dei combustibili fossili, con evidenti vantaggi logistici nella costituzione di scorte strategiche.

 

Le risorse

Mentre le stime sulle riserve sono una "istantanea" delle informazioni disponibili sulle risorse, è più difficile fare un inventario della quantità totale di materie prime esistenti.

Come già è avvenuto in passato, per l'uranio si attendono ulteriori scoperte, se le condizioni di mercato continueranno ad essere favorevoli e quindi a stimolare l'esplorazione dei giacimenti.

Si valuta che, in caso di forte espansione della produzione globale di energia nucleare, nell’ipotesi che si triplichino il numero di centrali e che si utilizzi un ciclo aperto del combustibile, la disponibilità di uranio, che attualmente sarebbe in grado di sostenere questo scenario fino al 2050, potrebbe aumentare a più di 100 anni . In quanto detto non è stato incluso l'effetto dell’avvento dei reattori veloci, funzionanti a ciclo chiuso7 , una tecnologia già nota e in grado di moltiplicare la durata le risorse per circa 60 volte rispetto alla attuale, portandola all’ordine di migliaia di anni.

In aggiunta alle risorse convenzionali di uranio, ci sono anche le fonti di uranio “non convenzionali” che potrebbero essere sfruttate per aumentarne la disponibilità. Anche se ulteriori esplorazioni sono necessarie per confermare questo dato, si stima che l’uranio contenuto nelle rocce di fosfato porterebbe le riserve a 22 milioni di tonnellate.

Resterebbe comunque sempre possibile, sotto la spinta della crescita della domanda e del prezzo, l’espansione delle riserve al torio (risorse per 2,5 milioni di tonnellate) e a quelle presenti nell’acqua di mare (circa 4,5 miliardi di tonnellate).

Questa larga disponibilità di uranio, una fonte di energia a basse emissioni e suscettibile di espandersi grandemente attraverso prevedibili sviluppi tecnologici, va confrontata con le riserve dei combustibili fossili. Anche per queste, prevedibilmente, il prezzo delle materie prime definirà l'appetibilità di fonti non convenzionali, ma difficilmente si modificherà il problema di un livello di emissione incompatibile con uno sviluppo sostenibile.

 

 

Inviato

Sinceramente, da ignorante vorrei capire, perché a leggere la situazione sembra un po’ diversa, non solo la disponibilità sembra esserci ma la diversificazione nella produzione di energia porterebbe ad allungare la disponibilità nel tempo degli altri combustibili fossili calmierandone il prezzo, cosa che si otterrebbe anche spostando gli investimenti sulle rinnovabili che, comunque la si veda, hanno dei limiti nel garantire la continuità di produzione vincolata alle condizioni meteorologiche.

Alla fine credo che un mix di tutte possa essere la scelta migliore e la più conveniente da percorrere.

  • Amministratori
Inviato

@maurodg65 l'uranio non si usa direttamente, va arricchito, nei reattori attuali intorno al 2-3%, lasciamo stare i veloci, abbandonati anche dai frnacesi, e dagli americani, un combustibioe arricchito al 30% mette paura. l'uranio è abbondante, potrebbe essere etratto, ma  costi altissimi, anche dall'acqua del mare, gli impianti di arricchimenti sono pochi e costosi e per motivi politici e grandi potenze non li vogliono far diffondere ma è impossibile pensare ad una energia nuceare solo per i paesi nato e preclusa a tutti gi alotri

il puno vero è che i consumi di energia crescono, piàù ce ne èè a basso costo, 'iù se me consuma, quindi 100 nni ai condumi attuali signiifìficano in realtà un massiamo di 30 anni (pil che cresce del valore minimo atteso cioà 3&). costi di realizzazione degli impianti e tempi per la loro operatività sono elevatissimi, i coti di smatellamento a fine vita non calcolati da nessuno perchè nessuno lo ha mai fatto, i proolemi del trasoorto del combustibile nucleare dall'impinato di arricchimento alla centrale e sopratutto del combustibile esaurito dallal centrale ai siti di sticcaggio non prevedibili (i depositi a lungo terminecdelle scorue non sono stati rusolti in toto da nessyno)

un costomcorretto dell'energia del nuclare dovrebbe comprndere l'intero ciclo, smaltimento e  smaytellamento inclusi

senza contare che per il nucleare serve tanta acqua e l'acqua in prospettiva sarà più preziosa della energi

Inviato
23 ore fa, Martin ha scritto:

infatti importa circa 1/3 del'elettricità da Norvegia e Svezia

...e sono anche "due gatti" (nemmeno sei milioni di persone). Facile essere green così.


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