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David Bowie Moonage Daydream


aldofive

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Inviato

Riuscitissimo per chi lo ama, un’esperienza quasi psichedelica. Grazie Brett Morgen!

 

È pieno di rimandi e citazioni: non è un film generalista come Bohemian Rhapsody, rivolto anche a chi (soprattutto?) non conosce i Queen.

Inviato

a mio avviso, invece, non è strettamente necessario conoscere a fondo Bowie per apprezzare il film (a me piace molto quel che conosco di Bowie, ma in realtà conosco quasi solo le cose più famose), per quanto non dubito che aiuti.

sebbene vi siano riferimenti a periodi e uscita di dischi / tournèe posti in ordine cronologico, non è nè vuole essere la sua 'storia', cioè una biografia per avvenimenti; non ci dice, se non in modo indiretto, come Bowie è diventato Bowie, come ha iniziato, come è arrivato al successo, quando è morto, come è morto -temi di film come "Bohemian Rhapsody", ad esempio. tratta della personalità cangiante, eppure perfettamente coerente, di un artista.

il film potrebbe stare benissimo in piedi anche quando Bowie fosse un personaggio di fantasia, un'invenzione del regista; il film è un'opera d'arte in sè (in effetti, credo che il thread dovrebbe stare nella sezione Cinema, più che in questa), non un capolavoro, magari, ma non certo il documentario che 'espone i fatti', nè un 'biopic' con una storia, una trama.

sono riflessioni e parole di Bowie sovrapposte a immagini che solo in parte, forse nemmeno in maggioranza, contengono Bowie. a volte quasi astratto o psichedelico (mi pare qualcuno l'abbia già scritto).

come è già stato detto, un montaggio serratissimo e un abbinamento di immagini suoni parole citazioni (specie cinematografiche: Murnau, Lang, Dryer, e mille altri) che si compongono e trovano significato per corti circuiti mentali.

un po' discontinuo, ma con alcune sequenze notevolissime.

 

Inviato

Visto ieri sera. A me è piaciuto tanto. E' fatto in modo molto originale rispetto ai documentari su artisti della musica che avevo visto fino ad ora. Giustamente si concentra sull'essenza di Bowie e cioè il suo modo di intendere l'arte come cambiamento continuo senza mai domandarsi prima se la cosa avrà successo o no. Mi è piaciuta molto la fase del rallentamento di questa evoluzione concisa con il suo incontro con Iman e il fatto che non si siano soffermati troppo sugli anni '90, i cui album non amo molto (anche se lui spiega cosa l'ha mosso a produrre quel tipo di musica e cioè voleva dare interpretazione del caos in cui il mondo attorno era precipitato).

  • Melius 1
Inviato

Visto venerdì scorso e devo dire che sono d'accordo con quanto esposto da Alessandro @mojo_65. Interessanti le parti con le interviste che mi hanno fatto scoprire cose di questo artista che in verità conosco poco e che ne svelano lati di sicuro sconosciuti ai più.

 

  • Thanks 1

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