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Melius Club

Perché non basta il cavo USB da stampante


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Inviato
3 ore fa, leonida ha scritto:

non sarà mai spiegata l'origine

Prima di spiegare l'origine va dimostrata l'esistenza.

Inviato
6 ore fa, ClaveFremen ha scritto:

In un diffusore multi-via (usiamo il due vie per semplicità) spesso il tweeter è invertito di fase proprio per compensarne la fase rispetto al woofer visto che nella maggior parte dei casi il punto di emissione dei due altoparlanti non è allineato e quindi le frequenze sovrapposte nell'area di incrocio del cross-over sarebbero sottoposte a cancellazioni.

E' un discorso troppo lungo. Non posso rispondere in due righe. L'argomento  sono i cavi usb.

Inviato
49 minuti fa, grisulea ha scritto:

Prima di spiegare l'origine va dimostrata l'esistenza

L'abc.

Inviato
2 ore fa, scroodge ha scritto:

devo imparare da... 

Lascia perdere, non lasciarti suggestionare 😂

  • Haha 1
Inviato
1 ora fa, grisulea ha scritto:
4 ore fa, leonida ha scritto:

 

Prima di spiegare l'origine va dimostrata l'esistenza.

Giusto

L'esistenza di una variazione sonora da te chiaramente percepita è  per te sufficiente per una dimostrazione di esistenza?

Chiedo perché, non conoscendoti abbastanza  non so se per te il concetto di esistenza sia strettamente legato all'esistenza di una chiara e ripetibile  sensazione, o viceversa alla possibilità di una misurazione come condizione prioritaria per poter avallare e confermare quanto tu abbia chiaramente sentito.

ascoltoebasta
Inviato

@FabioSabbatini Per me l'hifi è il modo migliore di ascoltare la musica "in casa",e quando conosco le regole basilari e corrette entro cui muovermi,provo e ascolto il più possibile e decido l'acquisto di ogni componente che più mi avvicina al mio fine,ascoltar la musica come piace a me.

Inviato
44 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto:

ascoltar la musica come piace a me.

Ma quello credo sia il fine di tutti. Quello che cambia, è il percorso. C'è chi si affida alla tecnica e alla scienza ( sono uno di quelli) acquista in base a criteri puramente tecnici, e chi segue un metodo empirico, fatto di prove e ascolti di svariati componenti e acessori.

Beati loro che possono permetterselo, mi piacerebbe avere il tempo e i soldi di potermi comprare e provare 100 cavi. Ma non ho nessuno dei due. 

Inviato

Dimostrare l' (in) esistenza di un fenomeno..
 

Dipende dall'ambito: se voglio dimostrare l'esistenza del meccanismo che sta alla base dell'entaglement quantistico lo dovrò fare seguendo le regole ed il metodo di indagine che stanno alla base della meccanica dei quanti. Uno ci ha preso un Nobel per questo..

QUI basta molto, molto meno.

Se uno dice: la tale variabile (cambio del cavo usb) provoca il tale fenomeno (restringimento della scena) normalmente, qui, nessuno ha nulla da dire. E' così, è sicuramente così,  perchè uno lo dice. 

Vale anche per: attacco un caricabetteria e il medio alto diventa metallico (o giù di lì).

Mi aspetto, QUI, di avere lo stesso credito quando affermo che a casa mia il tal fenomeno non esiste, è già sono un po' più, passatemi il termine "onesto", rispetto a chi lo afferma tout court..

Non accetto ovviamente "spiegazioni" tipo: sei sordo, sei assuefatto, non ci hai l'impianto

@leonidaAncora nulla comunque sulla questione: il cambio di un cavo usb provoca una percezione diversa, ma essa NON dipende da un variazione del segnale da esso veicolato.

ascoltoebasta
Inviato
9 ore fa, Ggr ha scritto:

Beati loro che possono permetterselo, mi piacerebbe avere il tempo e i soldi di potermi comprare e provare 100 cavi. Ma non ho nessuno dei due. 

Questo è un'altro discorso ed è comprensibile,altro è sostenere che i cavi suonano tutti uguali e che se i grafici sono  simili,allora i cavi siano identici nel risultato, perchè le sfumature, i microdettagli e la coesione tra gli strumenti musicali,non c'è nessuno strumento di misura che possa rilevarli meglio delle nostre orecchie.

  • Melius 1
Inviato
13 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto:

non c'è nessuno strumento di misura che possa rilevarli meglio delle nostre orecchie.

Se parli di "orecchie" sei molto ottimista.

Inviato

@ascoltoebasta concordo nello spirito di quello che hai detto ma certo non sei stato preciso... 😉

 

Faccio però notare una cosa...

  • la registrazione digitale, che è poi quello che normalmente ascolti con le orecchie, è essa stessa una misura, infatti assegna, scandita dalla frequenza di campionamento, un numero alla tensione che il segnale analogico ha in quel momento.
  • Se cambiando un cavo senti una differenza (reale) c'è una differenza nel segnale riprodotto che puoi nuovamente registrare e riprodurre.

Se lo puoi registrare lo puoi misurare, certo devi trovare la misura giusta e quelle che ci propinano non lo sono.

Inviato
23 minuti fa, ClaveFremen ha scritto:

quelle che ci propinano non lo sono

Fanno quello che possono, non possono certo provare centiania di diverse soluzioni. Le misure vanno fatte nell'impianto in funzione nel luogo in cui si trova. Già quelle acustiche rilevano e correlano abbondantemente ma ci si può spingere, con strumenti adeguati, inutilmente, al microscopico. Certo non possono misurare la percezione, lo stimolo di sicuro.

Inviato

@grisulea ho già condiviso abbondantemente qui il mio punto di vista, riassumendo all'osso:

  • il limite più grosso è che normalmente vengono considerate solo distorsione armonica, quantità di rumore e quando siamo fortunati distorsione di intermodulazione
  • queste tre metriche danno molte informazioni utili ma sono una copertura parziale/incompleta dei vari meccanismi di distorsione, vengono tralasciate le importanti:
    • distorsioni di fase
    • distorsione dei transienti
  • vengono presi in considerazione solo stimoli periodici.

Infine aggiungo rispetto a quanto presente nel mio precedente post:

  • non mi risulta che siano presenti misure sulla qualità del rumore che tengano conto dei risultati ottenuti dai meccanismi di noise shaping nell'ambito della produzione audio.
  • Attraverso il noise shaping è possibile 'equalizzare' il suono percepito e questo potrebbe spiegare perché di fronte a sistemi con la medesima risposta in frequenza piatta uno possa suonare caldo e ricco e l'altro secco e sbilanciato verso l'altro.
Inviato
51 minuti fa, ClaveFremen ha scritto:

Attraverso il noise shaping è possibile 'equalizzare' il suono percepito e questo potrebbe spiegare perché di fronte a sistemi con la medesima risposta in frequenza piatta uno possa suonare caldo e ricco e l'altro secco e sbilanciato verso l'altro.

La misura nel punto di ascolto ti dice senza dubbio se suona secco e sbilanciato o caldo. E purtroppo, la misura acustica nel punto di ascolto, ti dice molto altro di peggio. Dal mio punto di vista sei al microscopio. Sulla fase del segnale stendo un velo, è acusticamente quanto di più empirico e irrangiungibile e fortunatamente inutile da andarsi a cercare fuori dalla gamma media da potersi ritenere in pratica inutile. Non parlo certo della fase relativa agli incroci. Se uno usasse semplicemente la geometria e tracciasse qualche riga ....

Inviato

Vi seguo anche se faticosamente 😉

  • Thanks 1
Inviato

per non leggere tutto il pappardone che avete scritto in 9 pagine.....e per non saper ne leggere ne scrivere quanto devo spendere per un cavo di 5 metri che collega il cambridge dac magic 100 al mio portatile ? ora uso un cavetto Kabel direct da credo 12. eurozzi

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