maurodg65 Inviato 26 Ottobre 2022 Inviato 26 Ottobre 2022 Io sinceramente, anche leggendo quanto sotto riportato mica riesco a comprendere la “svolta epocale” che ci sarebbe dietro, mi sembra una supercazzola appunto, ma sarà un mio limite: https://www.slowfood.it/sovranita-alimentare-facciamo-chiarezza/?PILASTRI=Advocacy&INTERESSI=FoodPolicies&ATTIVITA=Article Carlo Petrini: facciamo chiarezza sul concetto di sovranità alimentare 24/10/2022 Nelle ultime ore si fa un gran parlare di sovranità alimentare, da quando i due termini sono stati affiancati nel nuovo dicastero alla parola “agricoltura”. La cosa non mi può far che piacere perché la sovranità alimentare è alla base del lavoro di Slow Food da ormai trent’anni. Per questo vorrei fare un po’ di chiarezza rispetto alla sua genesi e al significato profondo; si tratta di un concetto importante, essenziale per il futuro dell’umanità e che non deve essere confuso né con sovranismo e neppure con autarchia. Innanzitutto è un’espressione che nasce ed evolve dall’esperienza e analisi critica di gruppi di contadini alla luce degli effetti provocati dai cambiamenti nelle politiche agricole durante l’ultimo ventennio del secolo scorso. Correva l’anno 1986 e il gotha della politica internazionale riunito a Ginevra decise, durante una seduta plenaria dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, di includere la produzione primaria all’interno dell’Accordo Generale sulle Tariffe Doganali e sul Commercio. Da quel momento in poi anche le scelte in merito alla produzione e al commercio del cibo, l’ambiente, l’accesso alla terra e la cultura legata alla vita nei campi, sarebbero state assoggettate alle regole neoliberiste del mercato internazionale. Come controrisposta, a livello mondiale iniziarono a costituirsi movimenti di base del mondo contadino con l’obiettivo di difendere il vero valore del cibo non come bene da commerciare, ma come diritto umano da garantire e tutelare. Nato in seno alla società civile, questo concetto entra poi a far parte del vocabolario istituzionale internazionale nel 1996 quando alcune organizzazioni internazionali riunite alla Fao a Roma ne conferiscono una definizione esaustiva. Il principio di autodeterminazione dei popoli Il principio cardine è l’autodeterminazione dei popoli nella scelta delle proprie politiche agricole affinché siano in sintonia con il tessuto ecologico, economico e sociale e garantiscano l’accesso a un cibo sano, nutriente e culturalmente appropriato. Negli anni il concetto di sovranità alimentare è stato testimoniato da milioni di contadini in tutti i continenti. L’organizzazione Via Campesina ne ha fatto la bandiera della sua lotta. La nostra stessa rete di Terra Madre, che si è riunita a Torino appena un mese fa, ne è espressione vivente: in difesa della biodiversità e della dignità dei popoli. Lo stato dell’Ecuador la sancisce all’interno della costituzione (Art. 281) come un’obbligazione dello Stato, e le Nazioni Unite la identificano come una precondizione necessaria per il raggiungimento dell’obiettivo strategico “Fame zero” dell’Agenda 2030. Che cosa vuol dire sostenere la sovranità alimentare? Sostenere la sovranità alimentare significa schierarsi contro pratiche inique e dannose portate avanti dall’agroindustria (monocoltura, uso pesante della chimica di sintesi, cibi ultraprocessati), così come anche da una buona parte della grande distribuzione organizzata; ponendo invece al centro il diritto al cibo sano e nutriente per tutti, insieme ai diritti umani fondamentali, e la salute del pianeta. Vuol dire riconoscere il ruolo chiave dei piccoli produttori di ogni tipo, contadini e agricoltori a conduzione familiare, con donne (principali custodi della sovranità alimentare delle famiglie nel mondo) e giovani (da cui dipenderà l’alimentazione del futuro), in primo piano. È anche rivendicare l’importanza di pratiche agroecologiche, con una maggiore facilità di accesso a terra, acqua e semi; contro la monocoltura e le pratiche di tipo estrattivista. Così come affermare l’importanza di rafforzare i sistemi alimentari radicati nel territorio rispetto alle catene di approvvigionamento globali che si sono dimostrate in tutta la loro vulnerabilità, prima con il Covid-19 e poi con il conflitto in Ucraina. Se applicata correttamente la sovranità alimentare crea una tensione positiva tra dimensione locale e globale e permette ai popoli di essere davvero liberi nella scelta di cosa produrre e consumare, mettendo al centro il benessere delle persone e del pianeta. Aggiungo: è così importante e trasversale che non dovrebbe essere privilegio del ministero delle politiche agricole. Dovrebbe fare parte, ad esempio del ministero dell’ambiente che gestisce le risorse naturali difendendo biodiversità e ecosistemi. Del ministero per le politiche sociali perché oggi la fame non è sinonimo di indisponibilità di cibo, ma mancanza di risorse per accedervi. Così come da quello della salute perché la cattiva alimentazione è causa crescente di gravi malattie quali diabete, problemi cardio-vascolari, obesità e tumori. La sovranità alimentare quindi non vuole essere né un concetto nostalgico e passatista (il caffé di cicoria non tornerà a essere l’unico disponibile), e nemmeno una chiusura rispetto al mondo esterno (continueremo a mangiare banane e ananas). In questa fase è fondamentale capire i veri significati delle parole, altrimenti sarà ben difficile prendere in castagna coloro che scientemente potranno farne un uso diverso. Carlo Petrini, su La Stampa del 25 ottobre 2022
maurodg65 Inviato 26 Ottobre 2022 Autore Inviato 26 Ottobre 2022 E tra l’altro mi sembra proprio una delle classiche supercazzole di sinistra…tanto ideale e poca pratica.
maurodg65 Inviato 26 Ottobre 2022 Autore Inviato 26 Ottobre 2022 https://2022.terramadresalonedelgusto.com IL CIBO COME PONTE DI PACE L’invito di Terra Madre 2022 per la rigenerazione è rivolto a tutti noi: abbiamo bisogno di un nuovo sguardo, di un nuovo entusiasmo. Di un cibo che sia fulcro di rigenerazione, e anche ponte di pace. Questo è il messaggio che i volti, le azioni e le parole dei delegati esprimono. THE FOOD REGENERACTION CONTINUES… Finita Terra Madre 2022, vi regaliamo un kit di strumenti che potete utilizzare per contribuire a ripristinare i vostri ecosistemi, le vostre comunità e la vostra salute – ovunque viviate – attraverso il cibo. Cambiare il modo in cui mangiamo, imparare a conoscere il cibo sostenibile e agire per migliorare i sistemi alimentari sono i modi più efficaci per creare un cambiamento positivo: la rigenerazione. https://2022.terramadresalonedelgusto.com/wp-content/uploads/2022/09/RegenerAction-Toolkit-IT-Final.pdf
Velvet Inviato 26 Ottobre 2022 Inviato 26 Ottobre 2022 Ahahahaha Petrini si è affrettato a saltare sul carro della vincitrice 😄 @maurodg65 Comunque adesso arrivano RobertoM, Paperinik o uno degli altri followers reciproci a spiegarti "tennicamente" la questione sovranità alimentare. (comunque il toolkit è roba forte 🤣)
P.Bateman Inviato 26 Ottobre 2022 Inviato 26 Ottobre 2022 Molta aria fritta, Meloni s'è invaghita. Nel tema non sopporto le pubblicità 100% italiano, nell'agroalimentare credo siamo autosufficienti solo per vino e frutta, se volessimo mangiare tutti 100% autarchico dovremmo fare la fame, senza dire che italiano non ipse facto migliore di francese spagnolo canadese e via masticando.
tomminno Inviato 26 Ottobre 2022 Inviato 26 Ottobre 2022 Quindi finalmente manganellate a quelli che usano olive marocchine nell'olio EV italiano, arance tunisine con bandiera tricolore, pomodoro triplo concentrato cinese fatto in Italia, o il latte tedesco-austriaco-rumeno nel parmigiano? No perché sarebbe una buona cosa, ma mi sa che non è assolutamente per questo che hanno cambiato il nome. 1
Membro_0023 Inviato 26 Ottobre 2022 Inviato 26 Ottobre 2022 13 minuti fa, meliddo ha scritto: non sopporto le pubblicità 100% italiano Io invece, ad esempio, non compro latte se non c'è scritto "100% italiano". E non da oggi. La mia compagna guarda sempre la provenienza di frutta e verdura e non la compra se non è italiana. Si fanno eccezioni per prodotti non autoctoni, evidentemente, tipo banane. Non per una questione politica, ma di rispetto per l'ambiente. 2
Membro_0023 Inviato 26 Ottobre 2022 Inviato 26 Ottobre 2022 14 minuti fa, tomminno ha scritto: quelli che usano olive marocchine nell'olio EV italiano Ecco, avevo dimenticato l'olio. Dopo aver visto vari programmi sulle condizioni di trasporto e mantenimento dell'olio che arriva dal Nordafrica, anni fa, ho smesso di comprare "olio da olive comunitarie". Solo prodotto italiano, da olive italiane, sperando che non mentano quando lo confezionano.
Panurge Inviato 26 Ottobre 2022 Inviato 26 Ottobre 2022 Petrini alla sua età non ha più bisogno di salire su nessun carro, al più sono le traiettorie degli altri che incrociano la sua.
Membro_0023 Inviato 26 Ottobre 2022 Inviato 26 Ottobre 2022 24 minuti fa, tomminno ha scritto: il latte tedesco-austriaco-rumeno nel parmigiano? Il disciplinare del Reggiano DOP non permette latte proveniente dall'estero
Velvet Inviato 26 Ottobre 2022 Inviato 26 Ottobre 2022 11 minuti fa, Panurge ha scritto: più sono le traiettorie degli altri Le trattorie degli altri... 😁
maurodg65 Inviato 26 Ottobre 2022 Autore Inviato 26 Ottobre 2022 Ma il punto non è nella provenienza delle materie prime, alla fine semplificando si sta parlando di “consumo consapevole” sia per la propria persona sia per ciò che ci sta intorno. Quindi nessuna novità di rilievo rispetto al passato, ma è la ricaduta concreta nella società che mi sembra molto teorica e poco pratica, più fuffa che sostanza, senza considerare l’impatto economico per i cittadini, perché tutto quanto riportato non puoi coniugarlo con un “maggiore accesso al cibo per chi non ha le risorse economiche per accedervi” perché inevitabilmente si comincia a parlare di nicchie, l’accesso al cibo dal punto di vista quantitativo e di prezzo è stata l’industria a favorirlo, oggi bypassare le produzioni di massa può oggettivamente rendere il cibo qualitativamente migliore, ma a scapito di quantità e prezzo.
appecundria Inviato 26 Ottobre 2022 Inviato 26 Ottobre 2022 La "piena sovranità alimentare" che è "non più rinviabile", "non significa mettere fuori commercio l'ananas, come qualcuno ha detto, ma garantire che non dipenderemo da nazioni distanti da noi per poter dare da mangiare ai nostri figli". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo discorso per la fiducia alla Camera. ANSA
Panurge Inviato 26 Ottobre 2022 Inviato 26 Ottobre 2022 @Velvet è italiano, se mi capiscono i funzionari dell'ade..
appecundria Inviato 26 Ottobre 2022 Inviato 26 Ottobre 2022 Dite a Petrini che sovranità alimentare significa autarchia
maurodg65 Inviato 26 Ottobre 2022 Autore Inviato 26 Ottobre 2022 1 minuto fa, appecundria ha scritto: Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo discorso per la fiducia alla Camera. ANSA Però Bruno lasciamo perdere per un attimo la Meloni, cosa ne pensi di quanto riportato nei precedenti post? Adesso, appecundria ha scritto: Dite a Petrini che sovranità alimentare significa autarchia Sei serio?
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