grisulea Inviato 14 Novembre 2022 Inviato 14 Novembre 2022 46 minuti fa, leonida ha scritto: Del nulla se ti limiti a considerare l'eventuale fenomeno acustico esclusivamente in relazione a problematiche riguardanti la conduzione elettrica. Continui a credere che chi la pensa in modo diverso non abbia le orecchie e non provi sensazioni. Non riesco a capire cosa te lo fa credere. Da questo punto di vista non siamo tutti uguali? Io immagino che chi cerca di andare oltre abbia almeno un vantaggio, scegliere tra due opzioni. Non vero il contrario. Ti che dici in proposito?
leonida Inviato 14 Novembre 2022 Inviato 14 Novembre 2022 34 minuti fa, grisulea ha scritto: Continui a credere che chi la pensa in modo diverso non abbia le orecchie e non provi sensazioni. Non riesco a capire cosa te lo fa credere. Da questo punto di vista non siamo tutti uguali? Io immagino che chi cerca di andare oltre abbia almeno un vantaggio, scegliere tra due opzioni. Non vero il contrario. Ti che dici in proposito? Non ho capito a cosa ti riferisci. Chi ha detto che non siamo tutti uguali e che ricerchiamo sostanzialmente le stesse cose? C'è chi utilizza una tecnica, c'è chi un'altra, c'è chi di affida totalmente alla fisica elettroacustica come nel tuo caso, c'è chi l'ha abbandonata quasi totalmente per seguire un'altra strada come nel mio. Un risultato realmente di alto o altissimo livello mette d'accordo tutti quanti e cancella ogni forma di soggettività. Dico quindi le stesse cose che tu dici. Il limite sta nel non poter valutare i risultati prodotti dal differente modo fi procedere; tu giuri che il tuo approccio sia l'unico in quanto ti fidi ciecamente del responso strumentale ed a quello tu affidi. Io invece zero misure. Come si può procedere in una discussione senza verifica dei risultati ? Se il procedimento sarà scientificamente valido il risultato dovrà risultare invariante e la sua validità risultare costante, ripetibile, ed indipendente da apparecchiature, cablaggi, ambiente, registrazione e tutto quanto si presume, produca alterazioni sul segnale da dover tradurre in musica. Solo quanto dovesse risultare macroscopicamente misurabile dovrá appena incidere sulla prestazione musicale. Cancellazione totale invece, dell'azione interferente di quanto allo stato attuale venga identificata come variabile più o meno controllabile. So già che per te quanto sopra non ti risulta "scientificamente " possibile, conosco perfettamente le motivazioni dell'impossibilità, per cui è inutile che me le elenchi per l'ennesima volta, le so già. Repetita, nel mio caso, non iuvant.
leonida Inviato 14 Novembre 2022 Inviato 14 Novembre 2022 11 ore fa, grisulea ha scritto: il mio gatto continua a ridere. Che abbia ragione? Ha torto, ed il mio gatto, che ne è consapevole, si limita a sorridere osservando il tuo che ride.
grisulea Inviato 14 Novembre 2022 Inviato 14 Novembre 2022 10 ore fa, leonida ha scritto: C'è chi utilizza una tecnica, c'è chi un'altra, Ti ho appena dimostrato che la tua tecnica è fallace perché presenta un numero tale di variabili fuori controllo da non poter essere gestite. Ed anche quando fosse corretta su un impianto, su un'altro, stante la tecnica empirica, certemente sbagliata. Sei punto e a capo. L'acustica invece vale ovunque, le sue regole son scritte ed ampiamente attendibili. Comunque hai sempre aperta la questione bassi, aspetto ancora come risolvere. Il tuo gatto sorride perché non capisce il motivo delle risate del mio. Il mio sa perché, il tuo cosa vuoi che ne sappia? Il gatto audiofilo è uno solo. Purtroppo per te è il mio. Chiedi a chiunque, qua lo sanno tutti.
grisulea Inviato 14 Novembre 2022 Inviato 14 Novembre 2022 10 ore fa, leonida ha scritto: Un risultato realmente di alto o altissimo livello mette d'accordo tutti quanti e cancella ogni forma di soggettività. Dico quindi le stesse cose che tu dici. Peccato che io son certo di aver sentito roba eccellente per il tramite della tecnica, ancora nulla per il tramite di altro.
leonida Inviato 15 Novembre 2022 Inviato 15 Novembre 2022 11 ore fa, FedeZappa ha scritto: Cioè, tirare a casaccio produrrà senz’altro variazioni, ma poi che conclusioni potremmo trarne? Perché tirare a casaccio? Nel caso di un riscontro sensibile di un cambiamento dovrà sicuramente esistere una causa che l'abbia prodotto. il voler procedere verso nuove conoscenze, implica passione, curiosità, illimitata disponibilità di tempo , stabili riferimenti quantirativi e qualitativi, capacità di analisi e sintesi, capacità induttiva e deduttive, ma soprattutto volontà di procedere verso una reale comprensione dei fenomeni, in totale libertà da bias e dissonanze cognitive, in questo caso paradossalmente rappresentate dal condizionamento della misura a supporto, assunto che la sensazione di un cambiamento debba necessariamente aver origine da una variazione fisica del segnale elettrico, da cui una variazione dell'onda di pressione emessa dal diffusore. Se possiedi solidi riferimenti ed un sistema ben conosciuto in ogni sua sfaccettatura, potrei guidarti suggerendo degli esperimenti che potrai tranquillamente effettuare senza alcun condizionamento, i quali, se condivisi, potrebbero anche spostare del tutto il tuo punto di osservazione anche su ogni altro sedimentato aspetto della materia. Assolutamente nulla che possa essere misurato,ma comunque, procedimento con ogni presupposto di scientificità, sperimentazione empirica in primis, verifica della ripetibilità del risultato, invarianza dello stesso in differenti condizioni, e riguardo la finalità rappresentata dal piacere dell'ascolto, condivisione di una netta distinzione fra situazioni di semplice cambiamento da quelle di un eventuale miglioramento o peggioramento della qualità musicale.
leonida Inviato 15 Novembre 2022 Inviato 15 Novembre 2022 35 minuti fa, grisulea ha scritto: 11 ore fa, leonida ha scritto: C'è chi utilizza una tecnica, c'è chi un'altra, Ti ho appena dimostrato che la tua tecnica è fallace perché presenta un numero tale di variabili fuori controllo da non poter essere gestite Non hai dimostrato proprio nulla, hai solo presupposto assumendo ed aggiungo sbagliando, che siano esclusivamente la fisica elettroacustica e l'acustica ambientale a governare la qualita della produzione e della riproduzione del suono. Giustamente conoscendo il numero infinito di variabili,deduc che io non ne possa avere il controllo. Ti sbagli ed anche di grosso, le variabili alle quali alludi siete voi cultori della misura acustica ed elettroacustica a non poterle controllare. Ne rilevate infatti un numero sterminato presumendo che sia il controllo e la presunta soluzione limitante lla presunta influenza negativa delle stesse a determinare la sensazione di una maggiore o minore qualità musicale. VI accanite maniacalmente nello spegnere ogni presunta fonte di presunta influenza negativa, ma ve ne potrebbe sfuggire una soltanto che non fa parte del vostro bagaglio culturale, e che se risolta,potrebbe ridimensionare drasticamente l'importanza di quanto riteniate fondamentale ed imprescindibile. p.s Il mio gatto ne sa ormai abbastanza da poter valutare la reale consistenza di ogni tesi, e comprendendo quindi perfettamente il perché il tuo continui a ridere, sornione ed imperterrito continua infatti a sorridere.
pro61 Inviato 15 Novembre 2022 Inviato 15 Novembre 2022 6 ore fa, leonida ha scritto: Se possiedi solidi riferimenti ed un sistema ben conosciuto in ogni sua sfaccettatura, potrei guidarti suggerendo degli esperimenti che potrai tranquillamente effettuare senza alcun condizionamento, i quali, se condivisi, potrebbero anche spostare del tutto il tuo punto di osservazione anche su ogni altro sedimentato aspetto della materia. Suggerisco, suggerisci Leonida. Io sono fondamentalmente un misurone, ma mi piace anche giocare con i cavi, e non do mai niente per scontato.
grisulea Inviato 15 Novembre 2022 Inviato 15 Novembre 2022 @pro61 Continuiamo a chiedere ma di risposte ancora nulla.
grisulea Inviato 15 Novembre 2022 Inviato 15 Novembre 2022 7 ore fa, leonida ha scritto: Ti sbagli ed anche di grosso, le variabili alle quali alludi siete voi cultori della misura acustica ed elettroacustica a non poterle controllare. E' un parere, sbagliato ma pur sempre un parere. Le varibili negative sono due o tre e perfettamente individuabili. Risolte quelle suona bene tutto. Purtroppo non sempre, non tutti, possono o vogliono arrivare a tanto. Ed infatti si affidano ad ammennicoli vari. Impossibilitati a fare altro è l'unica strada. Porta a poco ma ci si prova, spesso ci si convince che microvariazioni siano la soluzione ai problemi di ascolto. Aspettiamo impazienti.
leonida Inviato 15 Novembre 2022 Inviato 15 Novembre 2022 29 minuti fa, grisulea ha scritto: varibili negative sono due o tre e perfettamente individuabili. Risolte quelle suona bene tutto. Resta da valutare a quale modalità di riproduzione corrisponda il "tutto suona bene" Quel tutto suona bene poi, lascia pensare che si ottenga in ogni caso e condizione una più o meno perfetta traduzione del contenuto da riprodurre e non, come largamente probabile, illimitate versioni, ricreate artificialmente tramite equalizzazione e tutte comunque ritenute "ben suonanti" No, il tuo concetto di ben suonante non fa per me.
grisulea Inviato 15 Novembre 2022 Inviato 15 Novembre 2022 8 minuti fa, leonida ha scritto: No, il tuo concetto di ben suonante non fa per me. Ok allora dicci, il tuo può fare per me e per altri? Non è la stessa cosa? Arrivati ad un risultato decente ognuno sceglierà il suo suono con piccole variazioni. Che significa equalizzare artificialmente? Tu non hai idea di cosa sia un diffusore e come si proceda per pensarlo, costruirlo ed ottenere il risultato desiderato. Da quel che scrivi appare chiaro. Non scriveresti quel che scrivi. Come mai i diffusori suonano in modo anche molto diverso tra loro?
Bruce Wayne Inviato 15 Novembre 2022 Inviato 15 Novembre 2022 Il 31/10/2022 at 08:33, alexis ha scritto: Si vede che Galileo era un audiofilo, perché dice le stesse cose che molti di noi continuano a ripetere da anno, concetti che andrebbero condivisi da tutti, non solo nella piccola cerchia degli appassionati di musica. al punto 1) i fenomeni inspiegabili nell‘audio non possono essere spiegati con la sola elettrotecnica di base come (alcuni continuano a ribadire con stolida pervicacia), non sufficientemente esaustiva, ma con un apparato di ricerca più vasto e differenziato, che tocca un campo di indagine più vasto. Sarebbe come andare a leggere i cromatismi degli affreschi del Tiepolo in palazzo ducale a Venezia, oppure andare a ricostruire la gamma cromatica di un fogliate autunnale nell‘ Ontario con la sola tabella RAL da imbianchìni in mano (autocitandomi per l‘efficacia della similitudine 😎) al punto 2) pur essendo i fenomeni descritti attualmente non ancora valutabili dalla scienza attuale, confidiamo che essi vengano studiati nei tempi futuri, nessuno qui di noi desidera un ritorno all‘oscurantismo medievale… anzi. A parte il fatto che: 1) Galileo parla di scienza tout court mentre qui discutiamo di un sottoinsieme piccolo piccolo della disciplina; 2) Galileo esprime pensieri adatti al suo tempo, XVI° - XVII° secolo, da cui ci separano quasi 400 anni; tu affermi che nell'audio esistono fenomeni che la scienza contemporanea (nel suo attuale stato dell'arte) non riesce a spiegare. E' corretto? Affermi inoltre che per studiare i "fenomeni inspiegabili nell'audio" servirebbe un apparato di ricerca più ampio e differenziato che tocchi un campo d'indagine più vasto. Quale campo d'indagine? Quali sono i "fenomeni inspiegabili dell'audio"? E quali dovrebbero essere i campi d'indagine adatti per comprenderli e spiegarli? 1
alexis Inviato 15 Novembre 2022 Inviato 15 Novembre 2022 @Bruce Wayne mi pare di essere stato chiaro. il campo di indagine deve essere piu vasto e soprattutto intersettoriale, esteso a discipline che esulano dalla mera elettroacustica. Un giorno qualcuno ( non certo il sottoscritto che fa tutt'altro nella vita) ci arriverá, ma, ad oggi, possiamo al massimo registrarne e documentarne la fenomenologia, accettando i limiti di una disciplina teorica a mio avviso, ad oggi, ancora incompleta.
Bruce Wayne Inviato 15 Novembre 2022 Inviato 15 Novembre 2022 21 ore fa, leonida ha scritto: C'è chi utilizza una tecnica, c'è chi un'altra, c'è chi di affida totalmente alla fisica elettroacustica come nel tuo caso, c'è chi l'ha abbandonata quasi totalmente per seguire un'altra strada come nel mio. Un risultato realmente di alto o altissimo livello mette d'accordo tutti quanti e cancella ogni forma di soggettività. Dico quindi le stesse cose che tu dici. Sto cercando di seguire il tuo ragionamento ma faccio fatica a trovare una linea logica che vada oltre la sensazione soggettiva. In assenza di misure oggettive che escludano l'intervento della psicoacustica (quale disciplina che studia la percezione soggettiva umana dei suoni) è impossibile descrivere un risultato di altissimo livello che metta d'accordo tutti e che cancelli ogni forma di soggettività. Ad esclusione di situazioni nelle quali le differenze tra un setup e l'altro siano macroscopiche, è difficilissimo giudicare il setup maggiormente "bensuonante" senza parametri di misura oggettivi, perchè si cade inevitabilmente nella soggettività della percezione personale. 21 ore fa, leonida ha scritto: Se il procedimento sarà scientificamente valido il risultato dovrà risultare invariante e la sua validità risultare costante, ripetibile, ed indipendente da apparecchiature, cablaggi, ambiente, registrazione e tutto quanto si presume, produca alterazioni sul segnale da dover tradurre in musica. Solo quanto dovesse risultare macroscopicamente misurabile dovrá appena incidere sulla prestazione musicale. Cancellazione totale invece, dell'azione interferente di quanto allo stato attuale venga identificata come variabile più o meno controllabile. Hai parlato di "zero misure". Senza un parametro di misura oggettivo e scientificamente riconosciuto come fai a definire un procedimento scientificamente valido? Potresti considerare un "esperimento", cioè un procedimento che viene impiegato nella ricerca in Behavioral economics: una survey in condizioni controllate che consideri un campione sufficientemente ampio e rappresentativo di soggetti che, posti all'ascolto di un setup audio, diano risposte che poi vengano aggregate ed analizzate dal proponente l'esperimento. Sostanzialmente irrealizzabile nelle condizioni nelle quali ciascuno di noi si trova nella vita di ogni giorno. Chi fa trattamento acustico ambientale (ad esempio Oudimmo), un must tra gli audiofili più incalliti, si avvale di team composti da ingegneri del suono, tecnici competenti in acustica, tecnici del suono che fanno analisi strumentale in loco. Il concetto di bass trap si fonda sulla RF, banalmente. Pur non volendo scomodare gli Ohm di un cavo, ma una RF e una waterfall sono il minimo sindacale per parlare di alta fedeltà.
leonida Inviato 15 Novembre 2022 Inviato 15 Novembre 2022 1 ora fa, grisulea ha scritto: non hai idea di cosa sia un diffusore e come si proceda per pensarlo, costruirlo ed ottenere il risultato desiderato. Da quel che scrivi appare chiaro. Non scriveresti quel che scrivi. Come mai i diffusori suonano in modo anche molto diverso tra loro? Lo chiedo a te, come mai i diffusori suonano in modo anche molto diverso fra loro? Riguardo il presunto risultato desiderato che presumi sia ricercato ed ottenuto da un costruttore, la tua affermazione mi lascia pensare che sia proprio tu quello che non abbia alcuna idea del perché un diffusore "suoni" in un modo o in un altro. Gia il ricorrere all'espressione " diffusore che suona" per me la dice lunga sul tuo concetto di suono e sulla tua convinzione di poter agire sullo stesso per manipolarlo in modalità che presumi invariante. Continuo ad affermare che le tue teorie, saranno anche valide per te e per altri, ma non fanno assolutamente per me.
Bruce Wayne Inviato 15 Novembre 2022 Inviato 15 Novembre 2022 26 minuti fa, alexis ha scritto: mi pare di essere stato chiaro. il campo di indagine deve essere piu vasto e soprattutto intersettoriale, esteso a discipline che esulano dalla mera elettroacustica. Un giorno qualcuno ( non certo il sottoscritto che fa tutt'altro nella vita) ci arriverá, ma, ad oggi, possiamo al massimo registrarne e documentarne la fenomenologia, accettando i limiti di una disciplina teorica a mio avviso, ad oggi, ancora incompleta. continuo a non seguire, e non credo per limiti miei. Ho capito che il campo di indagine dovrebbe essere più vasto, ma continui a non definire le "discipline che esulano dalla mera elettroacustica". E non definisci la fenomenologia: quali sono i fenomeni inspiegabili?
leonida Inviato 15 Novembre 2022 Inviato 15 Novembre 2022 4 minuti fa, Bruce Wayne ha scritto: Senza un parametro di misura oggettivo e scientificamente riconosciuto come fai a definire un procedimento scientificamente valido Le conclusioni di tutte le ricerche basate su esperimenti che prevedono un gruppo più o meno ampio di volontari sui quali operare hanno o no validità scientifica, quantomeno a livello statistico? Se si, la questione è la seguente: Esiste, o può esistere una modalità d'ascolto alla quali tutti indistintamente i soggetti ascoltatori reagiscano univocamente oggettivizzando quindi una qualità sonora di livello superiore? In materia di qualità video sembrerebbe di sì, perché non dovrebbe essere possibile in materia audio?
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