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Il Muro di Berlino (caduto) e lettera ministro Istruzione e Merito


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Inviato
44 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

Non neghi ma cerchi trasversalmente di giustificarlo o di sminuirne la portata horrorifica omologandolo al comunismo e non già allo stalinismo,

Assolutamente no, comunismo, nazismo e fascismo sono state ideologie illiberali che direttamente ed indirettamente hanno causato milioni di morti, quindi il punto non era sminuire la portata horrorifica del fascismo e del nazismo ma omologare ad essi il comunismo, capisci sempre le cose al contrario.

Inviato
7 minuti fa, Jack ha scritto:

Chi sano di mente e di buone capacità vorrebbe vivere di sua sponte in un regime sotto il quale non puoi diventare ricco, dove ti dicono che sei uguale a qualsiasi cazxone capiti sulla terra? dove manco la tua casa puoi possedere? dove devi comperare quello che lo stato ha pianificato che ti serve e manco si trova? dove non puoi commerciare, non puoi produrre, non puoi decidere un cavolo di niente

Neanche Max Catalano a Quelli della notte! 😂😂😂

  • Haha 1
Inviato
5 ore fa, vizegraf ha scritto:

Quindi riassumendo, lo Stalinismo non è morto con Lui, ma è durato ancora per i 36 anni successivi.

 

 

Non intendevo asserire questo. Immagino saprai che dopo la morte di Stalin, avvenuta nel 1953, nell'unione sovietica accaddero molte cose, vi furono molti cambiamenti. Tre anni dopo Krusciov diede il via alla destalinizzazione denunciando i crimini di Stalin. Spezzata la morsa stalinista l'U.S. con ancora sacche di stalinismo non scaricabili  in nun battibaleno, iniziò a cercare una normalizzazione fino a quando non si avviò verso il declinio e a una fine forse troppo affrettata da Gorbaciov, fino alla caduta del muro di Berlino e della stessa unione sovietica. 
Il grande terrore quindi coincide sostanzialmente col potere staliniano che veniva paradossalmente ancora chiamato comunismo, durante il quale venivano eliminati i dissidenti, gli oppositori e gli stessi comunisti che non si prestavano al gioco della totale mistificazione e degenerazione dell'originario ideale marxista-leninista operato da Stalin, uno spietato tiranno che instaurò nella Russia il culto della sua personalità, ecc. 

GIusto un riassuntino...

 

Inviato
39 minuti fa, maurodg65 ha scritto:
1 ora fa, analogico_09 ha scritto:

Non neghi ma cerchi trasversalmente di giustificarlo o di sminuirne la portata horrorifica omologandolo al comunismo e non già allo stalinismo,

Assolutamente no, comunismo, nazismo e fascismo sono state ideologie illiberali che direttamente ed indirettamente hanno causato milioni di morti, quindi il punto non era sminuire la portata horrorifica del fascismo e del nazismo ma omologare ad essi il comunismo, capisci sempre le cose al contrario.

 

 

E invece  li capisco per dritto e per rovescio i tuoi ragionamente shakerati... Prima affermi una cosa, poi ritratti e ricominci a rimescolare le carte se uno te lo fa notare, dove non sei in grado di argomentare restando al tema da te stesso posto e poi ritrattato.

L'iderale comunista storico, marxisita  leninista, era rivoluzionario, per sua natura, pur essendo libertario, opposto al concetto di liberismo o liberalismo borghese capitalistico.
ll "movimento" nazifascista che non aveva nè ideali, nè reuma.., era liberticida, pura devi_azione criminale asservita ai potentati capitalistici che lo finanziavano e sostenevano e dei quali era servo.

  • Melius 1
Inviato
16 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

ideale marxista-leninista

continua a ciurlare neh… è questo il dramma! questa follia che deprime e depriva, questo incubo in cui come nasci così muori!

ma come cacchio fate a desiderare un regime in cui l’individuo non conta nulla e deve stare in balia “dello stato“? ma così poca stima avete di voi stessi?

ma è pazzesco

Inviato
6 ore fa, Savgal ha scritto:

Comunismo e fascismo sono definite come due forme di totalitarismi, con numerosi punti in comune.

I connotati salienti del totalitarismo sono stati:

1)      ideologia ufficiale;

2)      partito unico di massa guidato da un dittatore carismatico o espresso da un ristretto gruppo dirigente;

3)      dirigismo economico;

4)      controllo capillare poliziesco e terroristico della società;

5)      monopolio assoluto delle leve tecnologiche e dell’informazione;

6)      creazione di un nemico assoluto e permanente.

 

 

Tratto dal bignamino?

Inviato

 

11 minuti fa, Jack ha scritto:

continua a ciurlare neh… è questo il dramma! questa follia che deprime e depriva, questo incubo in cui come nasci così muori!

ma come cacchio fate a desiderare un regime in cui l’individuo non conta nulla e deve stare in balia “dello stato“? ma così poca stima avete di voi stessi?

ma è pazzesco

 

 

Mi dispiace.., fai in modo di trovarne uno bravo. 

Inviato
56 minuti fa, Jack ha scritto:

il comunismo non si può imporre senza la violenza e l’oppressione.

Chi sano di mente e di buone capacità vorrebbe vivere di sua sponte in un regime sotto il quale non puoi diventare ricco, dove ti dicono che sei uguale a qualsiasi cazxone capiti sulla terra? dove manco la tua casa puoi possedere? dove devi comperare quello che lo stato ha pianificato che ti serve e manco si trova? dove non puoi commerciare, non puoi produrre, non puoi decidere un cavolo di niente?

E solo a bastonate e gulag si può vivere in un incubo simile… e infatti non mai è successo nulll’altro che dare bastonate per imporlo

 

 

Guarda che la propaganda politica anticomunista dei primi anni del dopoguerra e della caduta rovinosa e ignobile del fascismo era più efficace e persuasiva, perfino più raffinata della tua,  quando sui manifesti scrivevano che i comunisti mangiavano i bambini... 😄

Inviato
1 ora fa, Jack ha scritto:

ana… dai… basta con sta fesseria che qua siamo tutti d’età e parecchi pure studiati… Ste cose van bene per i pischelli di prima alla alla seconda assemblea in palestra

 

 

Perchè no.., secondo te, ad esempio, cristianesimo (il Verbo del Cristo) e cattolicesimo (il dogma del papa re) sono la stessa cosa? Lo stalinismo è il "cattolicesimo" del comunismo...

Ariflettici... 😉

 

Inviato
2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Tre anni dopo Krusciov diede il via alla destalinizzazione denunciando i crimini di Stalin.

Giusto tre anni dopo ci fu l’invasione dell’Ungheria.

Gorbaciov chiese scusa per l’invasione della Cecoslovacchia, ma non per quella ungherese, per la quale chiese scusa invece Eltsin.

La chiesa è più lenta, chiese scusa a Giordano Bruno 500 anni dopo.

Abbiamo apposita giornata contro i totalitarismi in UE, che mette sul tavolo degli imputati i due fantastici regimi del secolo scordo.

La stragrande maggioranza dei cittadini europei è vaccinata contro quelle fantastiche idee, per i pochi no vax si può portare pazienza.

mettere in relazione il muro di Berlino e la sua caduta (con relativi festeggiamenti) col fascismo parrebbe una operazione ardita.

Per i vecchi si possono festeggiare entrambe le cadute senza stare a cavillare troppo, ormai è andata e l’oblio è ormai servito, quelli sotto i trenta quarant’anni in maggioranza manco sanno ormai in genere di che si parli.

ancora un po’ e giustamente sarà storia ammuffita per pochi appassionati.

 

  • Melius 1
Inviato
5 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Prima affermi una cosa, poi ritratti e ricominci a rimescolare le carte se uno te lo fa notare, dove non sei in grado di argomentare restando al tema da te stesso posto e poi ritrattato.

Analogico sei tu il problema, fattene una ragione.

Nei precedenti post c’è anche chi ha affermato che un paragone tra comunismo e fascismo fosse improprio siccome non abbiamo vissuto sulla nostra pelle la tirannide del comunismo , contrariamente a quella del fascismo, obiezione assurda che non sta in piedi per i motivi precedentemente illustrati.

5 ore fa, analogico_09 ha scritto:

L'iderale comunista storico, marxisita  leninista, era rivoluzionario, per sua natura, pur essendo libertario, opposto al concetto di liberismo o liberalismo borghese capitalistico.
ll "movimento" nazifascista che non aveva nè ideali, nè reuma.., era liberticida, pura devi_azione criminale asservita ai potentati capitalistici che lo finanziavano e sostenevano e dei quali era servo.

Si certo, un paragone perfetto l’ha fatto Savgal nel suo post, erano le due facce di una stessa medaglia, erano due totalitarismi che hanno provocato miseria e distruzione con milioni di morti a corredo.

Nel tuo tentativo di creare un distinguo in positivo per il comunismo c’è tutto il tuo pensiero e quello che ti spinge a cercare di giustificare l’ingiustificabile, ma lo fai paragonando pere con mele, l’aspetto ideale di uno, rimasto però solo sulla carta, con l’aspetto pratico dell’altro che nel concreto hanno avuto lo stesso drammatico impatto.

Inviato
1 ora fa, nullo ha scritto:
1 ora fa, nullo ha scritto:

gran parte dei giovani manco sa di che si parli, e forse è un bene.

Ma sì,facciamogli studiare gli Assiro,-Babilonesi,i Romani,ecc. Nascondiamo sotto il tappeto uno dei momenti più bui

che ha vissuto il nostro popolo

 

  • Melius 1
Inviato
9 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Lo stalinismo

lo stalinismo e le dittature sono l’unico modo possibile per imporre alle persone in gamba e di buona volontà di vivere in un sistema dove l’autodeterminazione dell’individuo è azzerata e ruolo e modalità di vita delle persone sono decise dallo stato. 

È come vivere in un formicaio. Un formicaio in cui alla formica viene assegnato un ruolo alla nascita e quello è per tutta la vita. Una vita di stenti, piatta, grigia, dove non c’è nessun premio personale nell’impegnarsi e nel migliorarsi. Dove ogni minimo tentativo o è represso oppure il poco frutto conseguente viene requisito dal formicaio. In una società marxista si nasce solo biologicamente. Solo corpi da usare.

È terribile una società Marxista. Niente è peggio.

  • Melius 2
Inviato
3 ore fa, maurodg65 ha scritto:

anche chi ha affermato che un paragone tra comunismo e fascismo fosse improprio siccome non abbiamo vissuto sulla nostra pelle la tirannide del comunismo , contrariamente a quella del fascismo, obiezione assurda che non sta in piedi per i motivi precedentemente illustrati.

Caro, ritengo di essere uno di quelli e nonostante ti abbia risposto spiegando le mie posizioni, tu non hai risposto al mio ultimo messaggio e hai tratto arbitrariamente le tue conclusioni. 

Ma ti anticipo fin da ora che questa volta hai raggiunto lo scopo. 

Va bene così. 

Saluti, Massimo 

Inviato

@analogico_09

 

TOTALITARISMO

 

Derivante dall’aggettivo “totalitario” – usato per la prima volta in Italia negli anni Venti per descrivere positivamente o negativamente le caratteristiche dello stato fascista – il totalitarismo è divenuto verso la metà del XX secolo una categoria ricorrente, anche se più volte contestata, del linguaggio ideologico e scientifico-politico. Il termine indica genericamente una dottrina e, nel contempo, un sistema politico e statale fondati sul principio di un unico momento direttivo autoritario capace di plasmare con mezzi dittatoriali di varia natura lo stato e la società, facendo venir meno ogni distinzione tra sfera pubblica e privata, e organizzando la totalità così ottenuta a sua difesa e perpetuazione. Se per alcuni autori esso costituisce una forma di dominio completamente nuovo, per altri avrebbe invece, nell’accezione di “dittatura totalitaria” (F. Neumann), significativi precedenti storici, indicati per esempio nell’antica Sparta e nell’impero romano dell’epoca di Diocleziano. Lo stesso dispotismo asiatico, nella ricostruzione di K.A. Wittfogel, era presentato come un “potere totale”. In epoca moderna avrebbe avuto tratti totalitari, secondo B. Moore, il regime teocratico di Calvino a Ginevra. Occorre perciò tener a mente che si tratta di un termine non sempre accettato senza riserve, sebbene si possa convenire sul fatto che ormai rappresenta una categoria interpretativa importante della scienza politica, con analogie, ma non coincidente, con dittatura e dispotismo. Esso si rivela adatto all’analisi di alcuni regimi politici del XX secolo, in particolare il fascismo, il nazismo e lo stalinismo. A sostenere la “novità” del totalitarismo – in quanto forma di dominio aberrante e distruttiva delle capacità politiche dell’uomo e della società, propria soprattutto del nazismo e dello stalinismo – fu H. Arendt nelle Origini del totalitarismo (1951).

C.J. Friedrich e Z. Brzezinski si proposero la sistematizzazione e l’allargamento del campo d’applicazione (al fascismo, al franchismo e a tutti i regimi comunisti orientali) del concetto di totalitarismo nella Dittatura totalitaria e autocrazia (1956). I connotati salienti del totalitarismo furono così identificati ed elencati:

1)      ideologia ufficiale;

2)      partito unico di massa guidato da un dittatore carismatico o espresso da un ristretto gruppo dirigente;

3)      dirigismo economico;

4)      controllo capillare poliziesco e terroristico della società;

5)      monopolio assoluto delle leve tecnologiche e dell’informazione;

6)      creazione di un nemico assoluto e permanente.

Varie critiche furono mosse, soprattutto dall’intellettualità comunista, a tali teorie con lo scopo di mostrare le differenze esistenti nelle motivazioni e finalità ideali tra nazionalfascismo e comunismo. Aldilà delle osservazioni più o meno pertinenti provenienti da più parti, resta il fatto che il totalitarismo contemporaneo, reso possibile dal concomitante verificarsi di condizioni di avanzata industrializzazione e sviluppo tecnologico all’interno di una società massificata e conformista che realizza le previsioni più pessimistiche di Tocqueville e di Weber, si è manifestato nella pienezza della sua fenomenologia soprattutto nei sistemi hitleriano e stalinista.

J. Talmon (Le origini della democrazia totalitaria, 1952) ha fatto infine osservare che, pur partendo dallo scopo della realizzazione più radicale ed estensiva dell’ideale della democrazia, soprattutto in riferimento al suo aspetto sostanziale da inverare all’interno di un progetto di armonia globale e/o di entità collettive quali la nazione, si è registrato l’affermarsi di regimi di “democrazia totalitaria” che, in realtà, sono veri e propri totalitarismi, che della democrazia non conservano altro che il nome.

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