Kouros Inviato 20 Dicembre 2022 Inviato 20 Dicembre 2022 Ennesimo thread sul vinile ma questa volta direi che è un pò diverso perchè dopo 15 anni di crescita ininterrotta e tacciata ogni anno come una "moda passeggera" ormai il settore si sta avviando a crescere ulteriormente e fare , forse, un passo definitivo verso qualcosa che sembra andare contro ogni logica : il clamoroso ritorno dei formati fisici a livello di "billion" (ovvero miliardi in dollari di fatturato). Questi sono dati statistici dell'industria che gira intorno al disco nero, quindi fatti e non parole o sogni. "The numbers are a cause for celebration: According to the IFPI, in 2021, for the first time in 20 years, there was growth in the physical market, with revenues increasing 16.1 percent to US$5 billion. Revenues from CDs also grew for the first time this millennium, and there was particularly strong engagement with the format in Asia." Interessante il fatto che anche il cd sembra stia riguadagnando terreno. Prima volta dagli anni 90 che vinile e cd salgono insieme e il primo incremento di vendite del cd dal 2004. "In the US, vinyl sales hit $1 billion in 2021 for the first time since 1986, according to the RIAA. Last year was the first time since 1996 that both CDs and vinyl records experienced revenue growth in the same year. Vinyl revenue went up for the 15th consecutive year, an increase of 61 percent over 2020. Revenues from CDs grew 21 percent to $584 million, the first year-over-year increase in CD revenues since 2004." Demograficamente interessante anche il fatto che i nuovi acquirenti di dischi in vinile abbiano per il 41% del totale dai 14 ai 24 anni e il 50% degli acquirenti in totale siano donne. "Interest in vinyl cuts across age demographics. A new US study conducted by MusicWatch found that 41 percent of new vinyl buyers in the past two years are 13 to 24 years old, and also 50 percent of 2021’s vinyl buyers identified as female" Per assurdo uno dei limiti sembra essere proprio il successo insperato del settore in quanto non ci sono abbastanza presse nel mondo per stare dietro alle richieste. Altri argomenti interessanti sarebbero le decisioni di certi artisti di incidere solo su formato fisico almeno per i primi mesi del lancio dei propri lavori prima di renderli disponibili anche in formato "liquido". In tutto questo la cosa principale da fare notare è che queste cose stanno succedendo SENZA l'apporto dell'industria musicale in toto, tradotto significa che se un giorno le major decidessero di pompare ancora i formati fisici come un tempo riducendo l'importanza dello streaming ne potremo vedere delle belle. Da tenere presente visto che siamo su Melius che in tutto questo gli audiofili non sono contemplati , nel senso che la cosa sta diventando sempre più grossa perchè è rivolta ad un pubblico generalista multietà che può anche ascoltare con un giradischi da 100 euro, ma , più o meno, anche negli anni d'oro dell'hi fi la massa ascoltava col compattone. https://makingvinyl.com/minneapolis-2023/
rock56 Inviato 20 Dicembre 2022 Inviato 20 Dicembre 2022 Ci si augura che tutto questo "muovere" sia un nuovo inizio per nuovi appassionati👍 4 ore fa, Kouros ha scritto: più o meno, anche negli anni d'oro dell'hi fi la massa ascoltava col compattone Io manco quello avevo: il gira sotto la radio di mio padre, oppure il "mangiadischi"🙂
Kouros Inviato 20 Dicembre 2022 Autore Inviato 20 Dicembre 2022 @rock56 Esatto...quello che conta è la passione
Jackhomo Inviato 20 Dicembre 2022 Inviato 20 Dicembre 2022 6 ore fa, Kouros ha scritto: Altri argomenti interessanti sarebbero le decisioni di certi artisti di incidere solo su formato fisico almeno per i primi mesi del lancio dei propri lavori prima di renderli disponibili anche in formato "liquido". Al momento avviene quasi sempre il contrario... 6 ore fa, Kouros ha scritto: In tutto questo la cosa principale da fare notare è che queste cose stanno succedendo SENZA l'apporto dell'industria musicale in toto, tradotto significa che se un giorno le major decidessero di pompare ancora i formati fisici come un tempo riducendo l'importanza dello streaming ne potremo vedere delle belle. Questa è una favoletta...l' industria discografica vorrebbe far pagare 200€ a vinile Ma attualmente tantissimi artisti si autoproducono, ogni giorno su spotify vengono pubblicati 100mila nuovi bravi, di fatto il vinile attualmente rappresenta un' unghia
Kouros Inviato 20 Dicembre 2022 Autore Inviato 20 Dicembre 2022 @Jackhomo 19 minuti fa, Jackhomo ha scritto: Al momento avviene quasi sempre il contrario... Guccini ha venduto 25000 copie del suo vinile (senza contare quelle in cd) sconvolgendo anche le più rosee previsioni della sua casa discografica e non ha voluto ,per ora, sentire parlare di streaming. 25000 copie di un vinile di un 82enne che canta canzoni popolari valgono , anche se non piace il genere come a me, mille volte più dei 100mila nuovi brani su spotify , che passano liquidamente senza lasciare traccia proprio perchè è l'abbondare che fotte . 24 minuti fa, Jackhomo ha scritto: Questa è una favoletta...l' industria discografica vorrebbe far pagare 200€ a vinile Vorrebbero si fare pagare 200 a vinile ma se aumentano le vendite e magari aumentano le presse forse riusciranno a praticare prezzi meno esosi, a meno . In ogni caso meglio pagare 30-40-50 euro per un vinile ( o ancora meglio 15 per un cd) che pagare per avere il nulla una volta che scadesse l'abbonamento streaming.
Jackhomo Inviato 20 Dicembre 2022 Inviato 20 Dicembre 2022 6 minuti fa, Kouros ha scritto: Guccini ha venduto 25000 copie del suo vinile Una goccia nel mare... 8 minuti fa, Kouros ha scritto: In ogni caso meglio pagare 30-40-50 euro per un vinile ( o ancora meglio 15 per un cd) che pagare per avere il nulla una volta che scadesse l'abbonamento streaming. Questione di lana caprina, il mondo si muove verso un' altra direzione
Kouros Inviato 20 Dicembre 2022 Autore Inviato 20 Dicembre 2022 @Jackhomo 3 minuti fa, Jackhomo ha scritto: Una goccia nel mare... Ti assicuro che i 100mila di spotify darebbero qualcosa di molto prezioso per potersi abbeverare a quella goccia visto che manco quella assaporano sullo streaming 5 minuti fa, Jackhomo ha scritto: Questione di lana caprina, il mondo si muove verso un' altra direzione Chi segue la massa (caprona) va nella direzione del macello
SimoTocca Inviato 21 Dicembre 2022 Inviato 21 Dicembre 2022 Premessa: che il formato fisico abbia il suo fascino e la sua importanza è cosa buona e giusta, anche secondo me. Ma la storia insegna che non si torna indietro pressoché mai… E perché è difficile tornare indietro? Intanto perché il formato fisico CD …ecco.. suona peggio, molto peggio spesso, del formato liquido HiRes in streaming… Poi..per il vinile: il 50% è venduto nella fascia di età che va fra 20 e 30 anni… la quale fascia di età suona il disco, nella stragrande maggioranza dei casi, su degli “aggeggi” che a chiamarli giradischi ..ecco, ci vuole coraggio! E nel qual caso un vecchio CD messo su un CD player di egual prezzo (200/300 euro..) suona molto meglio del vinile. L’industria lo spingerebbe il formato fisico…certo, ma ci vorrebbero anche i negozi “fisici” che invece…chiudono i battenti (vedere la discussione su Buscemi a Milano che chiude fra una settimana..). Quelle variazioni di tendenza registrate sono, per la macroeconomia, statisticamente non significative! Ma poi… rimaniamo aderenti alla realtà e alla vita vissuta anche in altri settori. Sarebbe pensabile tornare alle edicole e ai giornali smerciati fisicamente? Nooooo, non sarebbe pensabile. E al telefono di casa fisso con la rotella al posto del cellulare? Sieeee! E alle cabine telefoniche per strada? Ma daiiii! E i film, allora? Embè, 3 cinema su 4, a Firenze, hanno chiuso negli ultimi 10 anni e i sopravvissuti…versano in gravi condizioni! È pensabile tornare alla distribuzione dei film al cinema o alla videocassette per la TV? No, impensabile! E addirittura la digitalizzazione evolve rapidamente come lo streaming … Ci pensavo stamani quando ho ricevuto un’offerta di prova via mail di un nuovo sito di lettura di riviste e quotidiani… Readly… Fino ad ora io ero abbonato digitale ad un quotidiano nazionale e a tre riviste in download (una di Musica e due di HiFi). Ecco il nuovo sito (già App) mi ha proposto un abbonamento prova per un mese a 99 centesimi, poi a 11 euro e rotti al mese…abbonamento che consente di leggere qualche centinaia di riviste nazionali e internazionali! Ho fatto la prova e sono ancora a bocca aperta per la qualità delle immagini (certo con l’iPad Pro è un’altra “musica” rispetto ai giornali di carta..) di alcune riviste di arte e di biologia.. Insomma… altro che formato fisico! Qui addirittura lo streaming diventa estremo! La Disney insegna e fa scuola da due o tre anni per il sito di film che ha creato e che, per 9 euro al mese, ha un catalogo impressionante…tutti in formato HD che a vederli su una TV adeguata… altro che cinema! Con conti che sono balzati in avanti, in maniera significativa questa volta, proprio grazie allo,streaming! Tanto successo economico che …nel giro degli ultimi mesi sono nati altri siti proprietari …come quello della Paramount…a 4 euro e mezzo… È una evoluzione così veloce, quella digitale che…. altro che ritorno del vinile e del CD!! Poi, per carità, niente in contrario che chi vuole un disco o un CD se lo possa ancora comperare… Ecco, ma si dovrebbe prendere atto che… la direzione di marcia è ben diversa! Il Futuro è altrove… 1
Kouros Inviato 21 Dicembre 2022 Autore Inviato 21 Dicembre 2022 @SimoTocca In tutto quello che hai descritto (Buscemi non fa testo ormai i dischi si comprano per l'80% on line) spiegami come mai ci sono così tante persone che non si lasciano minimamente sedurre da streaming vari. Uno che legge il tuo commento e che non conosce nulla del settore scommetterebbe che non più dell'1% compra ancora dischi "fisici" invece siamo intorno al 25% che è una percentuale colossale proprio tenendo conto di tutto ciò che hai scritto, MOLTO più clamorosa delle percentuale dell80% degli anni 70 e 80 in quanto allora non c'era alcuna alternativa se non ascoltare la radio . Il link che ho postato non è gestito da appassionati improvvisati ma da imprenditori che investono milioni di dollari sui formati fisici e i dati che riportano sono reali e inconfutabili. 30 anni fa tutti e, ripeto, TUTTI scommettevano sulla scomparsa della batteria e dei sintetizzatori analogici in favore di batterie e synth digitali, bene, la batteria "vera" non è mai stata così popolare e c'è la corsa a ricreare i synth analogici . Potrei andare andare avanti a farti molti altri esempi, chi è acuto non segue la massa ma una nicchia dove prosperare proprio quando tutto sembra andare in direzione opposta, se non fosse così la massa sarebbe ricca perchè investirebbe i soldi dove dicono i media, invece l'esatto contrario è vincente. 1
SimoTocca Inviato 21 Dicembre 2022 Inviato 21 Dicembre 2022 41 minuti fa, Kouros ha scritto: chi è acuto non segue la massa ma una nicchia dove prosperare proprio quando tutto sembra andare in direzione opposta Guarda siamo assolutamente d’accordo… specialmente sul termine “nicchia”! In questo caso, chi è acuto (beato chi lo è, io no di certo!) non segue la massa e crea una nicchia! Ma se è una nicchia, mi spieghi la regione dei dati economici “trionfali” del fatturato del vinile? Perché mi pare tu sia in contraddizione con te stesso. Mi pare, dico, perché forse è sfuggito qualcosa a me e sono io che non capisco. 41 minuti fa, Kouros ha scritto: Buscemi non fa testo ormai i dischi si comprano per l'80% on line) Questo è un fatto abbastanza negativo, in senso culturale: il bello di acquistare un supporto fisico è (era) proprio nell’andare di persona in negozio e incontrare altri appassionati con cui discutere e condividere idee e suggerimenti. Tolto questo punto la differenza fra supporto fisico e supporto liquido (download) diventa “impalpabile”! E dal download digitale allo streaming il passo è assai breve… 41 minuti fa, Kouros ha scritto: spiegami come mai ci sono così tante persone che non si lasciano minimamente sedurre da streaming vari. Questo non è un argomento convincente, perdonami. All’inizio della storia della ferrovia, il passaggio dei treni, per qualche decennio era addirittura additato come “opera del Demonio”…. da moltissime persone del popolo…insomma la maggioranza fa democrazia ma…non scienza! In scienza conta la dimostrazione dei fatti, non il come la pensa la maggioranza o un numero elevato di persone… no, conta solo la dimostrazione! E allora riassumo il mio punto di vista, che non vuole essere né esclusivo né lesivo per nessuna idea diversa o contraria, anzi! 1) Nel 2022 il CD è un supporto superato sia per qualità audio (lo streaming o il file liquido che sia, se in HiRes, ha qualità audio superiore) sia per costi di produzione che per impatto ambientale (materiale, trasporto, stoccaggio, ecc) 2) Nel 2022 il vinile mantiene un suo senso per la qualità audio ancora molto valida ma: -solo se usato con apparecchiature (gira, braccio, testina, preampli phono) di buon livello -solo se contiene registrazioni fatte in epoca analogica (cioè da metà anni ‘80 in poi il supporto digitale è comunque sempre qualitativamente superiore!). 3) E di conseguenza si arriva all’ultimo punto, e cioè che il vinile se usato come supporto di registrazioni digitali ha poco senso… quindi musica del passato prossimo, del presente e del futuro è esclusa dai benefici del vinile (vedere l’enorme polemica su MoFi con apposite discussioni) Questo non vuol dire che gli appassionati di musica, che desiderano avere un supporto fisico, non siano autorizzati a farlo, anzi! Ma qui si parlava del futuro ed… ecco.., il futuro della musica registrata no, non è il vinile né il CD. Però ecco, è colpa mia che ancora una volta mi sono lasciato “prendere la mano” e non ho detto la cosa che più mi premeva. Perché dal titolo è evidente che l’argomento del Thread è più una questione economica che altro, no? E allora ti dico: ma sei sicuro dei dati che sono riportati all’inizio? Perché leggendo diversi articoli sui quotidiani tipo il Sole 24 Ore, i dati dell’Industria discografica Americana per il 2021 mi parevano molto molti diversi, e mi pare strano che già si parli del 2022 ad anno ancora non concluso (le vendite di dicembre equivalgono a oltre il 30% dell’anno! Vedrò di documentarmi e poi eventualmente torno qui a discuterne… ma bonariamente, giusto per capire più per insegnare qualche cosa…
one4seven Inviato 21 Dicembre 2022 Inviato 21 Dicembre 2022 Secondo me lo "scontro" non è supporto vs. Streaming, ma è possesso vs. fruizione a noleggio. Chiaro che il supporto si identifica con il possesso, ma anche il formato liquido è un "supporto", ed è possibile acquistarlo in download. Il "futuro" sembra andare nella direzione della fruizione a noleggio, e la clientela non ha affatto individuato nel formato liquido in download una forma valida di possesso (i download dei files sono un numero insignificante). Se si è interessati al possesso, si preferisce ancora avere un supporto fisico, tattile, invece che comprare i files, fossero anche in hi res, attraverso il download. Per cui il ragionamento di @SimoTocca sulla qualità superiore dei files (qualora fosse vero) non rappresenta il driver del bisogno di possesso di una copia di un disco, e nemmeno quello della fruizione in streaming (qui è il basso costo a fare da volante). Per me, siamo al punto che si stanno "assestando" le percentuali del modo di fruizione, tra acquisto (che si identifica totalmente con i supporti) e noleggio (lo streaming).
Jackhomo Inviato 22 Dicembre 2022 Inviato 22 Dicembre 2022 9 ore fa, Kouros ha scritto: invece l'esatto contrario è vincente Cito sono quest' ultima parte...per caso sei un politico? perchè mi è parso un commento post-elezioni
SimoTocca Inviato 22 Dicembre 2022 Inviato 22 Dicembre 2022 9 ore fa, one4seven ha scritto: Secondo me lo "scontro" non è supporto vs. Streaming, ma è possesso vs. fruizione a noleggio. Chiaro che il supporto si identifica con il possesso Il titolo del Thread non è “possesso” versus “noleggio”, ma la rivincita, o la riscossa se si preferisce, del formato solido purché sia (non sono citati i DVD e i Blue Ray, ma penso siano inclusi nel mazzo..). È però ovvio che la percentuale di fruitori di streaming è assai superiore a quelli dei downloaders per cui il ragionamento può essere traslato. Può essere, ma può anche non esserlo… 9 ore fa, one4seven ha scritto: Per me, siamo al punto che si stanno "assestando" le percentuali del modo di fruizione M ne sei davvero sicuro?? Cioè hai fatto una analisi di macroeconomia e microeconomia del mercato discografico per avere queste certezze? E poi… 9 ore fa, one4seven ha scritto: Per cui il ragionamento di @SimoTocca sulla qualità superiore dei files (qualora fosse vero) non rappresenta il driver del bisogno di possesso di una copia Non ho mai affermato che la “qualità superiore”:sia un driver del bisogno del possesso! Ho solo detto, con altre parole, che alla lunga l’accorgersi che la qualità audio del file HiRes rispetto al CD fisico non può che essere che un deterrente progressivo all’abbandono per formato CD… come infatti si sta rapidissimamente verificando…. Mai nessun audiofilo, quando nacquero i file mP3 ha mai pensato di abbandonare il CD in favore di questi ultimi, perché la qualità audio del CD era evidentemente e manifestamente superiore. Oggi, per i file HiRes, vale l’inverso… cioè sono superiori… e il bello è che non lo affermo io, ma tu stesso nelle righe di introduzione del Thread che hai postato “ cosa state ascoltando in HiRes..”! Non io, ma… tu!! O almeno… anche tu…! Ma ancora una volta si è spostato il baricentro del Thread, che vuole essere, dal titolo, una analisi economica… e di questo poco si è detto… anche per colpa mia, lo ammetto!
SimoTocca Inviato 22 Dicembre 2022 Inviato 22 Dicembre 2022 Ho trovato, ricercando on Line fra le riviste più importanti di Economia, i dati reali del mercato discografico del 2021. Per non appesantire la discussione, che in fondo si chiama “Making Vynil..” penso sia opportuno aprirne una nuova, e tanto sto facendo… Se ritenete utile fare diversamente ditemelo e si continua qui sopra..
Jackhomo Inviato 22 Dicembre 2022 Inviato 22 Dicembre 2022 8 minuti fa, SimoTocca ha scritto: i dati reali del mercato discografico del 2021. Ma i dati sono straconosciuti, il supporto fisico ha sempre meno appeal, lo dico da consumatore di supporto fisico. In realtà l' aumento dei fatturati relativi al supporto fisico sono legati anche ad un aumento del prezzo dei dischi, personalmente trovo osceno che dischi vecchi sono ormai in vendita in tutte le fiere dell' usato a prezzi che qualche anno fa nessuno di noi avrebbe mai pagato, considerando quel tipo di prodotto, vecchio.
Look01 Inviato 22 Dicembre 2022 Inviato 22 Dicembre 2022 Veramente difficile capirci qualcosa personalmente ascolto solo CD ma non perché penso sia il formato che suona meglio. Ho investito sia in termini di collezione che di impianto in quella direzione e siccome ho raggiunto un livello per me molto appagante sia d'ascolto che di collezione mi sono fermato lì. Bisogna anche trovare pace ed equilibrio nelle passioni se no da fonte di piacere diventano fonte di stress 😬. Detto questo se non sbaglio Guccini sta guadagnando molto di più vendendo CD e Vinili rispetto a gente super ascoltata in streaming e questo porterà anche altri cantanti e musicisti a riflettere sul fatto che inizialmente fermarsi ai soli formati fisici fa intascare più soldi. Ultima considerazione il mercato non lo facciamo sicuramente noi audiofili ma gente che ascolta sia in streaming che in CD che in Vinile con mezzi molto poco performanti e non gliene può fregar di meno se il vinile o il CD sul loro impianto si sente peggio dello streamer fatevene una ragione 😂.
one4seven Inviato 22 Dicembre 2022 Inviato 22 Dicembre 2022 5 ore fa, SimoTocca ha scritto: Il titolo del Thread non è “possesso” versus “noleggio”, ma la rivincita, o la riscossa se si preferisce, del formato solido Esattamente, ossia la (presunta) rivincita dell'acquisto sul noleggio. Non è questione di "traslare", è un dato di fatto. Chi opta per il formato solido lo fa perché vuole anche "possedere", oltre che fruire, una copia dell'opera. Chi ascolta in streaming, no. Ed è un dato di fatto che ai files in download, gli stessi che ascolti in streaming, non viene assegnato lo stesso valore del supporto, sebbene siano offerti in vendita al pari (anche di costo) dei supporti. Esempio pratico: Animals 2018 Remix. Disponibile in tutti i formati possibili ed immaginabili. I files 16/44 vengono 15€ L'hi res 24/96 viene venduto a 17€ L'hi res 24/192 a 23€. Il CD a 15€ ed il SACD a 50€. Il vinile a 26€. L'acquisto qualitativamente più sensato, con il miglior rapporto q/p, è il file 24/96. E invece, si preferisce il CD o il Vinile, se lo si vuole possedere. Il resto, non acquista nulla e va di Spotify.
Kouros Inviato 22 Dicembre 2022 Autore Inviato 22 Dicembre 2022 14 ore fa, SimoTocca ha scritto: Guarda siamo assolutamente d’accordo… specialmente sul termine “nicchia”! In questo caso, chi è acuto (beato chi lo è, io no di certo!) non segue la massa e crea una nicchia! Ma se è una nicchia, mi spieghi la regione dei dati economici “trionfali” del fatturato del vinile? Perché mi pare tu sia in contraddizione con te stesso. Mi pare, dico, perché forse è sfuggito qualcosa a me e sono io che non capisco. Molto semplicemente perchè ,quando si vendono ancora dei supporti che costano molto quando la musica è praticamente gratis dappertutto ,eleva l'importanza di questi supporti a livelli più elevati di quando questi stessi supporti dominavano il mercato non perchè migliori o peggiori di altri ma semplicemente perchè non erano gli unici disponibili. Una nicchia che passa (quella del vinile) da circa il 3% di 20-30 anni fa a circa il 15% odierno(senza contare l'enorme mercato dei dischi usati , io per esempio compro quasi esclusivamente vinili usati, che è probabilmente ancora superiore e porterebbe la percentuale quasi a raddoppiare) comincia a diventare una "nicchiona" che fa gola a molti. Ricapitolando....in un mondo dove puoi ascoltare musica gratis dapperutto due formati fisici che costano un'enormità che raggiungono un quarto del mercato totale (e mi ripeto SENZA il conteggio del mercato dell'usato) non sono solamente "trionfali" ma oserei azzardare miracolosi. 14 ore fa, SimoTocca ha scritto: Questo è un fatto abbastanza negativo, in senso culturale: il bello di acquistare un supporto fisico è (era) proprio nell’andare di persona in negozio e incontrare altri appassionati con cui discutere e condividere idee e suggerimenti. Tolto questo punto la differenza fra supporto fisico e supporto liquido (download) diventa “impalpabile”! E dal download digitale allo streaming il passo è assai breve… Io non entro in un negozio per acquistare il nuovo da una 20ina di anni mi trovo benissimo ad acquistare online ma sono d'accordissimo sul fatto che il negozio fisico abbia un fascino tutto suo, il paese più evoluto musicalmente dei giorni nostri sia come vendite sia come gusti, ovvero il Giappone, ha ancora decine di mega catene dove si vendono formati fisici ed è , da sempre, il paese più tecnologico sul pianeta, questo perchè non si sono ancora fatti fagocitare dall'unicum globalista e ci tengono a pensare per conto proprio e non ad essere una colonia. Comunque a comprare online c'è indubbiamente una serie di positività come il potere di scegliere con calma, il prezzo inferiore , la possibilità di trovare qualsiasi cosa che sarebbe impossibile da trovare in un negozio fisico, oserei dire che sono anche questi fattori ad avere ricreato l'interesse odierno per i formati fisici. 14 ore fa, SimoTocca ha scritto: Questo non è un argomento convincente, perdonami. All’inizio della storia della ferrovia, il passaggio dei treni, per qualche decennio era addirittura additato come “opera del Demonio”…. da moltissime persone del popolo…insomma la maggioranza fa democrazia ma…non scienza! In scienza conta la dimostrazione dei fatti, non il come la pensa la maggioranza o un numero elevato di persone… no, conta solo la dimostrazione! E allora riassumo il mio punto di vista, che non vuole essere né esclusivo né lesivo per nessuna idea diversa o contraria, anzi! 1) Nel 2022 il CD è un supporto superato sia per qualità audio (lo streaming o il file liquido che sia, se in HiRes, ha qualità audio superiore) sia per costi di produzione che per impatto ambientale (materiale, trasporto, stoccaggio, ecc) 2) Nel 2022 il vinile mantiene un suo senso per la qualità audio ancora molto valida ma: -solo se usato con apparecchiature (gira, braccio, testina, preampli phono) di buon livello -solo se contiene registrazioni fatte in epoca analogica (cioè da metà anni ‘80 in poi il supporto digitale è comunque sempre qualitativamente superiore!). 3) E di conseguenza si arriva all’ultimo punto, e cioè che il vinile se usato come supporto di registrazioni digitali ha poco senso… quindi musica del passato prossimo, del presente e del futuro è esclusa dai benefici del vinile (vedere l’enorme polemica su MoFi con apposite discussioni) Questo non vuol dire che gli appassionati di musica, che desiderano avere un supporto fisico, non siano autorizzati a farlo, anzi! Ma qui si parlava del futuro ed… ecco.., il futuro della musica registrata no, non è il vinile né il CD. Però ecco, è colpa mia che ancora una volta mi sono lasciato “prendere la mano” e non ho detto la cosa che più mi premeva. Perché dal titolo è evidente che l’argomento del Thread è più una questione economica che altro, no? E allora ti dico: ma sei sicuro dei dati che sono riportati all’inizio? Perché leggendo diversi articoli sui quotidiani tipo il Sole 24 Ore, i dati dell’Industria discografica Americana per il 2021 mi parevano molto molti diversi, e mi pare strano che già si parli del 2022 ad anno ancora non concluso (le vendite di dicembre equivalgono a oltre il 30% dell’anno! Vedrò di documentarmi e poi eventualmente torno qui a discuterne… ma bonariamente, giusto per capire più per insegnare qualche cosa… Qualità e pretese (giuste) audiofile non contano nulla quando si parla di questi numeri percentuali, i cd e i vinili NON si vendono per la qualità ma per il fatto che spendi soldi e hai in mano qualcosa che ti accompagnerà per il resto della vita senza bisogno di accendere il computer per poterli ascoltare. Sono stato uno dei primi ad avere internet nel lontano 1996 (con tanto di targa ancora conservata nella casa dell'allora fornitore di servizi che costavano un occhio della testa con lentezza tartarughesca), quindi non sono contrario a prescindere alle innovazioni se sono logiche ed intelligenti,per me lo streaming musicale non lo è in quanto si paga un servizio per avere il nulla il giorno che smetti di pagare la "retta" . Lo accetto per i film che sono però tutt'altra cosa , io ascolto moltissimo da youtube (che forse molti non lo sanno ma ha anche dei files ad altissima risoluzione che suonano benissimo) ma non pagherei mai per spotify o roba simile . Riguardo poi ai dati del sito essi sono globali non americani , poi in alcuni paesi come appunto il Giappone le percentuali dei formati fisici raddoppiano addirittura e in altri sono la metà. I paesi al mondo dove si consuma più musica sono da sempre Giappone UK e Germania e , guarda caso, sono anche i paesi dove i formati fisici hanno le percentuali più alte.
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora