Jack Inviato 30 Dicembre 2022 Inviato 30 Dicembre 2022 @otaner il riso abbonda sulla bocca degli stolti. Anche all’asilo le sanno ste cazzatelle 1
Fabio Cottatellucci Inviato 30 Dicembre 2022 Inviato 30 Dicembre 2022 38 minuti fa, Jack ha scritto: Ci sono fior d’esempi, più lo stato è federale spinto più necessita della coesione del présidente eletto direttamente dal popolo: la spendida costituzione USA è il più fulgido di questi esempi. Mah. Una splendida costituzione che assicura il possesso di armi ai privati e ammette la pena di morte... Quanto alle teorie sulle regioni autonomissime e il presidente che raccorda, non la puoi appoggiare sopra uno Stato come il nostro e pensare che funzioni.
Jack Inviato 31 Dicembre 2022 Inviato 31 Dicembre 2022 34 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto: Quanto alle teorie sulle regioni autonomissime e il presidente che raccorda, non la puoi appoggiare sopra uno Stato come il nostro e pensare che funzioni. Beh questo è opinabile. Io penso decisamente il contrario, per esempio, viste le eclatanti differenze socio-culturali delle aree di un paese lungo e stretto e storicamente separato da dominazioni le più disparate lungo la penisola, soprattutto nel secondo millennio DC. Di sicuro l’elezione diretta del presidente è un funzionale contrappeso per le forze centrifughe degli stati federati. Ma ripeto, ci sono anche casi di federalismo senza una testa forte al livello federale. Non mi vengono in mente più di tanto stati con elezione diretta ma senza federalismo o forti autonomie regionali. Solo la Francia ma è uno stato di lunghissima tradizione unitaria. Insieme a UK il più vecchio e duraturo stato unitario occidentale
otaner Inviato 31 Dicembre 2022 Inviato 31 Dicembre 2022 6 ore fa, Jack ha scritto: @otaner il riso abbonda sulla bocca degli stolti. Mi*kia anche filosofo. 2
audio2 Inviato 31 Dicembre 2022 Inviato 31 Dicembre 2022 7 ore fa, Fabio Cottatellucci ha scritto: uno Stato come il nostro e pensare che funzioni. perchè invece adesso funziona. no sul serio. non c'è una cosa dove lo stato è coinvolto che stia andando come deve andare.
Gaetanoalberto Inviato 31 Dicembre 2022 Inviato 31 Dicembre 2022 Ai ragazzini del biennio, per fargliela capire semplice, dicevo che la differenza tra uno stato federale ed un regionale, sta tecnicamente nel modo in cui lo Stwto si costituisce. In quello federale, stati separati si uniscono, in quello regionale, uno stato dapprima unitario, costituisce al suo interno delle aree (regioni) conferendo loro un certo grado di autonomia. L’errore fondamentale, per il quale mettevo 2 all’alunno se lo avesse fatto, è confondere la parola “federale” con “autonomia”. Il maggiore o minore grado di autonomia è dato solo dall’assetto dei rapporti costituzionali, peraltro variabile. Nel mondo vi sono quantità industriali di stati di ogni tipo. Per comprenderli bisogna guardare appunto alle loro costituzioni non solo formali ma sostanziali. Le parole possono nascondere minchiate: per esempio, mai vista una dittatura che non avesse la volontà popolare in costituzione. Ma dalle nostre parti una minchiata sotto il profilo culturale, storico e tecnico, si trasforma immediatamente nel manifesto di un partito. Ed infatti, dopo tangentopoli, proprio nel momento in cui la nazione era finalmente unita da un sentimento di liberazione dalla politica clientelare, sono arrivati loro a seminare zizzania, ed a far bruciare ogni risorsa per complicare anzichè semplificare il sistema. E, per tornare allo è colpa del Pd, effettivamente lo fu, con la riforma del titolo V, che oltre a riconsegnare l’Itale alla destra per un bel po’, è una delle principali cause della cosiddetta burocratizzazione, che naturalmente ha peggiorato le cose.
briandinazareth Inviato 31 Dicembre 2022 Inviato 31 Dicembre 2022 Per la lega il federalismo è sempre stato ci teniamo più soldi e chissenefrega del resto. Padania is not Italy era lo slogan mostrato orgogliosamente anche da Salvini. Poi possono anche ricoprirlo di rhum... Ma il babà come sappiamo... ;)
Gaetanoalberto Inviato 31 Dicembre 2022 Inviato 31 Dicembre 2022 14 minuti fa, audio2 ha scritto: perchè invece adesso funziona. Tradizionalmente, quello che ha funzionato in Italia, sono i comuni. Avevano poi molto piú senso le provincie. La decadenza amministrativa deriva dall’aver creato un infrastruttura inutile e costosa, per un livello territoriale assolutamente inesistente, modificando continuamente l’assetto dei poteri, e quindi complicando il sistema. Ho già detto che le regioni sono frutto di una matita militare sul territorio, e non della storia. Non servono a niente, se non a pasturare un’altra generazione di poltronisti, peraltro di qualità meno elevata: non a caso per decenni nelle regioni si mettevano i trombati a livello nazionale e le seconde scelte. Se già non sanno piú scrivere a Roma, figuriamoci a Vattelapesca. 1
31canzoni Inviato 31 Dicembre 2022 Autore Inviato 31 Dicembre 2022 10 ore fa, Fabio Cottatellucci ha scritto: Non viene loro in mente che l'esasperazione dell'autonomia regionale fa a cazzotti con l'accentramento presidenzialista? I casi sono due. O sono degli idioti semplicioni che pensano di compensare due spinte centrifughe così alla cazzara, o sono dei criminali che porteranno scientemente alla lacerazione del paese. Per essere buono ipotizzo anche un terzo caso: sul breve ci sono più soldi da spendere e la moltiplicazione della burocrazia e dei posti di comando.
audio2 Inviato 31 Dicembre 2022 Inviato 31 Dicembre 2022 se continua così il paese prima o poi si spezza comunque, è nell' ordine logico delle cose. non a caso le 5 autonomie speciali quella volta sono state date ad alcune regioni periferiche, proprio per tenere assieme tutto.
Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 31 Dicembre 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 31 Dicembre 2022 23 minuti fa, audio2 ha scritto: prima o poi si spezza comunque, è nell' ordine logico delle cose. non a caso le 5 autonomie speciali quella volta sono state date ad alcune regioni periferiche, proprio per tenere assieme tutto. Nonostante ti voglia bene, in queste parole c’è esattamente il nocciolo della faccenda: spaccare il paese per fare finta di tenerlo unito. Infatti il cdx si appresta a completare l’opera, peraltro dopo che il sistema pensionistico è stato depredato dai pensionati lavoratori del settentrione ( vedrai che l’Inps non sarà mai federale), le infrastrutture sono state costruite, il sistema industriale del sud ammazzato, l’agricoltura mediterraneea sacrificata sull’altare europeo a beneficio della lattiero casearia, il dualismo alimentato a senso unico da un import del sud dal nord multiplo rispetto a quello opposto, il sistema basato sul criterio della spesa storica una specie di Superciuk, che dá meno a chi spende meno per dare a chi spende di piú pro capite. Sancire costituzionalmente l’ingiustizia delle scelte politiche a senso unico, spacciandola per una inesistente differenza culturale, che solo la profondissima ignoranza della storia può sostenere. Le autonomie speciali non c’entrano, sono una costruzione mitologica, erano sbagliate anche quelle, o meglio sbagliato ne è stato l’’utilizzo, ed infatti hanno determinato solo spesa maggiore. Le autonomie cosiddette speciali, da quando il sistema regionale funziona, usano solo gli strumenti ordinari, e gli statuti speciali sono nati in un tempo ormai vecchio, quindi sono inadeguati. Oggi è solo una becera questione di sghei: il fratello ricco che vuole prendersi tutto, perchè quello che ha non basta, mentre il povero fesso credeva nell’amore fraterno, e gli cunsava la tavola. Bisognerebbe vergognarsi, ed invece, come sempre, chi ga gli sghei pensa che lo rendano migliore. Tra l’altro, si è creato il paradiso degli amministrativisti. 3
Gaetanoalberto Inviato 31 Dicembre 2022 Inviato 31 Dicembre 2022 @audio2 quello che ho scritto. Suona male vero ? E poi non lo dice piú nessuno. Eppur si muove..
31canzoni Inviato 31 Dicembre 2022 Autore Inviato 31 Dicembre 2022 17 minuti fa, audio2 ha scritto: ma che stai addì anche te. Temo che nella sostanza abbia ragione Gaetano. Il sud è stato "drenato" economicamente per finanziare e sviluppare il nord. Percettivamente è poi vero che il nord dà sussistenza al sud ma storicamente ha preso 100 e restituisce 10. Per fare un esempio è in scala ridotta l'occidente che manda i sacchi di farina e riso in Africa dopo aver depredato il continente africano ed essersi arricchito con il furto e lo sfruttamento delle sue risorse. Porta pazienza se l'analisi è un po' grossolana.
audio2 Inviato 31 Dicembre 2022 Inviato 31 Dicembre 2022 ma drenato cosa che è sempre stato provato di tutto: cassa del mezzogiorno, investimenti a pioggia, investimenti mirati, investimenti di stato, pensioni, false pensioni, abusi edilizi e fiscali di ogni tipo, assunzioni pubbliche a iosa e infatti si vede come va, reddito di cittadinanza. che ritorno si è mai avuto. non funziona perchè non funziona. 1
Panurge Inviato 31 Dicembre 2022 Inviato 31 Dicembre 2022 25 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: l’agricoltura mediterraneea Italiana in primis, territori ottimi per la qualità pessimi per la produzione di quantità e il pil si fa con anche e soprattutto con la quantità e relativa meccanizzazione dei processi produttivi, però geografia e geologia non perdonano, a meno che non si possano vendere melanzane e pomodori come prodotti di gioielleria. Se si mettono insieme qualità e quantità si raggiunge l'optimum ma ci vogliono i territori adatti, tipo quelli francesi.
Gaetanoalberto Inviato 31 Dicembre 2022 Inviato 31 Dicembre 2022 36 minuti fa, audio2 ha scritto: cassa del mezzogiorno, investimenti a pioggia, Se solo leggessimo i numeri come vanno letti, ma questo richiede formazione e spirito critico, scopriremmo che alla fine degli anni sessanta, ovvero quando la Cassa del Mezzogiorno aveva avuto finalmente il tempo e le risorse per operare, si è avuto l’unico momento della storia italiana in cui la crescita del PIL al sud era intorno all’8 %, quella del settentrione intorno al 3. Il segno che politiche giustamente perequative, possono produrre effetti positivi. Il punto è che devono essere praticate sufficientemente a lungo. Nel caso della Cassa, la crisi degli anni settanta, durante la quale si doveva salvare prioritariamente il sistema industriale del Nord, fu la scusa per tagliarne le risorse. In ordine agli sprechi, dovremmo indagare ad esempio proprio negli anni settanta, per verificare quante risorse sono state drenate da soprattutto dall’IRI, e misurare dove siano andate. Le cosiddette “cattedrali nel deserto”, sono rimaste tali per l’interruzione delle agevolazioni, e i veri destinatari delle risorse, furono in gran parte imprese del nord che delocalizzavano e che, fatto bottino, chiusero. Era quantomeno necessaria una politica di differenziazione salariale, mai accettata dalle segreterie operaie sindacali a trazione nordista. Dovremmo analizzare i numeri, per scoprire che Mussolini investí nelle pianure emiliane e laziali 50 volte di piú di quanto investí al sud, quante risorse vennero destinate al salvataggio delle imprese settentrionali anche negli anni trenta, quando nacque l’IRI. La Cassa del Mezzogiorno (prova a leggere gli atti di Formez, l’unico ente rimasto a tentare di fare ricostruzione storica un po’ piú imparziale), ha usato bruscolini che, è negli atti parlamentari sepolti, avrebbero dovuto compensare il costante differenziale di spesa a favore delle regioni settentrionali. Le risorse furono comunque limitate, perchè permaneva la spesa pubblica tradizionale, con le tradizionali sperequazioni. Chi benefició delle enormi spese statali di guerra ? Dove vennero spese le enormi risorse del piano Marshall ? Hai presente la pagliuzza e la trave ? Quello è! Purtroppo, per avere una qualche sensibilità al riguardo ed un po’ di informazioni a spettro ampio, dovremmo tutti studiare nei Regi Collegi, che ahimè non esistono ovunque. 34 minuti fa, Panurge ha scritto: Se si mettono insieme qualità e quantità si raggiunge l'optimum ma ci vogliono i territori adatti, tipo quelli francesi. Certo. Anche buone politiche potrebbero indirizzare nella giusta direzione. Carlo Magno, con spirito unificatore, cominció a farlo con le regole sulla produzione del vino.
audio2 Inviato 31 Dicembre 2022 Inviato 31 Dicembre 2022 2 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: la crisi degli anni settanta, durante la quale si doveva salvare prioritariamente il sistema industriale del Nord e cosa bisognava fare invece, farlo saltare in attesa di un futuro e quanto mai incerto decollo di quello del sud che non avrebbe comunque ed in nessun caso pareggiato i conti 1
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