Capotasto Inviato 11 Gennaio 2023 Inviato 11 Gennaio 2023 Non vorrei scatenare una guerra termonucleare, perchè mi sembra che su questo forum scrivano dei docenti e in precedenza erano stati aperti altri thread di... (chiamiamola) "analisi" sulla qualità del nostro sistema scolastico, ma l'aveta letta la questione aperta della mamma finlandese e tutto il bailamme che ne è seguito, con tanto di sindacati della scuola che rispondono, piccati e offesi, che noi "non abbiamo bisogno nè di esempi nè di morale"? A me ha personalmente colpito una frase, riportata dai giornali, di uno dei figli della Signora, che ha 14 anni: "mamma!, ma non è possibile, conosco meglio io l'inglese della mia insegnante...".
stefanino Inviato 11 Gennaio 2023 Inviato 11 Gennaio 2023 non bisogna generalizzare pero' di insegnanti con scarsa conoscenza della materia ne ho conosciuti diversi. le perle sono partite alle elementari e sono diventate piu frequenti con il passare del tempo un soqquadro corretto in socquadro fa pensare... ma fan pensare anche le attivita scolastiche per celebrare nel 2011 il "centocinquantesimo della repubblica" sulle lingue straniere c'e la pretesa che per insegnare le basi non serva conoscere granche' la lingua i risultati sono evidenti. 1
Questo è un messaggio popolare. piergiorgio Inviato 11 Gennaio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 11 Gennaio 2023 Ho letto questo articolo qualche giorno fa, infatti mi sono sorpreso di come si sia iniziato solo ora a parlarne... Non conosco la situazione della scuola italiana, ma non fatico a credere che sia lo specchio di tutto il resto (lavoro, trasporti, sanità) e credo che i finlandesi abbiano fatto bene ad andarsene in un paese più avanzato, non si può vivere di solo mare pizza e mandolino. 4
LeoCleo Inviato 11 Gennaio 2023 Inviato 11 Gennaio 2023 La maestra elementare che correggeva zebra in "zebbra", insegna ancora? Perché da qui bisogna partire. Se invece continuiamo a far spallucce... poi non lamentiamoci.
Panurge Inviato 11 Gennaio 2023 Inviato 11 Gennaio 2023 45 minuti fa, Capotasto ha scritto: conosco meglio io l'inglese della mia insegnante Questo è un classico senza tempo.
Schelefetris Inviato 11 Gennaio 2023 Inviato 11 Gennaio 2023 ci sono molte verità in quelle affermazioni ma il discorso è molto complesso ed ampio. Bisognerebbe partire dalle origini. La scuola, nonostante vari rinnovamenti, rimane ancorata a retaggi vecchi secoli, scuola massificata e atta a giungere ad una minima scolarizzazione della popolazione. I tempi sono fortunatamente cambiati e la scuola andrebbe cambiata anch'essa. ABbiamo tante nuove conoscenze oggi, vengono applicate in molti campi non vedo perchè no nella scuola. Sappiamo ad esempio cosa sia la soglia di attenzione e i tempi di apprendimento, perchè non sfruttare queste conoscenze per fare in modo che gli alunni imparino meglio e di più? Ma è solo un esempio, prima essere docente era una sorta di missione, di passione, oggi spesso è un ripiego, la professione è svalutata e sottopagata. Non voglio entrare nei meandri della burocrazia scolastica per mancanza di voglia e soprattutto competenze ma deve essere tosta :)
Velvet Inviato 11 Gennaio 2023 Inviato 11 Gennaio 2023 La mamma finlandese non ha capito che qui non si viene per imparare l'inglese ma l'arte di arrangiarsi, filosofeggiare e mangiare bene. Per il resto delle esigenze forse era meglio rimanesse in Finlandia 2
Questo è un messaggio popolare. Savgal Inviato 11 Gennaio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 11 Gennaio 2023 I genitori finlandesi pongono una questione fondamentale, che in Italia è considerata invece marginale. Al centro del processo di apprendimento e della scuola deve esserci il benessere del bambino e poi del ragazzo. L'impostazione della nostra scuola è sulla "pedagogia della sofferenza", il cui tacito assunto è che si apprende solo se si soffre. La scuola non è il luogo dove si apprende, ed apprendendo si formano le intelligenze e le personalità, ma un luogo che precede il posto di lavoro, con le stesse logiche coercitive. La sola ragione per seguire le lezioni e studiare a casa è una retribuzione futura che corrisponde al titolo di studio e la competizione sul voto spesso l'unica motivazione allo studio. Gli stessi insegnanti hanno spesso interiorizzato questa logica, si "deve" studiare in funzione della valutazione e poi degli esami e l'impegno allo studio motivato con la competizione con i compagni di classe, fenomeno particolarmente percepibile nei licei. Chi come me ha frequentato la scuola negli anni Settanta queste cose le percepiva, la differenza è che ce ne fregavamo altamente. Il docente che si comportava come "dispensatore di conoscenza" era sostanzialmente ignorato, nella sua disciplina si studiava il minimo indispensabile per la sufficienza. I ragazzi di oggi non vivono la scuola con lo stesso scetticismo e distacco, nel momento in cui le famiglie tengono a che vada a scuola e li seguono con attenzione. La differenza è che sono tristi e le classi non poche volte assomigliano a condomini, più che a comunità e logo di amicizie e socializzazione. I ragazzi che non hanno alle spalle famiglie che li seguono cercano al più presto di uscire dal circuito scolastico, con quei fenomeni di dispersione che purtroppo subiamo. 3
Gaetanoalberto Inviato 11 Gennaio 2023 Inviato 11 Gennaio 2023 Non apro parentesione, avendo già dato al riguardo. Non amo né le lamentationes indignate, né le difese indignate. C'è di tutto, e non da ora. Una mia prof. di scienze negli anni 70 mi spiegava che il cavallo è un ruminante, ed un avvocato al liceo classico insegnava francese comu su nenti fussi. D'altra parte non mi sono trovato malissimo in contesti internazionali, e neppure a colloquio con giudici ed avvocati inglesi. Quello bravi all'estero li prendono e non sono affatto da meno. Certo, più qualità e formazione obigatoria per il personale servirebbero, come anche innovazioni. Però penso si possa dire per molti altri settori italiani.
Renato Bovello Inviato 11 Gennaio 2023 Inviato 11 Gennaio 2023 Ho insegnato per sette anni in un liceo ma sono ormai 35 anni che non insegno più . Ebbene , i problemi sono sempre i medesimi . Programmi obsoleti e metodi antiquati . A parte il classico discorso relativo alla scarsa preparazione di alcuni docenti , la cosa ben più grave è la totale mancanza di attitudine all’insegnamento di molti altri . Senza attitudine non sarai mai un buon docente anche se avessi l’erudizione enciclopedica 1
Panurge Inviato 11 Gennaio 2023 Inviato 11 Gennaio 2023 Giusto ieri hanno fatto vedere un servizio sulla scuola finlandese, fantascienza. Però il preside dell'istituto esaminato era duosiciliano ad occhio.
UpTo11 Inviato 11 Gennaio 2023 Inviato 11 Gennaio 2023 Ma non era il titolo di un b-movie anni '70 con Gloria Guida e Alvaro Vitali. 2
audio2 Inviato 11 Gennaio 2023 Inviato 11 Gennaio 2023 e molti altri ancora, basta guardare la filmografia di alvaro vitali
Alerosso10 Inviato 11 Gennaio 2023 Inviato 11 Gennaio 2023 Da italiani ci lamentiamo di tutto. Abbiamo vari problemi e mancanze. quando sono gli altri a farci notare le nostre mancanze e i nostri problemi ci offendiamo. ma anche all’estero, in quanto a risentimenti vari non sono poi tanto meglio di noi. Se il bambino nordico a 14 anni crede di parlare inglese meglio della prof buon per lui. e buon per sua madre che pure lei ci crede.
indifd Inviato 11 Gennaio 2023 Inviato 11 Gennaio 2023 56 minuti fa, Savgal ha scritto: Al centro del processo di apprendimento e della scuola deve esserci il benessere del bambino e poi del ragazzo. Scusa, la partenza era perfetta, ma la conclusione è "lievemente" influenzata IMHO da una visione "politica" personale (legittima come mille altre poi sarò lo stato secondo regole democratiche a scegliere anche su questo aspetto non tecnico), al centro del processo di apprendimento c'è l'apprendimento dei partecipanti (Catalano docet) Poi se vogliamo possiamo discutere di apprendimento e formazione/crescita del futuro cittadino in ottica formazione dai 6 ai 18 anni e oltre 1
appecundria Inviato 11 Gennaio 2023 Inviato 11 Gennaio 2023 2 ore fa, Capotasto ha scritto: : "mamma!, ma non è possibile, conosco meglio io l'inglese della mia insegnante...". Tipica credenza pre adolescenziale. A 14 anni tutti abbiamo pensato di saperne più degli adulti, poi si scopre il sesso e si passa ad altri pensieri. 1
corrado Inviato 11 Gennaio 2023 Inviato 11 Gennaio 2023 47 minuti fa, Renato Bovello ha scritto: la cosa ben più grave è la totale mancanza di attitudine all’insegnamento di molti altri . Senza attitudine non sarai mai un buon docente anche se avessi l’erudizione enciclopedica Come non darti ragione, quando ho fatto le superiori ne ho incontrato diversi di questi insegnanti. Totalmente incapaci nell'insegnare e ahimè erano proprio le materie principali del corso. Poi trovavi anche quello che oltre a non saper spiegare era anche una capra.
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