criMan Inviato 18 Giugno 2023 Inviato 18 Giugno 2023 Ansa che prende a riferimento un nuovo articolo del NYT sul crollo della diga di Kakhova. (ANSA) - Mentre Ucraina e Russia si rimpallano le accuse su chi avrebbe fatto crollare la diga di Kakhovka, il New York Times afferma che, nonostante siano "teoricamente possibili molteplici spiegazioni", le prove indicano chiaramente che la diga è stata paralizzata da un'esplosione provocata dalla parte che la controlla: la Russia". Il media statunitense interroga ingegneri ed esperti di esplosivi, sostenendo che la diga aveva "un tallone d'Achille" ed essendo "costruita in epoca sovietica, Mosca aveva ogni pagina dei disegni tecnici e sapeva dov'era". La diga, spiegano ancora "è stata costruita con un enorme blocco di cemento alla base" ed è attraversata da "un piccolo passaggio, raggiungibile dalla sala macchine": proprio qui "suggeriscono le prove", "è esplosa la carica che ha distrutto la diga".
CJPV10 Inviato 18 Giugno 2023 Inviato 18 Giugno 2023 Tranquilli, non pensateci, tanto c'è già chi pensa per noi
CJPV10 Inviato 18 Giugno 2023 Inviato 18 Giugno 2023 Vedo che si sono formati due schieramenti di opinione pilotate dalle diverse propagande perché effettivamente non siamo pienamente a conoscenza di cosa succede ed è successo in Donbass. Di fatto la guerra in quella regione c'è già da alcuni anni. Personalmente ho avuto modo di parlare con persone rifugiate da noi di quelle parti ed anche tra di loro ci sono opinioni diverse. Chi invece distava in città lontane non aveva ben presente di cosa stesse effettivamente succedendo perché anche li la propaganda è massiccia non essendoci opposizione. Vi invito a riflettere (anche se da noi i media ci indirizzano inequivocabilmente) perché come sempre la ragione non è sempre dalla stessa parte. Riflettete, ma come ho precedentemente scritto c'è già chi pensa per noi
audio2 Inviato 18 Giugno 2023 Inviato 18 Giugno 2023 io ci penso già da me anche se di quando in quando mi prendo della marmotta.
bost Inviato 18 Giugno 2023 Inviato 18 Giugno 2023 forse non c entra niente, ma qualche anno fa ho imparato questa canzone, Le Sud di Nino Ferrer, e speravo e spero che la parte finale del testo non si avveri mai.... ...Un jour ou l'autre, il faudra qu'il y ait la guerre, on le sait bien. Un giorno o l'altro sarà necessario che ci sia la guerra, lo sappiamo bene. On n'aime pas ça mais on ne sait pas quoi faire, on dit, c'est le destin. Non ci piace, ma non sappiamo cosa fare, dicono, è il destino. Tant pis pour le Sud, c'était pourtant bien, on aurait pu vivre Tanto peggio per il sud, ma si stava cosi' bene, avremmo potuto vivere Plus d'un million d'années, et toujours en été. Più di un milione di anni, e sempre in estate. 1
criMan Inviato 18 Giugno 2023 Inviato 18 Giugno 2023 1 ora fa, CJPV10 ha scritto: Vi invito a riflettere (anche se da noi i media ci indirizzano inequivocabilmente) perché come sempre la ragione non è sempre dalla stessa parte. Riflettete, ma come ho precedentemente scritto c'è già chi pensa per noi certo che ci pensiamo. L'importante e' sempre fare una media di quello che arriva. Ricordando che l'accadimento principale e' che un duce sanguinario nel corso degli anni ha invaso la Georgia, controlla la Bielorussia come stato fantoccio,ha invaso Crimea nel silenzio dell'occidente ed ora e' toccato all'Ucraina. Ci sono quindi i fatti oggettivi poi ci sono le informazioni che arrivano dai 2 schieramenti. 2
artepaint Inviato 18 Giugno 2023 Inviato 18 Giugno 2023 @CJPV10 uokkey, d'accordo con te se la pensi nero, sei indirizzato dalla propaganda russa se la pensi bianco, sei indirizzato dalla propaganda avversa e quale sarebbe la soluzione? spegnere il cervello e non avere una opinione, ovvero la famosa soluzione ameba?
CJPV10 Inviato 18 Giugno 2023 Inviato 18 Giugno 2023 @artepaint perché le nostre opinioni contano? Io le ho ma non servono
31canzoni Inviato 20 Giugno 2023 Inviato 20 Giugno 2023 Che dice l'aruspicina? Cosa traspare dai titoli dei giornali? Tentativi di tutti a casa? Semplice pausa fisiologica? Nuova voglia di normalità? "Rottami invece che armi, lo scandalo delle forniture militari a Kiev: donati mezzi inutilizzabili e costi altissimi per la manutenzione" L’avvertimento di Biden: «Il ricorso di Putin ad armi nucleari tattiche è minaccia reale» Antony Blinken dopo l'incontro con Xi Jinping: "Non sosteniamo l'indipendenza di Taiwan" Ucraina. Guerra giorno 481: la controffensiva c'è, ma non si vede. Segnali dalla Cina
claravox Inviato 20 Giugno 2023 Inviato 20 Giugno 2023 https://www.piccolenote.it/mondo/putin-esibisce-laccordo-siglato-con-lucraina-nellaprile-dello-scorso-anno Putin esibisce l'accordo siglato con l'Ucraina nell'aprile dello scorso anno Incontrando la delegazione africana, giunta a Mosca per perorare la causa della pace in Ucraina, Putin ha ribadito quanto aveva detto in passato, che cioè ad aprile dello scorso anno Kiev e Mosca avevano trovato un accordo per porre fine alle ostilità, ma che poi la cosa non aveva avuto seguito. Il documento firmato E ai suoi interlocutori ha anche mostrato l’accordo scritto (qui il video), firmato dal capo della delegazione ucraina, che evidentemente non poteva firmare se prima non avesse avuto l’ok di Zelensky. Ne avevamo già scritto, avevamo scritto anche di come Boris Johnson si fosse precipitato a Kiev per dire a Zelensky che l’Occidente non era pronto per una pace in Ucraina (vedi Responsible Statecraft e Foreign Affairs), da cui il collasso dei negoziati, seppellito definitivamente alcuni giorni dopo dalla messinscena dei massacri di Bucha che, drammatizzando ancor più la situazione, ha reso impossibile il dialogo tra le parti (su Bucha rimandiamo a Piccolenote). Di questo accordo iniziale tra Russia e Ucraina aveva parlato anche il premier israeliano Naftali Bennet, che aveva tentato una mediazione, ma stavolta Putin ha esibito il documento sottoscritto dagli ucraini. Un documento molto accurato. Così Putin: “Questa bozza di trattato è stata firmata dal capo del team negoziale di Kiev. Si chiama ‘Trattato sulla neutralità permanente e le garanzie di sicurezza dell’Ucraina’. Ha 18 articoli in totale, a cui è allegato un documento riguardante le forze armate e altro. Erano state concordate tutte le condizioni, spiega in dettaglio perfino l’equipaggiamento militare e il personale delle forze armate”. All’accordo stracciato segue la carneficina Il ritiro delle truppe russe da Kiev faceva seguito alla firma di tale trattato, ha proseguito Putin; ma dopo il ritiro, le autorità ucraine “lo hanno gettato nella pattumiera della storia”. L’accordo è stato confermato, anche se in modalità propagandistica, da Andrey Yermak , capo dello staff del presidente dell’Ucraina, in un’intervista al Wall Street Journal di ieri: “I russi hanno cercato di raggiungere i loro obiettivi attraverso negoziati con l’Ucraina fino al febbraio 2022, ‘Quello che loro (i russi) non sono riusciti a ottenere in molte ore di negoziati, hanno cercato di ottenerlo con mezzi militari dopo il 24 febbraio 2022′”. La Russia aveva accettato, l’Ucraina pure (al di là delle distorsioni propagandistiche postume), i guerrafondai hanno affossato tutto. Da qui le centinaia di migliaia di vittime successive, di una mattanza che non ha fine. En passant, si può notare che i media d’Occidente non hanno riportato con l’importanza del caso la notizia. Era ovvio, sarebbe crollato tutto il castello di carte costruito su questa guerra. E per oscurare ancor più una notizia, non c’è modo migliore che coprirla con un’altra. Questo potrebbe spiegare, ad esempio, l’inchiesta del New York Times sulle asserite responsabilità russe riguardo il collasso della diga di Kakhovka.
claravox Inviato 20 Giugno 2023 Inviato 20 Giugno 2023 https://www.piccolenote.it/mondo/bucha-il-video-del-nyt-e-le-domande Bucha: il video del New York Times e le domande - 5 Aprile 2022 Su Bucha arriva il video che confermerebbe l’avvenuta strage. Lo pubblica il New York Times di oggi. Sono immagini satellitari relative all’11 marzo scorso che mostrerebbero i corpi dei cadaveri in strada, nella stessa posizione in cui li avrebbero poi ritrovati i liberatori, confermando la veridicità della loro versione. Anche questa conferma, però, fa sorgere alcune domande. Il Nyt spiega di aver avuto il filmato da un network di aziende che stanno monitorando l’Ucraina che, si può affermare con certezza, lavorano in stretta collaborazione col Pentagono, né potrebbe essere altrimenti (si può osservare tale collaborazione, ad esempio, in questo articolo dell’Abc https://www.abc.net.au/news/2022-02-10/russia-continues-to-send-forces-to-ukraine-border-pentagon/100818492 ). La cosa bizzarra è che il Pentagono, che certo monitora con attenzione le immagini provenienti dall’Ucraina, il giorno precedente alla scoperta dell’orrore aveva dichiarato che “L’esercito americano non è in grado di confermare in modo indipendente i resoconti ucraini delle atrocità commesse dalle forze russe contro i civili nella città di Bucha“. E dal momento che il filmato è dell’11 marzo, vuol dire che ce ne sono tanti altri, perché i satelliti americani avranno sicuramente continuato a monitorare l’Ucraina – soprattutto l’area di Kiev (Bucha è un sobborgo della capitale) e, in particolare, le aree controllate dai russi – anche nei giorni seguenti: nessuno si è mai preso la briga di visionare i filmati e denunciare quei morti abbandonati per strada? Ed è possibile che, avendo visto le immagini dell’orrore fin dall’11 marzo, il Pentagono abbia tenuto segreta la cosa, non denunciando subito quanto si stava consumando? Eppure, non lesinano nelle accuse contro il nemico geopolitico. E perché il giorno prima avevano detto di non poter confermare? Infine, una notula da un articolo del New York Times di sabato, il giorno precedente la denuncia delle atrocità russe: “soldati ucraini del battaglione Azov hanno camminato attraverso i resti di un convoglio militare russo nella città di Bucha , recentemente liberata”. Si scopre così che nel sobborgo è arrivato per primo il famigerato battaglione neonazista, che quindi non si limita a presidiare Mariupol, come spiegano tanti media per minimizzare la rilevanza di tale armata. Ma al di là, resta la grande domanda: abbiamo visto le foto dell’orrore, visionandole una per una: i corpi non mostrano i segni di una evidente corruzione, come dovrebbe essere per dei cadaveri lasciati all’aria aperta e alle intemperie per diversi giorni (nei quali avrà pure piovuto), oltre 20 se vero quanto riporta il Nyt sulle riprese dei satelliti… dovrebbero presentare segni evidenti di decomposizione, ma non ci sono. Infine, la Pravda.com, giornale ucraino, sabato 2 aprile dava notizia che “le forze speciali della polizia nazionale hanno avviato un’operazione per ripulire il territorio della città di Bucha vicino a Kiev”. “[…] Le forze dell’ordine controllano ogni cortile e rifugio, comunicano con le persone e forniscono assistenza ai residenti locali”. E, a margine dell’articolo, si legge questo: “Dettagli: Le fotografie mostrano che i residenti locali camminano per le strade della città, nonostante l’operazione speciale della polizia. Una delle foto mostra un residente che abbraccia un difensore ucraino”. Nulla si dice dell’eccidio né, nel filmato che accompagna l’articolo, si vedono cadaveri distesi in strada, nonostante il fatto che, se ci fossero stati, sarebbero ovviamente la prime cosa da mostrare. Possibile che nell’opera di “pulizia” sia stato giustiziato – magari successivamente dall’Azov – qualche civile considerato traditore per una qualche connivenza con gli occupanti? Ciò spiegherebbe i morti, che sarebbero dunque più recenti e non presenterebbero segni di decomposizione. Insomma, tante cose interpellano. Ma siamo solo all’inizio di un crinale. Arriveranno altri orrori e altre controversie si innescheranno in questa guerra tanto terribilmente reale quanto terribilmente virtuale (mediatica). Quel che è certo è che, dopo Bucha, sarà più arduo condurre negoziati. I massimalisti che premono per una guerra senza fine tra russi e ucraini, cioè una macelleria a oltranza, sembrano aver vinto. Così l’unica risoluzione che si può prospettare al momento per questa guerra è quella in stile Corea. I russi, cioè, prendono l’Oriente dell’Ucraina (Mariupol è quasi caduta ormai) e, dopo una guerra di attrito più o meno lunga, si va all’armistizio. Vedremo.
Superfuzz Inviato 20 Giugno 2023 Autore Inviato 20 Giugno 2023 @claravox in tutta franchezza: quando la smetti di pubblicare, di fatto, dozzinale propaganda russa? adesso pure Bucha, tra l'altro articolo vecchio, poi ci sono state indagini e contro indagini e la verità è emersa netta. Che le le truppe russe si siano ritirate da Kiev in seguito ad accordo firmato e non rispettato da parte ucraina non solo è palesamente falso, per chi ha seguito l'andamento militare di quei primi mesi, ma direi che è pure risibile sostenerlo (cioè Putin avrebbe pure aspettato oltre un anno per esibirlo). Capisco essere critici e pensarla diversamente, ma la propaganda anche no, please.
criMan Inviato 20 Giugno 2023 Inviato 20 Giugno 2023 5 minuti fa, Superfuzz ha scritto: in tutta franchezza: quando la smetti di pubblicare, di fatto, dozzinale propaganda russa? adesso pure Bucha, tra l'altro articolo vecchio, poi ci sono state indagini e contro indagini e la verità è emersa netta. e' come un bot. Gli spieghi le cose , le smentisci , fa finta di aver capito. Riposta le stesse cose dopo un mese. Per me e' un bot Ovviamente piccolenote come si chiama abbiamo gia' detto che e' inaffidabile come sito , non ne vale neanche la pena andare ad approfondire. Poi non si capisce come mai piccolequalcosa sappia cose che nessun'altro sa... eccetto la propaganda russa. Vabbe' la solita monnezza.
criMan Inviato 20 Giugno 2023 Inviato 20 Giugno 2023 Dopo la breve parentesi di propaganda (comica) russa su queste pagine cerchiamo un po' aggiornare la situazione. Dal Corriere della Sera; Facciamo un aggiornamento giornaliero; Ore 10:51 - Kiev: soldati russi confiscano aiuti umanitari a Oleshky Le truppe russe stanno confiscando gli aiuti umanitari destinati alla città allagata di Oleshky, nella parte occupata della regione di Kherson. Lo ha detto alla televisione ucraina il portavoce dello stato maggiore delle forze armate di Kiev Andrii Kovalov. «La situazione sulla riva sinistra è catastrofica. -probabilmente i soldati russi sono senza cibo sul fronte e rubano quello Ucraino. I potenti mezzi dell'armata lessa russa. Ore 09:06 - O07 Gb: Prigozhin attacca ancora il ministero della Difesa russo «Il tono di Prigozhin nei confronti del Ministero della Difesa è diventato inequivocabilmente conflittuale». Lo scrive su Twitter l’intelligence britannica, facendo riferimento alla dichiarazione di ieri del fondatore del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin «di aspettarsi una risposta dal Ministero della Difesa russo in merito a un “contratto” di sua stesura che aveva consegnato al ministero tre giorni prima». «Sebbene il contenuto del documento di Prigozhin non sia stato reso pubblico — spiega il ministero della Difesa di Londra — l’atto di consegnarlo alza la posta in gioco ed è probabilmente un altro tentativo deliberato di minare l’autorità del vertice militare ufficiale. Il Ministero della Difesa russo quasi certamente vede questa richiesta come profondamente inopportuna in un momento in cui è alle prese con la controffensiva di Kiev». Ore 08:14 - Kiev: «Ieri uccisi più di 1.000 soldati russi» Le forze armate ucraine hanno ucciso ieri 1.010 soldati russi, un bilancio che porta il totale a quota 221.460 militari russi eliminati dall’inizio della guerra. Lo ha reso noto lo Stato Maggiore dell’esercito di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano della situazione al fronte, come riporta Ukrinform. Ore 07:39 - «Nella notte abbattuti 32 droni russi su 35» Le forze russe hanno lanciato nella notte 35 droni kamikaze Shahed sull’Ucraina, 32 dei quali sono stati abbattuti. Lo comunica lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev, come riporta Ukrinform. Ore 06:21 - Nuovi attacchi notturni a Kiev e in altre città Nuovi attacchi russi «massicci» hanno preso di mira Kiev e le città ucraine di Leopoli e Zaporizhzhia.
claravox Inviato 20 Giugno 2023 Inviato 20 Giugno 2023 Ucraina, la controffensiva si è già impantanata L’avanzata si limita a pochi chilometri - Quanto potrà durare la retorica degli aiuti militari per far vincere Zelensky? Biden punta a ritrovare l’egemonia economica Usa Di Fabio Mini * In genere le prime dieci ore e i primi dieci giorni sono indicativi dello sviluppo delle operazioni. Le prime ore indicano le linee di approccio facendo capire quali sono le principali e le sussidiarie; i primi dieci giorni danno l’idea degli obiettivi, della consistenza dell’attacco e delle sue potenzialità. In Ucraina, le prime ore non hanno chiarito nulla e anzi hanno sollevato molte perplessità: un attacco, o tre o cinque, su 800 chilometri di fronte non consente di capire molto sulla ratio dell’intera operazione. E anche ammesso che ciò sia voluto per sorprendere l’avversario occorre valutare il rischio che nemmeno i propri comandanti sul terreno la capiscano e siano i primi ad essere sorpresi. Dopo dieci giorni la situazione non è migliorata. Il New York Times cerca di rassicurare sui successi ucraini della “estenuante, ma promettente controffensiva ucraina anche se a caro prezzo”. Concordando con ciò che il Fatto sostiene da tempo, il Nyt riferisce che “dopo aver inizialmente riconquistato alcuni piccoli insediamenti e villaggi, i progressi dell’Ucraina nelle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia si misurano meglio in metri che in chilometri”. Inoltre, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, e il presidente degli Stati maggiori riuniti, generale Mark Milley, hanno riconosciuto che le forze ucraine stanno incontrando una forte resistenza e subendo perdite sia in termini di vittime umane sia di carri armati e altri veicoli corazzati occidentali recentemente forniti. Queste difficoltà erano attese, hanno detto”. Intanto, sul terreno “a ogni passo in avanti, i soldati ucraini sono sempre più esposti alla potenza di fuoco russa”. Quindi sembra di capire che dopo le riconquiste delle aree distanti dal fuoco russo, l’offensiva ucraina stia procedendo a “passi” e che vada incontro al peggio. Questo accade sul terreno, dove si combatte e si muore. Nei luoghi dove invece si chiacchiera e si fanno affari la situazione è migliore e l’Ucraina è già vittoriosa su tutta la linea. La Nato e l’Unione europea si preparano ad accoglierla anche senza i requisiti richiesti e a prescindere dalle previste autorizzazioni dei Paesi “sovrani”. L’impegno a sostenere il “Paese aggredito senza motivo” è anche l’impegno a entrare in guerra contro la Russia e soprattutto la conferma che l’Europa è il primo obiettivo e principale teatro della guerra americana contro la Russia. Le manovre della Nato nell’Europa del Nord per quanto di routine hanno assunto valenza di mobilitazione militare per la guerra e, come si sa, la mobilitazione è già guerra. Anche la chiamata al riarmo con la mobilitazione delle produzioni industriali belliche non ha nessun carattere di deterrenza o difesa, ma tutti quelli della sfida e della provocazione. Il riarmo è la parte militare della preparazione alla guerra che tuttavia innesca e discende dalla preparazione finanziaria ed economica per un conflitto lungo e oneroso affrontabile e sostenibile soltanto con la concentrazione delle risorse materiali e umane sulla guerra. Guerra non fine a se stessa, ovviamente, ma preludio del grande scontro Stati Uniti-Cina. Questo vogliono gli Usa e gli europei e questo è l’impegno che l’Ucraina ha assunto nei loro confronti: fornire armi in cambio di sangue per consentire all’Occidente di non soccombere in una guerra economica, commerciale e tecnologica che minaccia il sistema occidentale soltanto perché basato sull’egemonia statunitense. L’Occidente sta infatti cercando di spostare la guerra da un campo in cui ogni giorno perde iniziativa e potenziale a un campo, quello militare, in cui i numeri relativi all’hardware sono ancora favorevoli. Ma a fronte delle chiacchiere e della propaganda, l’Occidente trova già ora molte difficoltà nel perseguire la prospettiva di una guerra lunga e potenzialmente dolorosa. E gli ucraini forse cominciano a capire che della vittoria delle chiacchiere e dei soldi beneficeranno solo pochi e comunque non saranno coloro che combattono. Si avvicina sempre di più il momento della verità spesso sollecitato dallo stesso presidente Zelensky: quanto sangue dei nostri figli siamo disposti a versare se e quando l’Ucraina non ce la facesse più? Quanto potrà durare la retorica degli aiuti all’Ucraina perché “essa” possa vincere? Quanto durerà ancora l’ubriacatura della guerra europea che ci costerà più di quanto non si sia disposti a spendere? Ogni giorno che passa, sul fronte orientale e nelle cancellerie occidentali appare evidente che l’Ucraina “deve” vincere per non costringerci a scegliere fra il sacrificio del nostro sangue e la vergogna dell’abbandono. *Fabio Mini è generale di Corpo d’Armata dell’Esercito Italiano ed è stato Capo di Stato Maggiore del Comando NATO del Sud Europa e comandante della missione internazionale in Kosovo. Ha comandato tutti i livelli di unità meccanizzate ed ha prestato servizio negli Stati Uniti, in Cina e nei Balcani. Ha diretto la Comunicazione della Difesa e l’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze. Laureato in Scienze strategiche con Master di secondo livello, specializzato in Scienze umanistiche e Negoziato internazionale è commentatore di geopolitica e strategia militare. È Consigliere della Fondazione ICSA e membro della Società italiana di Storia Militare. Scrive per “Limes”, collabora con “l’Espresso” ed è editorialista de “Il Fatto Quotidiano”. È autore di numerosi saggi e una decina di libri. Tra gli ultimi pubblicati: La guerra dopo la guerra; Soldati; Mediterraneo in Guerra; La guerra spiegata a...; Eroi della guerra; I guardiani del potere e Perché siamo così ipocriti sulla guerra? Per la Libreria Editrice Goriziana (Leg) ha curato le edizioni italiane di Guerra senza limiti dei colonnelli cinesi Qiao Liang e Wang Xiangsui, Fanteria all’attacco di Rommel, i Diari di Hitler, Paride di B. Liddel Hart e altri. È Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e Commendatore dell’Ordine Militare d’Italia. Tra le decorazioni straniere è Officer della Legion of Merit Usa ed è insignito delle medaglie al merito militare della PRC e del Kosovo
artepaint Inviato 20 Giugno 2023 Inviato 20 Giugno 2023 ancora lenzuolate? nessuno le legge ... ma vatt a cuccà prima la pasticchetta anti- rettaliana
Messaggi raccomandati