Superfuzz Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 11 minuti fa, Martin ha scritto: Alcuni impianti recenti e progettati "a norma" con le termostatiche soffrono del seguente problema: Essendo d'obbligo dimensionarli "a pelo", quando la temperatura esterna si avvicina allo zero le condizioni di confort post-accensione si raggiugono asintoticamente, in tempi lunghissimi. L'utenza pertanto sbatte termostati e valvole al massimo (anche se non serve a nulla) la questione è più semplice: non usano l'impianto in maniera ottimale. Il confort si può avere solo ed unicamente non accendendo e spegnendo l'impianto in continuazione, ma bensì solo mantenendo costante, con magari piccole attenuazioni, la temperatura in ambiente.
AL78 Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 @Superfuzz oppure basta aumentare gli elementi dei termosifoni.Non capisco perchè il dimensionamento fa fatto a pelo poi.
audio2 Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 1 ora fa, Velvet ha scritto: Le termostatiche sono.... dal mio punto di vista sono solo un problema in più. la contabilizzazione uguale, può anche essere precisa ma se poi uno non paga hai voglia a calcolargli i consumi, fai solo girare maggiormente lo scroto a quegli altri che vedono pure il conto. invece il centralizzato avrebbe senso se con un progetto fatto come si deve si riescono a dare orari compatibili con tutti, e una determinata temperatura costante in tutte le stanze dal primo all' ultimo piano. verificato questo da un tecnico le valvole non andrebbero nemmeno sigillate, ma saldate proprio con la super colla. con assicurazione obbligatoria contro i morosi ( se esiste ). ed ecco che allora forse si, se uno ha freddo si mette il supplemento elettrico a spese sue e si scalda quanto gli pare. 1
Jack Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 16 minuti fa, Superfuzz ha scritto: la questione è più semplice: non usano l'impianto in maniera ottimale. Il confort si può avere solo ed unicamente non accendendo e spegnendo l'impianto in continuazione, ma bensì solo mantenendo costante, con magari piccole attenuazioni, la temperatura in ambiente. esatto. Quest’anno ho stressato ancora di più il concetto lasciano la gestione con curva climatica notte e giorno alla stessa temperatura. Nei due anni precedenti ho tenuto 1.5° di delta tra notte e giorno. Anni prima, quando non mi ero ancora interessato a fondo di queste cose, tenevo la temperatura notturna a 17°, 4 sotto il set giorno. In più usavo attenuare nelle ore di non occupazione della casa, convinto come molti per stupido “buonsenso” che se non ci sei o sei sotto le coperte scaldare è inutile. La mattina ripartivano un’oretta prima della sveglia. (lasciando stare gli interventi su t mandate e t ritorno nonché le modalità di funzionamento della tre vie sui circuiti a serpentine… ho in impianto un po’ complesso, sempre per la stupidità degli idraulici/termotecnici dell’epoca, fosse stato per loro manco avrei le serpentine) —— Sto avendo risultati pazzeschi, confort assoluto e consumi precipitati. Tutto filtrato per le t esterne che rilevo e memorizzo con dei logger e non cadere nell’equivoco dovuto ad inverni non omogenei. Sono passato dai 3200mc degli anni da ignorante ai 1800-2000 proiettati di quest’anno. Il confort non è nemmeno paragonabile. Su 200 mq scaldati costantemente e 60 saltuariamente (taverna e lavanderia). Praticamente ho saltato una classe e mezzo con la sola regolazione intelligente del sistema
Martin Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 15 minuti fa, Superfuzz ha scritto: Il confort si può avere solo ed unicamente non accendendo e spegnendo l'impianto in continuazione Ma ciò "confligge" con le norme di ore massime di accensione per fascia climatica.
Velvet Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 5 minuti fa, audio2 ha scritto: invece il centralizzato avrebbe senso se con un progetto fatto come si deve si riescono a dare orari compatibili con tutti, e una determinata temperatura costante in tutte le stanze dal primo all' ultimo piano. Questo è un altro problema ancora. Un impianto ben fatto e condotto dovrebbe funzionare H24 entro un delta rispetto alle temperature esterne. Non spegnersi ed accendersi come un albero di natale costringendo la caldaia a fare gli straordinari nelle ore di accensione. E dovrebbe anche tenere conto delle diverse dispersioni ed esposizioni delle unità sia in fase di utilizzo che di contabilizzazione. Cosa che, essendo la normativa (in primis quella sugli orari di accensione, pensata come fossimo negli anni 50 con le caldaie a nafta) fatta col culus come al solito, tutto ciò non avviene affatto.
stefanino Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 1 ora fa, Superfuzz ha scritto: ed io ho risposto no scusa ho frainteso
audio2 Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 aggiungo anche che sto aspettando un parere da un ente per sapere in un condominio col centralizzato mettiamo di 4 appartamenti, io unico proprietario, se ne ho uno sfitto e tengo comunque quei termosifoni chiusi senza possibilità appunto di installare i contabilizzatori, di quanto a forfait ( 10/15/20% ) devo contribuire al conto totale altrui causa dispersioni nei muri.
Velvet Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 @audio2 PS aggiungo che nella mia città quest'anno hanno ulteriormente ridotto gli orari di accensione condominiali (la crisi il gas blablabla) col risultato che senza le pompe di calore a supporto molti si ritroverebbero al freddo e al gelo per buona parte del tempo.
audio2 Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 @Velvet ma è come hai detto te prima, normative dei tempi della caldaie a carbone però con le esigenze di adesso. io per esempio con 'sta storia qua sto avendo un problemone con una casa che ho.
Velvet Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 1 minuto fa, audio2 ha scritto: aggiungo anche che sto aspettando un parere da un ente per sapere in un condominio col centralizzato mettiamo di 4 appartenti, io unico proprietario, se ne ho uno sfitto e tengo comunque quei termosifoni chiusi senza possibilità appunto di installare i contabilizzatori, di quanto a forfait ( 10/15/20% ) devo contribuire al conto totale altrui causa dispersioni nei muri. Questo interessa anche a me, se avrai possibilità mi manderesti poi info magari in PVT? Ti ringrazio.
Martin Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 In base agli esperimenti che ho condotto in casa, in più stagioni, per verificare le dicerie sulla opportunità o meno di accendere l'impianto in continuo o no, i consumi risultano direttamente proprozionali al delta-T medio int-ext (come suggeriscee la fisica tecnica) con una PICCOLISSIMA (e facilmente spiegabile) deviazione a favore dell'accensione continua. Tale deviazione a favore è solo in termini di rendimento ed è abbondantemente assorbita nel controvalore economico già con due sole ore di fermo su 24. Più che vedere cosa fa il termostato-timer è importante vedere cosa fa il bruciatore: Se fa on-off per eccesso di potenza termica del generatore, quello si che è devastante per il rendimento, si mangia n-volte quello che dovrebbe essere il vantaggio della "condensazione" (ed è una situazione molto frequente)
audio2 Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 @Velvet non c'è problema ma anche in pubblico così impariamo tutti qualcosa. non so però la risposta quando mi arriva perchè anche qua siamo all' elemosina cognitiva. 1
Velvet Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 @Martin Si ma credo ci sia la terza via fra l'albero di natale ON/OFF o il circolatore sempre aperto H24 con la caldaia in perenne funzione. Ovvero la modulazione della temperatura del generatore in base alla richiesta termica effettiva. Dove il generatore è sempre disponibile (ovvero non è morto come la mummia di Tutankamen secondo i dettami legislativi per tot ore su 24) ma modula in base alla temperatura esterna/interna. Poi vabbè molti palazzi non avendo nemmeno gli impianti sezionati non dispongono neanche di termostato ambientale per unità perciò fanno affidamento (oggi) solo sulle termostatiche, in via del tutto teorica peraltro (perchè la gente le tiene appunto all-open)
Membro_0022 Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 25 minuti fa, Superfuzz ha scritto: a questione è più semplice: non usano l'impianto in maniera ottimale. Il confort si può avere solo ed unicamente non accendendo e spegnendo l'impianto in continuazione, ma bensì solo mantenendo costante, con magari piccole attenuazioni, la temperatura in ambiente. Me ne sono accorto subito appena sono passato da condominio a casa singola. A me la parte "crono" del cronotermostato in realtà non serve a niente: nessuna programmazione, lo imposto in manuale a 19 - 20 gradi e ci resta per tutto l'inverno. Consumi contenuti e comfort ottimale.
Superfuzz Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 7 minuti fa, Martin ha scritto: Ma ciò "confligge" con le norme di ore massime di accensione per fascia climatica. Nì. Negli impianti condominiali dotati di termoregolazione climatica le fasce orarie restano le stesse, ma nella fascia di spegnimento (in questo caso riduzione) è consentito avere in ambiente un massimo di 16°. Ergo la caldaia si spegne/accende molto meno e comunque l'oscillazione termica in ambiente è meno drastica (per quanto non ottimale).
Membro_0022 Inviato 9 Febbraio 2023 Inviato 9 Febbraio 2023 14 minuti fa, Jack ha scritto: Sono passato dai 3200mc degli anni da ignorante ai 1800-2000 proiettati di quest’anno. Coerente con quello che avevo scritto io: appartamento di 230mq - oltretutto su 4 livelli e con tetto + 3 lati esposti di cui uno a nord - che consuma quanto un 110mq in condominio con due soli lati esposti, con un comfort assolutamente superiore.
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