Vai al contenuto
Melius Club

Suono e scienza dei materiali


Messaggi raccomandati

Inviato

 

Io arrivo solo al legno, a capire che ha una risonanza naturale trasportata dalla sua elasticità e relativa velocità e tanto basta, intuitivamente, per farne strumenti musicali o una cassa acustica e poi capisco l’alluminio, la carta e il diamante giusto perché li trovo tra gli oggetti che suonano. Ma la ricerca che ha portato ad introdurre in Hifi (per  casse, bracci, testine, circuiti, connessioni………) berillio, titanio, boro, vetro, magnesio…. ed altre mille diavolerie che pure distinguono nel marketing gli oggetti top dai down, su cosa ha puntato?  Cosa ha cercato? E come fa un materiale a corrispondere in maniera diversa all’esigenza del suono che è sempre fatto di Altezza, Durata, Intensità e Timbro? La struttura molecolare dei materiali come agisce su queste caratteristiche? Se agisce, o invece si è cercato “solo” un materiale la cui trasmissione di onde sia più veloce? Non parlo dunque delle stranezze dei materiali che si usano per il fine tuning (fatta tara delle numerose mink….) ma di quelli che finiscono nei componenti a “suonare”. 

Fisici o ingegneri ne abbiamo? 
🤔🤔😎

 

Inviato
3 minuti fa, flamenko ha scritto:

Cosa ha cercato?

Marketing

Nomi/parole più o meno esotici da vendere 

Poco di più 

La ricerca è altro

 

Tutti i materiali per oggetti hifi erano già  più che adeguati trenta anni fa 

I progressi veri che hanno portato a migliorare il suono sono stati fatti in altri settori 

 

Inviato
7 minuti fa, flamenko ha scritto:

te la cavi facile

Al contrario

Se la cavano facile loro a vendere cose tipo cavi col grafene e altoparlanti in kriptonite ecc..  

Soldi facili 

Ma solo chi vince la battaglia scientifica vera, quella del marketing 

  • Melius 1
Inviato

@FabioSabbatini caso mio: stesso braccio con canna intercambiabile, una normale, l’altra in titanio, stessa testina, stesso cavo, stesso impianto. Non parlo di meglio o peggio dico solo canna a suono molto diverso dalla canna b. 
perché??

poi ti dico quale suona meglio….

Inviato
3 minuti fa, flamenko ha scritto:

perché??

Ipotesi più probabile: 

Perché le vedi

Ipotesi secondaria: combinazione sfigata di pesi vibrazioni inerzia quantità di moto e variazione del qf associato

Di certo niente a che vedere con la "ricerca" del materiale del braccio

Ricerca che non sono in grado di fare 

Se non per l'estetica e la brochure 

Inviato
1 ora fa, flamenko ha scritto:

la ricerca che ha portato ad introdurre in Hifi (per  casse, bracci, testine, circuiti, connessioni………) berillio, titanio, boro, vetro, magnesio…. ed altre mille diavolerie che pure distinguono nel marketing gli oggetti top dai down, su cosa ha puntato?  Cosa ha cercato? E come fa un materiale a corrispondere in maniera diversa all’esigenza del suono che è sempre fatto di Altezza, Durata, Intensità e Timbro? La struttura molecolare dei materiali come agisce su queste caratteristiche?

Da un punto di vista tecnico ogni materiale ha caratteristiche proprie di vibrazione che dipendono dalla sua composizione. In particolare i parametri più importanti in tale aspetto sono la sua rigidezza e la sua massa.

Ovviamente (oltre che il materiale) anche la geometria ha un suo importante impatto su tali caratteristiche di vibrazione.

Detto questo, specialmente nei casi in cui si desiderino ottenere dei risultati particolari in termini di tipologia di suono (auspicabilmente tentando di andare della direzione della veridicità dello stesso), la combinazione di geometria e materiale di ogni più piccolo particolare che compone un oggetto hifi (esempio il braccio del giradischi che ovviamente suona diverso se di materiale diverso, ecc…) ha un impatto sul “suono” dello stesso.

Ovviamente può essere un impatto minimo od inudibile oppure macroscopico e facilmente riconoscibile, specialmente nel caso di impianti di elevata qualità in ambienti dal l’acustica favorevole, con software ben inciso, ecc…

Perché il componente suona “diverso”? Per 1000 motivi quali ad esempio:

1)Il modo di “muoversi” e “vibrare”, essendo eccitato dal segnale musicale (ad esempio di una testina, un braccio, un diffusore, ecc…) sarà diverso in funzione del materiale e della geometria.

2)Il modo di “muoversi” e “vibrare” di ogni componente hifi (anche “fermo”  quale ad esempio un preamplificatore) sarà diverso in funzione del materiale e della geometria. Infatti esso stesso è immerso in un ambiente sfavorevole quale quello di ascolto ove operano i diffusori e soggetto a vibrazioni autoindotte (ad esempio dal trasformatore).
 

Entra in gioco ovviamente anche il marketing.

Facendo un parallelo con le auto (ponendo che hanno quasi tutte quattro ruote, tranne alcuni sparuti esempi quali Morgan, ecc…) di un auto il marketing potrebbe dire:

a)Ha quattro ruote!!!

b)Ha quattro ruote (sterzanti)!!!
c)Ha quattro ruote (motrici)!!!
ecc….ecc…

Il marketing tenta di enfatizzare delle caratteristiche di prodotto rendendole “appetibili” al target di Clienti in funzione del proprio profilo socio/culturale, della propria capacità di spesa e della propria cultura/sensibilità sul mercato di riferimento dell’oggetto pubblicizzato.

Ovviamente se tale cultura/sensibilità è bassa o nulla dire “ha quattro ruote motrici” ad uno che ne ignora completamente i vantaggi genererà una risposta del tipo: “che scemenza, costa di più, consuma di più ma ha sempre quattro ruote”. 

Al contrario un guidatore esperto e competente sa bene il plus in termini di sicurezza e trazione specialmente sui fondi viscidi affrontati a grande velocità offerti dalle quattro ruote motrici. Quindi “ricordarglielo” in termini di comunicazione è un plus importante.

Questo è quello che accade spessissimo su tale forum, ove i  più “furbi” sono quelli con le casse cinesi copiate, in quanto costano meno amplificate da un “coltellino svizzero”. Ovviamente chi spende di più è un “pollo suggestionabile” (che magari va a 30 concerti l’anno o suona uno strumento acustico ma non importa perché “un file è un file”, “i cavi sono tutti uguali”, ecc…).

Questo è liberatorio, inclusivo, consolante per le masse (per definizione le maggioranze statistiche) ma la realtà dei fatti è diversa e la qualità non è mai a buon mercato e non è mai “per tutti”, non solo per il suo costo ma soprattutto per la capacità di “comprenderla” (come le quattro ruote motrici).

 

Detto questo nella mia esperienza ad esempio ho riscontrato in particolare un “buon” suono a pressioni non molto elevate (per me significa lievemente più vicino a quello “reale”) negli altoparlanti con cono in carta. Non saprei spiegarne il motivo (forse la leggerezza) ma questo mi è parso.

Inviato

@Collegatiper intanto ti ringrazio per l’analisi, complimenti! Poi mi riservo di ritornare sulla prima parte che voglio rileggere….👋

  • Amministratori
Inviato

@flamenko al solito il buon @FabioSabbatiniper prima cosa si mette a citare i cavi, dimenticando che qui non siamo in fine tuning e che nessuno ha parlatioo di cavi in questa discussione prima si lui. Soni semre più concnto cge la notte ogne che spaventose spire di cavi hifi si avvicinino al suo letto er strangolarlo

Ma torniamo in tema, i materiali si scelgono in base ad una funzione. I transistor si facevano in germani e poi in silicio perchè questi sono materiali idonei non perchè suonano meglio di altri. le valvole hanno il bulbo in vetro, posson9 avere parti in grafite. 

nelle trstine il materiale usato nel cantliver si differenzia vari motivi che possono avere influenza sul suono ma che non suonano direttamente

in quakunque settore industriale si crcano materiali aternativi, più performani, o più enonomici, o più semplici da laorare

Inviato

@Collegatiper

Che ci sia del marketing non mi scandalizza più di tanto, anzi se non vi fosse dovremmo dubitare che a parlarci sia una azienda con tutti i crismi…..quindi vado al tema. 

Tutti i materiali vibrano e potenzialmente possono avere impiego in Hifi, ma la giusta combinazione tra materiali e loro geometria ( che però vorrei capire meglio….) può andare in una direzione precisa nella definizione di un certo suono avendo chiaro tuttavia il pezzo di puzzle dal quale dovrebbe provenire ( un giradischi piuttosto che un pre, una testina, ecc). Questo mi pare di aver capito da quanto dici. A me sembra importante  perché, non ostante quel che diciamo dei nostri produttori e soprattutto dei loro prezzi, l’assunto, almeno per chi presenta prodotti con materiali innovativi, presuppone ricerca e conoscenza ampia ( penso per esempio al tweeter di Lansche…), che molte volte qua viene negata come se il risultato dipendesse prevalentemente da una botta di cu….🤣🤣🤣 Non mi sembra sia così. 

Nel nostro immaginario noi diciamo che il rame suona caldo e l’argento freddo. Ma non ho letto altre semplificazioni similari sui numerosi materiali a cui abbiamo fatto cenno e che via via vengono introdotti o mi sono perso qualcosa? E resta da capire quali sono quelli che opportunamente combinati vanno verso una maggiore veridicità del suono anche se dicendo questo introduciamo un elemento soggettivo probabilmente fuorviante….👋👋

26 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

possono avere influenza sul suono ma che non suonano direttamente

questo mi è chiarissimo Enrico, il tema è come attraverso i materiali e l’uso combinato diverso si perviene ad un certo suono infatti 🤷🏻‍♂️

 

Inviato
5 ore fa, flamenko ha scritto:

Tutti i materiali vibrano e potenzialmente possono avere impiego in Hifi, ma la giusta combinazione tra materiali e loro geometria ( che però vorrei capire meglio….) può andare in una direzione precisa nella definizione di un certo suono avendo chiaro tuttavia il pezzo di puzzle dal quale dovrebbe provenire ( un giradischi piuttosto che un pre, una testina, ecc). Questo mi pare di aver capito da quanto dici. A me sembra importante  perché, non ostante quel che diciamo dei nostri produttori e soprattutto dei loro prezzi, l’assunto, almeno per chi presenta prodotti con materiali innovativi, presuppone ricerca e conoscenza ampia ( penso per esempio al tweeter di Lansche…), che molte volte qua viene negata come se il risultato dipendesse prevalentemente da una botta di cu….🤣🤣🤣 Non mi sembra sia così. 

Nel nostro immaginario noi diciamo che il rame suona caldo e l’argento freddo. Ma non ho letto altre semplificazioni similari sui numerosi materiali a cui abbiamo fatto cenno e che via via vengono introdotti o mi sono perso qualcosa? E resta da capire quali sono quelli che opportunamente combinati vanno verso una maggiore veridicità del suono anche se dicendo questo introduciamo un elemento soggettivo probabilmente fuorviante….👋👋

Non mi sento in grado di offrire “regole generali” e quindi “semplificazioni” per ipotizzare tipologie di suono in funzione di materiali e geometrie degli oggetti hifi.

A mio avviso (come ho già scritto altrove) tutto “suona” ma “insieme”, quindi alla fine non è detto che tali “regole generali” esistano, specialmente in un campo che “sfiora” l’arte (la musica) e pertanto “sfiora” le emozioni personali di chi ne fruisce.
Si può solo dire in accordo alla fisica che le frequenze proprie di risonanza sono sempre più elevate al crescere del rapporto rigidezza/massa dell’oggetto ma questo “da solo” non vuol dire nulla.


Per quanto riguarda le mie modeste esperienze, ti racconto qualcosa in ordine sparso e sono solo opinioni personali (condivise con qualche amico).

 

Diffusori: basandosi su diffusori autocostruiti la prima esperienza (ovvia) è che suona tutto il diffusore (mobile compreso).

A parità di altoparlanti quindi andando a smorzare, irrigidire (con modifiche alla geometria) ed appesantire il mobile cambia lievemente l’emissione in ambiente (a meno che non fosse inizialmente di “cartone”, in tal caso cambia in meglio drammaticamente) in maniera più o meno casuale in termini di frequenze (tende a risuonare a frequenze diverse e con intensità diverse). In linea generale in molti casi pare che il livello complessivo diminuisca un pochino, probabilmente perché è minore l’energia immessa in ambiente dal mobile.

Teoreticamente andando ad annullare tale energia si avrebbe un diffusore più fedele, in quanto trasduce più fedelmente la corrente in pressione.

Praticamente poi può piacere meno a chi ascolta, richiedendo a volte lievi modifiche al crossover.

Nella realtà commerciale coesistono cabinet risonanti (Harbeth, ecc…) e sordi (Stone speakers, ecc…): entrambe le squadre hanno le loro tifoserie.

Analogo discorso sullo smorzamento delle trombe: suonano diverse e tendono a richiedere minori attenuazioni nel crossover rispetto alle vie basse. 
Morale della favola: servono strumenti di misura accurati, grande sensibilità e grande cultura musicale da parte di chi li adopera.

 

Elettroniche: andando ad appesantire e smorzare i cabinet  (specie se leggerini) per me si hanno dei miglioramenti. Eccedendo con peso e smorzamento il suono diventa più cupo.

Disaccoppiare (e separare possibilmente) i trasformatori induce dei miglioramenti. Il top (specialmente per i tubi) sarebbe mettere le elettroniche in un vano insonorizzato ed isolato separato dalla sala d’ascolto, facendo “uscire” in esso solo i cavi dei diffusori per diminuire le vibrazioni indotte da quest’ultimi.

Inviato
3 ore fa, Collegatiper ha scritto:

sarebbe mettere le elettroniche in un vano insonorizzato ed isolato separato dalla sala d’ascolto, facendo “uscire” in esso solo i cavi dei diffusori per diminuire le vibrazioni indotte da quest’ultimi.

Secondo me, anche il giradischi.

Inviato
59 minuti fa, pro61 ha scritto:
4 ore fa, Collegatiper ha scritto:

sarebbe mettere le elettroniche in un vano insonorizzato ed isolato separato dalla sala d’ascolto, facendo “uscire” in esso solo i cavi dei diffusori per diminuire le vibrazioni indotte da quest’ultimi.

Secondo me, anche il giradischi.

Certamente.

Inviato

@Collegatiper non so se sia tutto così come lo descrivi, ma convengo che il suono risultante, cioè quello che esce, trasformato in onde acustiche, è la somma tra segnale elettrico e i moti vibrazioniornali, anche molto sottili e evanescenti, spesso non misurabili, legati alla materia e ai materiali utilizzati.

Quindi ciascun materiale vibra, e tali vibrazioni inevitabilmente si sovrappongono al segnale elettrico. É fattuale, poco importa se qualche tecnico ( di regola di basso cabotaggio)  lo neghi.

E i progettisti veri lo sanno e usano queste caratteristiche a loro favore... un esempio, i cabinet dei diffusori. Il mdf tanto amato dai piccoli tecnici e dai costruttori forse solo per i costi irrisori.. induce un suo timbro scuro e ovattato, che puoi solo correggere a posteriori, ma mai eliminare. Lo stesso vale per i cabinet degli ampli, lo stesso circuito suona in modo assai diverso in un cabinet scavato dal pieno, che da questo punto di vista sono i peggiori, con uno attentamente utilizzato per le sue caratteristiche sonore.. magari in rame o altro materiale nobile.

un braccio sovrasmorzato suonerà peggio di uno progettato per suonare al meglio, non solo misurare meglio, e questo vale per moltissimi ambiti.

ne parlavo con un progettista di trombe tempo fa.. le trombe western electric fatte di legno piegato e quindi parzialmente in trazione elastica e con un sottile rivestimento in lamiera metallica, suonano incomparabilmente meglio di altre, modernissime, fatte in resina non risonante o in carbonblock… eccetera eccetera eccetera.

Riassumendo in breve: qualsiasi materiale per natura fisica suona e risuona vibrando, e tale vibrazione instabilmente si sovrappone al segnale elettrico, anch‘esso vibrazione e modulazione di elettroni, su più piani, a diversi livelli di percepibilità.

E i progettisti con la P maiuscola lo sanno perfettamente… 😀🎶

 

Inviato
4 ore fa, alexis ha scritto:

E i progettisti con la P maiuscola lo sanno perfettamente… 😀🎶

E questo lo abbiamo assodato parlando di ricerca e conoscenza. Ma ritorno alla domanda: in considerazione di particolari caratteristiche fisiche del materiale tu ti aspetti un certo suono, quale????@Collegatiper Non se la sente di avventurarsi in semplificazioni tu, notoriamente, sei un temerario e potresti provarci…. Lasciamo stare l’esempio che riporti sui diffusori da supermercato, non è quello il tema….

guada cosa dice mr etsuro sulla nostra bordeaux 

“”Utilizzando lo zaffiro, che trasporta un eccellente carattere di trasmissione del suono e durezza, nella Bordeaux si è ottenuto la trasmissione delle vibrazioni ad alta velocità””

ma ci sono mille altri materiali con quelle caratteristiche, perché proprio lo zaffiro, gliene avanzava in magazzino?🙄😜🤣🤣🤣

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
  • Notizie

  • Badge Recenti

    • Badge del Vinile Bianco
      mattia.ds
      mattia.ds ha ottenuto un badge
      Badge del Vinile Bianco
    • Ottimi Contenuti
      Gidaloz
      Gidaloz ha ottenuto un badge
      Ottimi Contenuti
    • Reputazione
      Luca44
      Luca44 ha ottenuto un badge
      Reputazione
    • Contenuti Utili
      teppo
      teppo ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Badge del Vinile Oro
      zigirmato
      zigirmato ha ottenuto un badge
      Badge del Vinile Oro
×
×
  • Crea Nuovo...