criMan Inviato 28 Febbraio 2023 Inviato 28 Febbraio 2023 Per onesta' bisognera' in qualche modo incasellare questo periodo storico post covid. Il settore automotive ha avuto un comportamento tra i piu' decisi nel riadattarsi ai cambiamenti di mercato e non a favore del cliente finale. Se prima del 2020 l'obiettivo principe delle case era espansione/quote di mercato anche a costo di interi segmenti con guadagni prossimi allo zero , la pandemia li ha messi tutti d'accordo nella strategia da usare post 2020 , prezzi piu' alti , meno modelli/accessori , riorganizzazione fabbriche. Ecco che una Panda che costava 10.000 euro ti costa 15.000 euro circa , una Giulia arriva allegramente a 50.000 euro, una Golf si parte da 30.000 euro circa e una Yaris 1.0 20.000 euro. I rari pronta consegna stra full optional o cosi' o niente (altri margini). Insieme agli aumenti di prezzo c'e' una nuova inquietante teoria che serpeggia, ma questo non ne ho sicurezza assoluta, nello strano gioco al rialzo dei prezzi alcuni costruttori tendono a penalizzare i vecchi ordini (in attesa da 10 mesi 1 anno) a favore dei nuovi con i prezzi alle stelle. Si spiegherebbero "strani casi " di gente che aspetta la medesima auto con medesima configurazione 4 mesi e altra 12 mesi senza notizie. Che i conti siano in ottima forma per le case ce lo aveva detto Stellantis giorni addietro , ma oggi arriva una nuova conferma del sole24ore che ci da dei dati piu' precisi. In sostanza in questa fase storica i costruttori stanno ristrutturando stabilimenti e alzando i prezzi , probabilmente anche in favore del passaggio all'elettrico; la vicenda del covid ha permesso alle case di "giustificare" i rialzi di prezzo senza essere giudicati dall'opinione pubblica. Gli incentivi statali sono stati una misura di sostegno alla rete di vendita nazionale ma con il senno del poi , come molti di noi si erano accorti, sono serviti alle case per continuare a ristrutturare la rete e alzare ancora i prezzi. bilanci delle case auto stellari Il Mercato va male ma le case guadagnano di Pier Luigi del Viscovo https://www.ilsole24ore.com/art/il-mercato-va-male-ma-case-guadagnano-AEzmeyqC Nonostante due anni di ripresa economica, le vendite di auto in Europa vanno male. Il 2022 ha segnato -10% sul ’21 e -28 sul pre-Covid. Però il settore non è in crisi, i clienti non mancano e noi certo non andremo a piedi, visto che siamo pieni di macchine. Proprio grazie ai volumi bassi i costruttori hanno chiuso dei bilanci stellari, con un EBIT nel 2021/22 intorno a 8/9%, circa tre punti sopra quello degli anni pre-Covid, secondo l’analisi di Bain, società di consulenza. Com’è possibile? Semplice. Si sono trovati davanti a una domanda che non riuscivano a soddisfare per la mancanza di componenti. Allora è stato facile alzare i listini, abbattere gli sconti, limitare al minimo i km0 e le vendite al noleggio e concentrare la produzione sulle auto medio-grandi che hanno margini elevati. A ruota, anche la distribuzione ha beneficiato della congiuntura. Invece non è andata altrettanto bene ai produttori di componenti, il cui EBIT, sempre secondo Bain, è sceso da 7/8 a 4/5%. Pare uno scambio di soldi interno alla filiera, di più ai costruttori e meno ai fornitori, ma non è proprio così. Percentuali a parte, il valore dei componenti è meno della metà del costo totale. Dunque, un punto di EBIT dei costruttori vale doppio. La differenza l’hanno messa i clienti. Il prezzo medio pagato in Italia è arrivato a 26.000 euro dai 21.000 del 2019, secondo l’analisi del Centro Studi Fleet&Mobility. Anche i contribuenti hanno messo qualcosa, attraverso gli incentivi, che in questo scenario paiono eticamente insopportabili oltre che inutili. Insomma, il settore ha faticato ad agganciare la ripresa, conclude Alix Partners, società di consulenza, a causa del contesto geo-politico e finanziario. In effetti la pandemia prima e la guerra poi hanno fatto emergere i limiti di una supply chain fragile e poco sicura, perché orientata solo al costo più basso. Adesso i costruttori stanno risolvendo il problema e il ritorno a una maggiore capacità produttiva, avverte Bain, potrebbe spingerli a offerte più competitive, specie sotto la pressione di un’economia che rallenta: il suggerimento è tener duro e non abbassare i prezzi. Per chiarire, non è che i vertici delle case auto non capissero che a produrre meno macchine avrebbero fatto più soldi. Solo che non potendo chiudere gli stabilimenti dovevano utilizzare al massimo la capacità produttiva. Ora quei quasi 13 milioni di addetti, ibernati con la scusa del Covid, sono sempre là e il problema andrà gestito, anche a livello politico. Tuttavia, pare improbabile un ritorno alla pressione sui prezzi e sui volumi del decennio scorso perché, fa notare Alix, i costi delle materie prime e dell’energia, pur diminuiti rispetto ai picchi del 2022, resteranno ancora ben sopra i livelli di prima.
domenico80 Inviato 28 Febbraio 2023 Inviato 28 Febbraio 2023 ettecredo , vendono ferraglia a peso d'oro e quando bypassi la ferraglia ecco che ci vuole un mutuo x acquistare una utilitaria
Amministratori cactus_atomo Inviato 28 Febbraio 2023 Amministratori Inviato 28 Febbraio 2023 le case si sono rese conto che espandere la domanda in occidente è un non senso, ormai tutte le famiglie hanno una macchina, molte più di una, chi sta bene una per ognio patentato di casa, quindi siamo in preenza di un mercato di sotituzione, ossia si cambia con riluttanza quan do non se ne può fare a meno. questo significa prezzi più alti, per compensare il calo delle vendita, e l'orientamento verso tipologie di veicoli diverse che possano spinger verso la sostiutuzione delle auto. Anche se se ne amentano, il mercato auto, senza la rincorsa agli euro (euro 4 5 6 7) senza le macchine inìbride prima benzina + metano o gpl, poi ibride benzina elettrico, in futuroi elettrico, sarebbe collassato da un pezzo. si rschia il fondo del parile con accessori, lavori effettuabili solo o prevalentement presso le officine autorizzate, ricambi cotosi non è un caso che l +a mercedes plauda alòla auto elettrica, loro vendono macchine costose che se costeranno un 20& in più non subiranno danni. maanche gli altri si adegueranno. d'altra parte fare una auto del segmento a o del segmento c non costa industrialmente un modo dostanzialmente differente, motore sterzo freno impianto elettrico cetraline ecc ecc. sono analoghi o uguali. ma come dice un proverbio del momdo auto, macchin piccola profitto piccolo
Paolo 62 Inviato 1 Marzo 2023 Inviato 1 Marzo 2023 Temo che si andrà a finire come per l'alta fedeltà: solo quadricicli e macchinoni. 1
Jack Inviato 1 Marzo 2023 Inviato 1 Marzo 2023 beh… stellari… sono buoni relativamente allo storico. Soprattutto sono buoni rispetto alla miserevole lotta che facevano in passato per quadrarli con qualche utile. È un’industria abituata a fare centinaia di miliardi per averne due tre di utile netto, e non tutti gli anni. Un sacco di capitale circolante impegnato per rendimenti da Btp. Un P/E tipico è 6-8 volte gli utili, Apple - per dire - ha un P/E di 25. Lavoro duro la metalmeccanica 😃
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