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I pianisti dattilografi


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Inviato

Lang Lang è veramente insopportabile...però almeno non ti fa addormentare come gli esponenti della Nuova Scuola Russa (nel senso che uno ascoltandoli si mette a russare).

 

Alberto.

Inviato

Ascoltando solo pianisti morti o quasi non mi pongo il problema.

Inviato

Non dirlo a me, io ascolto praticamente solo i fantasmi.

Inviato
41 minuti fa, mom ha scritto:

alexis non lo metto in dubbio ma non l’ho mai ascoltato e visto all’opera

Zoccolov? È quasi impossibile evitarlo 

Mighty Quinn
Inviato

Questo cia' il record

 

Inviato
13 minuti fa, FabioSabbatini ha scritto:

Questo cia' il record

Bello.... Sai qual è il titolo del brano? Lo vorrei mettere come sveglia al posto del solito banale "driiin!"...

Inviato
3 minuti fa, OTREBLA ha scritto:

Uno che ci prova:

.

Uno che ci riesce:

La differenza tra una "sveltina" e una notte d'amore: Clang Clang dopo i primi dieci secondi viene voglia di prenderlo a ceffoni, mentre Gould non vorresti che finisse mai...

  • Melius 1
Inviato
2 ore fa, Tronio ha scritto:

differenza tra una "sveltina" e una notte d'amore: Clang Clang dopo i primi dieci secondi viene voglia di prenderlo a ceffoni, mentre Gould non vorresti che finisse mai

Ma ceffoni forti 

Inviato

Per me un dattilografo è la Argerich. Meraviglioso animale da musica, tuttavia pianisticamente sta nella lega dei dattilografi, il suo pianismo è quello e c'è poco da fare. Poi rimane una splendida personalità musicale, che svetta per pubblica generosità e capacità di spendersi anche su tanti non-dattilografi, nessuno lo nega, ma il suo pianismo si ferma lì, a 3 metri dalla vetta.  

Ciao

C

  • Sad 1
Inviato
1 ora fa, Carlo ha scritto:

un dattilografo è la Argerich

Questa è grossa, eh?...

Grancolauro
Inviato
16 ore fa, OTREBLA ha scritto:

Uno che ci prova:

….

Uno che ci riesce:

Sono due parodie, anche se molto

diverse tra loro. Molto più divertente la seconda della prima comunque 

Inviato
16 ore fa, Tronio ha scritto:

Clang Clang dopo i primi dieci secondi viene voglia di prenderlo a ceffoni

E per fortuna che Mozart prescrive "allegretto".

Figurarsi se avesse previsto un "prestissimo".

Circo.

Inviato
12 ore fa, Carlo ha scritto:

Per me un dattilografo è la Argerich. Meraviglioso animale da musica, tuttavia pianisticamente sta nella lega dei dattilografi

Sinceramente non sono d'accordo,  pur rispettando ovviamente la tua indiscussa autorevolezza.

Incostanza ovviamente sì, ma "dattilografo" non l'ho mai percepito come un termine  adeguato al pianismo della Martha, ne' nei dischi, ma soprattutto negli emozionanti e ripetuti ascolti dal vivo, sempre nuovi e sorprendenti.

Ma è una mia personale e non autorevole opinione,  ovviamente.

  • Melius 1
Inviato
15 ore fa, Carlo ha scritto:

e una splendida personalità musicale, che svetta per pubblica generosità e capacità di spendersi anche su tanti non-dattilografi, nessuno lo nega, ma il suo pianismo si ferma lì, a 3 metri dalla vetta.

Sono d'accordo non mi ha mai preso 

Inviato

@maverick Per me la provocazione di Carlo ha un fondo di verità. La piega del thread ha identificato, grossomodo, i pianisti dattilografi con quelli 'veloci', o perlomeno che fanno della velocità, della tecnica digitale in senso meccanico, un aspetto caratterizzante del loro pianismo. Non si può non vedere che il pianismo della Argerich, giovane, meno giovane e matura, abbia come cifra stilistica un vitalismo energico, una estroversione latina, la voglia di buttarsi nel fuoco ora è sempre. In fin dei conti il suo bello è che il suo concerto di Ravel funziona benissimo oggi come 50 anni fa. Le sue cose che preferisco sono quelle più 'cinetiche'. È una grande, ha un grandissimo carisma... Va benissimo nel I di Ciaikovsky, ma nella D 960 vorrei trovarmi sempre un Radu Lupu. 

Angelo

Inviato
5 minuti fa, Lolparpit ha scritto:

La piega del thread ha identificato, grossomodo, i pianisti dattilografi con quelli 'veloci', o perlomeno che fanno della velocità, della tecnica digitale in senso meccanico, un aspetto caratterizzante del loro pianismo. Non si può non vedere che il pianismo della Argerich, giovane, meno giovane e matura, abbia come cifra stilistica un vitalismo energico, una estroversione latina, la voglia di buttarsi nel fuoco ora è sempre.

Io avevo identificato nel termine dattilografo non solo chi suona preferibilmente veloce, ma anche chi suona meccanico, asciutto, con suono monocorde o comunque poco differenziato, e una cura "relativa e approssimata" del suono e del dettaglio. (ovviamente sempre in maniera relativa)

Insomma, .. la "macchinetta", precisa,  magari infallibile, ma un po' circense.

E in questo Lang Lang, la Wang, Berezovsky, e una caterva di altri "fenomeni" digitali ci stanno benissimo.

Per me la Argerich è anche altro; definirei il suo pianismo "istintivo" più che dattilografico, e come hai detto tu "vitalmente energico", definizione perfetta.

A me ha sempre creato un'emozione e un fascino particolare.

Poi è chiaro che Lupu, ma anche molti altri, da Cortot a Michelangeli per arrivare a Sokolov. hanno caratteristiche diversissime.

  • Melius 1

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