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Servizi Sanitari regionali d’eccellenza…


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1 minuto fa, Martin ha scritto:

Ad occhio il SSR Emiliano cuba 10G€/anno.  

400M di disavanzo fanno un 4%, il tutto post-pandemia dove la regione ha affrontato spese quando il governo (ovvero la tanto decantata sanità centralizzata da molti invocata ad stracazzum) era in bradipico ritardo o dava risposte tecnicmente ridicole e inadeguate, per poi rifiutarsi di riconoscere le maggiori spese regionali - molte delle quali affrontate per obblighi governativi  assolutamente inutili, vedasi l'idiozia della app immuni che non è servita ad una mazza per via della privacy e impegnava costantemente risorse che potevano essere dedicate al tracking "vero" dei  focolai.  Ed è la regione che ha il più alto rapporto ricoveri/contagi, cioè quella che meno di tutte  ha mandato a casa malati.

Esatto, ho cercato di spiegarlo più su, evidentemente con poco successo, ed è bene ribadire il concetto.

Gaetanoalberto
14 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

giustificazione assoluta

No no. Ad ogni modo, ad esempio, la medicina di base è in convenzione, e non è che brilli.

Un mix col privato esiste, ed è anche lui quello che determina la struttura dei costi. 

Che si debba controllare questi costi non ci piove. Sulle ricette, onestamente, non sarei tanto tranquillo. 

 

1 ora fa, maurodg65 ha scritto:

Ricordo cosa scrisse l’ADE sulla tassazione e su come fosse distribuita sui redditi? P

Beh, questo sarebbe un discorso più ampio però. Considera che pure qui, nel piccolo, abbiamo qualche fenomeno che, per sua ammissione, è fiscalmente incapiente, che moraleggia e tuona a destra e manca  vantando la posizione economica raggiunta e facendo barricate per difendenderla ( tipo un Mazzaro' dei nostri giorni 😂.

La realtà è variegata e legata ,per ora, a mentalità da svecchiare.

Confido nelle nuove generazioni .

lavoro in sanità e posso assicurarvi che tutte le aziende di tutte le regioni hanno dei buchi; le uniche regioni che sembravano resistere,  garantendo peraltro un servizio di alta qualità erano l'Emilia Romagna e la Toscana; i buchi c'erano già prima della pandemia ma dopo sono sicuramente aumentati vista l'emergenza che bisognava affrontare. L'errore a mio avviso sta però nel voler gestire un'azienda pubblica come se fosse privata; il privato pensa solo agli utili ed ovviamente non ha interesse alla gestione delle urgenze dove andrebbe in perdita; ricordiamoci che durante la pandemia hanno dato la disponibilità a collaborare solo dopo lauti compensi. Nel Nostro paese negli ultimi anni si sono fatte manovre finanziare che hanno sempre previsto sostanziosi tagli alla sanità e la cosa è emersa in tutta la sua drammaticità proprio durante la pandemia; ricordiamoci della mancanza di posti letto soprattutto nei reparti di terapia intensiva quando bisognava scegliere chi intubare e chi no. Senza volermi dilungare su temi già noti come la gestione politica delle aziende ospedaliere, vedi nomine dg e dirigenti, vedi l'alto tasso di evasione fiscale che impoverisce sempre di più le casse statali e conseguentemente il welfare, la domanda che mi pongo e vi pongo è: perché nell'ultima manovra finanziaria si è preferito coprire i buchi delle società di calcio anziché quelli delle aziende ospedaliere? ovviamente questa è una delle cose che mi vengono in mente prima... 

Ovviamente i tagli sono stati effettuati anche dai governi precedenti ma in questo caso ci dovrebbe essere stata una maggiore consapevolezza delle criticità del SSN, proprio per quello che è emerso con la pandemia-

W il calcio...

  • Melius 1
Gaetanoalberto

Dietro la sanità gli interessi sono enormi, ed è inoltre un settore chiave del sistema di welfare. 

La sanità italiana non sfigura poi tanto, anche se noi ne conosciamo i difetti e se i servizi non sono identici dappertutto. 

C'è tanta corruzione sotto mentite spoglie. 

Il sistema non è perfetto. 

Qualcuno ha parlato di sottrarre il controllo alla politica... 

Il punto è che, come in tante cattedrali, ormai i posti chiave sono occupati per meriti clientelari. 

25 minuti fa, carmus ha scritto:

Ovviamente i tagli sono stati effettuati anche dai governi precedenti ma in questo caso ci dovrebbe essere stata una maggiore consapevolezza delle criticità del SSN, proprio per quello che è emerso con la pandemia-

Non sono addentro come te che ci lavori nel settore sanità pubblica, però ho visto nel mio i disastri fatti negli anni passati. L'idea che mi son fatto è che ora i nodi (fatti in passato) vengono al pettine e che, visto l'attuale contesto economico, non sia facile, nell'immediato almeno, districarli.

54 minuti fa, Velvet ha scritto:

quale scopo? Allo scopo di portare i bilanci in attivo costasse quel che costasse.

 

Governo berlusca, taglio turn over e blocco stipendi , il tutto trasversale e ad minchiam...direi 2010.

Nessuno di quelli venuti dopo si è posto il problema .

Ora ci son settori strategici ( sanità e sicurezza in primis) in affanno .

Il solito problema di chi governa, ed ha governato, con l'ottica di una legislatura e anche meno.

  • Melius 1

Da ricordare sempre, nei periodi di "calma sanitaria", le cassandre della spending-review. 

Facciamo un esempio pratico:  La regione che conosco meglio è passata da un consumo di 3000 tute biohazard annue a 3500 al giorno

Gli esami PCR da meno di 10K all'anno a 40K al giorno

Non parliamo dei dpi monouso più "vili" (ma spariti dal mercato in men che non si dica) come guanti standard e mascherine. I consumi hanno raggiunto la decina di milioni di pezzi al mese

Da 400 letti serviti di TI (allestiti con O2 ad alto flusso, machinario e turni di guardia)   a 1000. 

Bene, "piano pandemico" significa, ad esempio e tra l'altro, mantenere permanentemente un magazzino in grado di reggere picchi di prelievo di quest'ordine di grandezza, e reparti di conseguenza. 

Cosa proporrebbero i teorici della spesa razionale ? 

Di fare  un contrattino con qualche logistica che ti promette di andar a prendere la roba in Cina (o in Papuasia, in Germania,  ai fini del ragionamento nulla cambia) appena necessaria ? Auguri...

Sono eventi con tempi di ritorno (auspicabilmente) di qualche decina di anni, più che sufficienti per far scordare tutto. (vedasi a confronto la questione della sicurezza sismica e idrogeologica) 

  • Melius 1
58 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Sulle ricette, onestamente, non sarei tanto tranquillo. 

Quando mia moglie esercitava come medico di base, venticinque e più anni fa, riceveva periodicamente un report con gli "sforamenti" paziente per paziente, ricordo che un paio di volte è stata contattata dall'ASL (o come si chiamava all'epoca) per avere chiarimenti. Non so se sia ancora così e se si tratti di procedure a livello nazionale o regionale.

Anche per l'utilizzo dei farmaci in ospedale avviene qualcosa di simile e se possibile ancora più stringente, non conosco bene i meccanismi, ma sovente mia moglie si sfoga con me lamentandosi della fatica per ottenere quanto necessario per le terapie nel rispetto dei protocolli regionali.

---

C'è poco da fare la Sanità costa, i malati costano, curarli costa, certi tipi di trattamenti o di interventi sono costosissimi ed in perdita, non a caso i privanti non se ne fanno carico se non facendosi pagare cifre che nemmeno le assicurazioni coprono integralmente. E' banale dire che i costi debbano essere ottimizzati e che la contribuzione alla spesa in Italia è sbilanciata, ovviamente è corretto, ma la coperta è piccola. Che facciamo? 

 

 

  • Melius 1
Gaetanoalberto
50 minuti fa, qzndq3 ha scritto:

Che facciamo? 

 Mah, il meglio che si può, scegliendo persone oneste ai vertici. 

Anche questo banale, ma alle bacchette magiche credo poco. 

Tra l'altro penso che i più ci provino. 

Rete ospedaliera e dei servizi, revisione delle esenzioni, attenzione agli approvvigionamenti, concorrenza (sic!) farmaceutica... 


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