UpTo11 Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 Certo, perché mentre il PCI taceva, gli altri, DC, monarchici, liberali, repubblicani, socialisti e compagnia bella per decenni chi in parlamento e chi al governo, urlavano ai 4 venti l'ingiustizia delle foibe, hanno fatto di tutto per portare le vicende all'attenzione dell'opinione pubblica, ma non hanno potuto far altro che arrendersi di fronte al muro di gomma della spectre, al secolo il piiiddddiiiiiiii. . 5 minuti fa, vizegraf ha scritto: Vorrei sapere cosa avrebbero dovuto fare. Magari per dare dimostrazione dell'ultimo ritrovato bellico e far capire all'imperatore che i giochi erano chiusi, avrebbero potuto fare prima un tentativo colpendo aree non densamente popolate, installazioni militari, le isole ne erano piene, invece di città con centinaia di migliaia di civili. Io qualche scrupolo di coscienza in più me lo sarei fatto.
Gaetanoalberto Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 3 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Quali siano invece le ragioni politiche e storiche molto comprensibili Poco sopr un cenno l'ha dato il buon @appecundria In primo luogo, come in tutte le vicende insabbiate di pulizia etnica in un contesto bellico, dopo una "deportazione", da una parte c'è un comprensible e timoroso riserbo degli interessati e testimoni, preoccupati delle conseguenze (mia nonna, in tutta la vita, non mi ha mai parlato dell'esodo, se non poche, semplici parole, molto parsimoniose ed attente, mai rancorose). In secondo luogo, le foibe non sono state usate a caso: è stato veramente molto difficile arrivare ad una ricostruzione ancora oggi apparentemente parziale, sia per l'individuazione delle fosse che delle salme ivi contenute. Il processo di individuazione è stato molto impervio per e non banale proprio per la morfologia dei luoghi e la difficoltà di avere testimonianze. Prima delle foibe, molto più evidente e chiara, la pulizia etnica. Rircodo tuttavia che eravamo uno stato che usciva sconfitto, che aveva causato disastri e vittime, che doveva negoziare e mantenere una posizione il più possibile favorevole nel contesto internazionale dei tempi, che aveva una disputa proprio con la Jugoslavia, che avanzava pretese di risarcimento territoriale: Trieste non è divenuta una nuova Berlino grazie alla capacità dei politici che vi riuscirono in una situazione molto difficile, costretti però a rinunciare per sempre all'Istria, con dolore di noi tutti. C'era il tema dei risarcimenti dovuti alle nazioni coinvolte. A questo succedette la guerra fredda, con l'Italia al confine tra i due mondi ed il più fortr partito comunista europeo, una Jugoslavia titina che non si aveva interesse ad avere nemica. Non ho la forza di riassumere io, e copiaeincollo Le relazioni con l'Urss Quando iniziarono le tensioni della Guerra Fredda tra i paesi a regime comunista e i paesi occidentali, la Iugoslavia prese dapprima posizione a favore dell'URSS, rifiutandosi di aderire al piano Marshall organizzato e finanziato dagli Stati Uniti, e nel 1947 si unì alle nazioni comuniste nella costituzione del Cominform (denominazione dell'Ufficio di informazione dei partiti comunisti) dopo la Terza Internazionale, scioltasi nel 1943. In seguito tuttavia, nel 1948, Tito accettò gli aiuti del piano Marshall contro le direttive di Stalin: durante un incontro a Bucarest nel mese di giugno, il Cominform accusò Tito e il Partito comunista iugoslavo di nazionalismo e di grave deviazione dall'ortodossia marxista-leninista. La Iugoslavia fu espulsa dal Cominform; il congresso del Partito comunista iugoslavo riaffermò la propria fedeltà all'URSS ma rielesse Tito, che i leader sovietici speravano di avere sconfitto. La "via iugoslava al comunismo" fu di ostacolo al predominio sovietico sui paesi del Blocco orientale, creando un precedente per le loro aspirazioni di autonomia ideologica. Le tensioni con l'URSS si acuirono nel 1949, quando la Iugoslavia fu bandita dal Consiglio di mutua assistenza economica (COMECON) istituito proprio quell'anno. In occasione della guerra di Corea, in contrasto con tutti gli altri stati comunisti, la Iugoslavia aderì all'embargo deciso dalle Nazioni Unite (ONU) nella fornitura di armi alla Corea del Nord e alla Cina. Nel 1953 si unì alla Grecia e alla Turchia, formando l'Intesa balcanica. Nel periodo successivo alla morte di Stalin (1953), l'URSS, seguita dagli altri stati del Blocco orientale, riallacciò le relazioni con la Iugoslavia, che tuttavia non rientrò nel Cominform e di conseguenza nel COMECON. La visita del premier sovietico Nikita Kruscev a Belgrado nel 1956 portò a un accordo per gli scambi culturali, cui si aggiunsero un onere di 84 milioni di dollari per i sovietici e l'annullamento del debito iugoslavo pari a 90 milioni di dollari. Nel 1964 la Iugoslavia divenne membro del COMECON e partecipò alle commissioni sul commercio, la metallurgia e la chimica. Lo sviluppo delle relazioni con l'occidente Le relazioni con l'Occidente iniziarono all'indomani della fine del secondo conflitto mondiale, quando la Iugoslavia si assicurò aiuti finanziari statunitensi e della Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, firmò un accordo commerciale con la Gran Bretagna e fu ammessa nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Nel 1954 venne risolta la questione del territorio di Trieste, liberato dall'occupazione tedesca nel 1945 dalle forze iugoslave unite a quelle anglo-americane e suddiviso in una zona A, da Duino a Trieste, sottoposta all'amministrazione militare alleata, e in una zona B, da Capodistria fino a Cittanova, sotto l'amministrazione iugoslava: in base ai nuovi accordi, la zona A ritornò all'Italia, mentre la zona B, con una piccola parte della città, divenne territorio iugoslavo. All'inizio degli anni Cinquanta risalgono i primi tentativi di Tito di formare uno schieramento di paesi non allineati, che portarono a intese con i premier di India ed Egitto, Jawaharlal Nehru e Gamal Abd el Nasser, e a una conferenza tenuta a Belgrado nel 1961 a cui parteciparono Cuba e ventuno paesi asiatici e africani. In seno all'ONU la Iugoslavia si schierò con i paesi comunisti, pur mantenendo autonomia decisionale, come in occasione della questione coreana e del voto in merito all'allargamento del Consiglio di Sicurezza e del Consiglio economico e sociale, entrambi osteggiati dall'URSS. Ferma fu comunque la sua condanna dell'occupazione della Cecoslovacchia da parte delle forze del patto di Varsavia nel 1968. I rapporti con l'Unione Sovietica migliorarono in seguito alla visita a Belgrado del leader sovietico Leonid Breznev che, riaffermando i legami tra le due nazioni, riconobbe l'indipendenza politica della Iugoslavia e ne approvò il non-allineamento. Allo stesso tempo, una serie di accordi di carattere commerciale furono stretti con la Comunità economica europea (1967 e 1970), con gli Stati Uniti e con la Cina. Difficile si presentava nel frattempo la situazione interna del paese, afflitto dall'inflazione (che portò il governo a svalutare per due volte il dinaro nel 1971), dalla disoccupazione, dai frequenti scioperi e da una bilancia commerciale in forte passivo, mentre le varie repubbliche della Federazione iugoslava chiedevano con forza crescente una maggiore autonomia. Le tensioni tra croati e serbi, segnate da scontri e uccisioni, provocarono una severa repressione da parte del governo.
Gaetanoalberto Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 31 minuti fa, vizegraf ha scritto: Io questa storia degli americani cattivi che sganciano la bomba atomica non la capirò mai. Neanche io.
vizegraf Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 @UpTo11 Hiroshima e Nagasaki erano due importanti basi navali militari. Tu dici una dimostrazione in "bianco". Figurati, quelli non si sono impressionati neanche dopo Hiroshima e la cricca guerrafondaia avrebbe voluto continuare anche dopo Nagasaki. Inoltre non bisogna dimenticare il sentimento di rivalsa degli americani conseguente il proditorio attacco di Pearl Harbor con migliaia di morti.
maurodg65 Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 @Gaetanoalberto grazie, anche se sono tutte cose risapute…ma che a mio avviso non spiegano comunque una censura “storica” sull’argomento, men che meno quella politica sostanzialmente realizzata da una sola parte tra l’altro.
vizegraf Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 4 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: Neanche io. Questo mi ricorda: "Perché"? "Perché si"! 1
maurodg65 Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 23 minuti fa, UpTo11 ha scritto: Certo, perché mentre il PCI taceva, Il PCI non si è limitato a tacere sull’argomento ma è stato l’artefice principale della censura.
maurodg65 Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 25 minuti fa, UpTo11 ha scritto: Io qualche scrupolo di coscienza in più me lo sarei fatto. I tuoi scrupoli di coscienza sono a senso unico.
Gaetanoalberto Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 7 minuti fa, maurodg65 ha scritto: PCI non si è limitato a tacere sull’argomento ma è stato l’artefice principale della censura. Ecco, e siamo al punto. Sono questioni, imho, da non trattare individuando il proprio tradizionale nemico partitico. Bada che la penso così anche in senso opposto, è il principale motivo per cui ribadisco sempre di essere democristiano: non riesco a spostarmi da una sola parte e trovo intelligente una posizione moderata. La principale responsabile è stata la Democrazia Cristiana, che sapeva e governava, e poteva indirizzare le scelte, ma la consapevolezza piena è arrivata dopo qualche decennio, e il quadro politico nel tempo è cambiato.
UpTo11 Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 3 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Il PCI non si è limitato a tacere sull’argomento ma è stato l’artefice principale della censura. Un compito davvero immane visto le resistenze opposte dagli avversari.... . 2 minuti fa, maurodg65 ha scritto: I tuoi scrupoli di coscienza sono a senso unico. Cioè?
maurodg65 Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 Adesso, Gaetanoalberto ha scritto: Ecco, e siamo al punto. Sono questioni, imho, da non trattare individuando il proprio tradizionale nemico partitico. Non l’ho fatto, l’ha fatto il forumer quotato cercando di fare del benaltrismo per difendere chi, nella realtà, ha fatto ben altro sull’argomento in quegli anni ed in quelli successivi.
Gaetanoalberto Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 Comunque faccio qualche esempio pratico: gli ucraini (mentre il Donbass era sotto evidente invasione silenziosa e adesso esplicita) ,sono accusati di “pulizia etnica”.
maurodg65 Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 4 minuti fa, UpTo11 ha scritto: Cioè? Cioè cosa? Non è sufficientemente chiaro?
maurodg65 Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 3 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: Comunque faccio qualche esempio pratico: gli ucraini (mentre il Donbass era sotto evidente invasione silenziosa e adesso esplicita) ,sono accusati di “pulizia etnica”. Certo, accusati, ma le accuse sono false, direi che è diverso. In Ucraina l’unica “pulizia etnica” la stanno facendo i russi senza neppure bisogno di essere provocati od attaccati, esattamente come avviene con le deportazioni, direi che i punti di contatto non sono neanche labili, mancano del tutto con la vicenda evocata nel thread.
Roberto M Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 1 ora fa, maurodg65 ha scritto: A Dresda gli americani hanno fatto quello che i partigiani di Tito hanno fatto sul Carso infoibando gli italiani dopo averli rastrellati sul territorio? Scherzi ? Lo dice frackazz del collettivo su su you tube. Mettere sullo stesso piano un bombardamento con una strage premeditata a freddo di donne e bambini con 50 volte più morti delle fosse ardentine mi mancava. 1
UpTo11 Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 4 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Non è sufficientemente chiaro? No, fammi capire che viaggio ti sei fatto stavolta.
briandinazareth Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 @Roberto M il bombardamento di dresda è stata una strage premeditata a freddo, per creare terrore e colpire specificatamente i civili. ma in nessun caso si può accomunare alle azioni fasciste e naziste. 1
maurodg65 Inviato 6 Aprile 2023 Inviato 6 Aprile 2023 Adesso, UpTo11 ha scritto: No, fammi capire che viaggio ti sei fatto stavolta. Nessun viaggio, le tue considerazioni su questi argomenti sono a senso unico, a partire dall’indignazione che scatta immediatamente quando si possono accusare gli USA, mentre quella stessa indignazione latita quando ad essere sotto accusa sono altri…pur con effetti finali analoghi.
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