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L'importanza dell'agricoltura e il Liceo del Made in Italy


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Così la presidente del consiglio al Vinitaly dixit:  il futuro è un liceo?! che dovrebbe sfornare agronomi (ma gli agronomi non mancano, manca la manodopera nei campi) e camerieri. Nulla da eccepire né per il lavoro di agronomo né per quello di cameriere, ma significativo della visione che si ha del paese, nemmeno si riesce ad immaginare qualcosa che non sia il passato. Mancano medici, mancano ingegneri, manca tutto ma investiamo sui camerieri: un bel percorso in nero nei bar.

Tanta gente che esegue e trotta e poca gente che pensa - l'unico modo perchè un FDI possa durare più di una stagione.

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gli istituti agrari non necessitano di eliminare i licei classici e non è che non ci siano

poi i tecnici agrari non vanno di certo a raccogliere pomodori a 6 euro l'ora o a fare da schiavi nelle strutture turistiche

fornire schiavi è la missione della destra, niente da obiettare

i guai degli schiavi (bianchi, neri, arcobaleno) e dei 2/4 milioni di dipendenti che riescono a coprire solo 2/3 settimane con le paghe da fame che circolano ricadono sull'assenza pluridecennale di sindacati e forze di sinistra

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Noi, nelle Langhe, anche grazie al notevole contributo della azienda Ferrero, è da un bel po’ che ci siamo messi avanti. Quell’Istituto, che porta il nome di Piera Cillario imprenditrice e moglie di Pietro Ferrero, sforna ragazzi che trovano immediatamente una buona occupazione con possibilità di carriera e/ o mettersi in proprio. Un fiore all’occhiello insieme al famoso  e antico I.S.S. “UMBERTO PRIMO” classico enologico di Alba.
https://st.ilsole24ore.com/art/food/2016-10-28/scuola-e-territorio-cortemilia-nasce-diploma-marketing-nocciola-124942.shtml?uuid=ADSlOBlB

.

https://cantinedialba.it/scuola-enologica.php

🤗😀

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Renato Bovello
2 minuti fa, 31canzoni ha scritto:

questi buttano sempre la palla in tribuna. Del tutto d'accordo con te, c'è pieno di camerieri italiani in giro per l'europa....chissà perchè. La gente bisogna pagarla, bisogna pagare i medici, i camerieri, gli agronomi. Qua c'è una classe imprenditoriale che ancora pensa di poter essere competitiva risparmiando sugli stipendi...è di tutta evidenza che non sia così...e cmq hai voglia a fare scuole utili o inutili, le persone quando possono vanno dove si è meglio pagati...dice non troviamo operai specializzati, non troviamo camerieri: chiedetevi perchè uno preferisce emigrare invece che lavorare sotto casa.

Stavo per esprimere il medesimo concetto. Grazie per avermi fatto guadagnare tempo .

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Vi sono da tempo gli istituti tecnici agrari. Attualmente sono disciplinati dal D.P.R. 88/2010 (c.d. riforma Gelmini).

Art. 4

Istituti tecnici per il settore tecnologico

1. I percorsi degli istituti tecnici del settore tecnologico di cui all'Allegato C) si riferiscono ai risultati di apprendimento e agli strumenti organizzativi e metodologici di cui ai punti 2.1 e 2.4 dell'Allegato A) comuni a tutti i percorsi degli istituti tecnici e al profilo culturale specifico e ai risultati di apprendimento di cui al punto 2.3 dell'allegato medesimo, in relazione ai seguenti indirizzi:

a) meccanica, meccatronica ed energia (C1);

b) trasporti e logistica (C2);

c) elettronica ed elettrotecnica (C3);

d) informatica e telecomunicazioni (C4);

e) grafica e comunicazione (C5);

f) chimica, materiali e biotecnologie (C6);

g) sistema moda (C7);

h) agraria, agroalimentare e agroindustria (C8);

i) costruzioni, ambiente e territorio (C9).

Il significato della proposta mi sfugge, peraltro dubito che coloro che sceglieranno un istituto agrario in futuro siano disponibili a studiare latino e filosofia.

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Il mio dubbio è che vi sia una preclusione ideologica di fondo. La destra dei nostri giorni a mio parere è tendenzialmente reazionaria, con una certa diffidenza nei confronti delle imprese di dimensioni medio e grandi.

Va fatta la doverosa premessa che la normativa distingue fra microimpresa (fino a 10 dipendenti e sotto i 2 milioni di euro di fatturato), piccola impresa (fino a 50 dipendenti e 10 milioni di fatturato) e media impresa (fino a 250 dipendenti e 50 milioni di fatturato).

Non sono certo le microimprese a cercare personale laureato. Di queste va affrontato il tema dell limitata produttività. Le microimprese sono per l'ISTAT 4,1 milioni e rappresentano il 95,0 per cento delle imprese attive, il 43,9 per cento degli addetti e il 27,5 per cento del valore aggiunto realizzato. Il divario fra numero degli occupati e valore aggiunto è molto ampio, indice di una produttività, quindi di imprese con investimenti limitati in macchinari e attrezzature. Ripeto, che queste imprese possano richiedere personale laureato mi pare ipotesi remota.

Il mio parere è che il pregiudizio ideologico di destra (Lega e FdI) è che il modello sia un sistema economico composto da una miriade di microimprese, o meglio un esercito di lavoratori autonomi, una concezione del sistema economico da pre rivoluzione industriale.

Che poi anche le imrpese di grandi dimensioni in Italia non operino diversamente è un altro dato di fatto. Mio figlio lavora in una multinazionale USA con filiali in quasi tutto il mondo. Lo scorso anno mi inviò uno screenshot con la retribuzione di un suo omologo olandese, sempre con laurea in ingegneria. La retribuzione era di parecchio superiore, al che gli chiesi se intendesse trasferirsi in Olanda. Vive ancora a Milano. In Italia vi è una compressione salariale, con differenze modeste tra lavoratori a bassa qualificazione e personale laureato. Nella scuola la differenza tra un impiegato amministrativo ed un collaboratore scolastico è minimale, ed è modesta tra lo stesos collaboratore scolastico ed il docente laureato. Un incremento delle retribuzioni del personale ad alta qualificazione con un PIL che si incrementa di poco più di 1-2% implicherebbe che il personale a bassa qualificazione dovrebbe avere retribuzioni ancora più basse a vantaggio ed incremento delle retribuzioni del personale ad alta qualificazione. 

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5 ore fa, mozarteum ha scritto:

Quod vultis cicoriam aut puntarelles?

Forse dovresti fare un ripassino di latino, caro moz! 
Memoria minuitur nisi eam exerceas…
Che ne dici di “ Quid?” pronome interrogativo? In alternativa: “Quis utrum quaeritis? Cicoriam aut puntarelles? “
😉😀

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