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Equo compenso. Ci risiamo con i due pesi e le due misure


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Gaetanoalberto
9 minuti fa, vizegraf ha scritto:

architetto che ingegnere.. 

Io ne ho sentite un paio grazie al colloquio tra mio nipote ingegnere ed un mio insegnante architetto. 

<<L'architetto è un artista che ha studiato molto. >>

<<Gli ingegneri sono muratori che potevano fare anche a meno di studiare>>:classic_ninja::classic_biggrin:

Gaetanoalberto
13 minuti fa, vizegraf ha scritto:

allora non si può affermare:

Se c'è inflazione di avvocati faccia l'ingegnere che di questi c'è richiesta.

Sia chiaro che tutto quello che ho scritto, salvo il bellissimo post sui talenti, è ovviamente semiserio. 

Edit: però, a rifletterci, è uno dei tanti problemi seri.

L'incrocio tra domanda ed offerta di lavoro, quantificare il bisogno, consentire ai ragazzi di conoscere le prospettive, aiuta anche q scegliere. 

A proposito di avvocati e ingegneri, ricordo un grosso arbitrato in cui l’avvocato con cui collaboravo contestava i conteggi dell’ingegnere ct di parte in merito alla quantificazione di alcune riserve d’appalto.

Non i numeri in se’ ma il metodo.

E l’ingegnere dovette adeguarsi.:classic_biggrin:

Bei tempi quelli li, con un arbitrato o due compravi casa ai Parioli

Anni fa ebbi a che fare con un ingegnere successivamente avvocatosi.   Faceva il superconsulente in materia di sicurezza elettrica, per noi mise KO Enel facendoci ottenere collegamento e risarcimento ritardo. Fu abile perché allora mancava ancora un quadro normativo indipendente, il pratica era la controparte (enel) a suonarsela e cantarsela da sola, e  gli utenti (definizione commerciale per dire sudditi) non erano ancora "clienti".

A me più dell'equo compenso per legge, del quale non me ne poteva fregar di meno (perchè se uno è così pirla da non farsi pagare dignitosamente per ciò che fa son problemi solo suoi), ha cambiato la vita l'intervento sulla disciplina della decorrenza del termine di prescrizione dell'azione di responsabilità professionale, che ha individuato nel giorno del compimento della prestazione il relativo dies a quo.

La passata prospettiva - di derivazione giurisprudenziale - per cui l'azione si considerava prescritta decorsi 10 anni dalla "scoperta" del danno da parte del cliente (cosa che poteva anche accadere a distanza di 50 anni dell'esecuzione della prestazione), era davvero assurda.

4 ore fa, Capotasto ha scritto:

La passata prospettiva - di derivazione giurisprudenziale - per cui l'azione si considerava prescritta decorsi 10 anni dalla "scoperta" del danno da parte del cliente (cosa che poteva anche accadere a distanza di 50 anni dell'esecuzione della prestazione), era davvero assurda

Il danno lungolatente. Una delle numerose perle della Cassazione

9 ore fa, Velvet ha scritto:

ma quando si tratta di logistica SDA appalta allegramente alle cooperative pagando pochi euro l'ora quelli che girano con i furgoncini a consegnare pacchi 12/14 ore al giorno?

le cooperative esistono e fanno le loro brave quotazioni a SDA

SDA che cavolo puo' fare se non valutarle e decidere (nell'ottica del minimo prezzo imposto alle PPAA e loro fliiazioni ?

Succede esattamente la medesima cosa in RAI o in mille atre aziende del parastato.

Sono le norme a essere bislacche e se per un mto di orgoglio invece che appaltare al minimo prezzo passassero l'appalto a chi ha dipendenti remunerati ragionevolmente lall'AD di quella azienda lo fa nero la azienda (che lo silur) lo fa nero la stampa e soprattutto se lo inculla la magistratura.

E senza sputo !

 

 

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