Membro_0023 Inviato 3 Maggio 2023 Inviato 3 Maggio 2023 Se leggete con un minimo di attenzione il messaggio in inglese che è stato postato, vi rendete conto che non si tratta di crisi di vendite, quindi state facendo una serie di ipotesi campate in aria. Tra le righe, ma mica poi tanto, si legge che il problema è dovuto alla cattiva gestione economica dell'amministratore, che infatti è stato estromesso dalla società.
SimoTocca Inviato 3 Maggio 2023 Inviato 3 Maggio 2023 Beh… se è riuscita a fallire la Audio Research, AR, che fabbricava le casse acustiche più vendute del mondo in ogni fascia di prezzo, ed è fallita proprio al momento culmine del mercato HiFi, non vedo perché non possa fallire al Audio Research in un momento storico non proprio favorevole all’HiFi.. Troppi marchi, spesso di “cantinari” fatti passare come fossero proprietari di industrie alla “Apple”, invece che di due scatole di cacciaviti universali con cui asssmblano personalmente i prodotti in un sottoscala… E comunque… con il passaggio alla proprietà “italiana” la Audio Research era ulteriormente peggiorata come qualità audio… Ricordo che i pre e i finali degli anni ‘70-‘80-‘90 sono rimasti mitici per il loro suono ( he sfida, ancora oggi!, i migliori pre e finali disponibili..! Dopo i mitici SP 10 e 12 e il Reference 1 …ahimè …il declino è stato inesorabile… E lo dico da felice possessore proprio di un Reference 1 mk2 che rimane ancora oggi il mio Pre di riferimento.. Detto questo…vedremo quello che succede..ma il mondo della Finanza sta iniziando ad andare in una crisi nera che pare essere proprio quella del 2006-8… boh!…speriamo bene… per Audio Research e..ancora di più per tutti noi! 😉😆
alexis Inviato 3 Maggio 2023 Inviato 3 Maggio 2023 @newton il design non è una semplice drappeggio che si cala su un prodotto, ma l'immagine visibile, iconica e riconoscibile di un valore invisibile (il suono, i circuiti la ricerca la storia il blasone eccetera), quindi essenza stessa del marchio. E paradossalmente se andiamo a osservare il design storico degli apparecchi AR.. essi ancora oggi colpiscono per forza e espressività.. valori fin troppo diluiti ed effeminati nella produzione corrente, e sempre a mio modesto parere... qualcosa del messaggio originale si é perso per strada... 2
codex Inviato 3 Maggio 2023 Inviato 3 Maggio 2023 16 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto: si legge che il problema è dovuto alla cattiva gestione economica dell'amministratore, che infatti è stato estromesso dalla società A margine, mi sembra anche il caso di sottolineare che l'ultimo listino italiano non riporta prezzi esattamente popolari, almeno per quanto riguarda la serie Reference (il Ref 10 solo linea costa 42.900,00 così come il corrispondente pre phono), mentre la serie Foundation appare decisamente più commerciabile, a partire dal piccolo integrato I50. Poiché i margini nel settore sono notoriamente elevati, presumo che ci sarà modo di ripartire. Normalmente a nessun creditore una procedura concorsuale minore dispiace, qualcosa si recupera sempre, e l'azienda riparte senza un pesante fardello di debiti.
Paolo_AN Inviato 3 Maggio 2023 Inviato 3 Maggio 2023 Riguardo il nuovo corso di ARC e l'appetibilità rispetto al mercato odierno, ritengo l'attuale produzione al passo coi tempi, nella varietà di gamma, nell'estetica ma soprattutto dal punto di vista sonoro. Se prendiamo questo Ref75SE come l'ultimo, diciamo maschio vero, per seguire un po' la discussione... ...e questo Ref80S come la sua attuale evoluzione effemminata... ...preferisco la seconda. Mio gusto personale. Anche e soprattutto come suono. Ho avuto la fortuna di provarne e averne a casa (Ref160S) e li ritengo assolutamente prestanti, in particolare più raffinati dei precedenti modelli - tipo Ref150SE - e dalle grandi capacità di pilotaggio, maggiori di quanto ci si potrebbe aspettare da un dispositivo completamente a valvole. La notizia che stiamo commentando mi rattrista particolarmente. 1
Amministratori cactus_atomo Inviato 3 Maggio 2023 Amministratori Inviato 3 Maggio 2023 @codex i margini saranno pure elevati, ma ci sono una serie di costi occulti e spesehenrali che un brando come ausio research deve sstenere, pubblicità, rapporti con i clienti (per loro i clenti son i distributori) supporti alle manifestazione ausio,magazzino ricambi ecc ecc. occorre fare ua ferrea analisi del mercato capire cosa si vende e cosa no, cosatenere a liatino per fare urile e cosa tenere anhe se non fa utile per motivi di imagine e prestigio. sere anche una cratterizzazione estetica che rende un oggetto riconoscibile a distanza. Un mrcato ristretto non ha spazio per i tanti brand e oggi ne abbiamo decisamente troppi.
codex Inviato 3 Maggio 2023 Inviato 3 Maggio 2023 1 minuto fa, cactus_atomo ha scritto: una caratterizzazione estetica che rende un oggetto riconoscibile a distanza D'accordo, ma l'immagine "pro" data dai maniglioni è rimasta, per esempio. Ricordo ancora quando, su richiesta di Natali, fu realizzata la versione speciale del Ref 3 con le maniglie dello stesso colore, mentre prima erano nere a contrasto, proprio per soddisfare il mercato italiano. Naturalmente, quando vedo qualcuno di noi che ha ancora un D79, un po' di invidia mi assale... 1 1
Amministratori cactus_atomo Inviato 3 Maggio 2023 Amministratori Inviato 3 Maggio 2023 @codex il taget è importante. negli anni del boom dell'hifi c'era a roma un negozio Federici, che vendeva essemzialmentehifi di fascia alt <8allora non si parava di high end), ioli ho ascoltato i gori mostri altec e JBL, i finali top hk, audioresearch ma anche linn e tanto altro. I prezzi non erano da mercstone ma il negoio aveva un servizio postvendita eccellente e addirittura un laboratorio autorizzato dai mrchi più noto. Morto il titolare, le figlie pensarono di allargare il giro di affare mettendo in negozio materiale mid ed entry, su cui però ka gente era interessato non al servizio ma solo al repzzo più basso, per cui non potendo reggere la cocnorrenza dei portonariche allora imperversabano nella fascioa bassa, il negoio fallì.
Questo è un messaggio popolare. goldeye Inviato 3 Maggio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Maggio 2023 @codex Mi piace così classico e senza nessun display... Sono antico 😉 5
prometheus Inviato 3 Maggio 2023 Inviato 3 Maggio 2023 6 minuti fa, goldeye ha scritto: Mi piace così classico e senza nessun display... Sono antico 😉 Anche a me
Velvet Inviato 3 Maggio 2023 Inviato 3 Maggio 2023 Ho sempre associato il marchio a buon suono ed estetica essenziale, pulita. Il nuovo corso a mio gusto ha un design triviale, esibito oltremisura, da paccottiglia cinese. Forse anche il mercato la pensa così, considerate le condizioni in cui versa ora AR. 1
codex Inviato 3 Maggio 2023 Inviato 3 Maggio 2023 1 ora fa, Paolo_AN ha scritto: questo Ref75SE come l'ultimo, diciamo maschio vero, Il Ref 75, nella versione originale con le KT 120, ho avuto modo di ascoltarlo a lungo, era davvero pregevole. Quanto all'estetica, nella versione nera sembrava in tutto e per tutto un Mc...
mla Inviato 3 Maggio 2023 Inviato 3 Maggio 2023 Riguardo l'estetica un rinnovamento era oggettivamente necessario. Infatti il Reference 750 SEL che ancora porta i vecchi VMeter con bordo nero a rilievo è parecchio bruttino e anacronistico. Però purtroppo neanche io (ma questo non conta) ho particolarmente gradito il nuovo stile. Secondo il mio modestissimo parere su questo fronte c'è stato uno stravolgimento eccessivo, questa fu anche la prima impressione. La mancanza di continuità ha snaturato troppo lo stile del brand facendogli perdere del fascino. Se è stata una scommessa, potrebbe essere persa, quanto meno in Italia, che però non conta .
max Inviato 3 Maggio 2023 Inviato 3 Maggio 2023 43 minuti fa, mla ha scritto: Riguardo l'estetica un rinnovamento era oggettivamente necessario probabilmente sì ma nel segno della continuità…McIntosh ad esempio si è rinnovata mantenendo pienamente i tratti caratteristici e quindi la propria riconoscibilità….diciamo per i nuovi AR imho prevale un certo gusto ‘’orientale’’…. forse per loro quello è un mercato molto importante
Membro_0023 Inviato 3 Maggio 2023 Inviato 3 Maggio 2023 Io chiederei ai moderatori @Admin se si può cambiare la parola "fallimento" con, ad esempio, "crisi", visto che di fallimento non si tratta 1
Mighty Quinn Inviato 3 Maggio 2023 Inviato 3 Maggio 2023 Non è un fallimento ma quasi Stanno annaspando nella speranza di beccare qualcuno che faccia l'elemosina I comunicati aziendali, fino a che c'è un briciolo di speranza, sono del tutto inattendibili Se poi vengono da facebook anche peggio La banca svizzera fallita fino a poche ore prima scriveva che tutto era sotto controllo che c'è un piano ecc ... Esempio audio: il comunicato del finalmente e per fortuna moribondo mqa, andatelo a leggerlo e fatevi quattro risate, sembra l'ennesimo trionfo In pratica Audio research e' alla cannella del gas....sono fuori gioco Devono sperare che arrivi qualche generoso salvatore
Questo è un messaggio popolare. Membro_0023 Inviato 3 Maggio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Maggio 2023 Mah, sarà perché io sono un (piccolo) imprenditore, che mi immedesimo nelle difficoltà altrui. La cattiveria di certe persone mi fa pensare ad invidia sociale e, francamente, mi fa anche un po' pena. Spero tanto che ce la facciano, alla faccia di chi si rallegra di questa situazione. Io sono contento quando le imprese vanno bene, non quando "annaspano" in attesa di elemosina. 7
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora