transcriptor Inviato 23 Aprile 2021 Inviato 23 Aprile 2021 Salve, sono a proporvi non la solita diatriba sui controlli dei toni negli apparecchi che ancora li avevano, i vintage, ma a valutare insieme a Voi l’efficacia , differente, in base al loro campo d’intervento. Ho testato alcuni apparecchi risalendo poi, alle specifiche che indicano in quali frequenze agiscono. Porto un esempio. L’ampli marantz pm15 agisce a 50hz e 20kz il sintoampli Nikko70hz e 10khz,il tutto si traduce in un effetto discoteca in quest’ultimo,stranamente in diversi apparati vintage anche il loudness replicava le soglie d intervento,questo sinceramente non lo comprendo. Che cosa apportava un loudness con intervento, oltretutto non variabile se la sezione toni era identica? personalmente reputo più raffinata la scelta di far intervenire i toni agli estremi banda dove più che enfatizzare servono a correggere una curva molto attenuata quindi cercando di linearizzarla. A 10kz L udito è ancora in grado di percepire se intervengo esalto di molto L udibile a 20kz sono praticamente sordo e con una correzione magari percepisco qualcosa piuttosto che cercare di spaccare i bicchieri, insomma mi sembra una scelta più raffinata che non cercare suoni pompati. A voi le risposte, e non massacratemi troppo, 🙏
Amministratori cactus_atomo Inviato 23 Aprile 2021 Amministratori Inviato 23 Aprile 2021 @transcriptor i controlli di tono non agiscono su una specifica frequenza, ma hanno un andamento a campana (più o meno larga a seconda del progetto) centrata sulla frequenza di intervento teorica. Una campan centrata a 20 khz è praticamente inutile, andrà ad agire sulla sglia della inudibilità, non pendere per oro colato quello ch scrivono nei data sheet degli ampli. Il loudness è un discorso diverso, dovrebbe servire compensare la minnore sensibilità dell'oecchio alle basse spl agli estrei di banda, non va considerato un controllo di tono aggiuntivo o alternativo.I loudness vriabili non è che risolano poi tanto, la sple non dipende dalla posozione del potenziometro del volume, ma dalla efficienza dei diffusori e dal segnale in uscita dalla sorgente. Nei bei tempi andati ludness e controllo di tono erano spesso usati assieme per compensare le carenze dei diffusori economici fotemente liitati in alto e in basso 1
oscilloscopio Inviato 23 Aprile 2021 Inviato 23 Aprile 2021 Negli amplificatori vintage di livello, potevi scegliere fra due frequenze di intervento dei controlli di tono.
transcriptor Inviato 23 Aprile 2021 Autore Inviato 23 Aprile 2021 Anche se di scarsa utilità , pubblicherò a breve una tabella con i nomi degli ampli da me posseduti e il loro relativo campo d intervento dei toni e dei loudness. magari a qualcuno verrà in mente di confrontarsi, e al di là dei dati tecnici valutare dall ascolto la loro influenza.
tapesrc Inviato 23 Aprile 2021 Inviato 23 Aprile 2021 A mio parere potresti trovare la quadra ai vari, leciti, dubbi sulla gamma di azione dei controlli di tono, rispetto a quella del solo loudness, leggendo questo semplice, ma esplicativo "riassuntino" sull'argomento : https://umbertonicolao.it/2018/04/13/a-cosa-serve-un-equalizzatore-2/
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