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Melius Club

Peter Walker e la Quad Electroacoustics


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Inviato

606 e 306  son , per progetto , le stesse "macchine da musica" ma con potenze diverse e diversa capacità di "supportare " le  "casse" a cui son abbinati .  In rete leggo spesso che il 306 suoni meglio. Avendoli avuti in casa,  personalmente  direi , suonano uguali ma  uno con  meno potenza rispetto all'altro . Per come son progettati e costruiti  nulla da eccepire , son pure più "solidi" rispetto al 303.  Un 303 ho dovuto mandarlo in assistenza per un corto ( casuale dei cavi di potenza)  il 606 nella medesima situazione non ha fatto una piega.....un reset e via che suonava.

 

Inviato

ho 2 finali 303 trasformati in mono in parallelo mantengono i 45 watt di potenza ma raddoppiano la corrente. Ci piloto- come seconda scelta- le Tannoy Legacy Arden.....non male anche se con gli Electrocompaniet- pure questi vintage- e' melius

Inviato
1 ora fa, aldo ha scritto:

ho 2 finali 303 trasformati in mono in parallelo mantengono i 45 watt di potenza ma raddoppiano la corrente. Ci piloto- come seconda scelta- le Tannoy Legacy Arden.....non male anche se con gli Electrocompaniet- pure questi vintage- e' melius

C'è sempre un melius , che è sempre pesonale ( almeno da quanto, ad ora ho ,avuto modo di vedere) in stò mondo. Tocca fare le proporzioni tra quanto spendi in rapporto al godimento che ottieni.

, che a parità non è lo stesso per tutti.

Per dire, ho usato per anni una biamplificazione passiva con 2  quad 606 prima di capire che con uno solo era meglio  🙂

  • Melius 1
Inviato

Acquistati nel 1993  pre finale quad 34/ 405-2, ci piloto delle Sonus Faber Electa bw ed ancora oggi mi soddisfano pienamente (aggiornati solo tutti i condensatori con dei nichicon)

Ovviamente c’è di meglio, ma dopo diversi anni penso che per un ascolto domestico vada più che bene, la differenza comunque secondo me la fa sempre l’incisione fatta sul vinile (nel mio caso quello che preferisco) o cd che deve essere di indubbia qualità.

L’unica cosa che non mi piaceva del pre era lo stadio phono ed ho provveduto con un phono esterno della Rega.

Giorgio

Inviato
21 minuti fa, Velvet ha scritto:

Di Quad prima della catastrofe ne abbiamo parlato in lungo ed in largo.

Lo sò .  Ma dopo la catastrofe  ed in  attesa che si sappia cosa  e se  è possibile recuperare di quelle discussioni, ho pensato non fosse male aprirne una nuova  dove le persone che qui sò essere estimatori e competenti ( molto più di me) dei prodotti  Quad potessero scriverne ad uso e consumo di chi è incuriosito o si avvicina a questi prodotti vintage.

Inviato

@andpi65 fatto benissimo.

 

Tra l'altro da stamattina sto dando gas al 405 collegato alle 104AB ed è una delizia. Onestamente non capisco come si possa definire "scuro" o "lento" o "seduto" questo finale. Trovo sia di tutt'altro carattere.

Io credo che come sempre in questo settore ci siano abbinamenti felici, altri corretti ed altri sbagliatissimi.

Inviato
2 ore fa, GioSim ha scritto:

L’unica cosa che non mi piaceva del pre era lo stadio phono ed ho provveduto con un phono esterno della Rega.

Il 34 aveva lo stadio phono su schede intercambiabili, serviva cambiare la scheda  per variarne i valori , il 44 era più flessibile in tal senso ( oltre ad avere qualche problemino in meno riguardo ai condensatori che montava ) .

2.jpg.2713cda327fe12945e6104e4db097d8a.jpg

Sul retro dispone di 3 uscite per i finali ( di cui una, per  valori, dedicata ai finali 303, 606 e 306 , ed una dedicata ai Quadini ) che sono  utilizzabili in contemporanea

817752696_q44rear2842.jpg.cfcc1c28ede7e0d8bd43d0f93909b074.jpg

 

Gli ingressi sorgente sono su schede intercambiali, ancora se ne trovano ( a dire il vero sempre più di rado) in vendita.

 

 

  • Melius 1
Inviato
16 minuti fa, Velvet ha scritto:

Onestamente non capisco come si possa definire "scuro" o "lento" o "seduto" questo finale. Trovo sia di tutt'altro carattere.

Credo di fondo che una nota di calore nel suono  delle elettroniche progettate da Peter Walker  ci sia , che non significa che suonino "scure". Già a partire dal pre Quad 66  certi equilibri che il fondatore della casa aveva saputo creare son venuti meno.  Il 66 l'ho comprato e rivenduto dopo qualche mese per tornare al 44....anche se in diversi qui mi dicevano che il 303 meritasse di meglio 😉 

 

Inviato
1 minuto fa, andpi65 ha scritto:

Credo di fondo che una nota di calore nel suono  delle elettroniche progettate da Peter Walker  ci sia , che non significa che suonino "scure". Già a partire dal pre Quad 66  certi equilibri che il fondatore della casa aveva saputo creare son venuti meno.  Il 66 l'ho comprato e rivenduto dopo qualche mese per tornare al 44....anche se in diversi qui mi dicevano che il 303 meritasse di meglio 😉 

 

Non ho esperienza in merito ai pre della casa, quindi non mi posso pronunciare..

Sui finali, una lieve nota di "calore" nel 303 la ritrovo pur rimanendo affatto eufonico o scorretto (anzi), ma a mio parere il 405 (e probabilmente anche i suoi discendenti diretti) è più di impostazione sonora "monitor"... Il che è il contrario di ciò che leggo abitualmente in giro. 

 

Inviato
11 minuti fa, Velvet ha scritto:

Sui finali, una lieve nota di "calore" nel 303 la ritrovo pur rimanendo affatto eufonico o scorretto (anzi), ma a mio parere il 405 (e probabilmente anche i suoi discendenti diretti) è più di impostazione sonora "monitor"... Il che è il contrario di ciò che leggo abitualmente in giro. 

Mi ritrovo perfettamente nella tua descrizione. Intendevo che anche riguardo ai pre della casa si è seguita la stessa linea di impostazione sonora  che hai ritrovato tra 303 e 405 ... non per nulla ci son  diversi  per i quali  l'accoppiata 33-303  è preferibile a quella 44-303  ( vero @mattia.ds? 🙂 )

Inviato

Quad 606 :

due gusci in pressofusione che fan da dissipatori di calore   e dentro si presenta così :

5.jpg.7840d0d2ec627337975fc6643fd2c5ea.jpg4.jpg.345d702094dcd2cbbc576d7b89580789.jpg

6.jpg.76162b3aba6b05bf87c2c7b90eab50e9.jpg

 

  • Melius 1
Inviato

Copio (faccio copia e incolla ) dal Web:

 

Peter James Walker è un ventenne sassofonista dilettante quando, nel 1936, da vita allaAcoustical Manufacturing Company Limited, con alle spalle già esperienze lavorative con la E.M.I., la G.E.C., e la Trix Electrical Company. La produzione inizia con amplificazioni semiprofessionali portatili per bands musicali itineranti (suonando Peter in una band in giro per locali e all'aperto, conosce bene le necessità del caso) e in particolare con un kit in valigetta che comprende un amplificazione da 7 W, un microfono e due altoparlanti a cono che costava 26 Sterline; pubblica poi un manuale dedicato ai sistemi di sonorizzazione pro ("Addressing the Public") ricco di consigli e norme per installare e adoperare correttamente un impianto di sonorizzazione.

Nel 1939 inizia ad occuparsi di PA (Public Address) in modo più serio realizzando un amplificazione da 30 W (potenza a quei tempi destinata a platee di 10.000 persone): il C-25, che dispone di doppio input microfonico miscelabile, attenuatore per le alte frequenze, doppia alimentazione (a rete o a batteria da 12 V), pesa 9 Kg ed ha lo stadio finale basato su un PP di KT-66 in classe AB1. Nello stesso anno esce anche un impianto dedicato all'ascolto domestico che comprende un pre, un finale e un sintonizzatore predisposti per montaggio a rack; durante il secondo conflitto la sede di Lever Street viene danneggiata dai bombardamenti tedeschi e la Acoustical si trasferisce a Huntinhdon dove costruisce anche dei mini-trasmettitori radio per uso militare.

Dal '48 in poi si dedica esclusivamente all'alta fedeltà e ne '49 vede la luce la prima serie di elettroniche audio allo stato dell'arte per l'epoca: il tuner AM a due bande H.R.1 con sensibilità e selettività selezionabili, l'integrato QA-12/P (che sta per 12 W Quality Amplifier with Pre-Amp) e il suo primo leggendario diffusore: il Corner Ribbon Loudspeaker, totalmente a tromba, che adopera un medio-basso GOODMANS e una unità alti a nastro realizzata in proprio.

Nel 1951 arriva una raffinata coppia pre/finale denominata Q.U.A.D. (Quality Unit Amplifier Domestic) che segnerà anche il definitivo cambio di nome della Casa in QUAD; nel '53 pre e finale vengono aggiornati e migliorati divenendo QC-II e QUAD-II, una coppia divenuta storica e ricercatissima da collezionisti e amatori; il circuito dei due apparati è semplicissimo ma valido: il pre dispone anche di ingresso phono e fa uso di due sole valvole, mentre il finale (la cui alimentazione è in comune col pre) adotta 4 valvole, una coppia nel front-end ed una nella sezione finale, basata sul solito duetto di tetrodi KT-66 polarizzati in classe A per 15 W di potenza in uscita.

A pre e finale si aggiunge presto il QUAD AM Tuner, appositamente realizzato.

Il 1956 è l'anno della presentazione del primo diffusore elettrostatico della Casa, l'ESL, un due vie composto da una coppia di pannelli laterali per la gamma basa e di uno centrale per quella alta, ha piccole dimensioni ma è a tutti gli effetti un "gamma intera" e per le sue caratteristiche di affidabilità, compattezza ed economia, sarà quello prodotto nel maggior numero di unità (54.000) e più a lungo (27 anni).

Gli anni '50 anni si chiudono con la commercializzazione di un sintonizzatore a modulazione di frequenza, il QUAD FM Tuner, del predual-mono QUAD 22 che consente la personalizzazione degli ingressi fono e tape con l'inserimento di reti equalizzatrici e di una versione lievemente aggiornata del diffusore ESL.

I '60 si aprono invece con il passaggio, ai transistor e le prime macchine con questa tecnologia saranno il finale stereo 303 da 45W/ch, un pre stereo (con circuitazione realizzata su schede sfilabili e una insolita tipologia dello stadio finale con 6 transistor per canale) ed il tuner FM-3 (che adotta Mos-Fet a doppio gate in ingresso e IC per la sezione IF e demodulazione, la soglia di muting è regolabile e adotta un semplice ma efficace sistema di "memoria" delle stazioni tramite dei "segnaposto" meccanici sulla scala parlante. Nel '69 questi modelli vengono premiati col "Cold Design Award".

Arriviamo agli anni '70 e al 50° congresso dell'A.E.S. (Audio Engeneerig Society), nel 1975, viene presentato il 405, un finale stereo da 100 W/ch la cui particolare circuitazione (denominata Current Dumping) è stata oggetto di moltissime discussioni da parte di giornalisti ed esperti. Il '75 però, è anche l'anno in cui le valvole tornano a destare interesse nel cuore degli appassionati più esigenti, inoltre va di moda la convinzione che gli amplificatori migliori sono quelli più pesanti, complessi, costosi e critici ed essendo il 405 l'esatto opposto (pesa 9 Kg, il circuito non richiede tarature neppure in fase di costruzione ed è relativamente economico) viene "fatto a pezzi" dalla critica e dalla stampa che non lo ritiene all'altezza dei suoi predecessori e lo definisce la pecora nera di casa QUAD (benchè, grazie al progetto innovativo, il 405 sia stato insignito di diversi riconoscimenti tra cui il prestigioso "Queen's Award for Technological Archievement).

tanco delle sterili polemiche, nel Luglio del '77 dalle pagine di Hi-FiNews, Peter lancia una sfida: una prova d'ascolto comparativa tra le precedenti versioni di finali QUAD e il 405, averifica della presunta inferiorità del nuovo modello e delle effettive differenze tra classe A e AB, tra valvole e transistor, etc. Scommetterà la somma di 5.000 Sterline che nessuno sarà in grado di sentire delle differenze. Altre prove simili saranno effettuate in America e in Europa con altri ampli e apparecchi, in molti casi, dando ragione al vecchio Walker.

Nel Maggio '79, nel corso del 63° congresso A.E.S., espone la teoria di un nuovo tipo di trasduttore a membrana piana che riproduce le perturbazioni applicate ad uno strato d'aria posto a circa 30 cm da una sorgente puntiforme e ne descrive le modalità di ingegnerizzazione.

Nello stesso anno esce il 44, versatilissimo pre modulare che impiega controlli di tono e ingresso fono di concezione particolare, la commutazione dei segnali è digitale.

Il 1981 è l'anno di presentazione di una delle pietre miliari di casa QUAD: l'elettrostatico ESL-63, denominato "FRED" (Full RangeElectrostatic Doublet), l'estensione in frequenza e la fase sono regolarissime, l'impedenza prevalentemente resistiva e la distorsione estremamente ridotta; adotta anche un circuito di protezione che fissa il massimo SPL a 100 dB. Per le sue qualità musicali verràosannato da critica ed amatori e considerato tra i migliori diffusori al mondo.

Ultime macchine interessanti e certamente valide sono state il tuner FM-4, i finali 306 e 606 ed il gira-CD 66.

 P.S.: il 66 sia Cd che Pre evitateli  😉

 

 

 

 

 

 

 

Inviato

Una tabella per risalire dal numero di serie all'anno di produzione :

 

1254951327_Numeridiserieedannoproduzione.jpg.6e305f987762a87731c96be5d56a39b9.jpg

Inviato

@Westender Perchè personalmente  mi è piaciuto ben poco  e per la cifra che costava  come  anche per i 300/400 euro che chiedono oggi sull'usato si trova di molto meglio.

claudiofera
Inviato

Non saprei dire se il cd 66 mi è piaciuto ,perchè grazie alla sempre vigile sda... il mio arrivò semisbriciolato..Ricomposta la salma ..eppur suonava ! ma ero così inca...to che non saprei dire come..Peccato (mai più trovato un'altro esemplare)   

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