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Melius Club

I grandi criminali del ponte Morandi


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Inviato

Non so quanto si possa allegerire la posizione in caso di difetto progettuale, dato che lo stesso non era occulto. Mion dice infatti che pur a conoscenza dei difetti hanno deciso in qualche maniera di "autocertificarsi" l'idoneità del ponte. 

  • Melius 1
Inviato
7 minuti fa, Martin ha scritto:

dato che lo stesso non era occulto.

Quello è il punto.

I Benetton (poverini) non lo sapevano.

Solo Mion e pochi altri lo sapevano, ma non l'hanno detto.

Inviato

Non potevano non sapere cosi’ Cassazione dixit a proposito di B

Inviato
14 minuti fa, vizegraf ha scritto:

I Benetton (poverini) non lo sapevano.

Anche su questo punto, Mion riferisce che quando discussero della cosa Gilberto Benetton era presente, assieme ai vertici di Autostrade.  

Già il fatto che un punto tecnico così preciso fosse arrivato su un tavolo così alto indica una certa consapevolezza della gravità della situazione. 

Inviato
20 minuti fa, Martin ha scritto:

Mion dice infatti che pur a conoscenza dei difetti hanno deciso in qualche maniera di "autocertificarsi" l'idoneità del ponte. 

Con la complicità e il silenzio/assenso di Autostrade, pare.

Ce ne sarebbe abbastanza per schiaffare in galera decine di persone dai Benetton in giù ma non succederà, lo sappiamo.

Durante la gestione Benetton le autostrade sono state un salvadanaio cui attingere miliardi spremendo gli utenti senza dare in cambio la minima manutenzione necessaria alla sicurezza.

La vicenda Morandi è un'altra delle tante metafore dell'Italia intera.

Inviato
35 minuti fa, vizegraf ha scritto:

ma penso che se passasse l'ipotesi di un difetto progettuale la posizione dei Benetton si alleggerirebbe di molto

Sta emergendo che i Benetton erano al corrente dell'eventuale difetto. In questo caso, dubito che si possano salvare dagli strali della Giustizia

Inviato

Non che questo attenui le colpe di casa Benetton, ma giova ricordare che costoro non irruppero col mitra in casa del ministero buttando giù la porta per  fuggire con Autostrade in saccoccia.

L'operazione ha avuto, politicamente,  autori, arrangiatori, direttori d'orchestra ed esecutori. 

  • Melius 1
Inviato

Il culmine e’ stata una convenzione assurda approvata con legge e dunque con clausole legificate aggredibili solo con incerti giudizi di costituzionalita’.

la faccenda ha molti padri politici di diversa etnia

Inviato
13 minuti fa, Martin ha scritto:

Gilberto Benetton era presente

Questo non lo sapevo.

Ma allora che va dicendo Mion che non disse niente per salvarsi il posto ?

Inviato
1 minuto fa, vizegraf ha scritto:

Ma allora che va dicendo Mion che non disse niente per salvarsi il posto ?

Da quel che ho inteso, non obiettò sulla proposta di "autocertificarsi" il ponte tramite l'apposità società del gruppo. 

Inviato
10 minuti fa, Martin ha scritto:

Non che questo attenui le colpe di casa Benetton, ma giova ricordare che costoro non irruppero col mitra in casa del ministero buttando giù la porta per  fuggire con Autostrade in saccoccia.

L'operazione ha avuto, politicamente,  autori, arrangiatori, direttori d'orchestra ed esecutori. 

Questo è certo. Era il periodo delle grandi privatizzazioni cui tutti plaudevano quasi indistintamente. E che a me, come credo a molti, hanno sempre puzzato di svendita agli amici degli amici con il sottoprodotto di generare dolorose penetrazioni da tergo per gli utenti e i cittadini.

  • Melius 1
Inviato
5 minuti fa, Martin ha scritto:

non obiettò sulla proposta di "autocertificarsi" il ponte tramite l'apposità società del gruppo. 

L'autocertificazione pare sia stata confezionata in ASPI.

 

L’impatto più diretto riguarda le posizioni di Giovanni Castellucci, ad di Aspi e della subholding Atlantia, e di Riccardo Mollo, al tempo dg di Aspi che, per Mion, avrebbe evocato un’autocertificazione sulla sicurezza del ponte.

Inviato

E' la logica del "saving" a tutti i costi e tutti hanno "incentivi" sul saving che si riesce a produrre. Dal Ceo, che portava utili agli azionisti con le orecchie, all'ultimo della filiera di comando. Sono le regole del liberismo aggressivo, quello dove la crescita dei ricavi e degli utili è l'unica cosa che conta. Poi facendo saving i ponti crollano per mancata o arruffata, al minor prezzo possibile, manutenzione la gente muore e tutti si accorgono della realtà delle cose. E l'azienda oggetto della discussione, è un'azienda che incassa dai clienti immediatamente, quindi liquidità immensa disponibile, e paga i fornitori a XX giorni, godendo di ulteriore credito a tasso zero e facendo fare da banca ad aziende N volte più piccole ed indifese.

Cosi è il mondo oggi e tutti dovrebbero metterci qualcosa per cercare di fare diversamente, è complicato, difficile, ed anche rischioso (a volte). Si può iniziare anche dalle piccole cose: chiedere lo scontrino o la ricevuta, sempre non solo al bar, che è facile; evitare di parcheggiare dove non è consentito; evitare di pagare i dipendenti con note spesa, mettendo tutto in busta paga; avendo liquidità e godendo di concessione pubblica, pagare i fornitori a 2 settimane.

Lo so sono un illuso, ma che volete, mi hanno educato così ed è difficile cambiare.

Ciao

D.

  • Melius 1
Inviato

Si ma non e’ che prima brillassero le autostrade e comunque anche sotto Benetton sono state fra le migliori d’europa con pedaggi che mi sono sembrati ragionevoli (il punto e’ che bisogna guadagnare discretamente nella vita in generale altrimenti tutto diventa caro, anche la mozzarella invernizzi).

Altra cosa e’ la responsabilita’ specifica per questo fatto  

Inviato
Adesso, damiano ha scritto:

Poi facendo saving i ponti crollano per mancata o arruffata,

Sono crollati anche ponti anas.

vero del saving ma il corretto saving riguarda il contenimento dei costi a parita’ di risultato non a scapito del risultato.

Comunque mi pare un processo molto ben istruito a livello tecnico vedremo che succedera’

Inviato
2 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Altra cosa e’ la responsabilita’ specifica per questo fatto  

In Italia lo sport preferito è fare dialoghi sui massimi sistemi comunque e per ogni caso.

Questo è un caso di furfanteria che ha portato a conseguenze estreme.

Cercare e punire i colpevoli, amministrare bene il paese affinchè, possibilmente, non si ripetano.

Fine. 

 

Inviato

Lessi che Il capolavoro (pro domo Benetton) che fece il management fu quello di ottenere che una parte dei lavori di manutenzione potessero essere fatti “in house” per una percentuale rilevante e non attraverso gare.

Il che voleva dire gestire l’impegno manutentivo previsto in convenzione evidenziando costi (che erano e sono indici di manutenzione) che generano a valle utili per l’impresa collegata.

 


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