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Riforma Nordio


mozarteum

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Aspetto da non trascurare.

esiste una zona franca dell’ordinamento che e’ l’ecosistema della magistratura.

I magistrati non rispondono di errori come qualsiasi altro essere vivente sul pianeta.

I procedimenti disciplinari sono blandi, i risarcimenti nulli, perche’ e’ interdetta l’azione diretta del danneggiato. 

Preciso subito che e’ giusto cosi’. E’ uno dei prezzi (alti) del vivere assieme.

occorre che vi sia qualcuno che faccia rispettare la legge e questo qualcuno non deve avere timori di farlo.

Alla fine dovrebbe valere il senso di responsabilita’ e di autolimite.

Ma la natura umana e’ brutta bestia: vanita’ protagonismo, superficialita’

L’impasse non si risolve

  • Melius 1
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Racconta agli altri a me non serve. L’ultima sei mesi per scrivere una sentenza di una pagina di motivazione (forse mezza) che copia altra sentenza. Il fatto era ovviamente del tutto diverso.

 

Le parole di Nordio sull’invasione di campo della magistratura -in quanto associazione che si e’ espressa- sulle prerogative del parlamento sono un giusto: accuccia.

Lo stesso accuccia che inalberano i giudici quando un singolo politico -e non certo un’unanime associazione di partiti- ha da ridire su una sentenza.

visto che giustamente non si puo’ intervenire in tema di responsabilita’ ecc (vedi mio post precedente), almeno su questo si puo’ intervenire.

mondo triste quello del diritto, ancorche’ necessario.

Favorisce peraltro tromboneidi di vario conio (non solo giudici eh, avvocati, professori ecc), ma per fortuna il

mondo la’ fuori e’ piu’ bello e divertente

 

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Articolo 323 Codice Penale
Abuso d'ufficio

Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di discrezionalità, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto, è punito con la reclusione da uno a quattro anni.
La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno carattere di rilevante gravità.

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L'abuso d'uffico è emblematico del nostro sistema giuridico, in cui la sostanza è al servizio della forma. Dover rispondere, nonostante si sia operato a vantaggio dell'amministrazione, per questioni formali (per quelle sostanziali vi sono già peculato, corruzione e concussione) comporta quel "timore della firma" che è uno dei fattori principali della lentezza della macchina amministrativa.

  • Melius 2
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Grazie Savagal.

tempo fa mi occupai -chiamato nel

collegio di difesa da un penalista- di un caso d’abuso d’ufficio arrivato ahime’ in dibattimento, nel quale un povero dirigente dell’urbanistica aveva rilasciato un permesso di costruire ritenuto illegittimo e ritenuto intenzionalmente concesso a vantaggio del costruttore.

Ovviamente neanche un euro era transitato altrimenti ben altra sarebbe stata l’ipotesi di reato.

il dirigente si era attenuto a una prassi interpretativa delle norme tecniche del

piano regolatore (per il vero errata) del Comune.

Uno degli argomenti che usammo fu proprio quello di sostenere che la presunta violazione non riguardava una norma di legge, ma una norma regolamentare (tale e’ una norma tecnica di prg).

La tesi non passo’ -incredibilmente- nonostante il chiaro tenore dell’art.323.

La questione non e’ formale, perche’ un conto e’ violare una legge (che e’ in cima al sistema delle fonti e dunque pone -dovrebbe porre- precetti di massima importanza), un conto e’ violare una delle miriadi di norme e normicciuole sottostanti gerarchicamente.

Ricordo che la norma penale e’ tassativa, ammette interpretazioni estensive, ma non analogiche (qui mi fermo perche’ entriamo nel tecnico): ritenere che la violazione possa essere riferita anche a norme di rango inferiore alla legge, e’ analogia non estensione. Sarebbe estensione ritenere invece che la violazione vale anche per norme costituzionali o comunitarie anche se non citate nel 323 cp.

il dirigente fu pero’ assolto perche’ l’essersi uniformato a una prassi escludeva l’intenzionalita’ d’arrecare un vantaggio.

via via, via di qua (lasciatemi citare un cantautore, semel in anno licet…)

 

  • Melius 1
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Aggiungo che i dipendenti pubblici sono già soggetti alla responsabilità amministrativa (o patrimoniale), che si configura nel momento in cui la pubblica amministrazione, a causa della violazione dolosa o gravemente colposa degli obblighi cui siamo tenuti, subisce un danno economico risarcibile e ingiusto, ossia quando il comportamento è stato tenuto contro una specifica disposizione di legge o non era sorretto da alcuna causa che lo giustificasse. La Corte dei conti in questi casi opera facendo trattenere il danno subito dall'Amministrazione dalla retribuzione del dipendente. Posso assicurarvi che si teme più un procedimento per danno erariale che un abuso d'ufficio.

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4 ore fa, mozarteum ha scritto:

Sacrosanto poi interdire la pubblicazione di intercettazioni che coinvolgono terzi del tutto estranei al reato che si persegue.

Era così pure prima, codice alla mano, però. ( riguardo a rendere pubbliche intercettazioni, che riguardassero gli imputati o meno, a processo in atto)

Sull'abolizione prospettata dell' abuso d'ufficio non mi esprimo ( in effetti i numeri  che vengono  riportati in questi giorni , avvisi di garanzia vs condanne effettive qualche dubbio lo lasciano).

Sarei  personalmente molto più interessato a capire meglio come si intende modificare e riformare lo strumento  delle intercettazione.

Direi che è  uno dei  punti su cui focalizzare davvero l'attenzione, riguardo a questa riforma della giustizia in atto.

 

 

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10 minuti fa, Savgal ha scritto:

Aggiungo che i dipendenti pubblici sono già soggetti alla responsabilità amministrativa (o patrimoniale), che si configura nel momento in cui la pubblica amministrazione, a causa della violazione dolosa o gravemente colposa degli obblighi cui siamo tenuti, subisce un danno economico risarcibile e ingiusto, ossia quando il comportamento è stato tenuto contro una specifica disposizione di legge o non era sorretto da alcuna causa che lo giustificasse. La Corte dei conti in questi casi opera facendo trattenere il danno subito dall'Amministrazione dalla retribuzione del dipendente. Posso assicurarvi che si teme più un procedimento per danno erariale che un abuso d'ufficio.

Spesso più sulla carta che nella realtà però, anche questo va detto.

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56 minuti fa, mozarteum ha scritto:

ammette interpretazioni estensive, ma non analogiche

Io penso che le interpretazioni estensive siano più dettagliate ma più fredde, mentre quelle analogiche siano più calde e musicali.

Però adesso non vorrei aprire l'ennesima polemica...

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