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De vulgari eloquentia


melos62

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briandinazareth
35 minuti fa, melos62 ha scritto:

Le parole hanno cambiato o perso il loro significato legato ad una realtà immutabile e sono diventate più convenzionali. Si è abbandonato il vincolo della riserva aurea per produrre dei mezzi di pagamento linguistici svincolati dal significato originale. Oggi capita spesso di sentire usare alcune parole in modo errato, e per rirovarne il vero significato può essere utile andare a vedere l'etimologia latina o greca, culture ancora memori del significato originale.

 

l'uso del linguaggio è troppo più antico rispetto  al greco e al latino  per poter ricercare in queste lingue, così vicine a noi, il "vero significato".

molto probabilmente abbiamo cominciato molto prima che fossimo sapiens...

ammesso che abbia senso il "vero significato" in una cosa continuamente in mutazione come la lingua. 

inoltre ben prima dei greci e dei latini, il pensiero, l'astrazione e l'estensione dei significati delle parole hanno superato di molto la concretezza della quale parlavi.

di certo sappiamo che lo era già agli albori della scrittura (che a sua volta ha innescato modifiche profonde delle lingue), ma probabilmente da molto prima. 

questo si può desumere dagli studi sulle tribù isolate con lingue specifiche e senza alcuna scrittura. 

anche gli studi sulle strutture innate del linguaggio mostrano la naturale estensione e modifica dell'uso dei termini per analogia, similitudine, fonetica, e molte altre relazioni (a volte per puro caso...)

come diceva qualcuno, ricercare la vera lingua è come maneggiare le anguille vive con le mani coperte di vaselina. :classic_biggrin:

quindi se andiamo a cercare il vero significato nelle radici latine e greche troveremo qualcosa che il vero significato l'ha cambiato centinaia di volte, in molti sensi, con una profondità che arriva all'origine dei tempi; per quanto siamo capaci di capire oggi, almeno all'origine delle lingue proto-indoeuropee

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briandinazareth
5 minuti fa, melos62 ha scritto:

pilastri essenziali, comuni a tutte le lingue, sarebbe interessante individuarli tutti, il minimo comune multiplo della lingua umana.

 

ci sono a livello di struttura, grmmatica, funzionamento ecc.

non c'è a proposito dei termini specifici, per il principio di arbitrarietà, in pratica non c'è alcuna correlazione tra un termine e la cosa alla quale si riferisce, tranne poche eccezioni. 

 

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briandinazareth

@melos62

 

sono cose stranote, niente di sorprendente.

 

le lingue, per quanto possano essere molto diverse,  sono sottoposte a delle regole universali legate al cervello che le ospita e quindi a quello per cui sono co-evoluti. 

quindi c'è una grande variabilità, ma con dei confini difficilmente superabili.

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