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Melius Club

De vulgari eloquentia


melos62

Messaggi raccomandati

Inviato

@melos62 : Multis de causis Caesar maiorem Galliae motum exspectans per Marcum Silanum, Gaium Antistium Reginum, Titum Sextium legatos dilectum habere instituit; simul ab Gnaeo Pompeio proconsule petit, quoniam ipse ad urbem cum imperio rei publicae causa remaneret, quos ex Cisalpina Gallia consulis sacramento rogavisset, ad signa convenire et ad se proficisci iuberet, magni interesse etiam in reliquum tempus ad opinionem Galliae existimans tantas videri Italiae facultates ut, si quid esset in bello detrimenti acceptum, non modo id brevi tempore sarciri, sed etiam maioribus augeri copiis posset. Quod cum Pompeius et rei publicae et amicitiae tribuisset, celeriter confecto per suos dilectu tribus ante exactam hiemem et constitutis et adductis legionibus duplicatoque earum cohortium numero, quas cum Quinto Titurio amiserat, et celeritate et copiis docuit, quid populi Romani disciplina atque opes possent. 

Inviato
5 minuti fa, audio2 ha scritto:

io stasera volevo la pasta alla scapece e invece mi tocca quella al pomodoro

Conosco le zucchine alla scapece, che pure derivano dal latino (Apicio, gastronomo ante littetam)

Inviato

@melos62

Gallia est omnis 3 divisa in partes tres, quarum unam incolunt Belgae 4, aliam Aquitani 5, tertiam qui ipsorum lingua Celtae, nostra Galli appellantur. Hi omnes lingua, institutis, legibus inter se differunt 6. Gallos ab Aquitanis Garumna 7 flumen, a Belgis Matrona 8 et Sequana dividit. Horum omnium fortissimi sunt Belgae, propterea quod a cultu atque humanitate provinciae longissime absunt 9, minimeque ad eos mercatores saepe commeant 10 atque ea quae ad effeminandos animos pertinent 11 important, proximique sunt Germanis, qui trans Rhenum incolunt, quibuscum continenter bellum gerunt. Qua de causa Helvetii quoque reliquos Gallos virtute praecedunt, quod fere cotidianis proeliis cum Germanis contendunt, cum aut suis finibus eos prohibent 12 aut ipsi in eorum 13 finibus bellum gerunt. Eorum una pars, quam Gallos obtinere dictum est 14, initium capit a flumine Rhodano, continetur 15 Garumna flumine, Oceano, finibus Belgarum, attingit etiam ab Sequanis et Helvetiis flumen Rhenum, vergit 16 ad septentriones. Belgae ab extremis Galliae finibus oriuntur, pertinent ad inferiorem partem fluminis Rheni, spectant in septentrionem et orientem solem. Aquitania a Garumna flumine ad Pyrenaeos montes et eam partem Oceani quae est ad Hispaniam pertinet; spectat inter occasum solis et septentriones..

ipse. dixit

Inviato
6 minuti fa, melos62 ha scritto:

le zucchine alla scapece

si quelle, con la pasta

basta che in giro ci sia scapece che viene tutto buono

Inviato

@audio2 mettendo scapece in Deep translate gestito da intellighentia artificiale. E uscito   pomodoro. In lingua cambogiana

 

Ma 6  x caso  di origine cambogiana?

Inviato
3 ore fa, melos62 ha scritto:

Segue dibattito. 

Su cosa? Volendo avrei alcune dritte sulla torre di Babilonia... li dove tutto è iniziato.

Inviato

Questo è il massimo apporto che posso dare a questa discussione.

Mi sento profondamente umiliato.

Di più non posso.

 

Mutatis mutandis absit iniuria verbis
Temporibus illis obtorto collo ... tango!
Ubi maior minor cessat talis pater talis filius
Motu proprio ad maiora
Ahi, vademecum tango, ad usum Delphini.
Ubi maior minor cessat talis pater talis filius
Motu proprio ad maiora
Ahi, vademecum tango... sed alea iacta est!
Memento audere semper mala tempora currunt.
Per aspera ad astra parva sed apta mihi
Horribile visu sed ex abrupto... tango!
Ubi maior minor cessat talis pater talis filius
Motu proprio ad maiora
Ahi, vademecum tango, ad usum Delphini.
Ubi maior minor cessat talis pater talis filius
Motu proprio ad maiora
Ahi, vademecum tango... sed alea iacta est!
Ubi maior minor cessat talis pater talis filius
Motu proprio ad maiora
Ahi, vademecum tango, ad usum Delphini.
Ubi maior minor cessat talis pater talis filius
Motu proprio ad maiora
Ahi, vademecum tango... sed alea iacta est!
Ipso facto magna pars!

  • Haha 1
Inviato

@vizegraf

 

Quando Giason dal Pelio
spinse nel mar gli abeti,
e primo corse a fendere
co’ remi il seno a Teti,

su l’alta poppa intrepido
col fior del sangue acheo
vide la Grecia ascendere
il giovinetto Orfeo.

Stendea le dita eburnee
su la materna lira;
e al tracio suon chetavasi
de’ venti il fischio e l’ira.

Meravigliando accorsero
di Doride le figlie;
Nettuno ai verdi alipedi
lasciò cader le briglie.

Cantava il Vate odrisio
d’Argo la gloria intanto,
e dolce errar sentivasi
su l’alme greche il canto.

O della Senna, ascoltami,
novello Tifi invitto:
vinse i portenti argolici
l’aereo tuo tragitto.

Tentar del mare i vortici
forse è sì gran pensiero,
come occupar de’ fulmini
l’invïolato impero?

Deh! perchè al nostro secolo
non diè propizio il Fato
d’un altro Orfeo la cetera,
se Montgolfier n’ha dato?

Maggior del prode Esonide
surse di Gallia il figlio.
Applaudi, Europa attonita,
al volator naviglio.

Non mai Natura, all’ordine
delle sue leggi intesa,
dalla potenza chimica
soffrì più bella offesa.

Mirabil arte, ond’alzasi
di Sthallio e Black la fama,
pèra lo stolto cinico
che frenesia ti chiama.

 

O canuto nume che ti arrovella in codesto di di festa?

Gaetanoalberto
Inviato

@melos62 Intanto ringraziamo, oltre il sottoscritto, @appecundria, @indifd @Antoniotrevi e @Roberto M, che adesso interrogherò a fondo per vedere cosa hanno capito del post di apertura, e soprattutto se lo hanno letto tutto 👹

Tra il serio ed il faceto, come avviene sempre quando sornionamente chiacchero con il mio speculare fratello maggiore dell'altra sponda, ho già detto di apprezzare spesso il verso libero e le parole in libertà. 

Nonostante la formazione classica di un un vero liceo del Sud, in piena Magna Grecia, tra i partigiani della Sicilia prima, ed il fatto che frequenti questo forum di anziani, amo la pittura moderna, la musica "relativamente" moderna, e la poesia "relativamente" recente. 

Siamo figli di quella cultura classica, che da una parte ci consente di andare all'origine (almeno quella nota) e di comprendere il percorso che ha portato a noi una parola. 

Dall'altra però, quella stessa cultura coltiva una libertà di fondo che sta alla base, ad esempio della scrittura creativa. 

La parola, ben usata, è una pennellata che sulla tela del nostro racconto di vita, esprime una visione intima e personale, che per i più fortunati è anche originale. 

Adoro la forza innovativa dei nuovi significati, la vitalità di una lingua che si evolve, mai uguale a se stessa, eppure a sé stessa inevitabilmente legata. 

La parola, nuova o vecchia che sia, è una chiave che apre le porte di un'idea, di un significato, di un  futuro che stiamo ancora organizzando. 

Insomma, anche per le parole, se posso, scelgo spesso un approccio "progressista" 😆

In Commissione, il mio voto è quasi sempre opposto a quello dell'insegnante di lettere. 

F.to GaetanBastiano

 

 

  • Melius 1
Inviato

@vizegraf ti sei dimenticata la più vera locuzione latina di sempre: femina mobilior ventis (la donna è più mutevole dei venti).

Inviato
2 minuti fa, gbale ha scritto:

femina mobilior ventis

"La mogliera spende 20k euro di mobili per la cucina"

  • Haha 1
Inviato

Anche. Io se fossi ignorante tradurrei: la mia donna si vende i mobili (e si intasca il malloppo) e chiederà gli alimenti.

Antoniotrevi
Inviato

@Gaetanoalberto @Gaetanoalberto esiste una disciplina che si chiama filologia che studia il crescere , l’affermarsi e il perdersi di una lingua . In questo momento perdiamo vocabili in uso ,italiani  ed entrano anglicismi . Poi certo lo svolgersi  di un concetto dietro una parola é affascinante.

Inviato
1 ora fa, Gaetanoalberto ha scritto:

che adesso interrogherò a fondo per vedere cosa hanno capito del post di apertura, e soprattutto se lo hanno letto tutto 👹

Io ho dato Melius sulla fiducia. Lo leggerò domani con l'attenzione che merita, oggi ho potuto solo dare sguardi rapidi.

Antoniotrevi
Inviato

Ai primordi dell’uomo esisteva una sola lingua . Poi venne Babele .

Inviato
8 ore fa, gbale ha scritto:

ti sei dimenticata la più vera locuzione latina di sempre: femina mobilior ventis (la donna è più mutevole dei venti).

 

Grazie per l'implicito complimento, ma non lo merito.

Non è farina del mio sacco.

Si tratta del testo di un brano di Franco Nebbia del 1961 intitolato "Vademecum tango".

Inviato
8 ore fa, appecundria ha scritto:

Lo leggerò domani con l'attenzione che merita, oggi ho potuto solo dare sguardi rapidi.

Domani interrogo

  • Haha 1

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