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Non ditemi poi di non avervi messo sull'avviso.


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1 ora fa, mom ha scritto:

sono sparite e al supermercato non l’ho mai vista

Da quel che so non è difficile farla in casa con poco impegno.

Ho trovato questo:

La prescinseua prende proprio il nome dal caglio animale (presame o prezù in dialetto).
Esiste tuttavia una versione diremmo “casalinga” del famoso latticino genovese, che è possibile ottenere anche lasciando agire spontaneamente i germi ambientali durante una notte in cui non si sia tenuto del latte fresco nel frigo, magari aggiungendovi un goccio di aceto o di limone usati come starter della fermentazione, bollendo il tutto la mattina successiva e filtrando poi con un canovaccio da cucina.
 

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@ferrocsm Esatto! E i raspi sono verdi. Le foglie dell’uva fragola vengono usate in cucina perché sono belle grandi e profumate. È comunque solo un’uva da tavola, meglio da…merenda sinoira  o, più elegantemente, colazione sull’erba!

p.s.: pare sia immune da tante malattie delle viti.

😀😋

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Le uve-fragola a buccia grossa sono ideali per fare i sugoli, una specie di mosto cotto addensato.  Talvolta trovando uva ideale è possibile farlo senza aggiungere zucchero e addensante (farina o amido) e riesce una sorta di budino di lucidità vetrosa che si spacca perfettamente sotto al cucchiaio e al palato dà una esplosione di sentori fruttati

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38 minuti fa, mom ha scritto:

È comunque solo un’uva da tavola

Anch'io lo dicevo a mio nonno, ma lui si intestardiva a mescolarla con altra uva che andava a vendemmiare personalmente a Borgonovo Val Tidone, poi la pigiava dentro una navassa modificata, a Parma la navassa la usavano per riporvi più facilmente l'uva vendemmiata quando il cesto era pieno, i nostri vecchi in montagna la modificarono e invece di trasportarci l'uva la usavano per pigiarla o a piedi nudi o con un paio di stivali, certo se ci pigiavi del nebbiolo niente da dire, ma quella frambosa tagliata con altra uva piacentina dava un vino che era una porcheria, ma guai a dirlo a mio nonno.

Comunque la focaccia a Recco è più buona quella di Vittorio, anche se l'ambiente è meno ricercato di quello della Manuelina.:classic_biggrin:   

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cactus_atomo

Il gioco delle carte tira fuori il peggio delle persone. Ho visto paciose vecchiette arrivare quasi alle mani per un partita di burraco, i torneo di scopone tressette finiscono spesso a male parole e risse sfiorate per un pelo, una cara amica gioca bridge solo con me perché è sicura che se sbaglia io non mi arrabbio (per ora è così ma per il futuro non garantisco) 

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11 ore fa, Martin ha scritto:

e riesce una sorta di budino di lucidità vetrosa che si spacca perfettamente sotto al cucchiaio

Una sorta di jello americano praticamente, ho idea però che il vostro sia molto più buono di quello fatto con le polverine americano.

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59 minuti fa, ferrocsm ha scritto:

Una sorta di jello americano praticamente

Si è un gel grazie alla pectina contenuta nelle bucce d'uva. Per questo riesce bene con uve profumate a buccia grossa. La procedura prevede un riscaldamento preliminare degli acini per inibire la partenza di fermentazioni indesiderate, 24h di riposo e dopo la speremitura ed il passaggio al setaccio delle bucce ("zarpe" in lingua locale) con apposito pestello a forma di fungo, proprio affinché caccino fuori più pectina possibile.  Il succo ottenuto si scalda facendolo addensare finché "vela" il cucchiaio.  C'è chi aggiunge zucchero e addensante (farina o amido) io preferisco non zuccherare e metto (poco)  amido solo quando l'uva non ha la buccia spessa come sarebbe necessario. Purtroppo sempre meno persone hanno vigne di uva fragola e devo un po' accontentarmi di quella che trovo o mi offrono in stagione. 

P.S. altra variante ora quasi in disuso è la saba o sàiba,  un mosto concentrato non addensato (minor contributo delle bucce) usato come dolcificante e/o salsa.   Diciamo che somiglia un po' al prodotto di partenza dell' aceto balsamico, ma non subisce il lento processo di affinamento in legno e non acetifica. 

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