Roberto M Inviato 26 Luglio 2023 Inviato 26 Luglio 2023 Gli insulti sui social sono un problema, spesso molto sottovalutato dai “leoni di tastiera” che pensano di essere “anonimi” e poi si trovano nei guai. Purtroppo e’ un problema dovuto proprio ad Internet, in un luogo pubblico normale poche persone (tranne gli invasati) si sognerebbe di insultare qualcuno, per le ovvie conseguenze che questo provocherebbe. Invece sui social la gente pensa di poterlo fare impunemente. Non e’ cosi. Ovviamente esiste la libertà di espressione e di critica , per cui e’ possibile criticare anche l’interlocutore, pero’ la critica deve rispettare la “continenza” Questo significa che la sussistenza dell’esimente del legittimo esercizio del diritto allorquando l’espressione usata si risolva in un dissenso motivato, anche estremo, rispetto alle idee ed ai comportamenti altrui, nel cui ambito possono trovare spazio anche valutazioni non obiettive, purché l’espressione medesima non trasmodi in un attacco personale lesivo della dignità morale ed intellettuale. Ad esempio la Cassazione ha ritenuto che l’uso dei termini “gaglioffo” e “azzeccagarbugli”, non giustificabile con il legittimo esercizio del diritto di critica politica, in quanto non necessari né collegati al dissenso sull'operato e sulla personalità pubblica dell'offeso, ma concernenti la sua sfera professionale e personale, denigrandone la moralità e la capacità. Qui c’è un interessante articolo scritto molto bene e alla portata di tutti. https://www.njus.it/news/2394/critica-politica-e-diffamazione-i-limiti-e-il-presupposto-della-continenza/
mozarteum Inviato 26 Luglio 2023 Inviato 26 Luglio 2023 L’incontinenza verbale segue spesso quello della vescica
Bazza Inviato 26 Luglio 2023 Inviato 26 Luglio 2023 10 minuti fa, mozarteum ha scritto: L’incontinenza verbale segue spesso quello della vescica A quando la Pampers come sponsor ufficiale ?
Amministratori cactus_atomo Inviato 26 Luglio 2023 Amministratori Inviato 26 Luglio 2023 @Roberto M se da una parte sono d'accordo, dall'altra direi che dovremmo aggiornare un vecchio detto e trasformarlo in chi di social ferisce di social perisce. se io metto una mia foto sul web o racconto un mia esperienza privata, devo aspettarmi che almeno la metà di quelli che la vedranno avranno qualcosa da ridire, e se dicono che sto male, che sono brutto, che mi comporto da maleducato, che ti devo dire? me la son cercata.il privato non si chiama così per caso abbiamo una normativa sulla privacy e poi siamo i primi a dare in pasto al mondo tutti i nostri segreti poi sai anche la cassazione no è sempre coerente, ci sono stai casi in cui parile offensive sono state derubricate e non considerate ingiuria perchè cionsiderate parte di un modo accettato (secondo i giudici) di interloquire. alcuni giornali e giornalisti usano espressioni assai smili a quelle che tovo sul web, anhe u si tratta di leoni da tastiera solo che poi i firmano ma tanto sanno idi essere impunibili, anche se raccontano cose false, ricordi quando Pisapia venne accusato di non essere stato condannato per furto d'auto solo perchè era scattata l'amnestia? eppure era facile controllare che il giovane pisapia rifiutò l'amnestia volle il processo in cui fu assolto per essere completamente estraneo ai fatti nel linuaggio comune azzeccagarbugli è un appellativo che di da di frequente agli avvocati, anche di grande livello, è un modo ironico per fare riferimento al personaggio manzoniano, quando vado dal barbiere dico che passo dl tosacani, ma nessun barbiere si è mai sentito offeso 1
mozarteum Inviato 26 Luglio 2023 Inviato 26 Luglio 2023 Azzeccagarbugli non e’ una esclusiva manzoniana. Prima di lui Da Ponte Mozart: se tutto il codice dovessi volgere, se tutto l’indice dovessi leggere, con un equivoco con un sinonimo qualche garbuglio si trovera’ Quando vado a discutere una causa prendo sempre in prestito Mozart: le legittime pretese vengo qui a palesar. Da che mondo e’ mondo e’ giusto perculare i legulei
Roberto M Inviato 26 Luglio 2023 Autore Inviato 26 Luglio 2023 37 minuti fa, cactus_atomo ha scritto: se io metto una mia foto sul web o racconto un mia esperienza privata, devo aspettarmi che almeno la metà di quelli che la vedranno avranno qualcosa da ridire, e se dicono che sto male, che sono brutto, che mi comporto da maleducato, che ti devo dire? Tutti questi casi rientrano nel legittimo diritto di critica perché sono continenti. Un po’ meno il cd “body shaming” quello e’ a rischio, almeno nella giurisprudenza attuale. 37 minuti fa, cactus_atomo ha scritto: linuaggio comune azzeccagarbugli è un appellativo che di da di frequente agli avvocati anche di grande livello, è un modo ironico per fare riferimento al personaggio manzoniano, quando vado dal barbiere dico che passo dl tosacani, ma nessun barbiere si è mai sentito offeso Sono d’accordo. Pero’ la Cassazione la pensa in maniera diversa e non solo nella sentenze che ho citato, perché nell’uso comune il termine e’ usato in forma disppregiativa, cioè in sostanza l’avvocato di serie B e’ chiamato “azzeccagarbugli”. Ma, ovviamente, l’oggetto del thread non e’ questo specifico, ma generale, nel senso che si può certamente criticare chi si espone attaccando anche duramente il pensiero e il comportamento (ad es. si può dire che una persona che partecipa ad un concorso di bellezza e’ brutta e non si capisce perché ha vinto, non puoi invece denigrare gratuitamente l’aspetto fisico di una persona od appellarlo con termini insultanti (tipo ad esempio “bastardo”)
Panurge Inviato 26 Luglio 2023 Inviato 26 Luglio 2023 21 minuti fa, mozarteum ha scritto: trovera’ Il birbo Figaro vostro sarà
Amministratori cactus_atomo Inviato 26 Luglio 2023 Amministratori Inviato 26 Luglio 2023 @Roberto M però mi fa specie ch adesso mi diventi un paladino de polically correct. gli fottò fanno parte del nostro modo di vivere. certo le parole vanno pesate nel contesto. comunque ci sono sentenze in cui espressioni come cogl.., vaffa...,rompibal,,,.mi hai rotto i cogl.., e addirittura negro i m, sono state oggetto d assoluzione con senetenza della cassazione. ciò non vuol dire che in altri contesti non possano essere pssibili di sanzione ma non è automatico, dipende dalla bravura degli azzeccagarbugli delle parti 2
briandinazareth Inviato 26 Luglio 2023 Inviato 26 Luglio 2023 @cactus_atomo pensavo proprio a quello... adesso diventano eroi del politcally correct, ma solo perché sono profondamente turbati da ogni critica al potere attuale, nel quale si identificano in un modo sorprendente. 43 minuti fa, Roberto M ha scritto: od appellarlo con termini insultanti (tipo ad esempio “bastardo”) beh, c'è un processo in corso, vedremo se definire bastardo un politico sarà considerato un reato. nel frattempo gli stessi che querelano poi scappano dai loro processi con la protezione delle camere...
mozarteum Inviato 26 Luglio 2023 Inviato 26 Luglio 2023 Be’ per un Parlamentare e’ diverso. A me sarebbe piaciuto esserlo per dare del coglionazzo a un paio ci centinaia di migliaia di consocenti 1
Roberto M Inviato 26 Luglio 2023 Autore Inviato 26 Luglio 2023 34 minuti fa, cactus_atomo ha scritto: però mi fa specie ch adesso mi diventi un paladino de polically correct E chi ha detto che sono “paladino del politically correct ?” Ho premesso che, specialmente quando si tratta di critiche politiche, sarei per il massimo della libertà ed io non avrei mai condannato quel sindaco per la parole “azzeccagarbugli”. L’insulto gratuito ai limiti del bullismo pero’ e’ un’altra cosa, e anche lo stravolgimento della realtà che distrugge la reputazione delle persone non va bene. Ad esempio secondo me e’ giusta la condanna che hanno inflitto ad un senatore leghista che ha paragonato una parlamentare dell’opposto schieramento come un orango tango, dicendo che gli assomigliava ironizzando sull’aspetto fisico. Così’ come trovo sacrosante le condanne per diffamazione di Travaglio al Papà di Renzi, per cui e’ stato condannato a pagare 95.000 euro in una causa e 50.000 in un’altra.
Roberto M Inviato 26 Luglio 2023 Autore Inviato 26 Luglio 2023 "Il padre del capo del governo si mette in affari o s’interessa di affari che riguardano aziende controllate dal governo” Questa la frase per cui Travaglio e’ Stato condannato a pagare 90.000 euro. Il tribunale di Firenze, da quanto riferisce il Foglio, ha deciso di condannare Travaglio perché “le parole pronunciate dal giornalista hanno connotazioni oggettivamente negative, alludendo le stesse ad un contesto di malaffare e ad un intreccio di interessi privati, economici e politici ad elevati livelli […] Nel suo insieme e nel suo impianto, l’intervento del giornalista è demolitivo nei confronti dell’attore e di suo figlio, sul fronte etico, politico e della dignità personale”. Quindi per il giudice civile “l’offesa è, nel caso di specie, tanto più grave in quanto si mettono in relazione gli affari personali dell’attore con l’ascesa politica del figlio che, all’epoca dei fatti (cui si fa riferimento nell’ambito della trasmissione), era stato capo del governo e, quindi, figura istituzionale dalla quale tutti si attendono attenzione e sensibilità per gli interessi dello stato”. https://www.agi.it/cronaca/travaglio_condanna_diffamazione_renzi-4639561/news/2018-11-17/amp/
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