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Melius Club

I lidi vietano il cibo portato da casa


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2 ore fa, Revenant ha scritto:

ambiente "spiaggistico" da turista medio(cre), l'ho sempre visto come un girone infernale dove si concentra il genere umano tamarroide

Se ti fermavi a : " genere umano" senza aggiungere altro potevo capire.

Ma in do Ciccio vai in spiaggia ?😄

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5 ore fa, Jack ha scritto:

mamma mia no. Melos non mi convinci, non mangio pasta riscaldata neanche se son due giorni che digiuno, proprio mi urta… non l’ho mai vista nemmeno nelle frittate che pur mi piacciono ma come contorno 

L'hai mai mangiata? Guarda che è buonissima... Poi c'è anche la frittata di scammaro che è un'altra esperienza mistica...

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Proporrei una sorta di dogana in spiaggia

Test titolo di studio (classico)

Check borsello

Check per individuare cibarie made in lanzichenecchia

Canotte abolite

Marca del deodorante ascellare utilizzato

Copia 730

Saldo aggiornato conto correnti attivi

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6 ore fa, Velvet ha scritto:

Qualche anno fa nel Cilento sono rimasto colpito dalla quantità industriale di cibo che una famiglia di bagnanti autoctona può portarsi in spiaggia. Roba che noi austroungarici ci facciamo due pranzi di Natale. 

Tutto ciò ovviamente sotto il solleone e peso medio stimato per ogni bagnante, bambini compresi, vicino al quintale.

Mangia che sei sciupato!  era la frase ricorrente.

Io, pochissimo più a sud dell'austroungheria, ricordo da bambino domeniche al mare con la parentela di questo tipo: ci si dava appuntamento in spiaggia libera di buon'ora e si costruiva una sorta di oasi fatta di ombrelloni che parevano tende dei beduini. Poi arrivava lo zio intraprendente con pali di legno, chiodi e 2 o 3 porte. Piantati i pali le porte venivano inchiodate sopra e la tavolata era pronta. Strategica era la scelta del posto per non beccarsi le maniglie delle porte ancora al loro posto... Il pranzo erano cosette tipo: cappelletti di carne al ragù, cotolette, polpette, melanzane e pomodori sott'olio, grigliata (spesso fatta sul posto con la griglia posizionata su 4 mattoni), verdure grigliate, cocomero come non ci fosse un domani, bottiglioni di vino nero, ecc... E non mancavano assaggi di cozze e ostriche prese direttamente sul posto. Spesso si cenava pure, sfruttando fino all'ultimo raggio di sole si restava fino quasi alle 22.

Giuro che il DNA della parentela è autoctono almeno risalendo 4 o 5 generazioni.

P.S. a dispetto delle calorie divorate la parentela non se la cavava affatto male quanto a linea.

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Stasera 1830 sempre al Twiga, in prima fila solo ragazzine sui 20 anni in costume a farsi selfie (figlie di qualche milionario) con le due enormi giraffe a riva. La più grassa non raggiungeva i 50kg per 1.70 di altezza. Che le vuoi portare a queste da mangiare, uno yogurt al max

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