maurodg65 Inviato 16 Agosto 2023 Inviato 16 Agosto 2023 …in Emilia Romagna, quale è il problema? https://tg24.sky.it/cronaca/2023/08/13/alluvione-emilia-romagna-sindaci/amp Alluvione Emilia Romagna, i sindaci a Sky TG24: "C'è bisogno di risposte" https://notizie.tiscali.it/politica/articoli/alluvione-in-emilia-romagna-scontro-Meloni-Bonaccini/ Alluvione in Emilia-Romagna, scontro Meloni-Bonaccini sui fondi per la ricostruzione Il premier scrive al presidente della Regione Emilia Romagna e lo 'bacchetta': "Abbiamo già stanziato 4,5 miliardi e non abbiamo finito". La replica: ai Comuni non è arrivato nulla 13 agosto 2023 Foto Ansa Dal Governo sono stati già stanziati 4,5 miliardi per la ricostruzione dell'Emilia Romagna dopo l'alluvione. Lo scrive la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una lettera inviata al presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, replicando alle critiche che lo stesso governatore aveva mosso in una sua lettera alla premier sui fondi per la ricostruzione. "Il Governo, nella sua azione, ha agito seguendo una strategia precisa, anche dando attuazione alle indicazioni e alle proposte avanzate da cittadini, Enti Locali, associazioni di rappresentanza, parti sociali", premette Meloni nella lettera. Con il primo decreto, ricorda ancora la premier, "si sono mobilitate risorse per quasi 1,8 miliardi concentrandosi sulla tutela e protezione del mondo imprenditoriale e lavorativo al fine di garantire la tenuta del sistema produttivo e dei livelli occupazionali esistenti". Con il successivo decreto varato dal Cdm "si sono allocati fondi per circa 2,7 miliardi indirizzati prioritariamente al ripristino delle reti infrastrutturali e idrogeologiche fortemente lesionate dalle conseguenze dell'alluvione". "Un impegno finanziario pari a circa 4,5 miliardi di euro che non ha in alcun modo esaurito l'azione che il Governo sta portando avanti in favore della ricostruzione delle zone alluvionate come dimostrano i nuovi provvedimenti adottati nell'ultimo Decreto uscito dal Consiglio dei Ministri del 7 agosto, tra cui i circa 150 milioni destinati alle imprese e alle aziende colpite dall'alluvione. Misure che si affiancano a quelle assunte anche dai vari Ministeri, di concerto con il Commissario Figliuolo come quella, che certamente non Le sarà sfuggita, avanzata dal Ministro Fitto il quale nella proposta di revisione del PNRR formulata nei giorni scorsi alla Commissione Europea ha inserito anche la richiesta di destinare risorse per oltre un miliardo di euro per la ricostruzione e la tutela dei territori colpiti dall'alluvione. O come gli ulteriori 100 milioni ottenuti dal Ministro Lollobrigida grazie al cofinanziamento del fondo europeo per le emergenze dedicate alle imprese agricole colpite dagli eventi di maggio" scrive il premier.
maurodg65 Inviato 16 Agosto 2023 Autore Inviato 16 Agosto 2023 Il parere di Marattin… https://x.com/marattin/status/1690978995330748416?s=46&t=phklmWQpccGx7cWNtwpYmA
maurodg65 Inviato 16 Agosto 2023 Autore Inviato 16 Agosto 2023 https://www.ediltecnico.it/112896/alluvione-emilia-romagna-fondi-misure/amp/# Il Decreto Alluvione è legge: confermate le misure per imprese e famiglie Redazione Tecnica - 2 agosto 2023 * Articolo in continuo aggiornamento: Come anticipato, martedì 23 maggio 2023 si è svolto il Consiglio dei Ministri sull’emergenza che ha colpito la regione Emilia-Romagnanei giorni scorsi, a seguito delle precipitazioni eccezionali che hanno portato a esondazioni, allagamentidiffusi e frane, e causato vittime e migliaia di sfollati (>> approfondisci con l’articolo Perché c’è stata l’alluvione in Emilia-Romagna?). Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza, e ha stanziato oltre 2 miliardi di euro al fine di garantire il soccorso e l’assistenza alle popolazioni e alle aziende colpite dall’alluvione e di procedere rapidamente al superamento della fase emergenziale. Nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 177, del 31 luglio 2023, è stata poi pubblicata la Legge 31 luglio 2023, n. 100, di conversione con modifiche del decreto-legge 1° giugno 2023, n. 61, recante “interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023”. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2023/07/31/23G00111/sg
maurodg65 Inviato 16 Agosto 2023 Autore Inviato 16 Agosto 2023 https://www.ilpost.it/2023/08/14/fondi-alluvioni-emilia-romagna-governo-enti-locali/?amp=1 Gran parte dei fondi per le alluvioni in Emilia-Romagna non è ancora arrivata I sindaci si lamentano che le spese per gli interventi sono state anticipate dai comuni, nonostante le promesse del governo lunedì 14 Agosto 2023 Negli ultimi giorni si è riaperta la discussione sui fondi stanziati per aiutare i comuni colpiti dalle alluvioni in Emilia-Romagna dello scorso maggio: in una serie di lettere e comunicazioni sui social, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sostenuto che il governo ha già stanziato oltre 4,5 miliardi di euro per ripagare i danni e compensare persone e aziende, ma diversi amministratori locali hanno detto che i territori coinvolti non hanno ancora ricevuto i finanziamenti promessi dallo Stato, che comunque sono insufficienti. Il governo ha approvato due decreti dedicati alle alluvioni in Emilia-Romagna: uno a inizio giugno, da circa 2,2 miliardi di euro – cifra che alcune analisi giornalistiche hanno ricostruito essere in realtà solo 1,6 miliardi – e uno a inizio luglio, da 2,7 miliardi di euro. Tra le misure di compensazione per cittadini e imprese, il primo testo prevede uno stanziamento da 620 milioni di euro per la cassa integrazione emergenziale, 250 milioni di euro come contributo ai lavoratori autonomi e 300 milioni di euro per aiutare le aziende esportatrici. Il secondo decreto, invece, include 120 milioni di euro per riparare i danni alle case – a cui ne sono stati aggiunti altri 150 dai cosiddetti decreti omnibus approvati ad agosto – e 100 milioni per evitare i licenziamenti nelle aziende costrette a interrompere la produzione. Gli altri fondi servono invece per riparare le infrastrutture danneggiate dalle alluvioni, tra cui strade, ponti, reti elettriche e idriche. Ma diversi amministratori locali stanno protestando in questi giorni sostenendo che la maggior parte dei fondi non è ancora arrivata. «Alcune opere sono già state realizzate o sono in corso, e le spese sono state completamente anticipate» dagli enti locali, come i comuni o le regioni, dice Michele de Pascale, sindaco di Ravenna e presidente della provincia. «Le risorse stanziate dal governo non ci sono ancora state trasferite, ma dovrebbero arrivare a breve. In questo modo possiamo coprire le spese che abbiamo già fatto, e anticipare i prossimi lavori», aggiunge. Anche molti privati sono già intervenuti per riparare i danni ad abitazioni, aziende o proprietà personali, anticipando a proprie spese: secondo de Pascale questo ha dato spazio a grosse iniquità, poiché non tutti potevano permettersi di spendere somme ingenti in poco tempo. «Chi aveva soldi li ha spesi, chi poteva indebitarsi l’ha fatto, gli altri sono fermi», dice il sindaco. Massimo Isola, sindaco di Faenza, dice che al momento le uniche risorse pubbliche effettivamente arrivate ai cittadini sono quelle erogate subito dopo l’emergenza, sotto forma di contributi per l’affitto (tra i 400 e i 600 euro al mese) e sussidi da utilizzare per interventi immediati nelle abitazioni (circa 3mila euro a famiglia). Si tratta di fondi per l’emergenza, e non per la ricostruzione, gestiti dal presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini prima della nomina di Figliuolo come commissario straordinario per le alluvioni, avvenuta a fine giugno (Bonaccini è stato nominato subcommissario). «A oggi non solo i cittadini non hanno ricevuto nulla, ma mancano i moduli per richiedere i fondi e gli strumenti per fare le perizie per la valutazione dei danni», dice Isola. «I disegni di legge approvati non sono stati trasformati in azioni concrete: migliaia di famiglie e imprese non solo non hanno ancora ricevuto un soldo, ma non hanno alcuna prospettiva sicura su quanti ne arriveranno e come». Anche alcune associazioni di categoria attive sul territorio hanno detto di non aver ricevuto i fondi promessi dal governo. Luca Gasparini, direttore di Confagricoltura per le province di Rimini e Forlì-Cesena, ha detto per esempio che gli agricoltori speravano di ricevere almeno parte delle compensazioni entro agosto, perché «se un mese in più a Roma sembra poca cosa, in Romagna è un incubo che prosegue e di cui, purtroppo, ad oggi non si vede la fine». Il fatto che l’erogazione di gran parte dei fondi pubblici non sia ancora cominciata è confermato anche da alcune dichiarazioni ufficiali. Il 31 luglio Figliuolo aveva detto che le autorità stavano chiudendo l’elenco degli interventi di «somma urgenza», che sono circa 2.150, e che i comuni dovrebbe ricevere i primi sussidi «a inizio settembre». In un comunicatodel 14 agosto, invece, la vicepresidente dell’Emilia-Romagna con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, ha confermato che molti cantieri sono già stati aperti per mettere in sicurezza i fiumi e i torrenti, ma che la Regione sta ancora attendendo il trasferimento delle risorse da parte del governo. A fine giugno, Priolo aveva detto di aver ricevuto dal governo fondi per 30 milioni di euro, destinati all’assistenza alla popolazione e a interventi per il maltempo. L’8 agosto Bonaccini ha inviato una lettera a Meloni – firmata anche da alcuni rappresentanti locali, tra cui de Pascale, il sindaco di Bologna Matteo Lepore e il presidente delle provincia di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca – per chiedere un «incontro urgente» e fare alcune proposte per la ricostruzione delle zone colpite. La lettera dice che molte delle promesse fatte dal governo negli ultimi mesi non sono state mantenute, soprattutto per quanto riguarda gli indennizzi a famiglie e imprese. In particolare, gli amministratori locali hanno sottolineato che gran parte delle risorse stanziate per alcuni ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione e gli indennizzi per le aziende esportatrici, è stata utilizzata solo in minima parte: complessivamente sarebbe rimasto libero «oltre un miliardo di euro», che ora rischia di andare perso a causa della mancanza di richieste. Gli amministratori avevano quindi chiesto al governo di inserire un emendamento ai decreti omnibus, approvati a inizio agosto e contenenti misure su temi anche molto diversi tra loro, per permettere di sfruttare in altro modo le risorse per la Romagna rimaste inutilizzate. La proposta però non è stata accolta e non è chiaro che fine faranno i fondi stanziati ma non utilizzati. In un’altra lunga lettera di risposta, di cui i giornali hanno pubblicato alcuni estratti, Meloni ha ripetuto che il governo ha già stanziato 4,5 miliardi di euro per aiutare i territori colpiti, e ha detto che le richieste dei sindaci sono dettate dalla «fretta», dalla «frenesia» e dal «desiderio di qualcuno di avere un po’ di visibilità». Meloni ha anche ricordato che parte dei fondi stanziati dal governo sono già stati erogati, soprattutto tramite misure come l’accesso al credito, la cassa integrazione e il sostegno ai lavoratori autonomi. Secondo de Pascale, questa risposta dimostra che il governo «non sa come sia la situazione in Romagna: senza ulteriori fondi per famiglie e imprese, il sistema non tiene». In generale, anche se dovessero essere spesi interamente, i fondi stanziati per ora dal governo difficilmente saranno sufficienti a compensare i danni delle alluvioni: a giugno una delegazione della regione Emilia-Romagna aveva stimato che per sistemare strade e ponti, ricostruire e ristrutturare case, palazzi e aziende e risarcire gli agricoltori a cui l’acqua ha distrutto i campi sarebbero necessari quasi 9 miliardi di euro.
maurodg65 Inviato 16 Agosto 2023 Autore Inviato 16 Agosto 2023 https://www.open.online/2023/05/19/emilia-romagna-alluvione-fondi-piano-cosa-succede/ Gli 8 miliardi mai spesi e il piano che non c’è: cosa c’è dietro il «disastro annunciato» dell’alluvione in Emilia-Romagna Redazione19 Maggio 2023 - 04:48 I fondi per il rischio idrogeologico fermi dal 2017. Il Pnacc annunciato e mai completato. L’adattamento al cambiamento climatico dimenticato Nelle casse dello Stato ci sono 8,4 miliardi di euro per la mitigazione del rischio idrogeologico. Potrebbero essere spesi subito. Ma dal 2018 sono fermi. Dallo stesso anno al ministero dell’Ambiente giace una bozza del Piano di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc). Ma l’iter per il provvedimento è ripartito solo dopo la tragedia di Casamicciola. Il piano serve perché la frequenza e l’intensità delle alluvioni sono una conseguenza del riscaldamento globale. Ma l’Italia oggi ha solo una Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, entrata in vigore nel giugno 2015. Che è solo un documento di principio. Ma c’è di più. Tra fondi nazionali ed europei sono 21 i miliardi di euro stanziati fino al 2030 per la difesa del territorio. Senza però controlli e regie. I soldi I soldi, spiega oggi la Repubblica, transitano da un capitolo di spesa all’altro da quando il primo governo di Giuseppe Conte ha cancellato la struttura di missione Italia Sicura voluta da Matteo Renzi. Da quel momento gli 11 mila progetti catalogati sono rimasti un elenco. I miliardi non sono stati spesi. E alla fine il governo Draghi li ha messi nel Pnrr. Giorgia Meloni aveva scritto nel programma elettorale della necessità di aggiornare e rendere operativo il Pnacc. A dicembre il governo aveva pubblicato una bozza aggiornata. Lasciando due mesi di tempo per le osservazioni. Da quel momento è tutto rimasto fermo. Il Pnacc attende la Vas (Valutazione ambientale strategica) da parte della Commissione apposita del Ministero. Quindi dovrà essere adottato con un decreto del ministro, Gilberto Pichetto. Quando si parla di «disastro annunciato» rispetto all’alluvione in Emilia-Romagna bisogna considerare anche questi ritardi. …
maurodg65 Inviato 16 Agosto 2023 Autore Inviato 16 Agosto 2023 37 minuti fa, senek65 ha scritto: Hai finito ? Hai capito?
appecundria Inviato 16 Agosto 2023 Inviato 16 Agosto 2023 4 ore fa, maurodg65 ha scritto: stanziato Stanziati ma non erogati. Lo stanziamento è una cambiale a babbo morto.
maurodg65 Inviato 16 Agosto 2023 Autore Inviato 16 Agosto 2023 2 minuti fa, appecundria ha scritto: Stanziati ma non erogati. Lo stanziamento è una cambiale a babbo morto. Appunto, direi che sulla questione Marattin è stato esaustivo.
appecundria Inviato 16 Agosto 2023 Inviato 16 Agosto 2023 7 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Marattin Non so, non lo considero proprio. Direi che o siamo proprio a "bambole, non c'è una lira" oppure il governo sta punendo la popolazione che ha fatto perdere le elezioni a Salvini.
maurodg65 Inviato 16 Agosto 2023 Autore Inviato 16 Agosto 2023 4 minuti fa, appecundria ha scritto: Non so, non lo considero proprio. Ecco, spiega semplicemente come riportato anche da altri giornali, come Renzi al governo con il PD al tempo mise in piedi una struttura che avrebbe dovuto semplificare la parte burocratica in queste situazioni e mettere tutte le istituzioni intorno ad un tavolo per semplificare le procedure burocratiche, struttura smantellata dal Governo a Conte 1. 6 minuti fa, appecundria ha scritto: Direi che o siamo proprio a "bambole, non c'è una lira" oppure il governo sta punendo la popolazione che ha fatto perdere le elezioni a Salvini. Direi che sono fregacce.
maurodg65 Inviato 16 Agosto 2023 Autore Inviato 16 Agosto 2023 Adesso, Jack ha scritto: ma hai cominciato a fare apposta? Cosa?
maurodg65 Inviato 16 Agosto 2023 Autore Inviato 16 Agosto 2023 @appecundria questo riguarda i fondi disponibili pre alluvione di cui è già stato scritto prima, non c’entra il Governo in carica oggi, le conclusioni sono pari pari quelle precedentemente indicate: https://www.ilmessaggero.it/italia/maltempo_emilia_romagna_perche_e_successo_flop_fondi_anti_dissesto-7408010.html I ritardi Diverse le cause. Burocrazia, inerzia politica, resistenze delle Regioni contro una gestione centralista e statale delle emergenze. Quelle Regioni che, si legge nell'ultimo rapporto sul dissesto idrogeologico della Corte dei Conti, hanno negli anni dimostrato dubbia «capacità progettuale» e «carenza di profili tecnici unitamente alla scarsa pianificazione del territorio». Memento per chi oggi chiede di inserire anche queste competenze nel mazzo dell'autonomia differenziata. Poi c'è il vero nodo: la spesa. Il Paese più esposto in Europa - in Italia nove comuni su dieci hanno località a rischio alluvione - non riesce a spendere i fondi contro il dissesto. Tant'è che le risorse stanziate da Italia Sicura sono rimaste quasi tutte nelle casse dello Stato, dirottate altrove. La struttura e i suoi tecnici? Dismessa dal giorno alla notte dal governo Conte, che di contro ha varato un suo piano, "ProteggItalia" e stanziato altri 3,1 miliardi. Anche questi rimasti in gran parte inutilizzati. Né bastano a colmare il vuoto i miliardi del Pnrr che per i comuni fissa obiettivi tanto eterogenei quanto generici - alcuni devono essere centrati entro il 2023 - come «la messa in sicurezza del territorio, la sicurezza e l'adeguamento degli edifici, l'efficienza energetica e i sistemi di illuminazione pubblica». Di tutto e di più. Per mettere in sicurezza il Paese, questa la stima della struttura contro le emergenze messa in piedi da Renzi, servirebbero 30 miliardi di euro. Negli ultimi venti anni ne sono stati spesi circa 6. Con una media dei tempi di realizzazione per ogni opera di 4,7 anni. Un'eternità. E infatti, svela l'ultimo rapporto di Rendis ((Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo), la piattaforma che aggiorna di continuo gli interventi contro il dissesto idrogeologico, solo due cantieri su tre fra quelli che sono stati già finanziati è concluso.
appecundria Inviato 16 Agosto 2023 Inviato 16 Agosto 2023 9 minuti fa, maurodg65 ha scritto: come Renzi al governo con il PD al tempo mise in piedi una struttura Ah ecco, quindi è colpa del PD e/o di Conte. Faccio bene ad ignorare quello scrivano.
appecundria Inviato 16 Agosto 2023 Inviato 16 Agosto 2023 3 minuti fa, maurodg65 ha scritto: non c’entra il Governo in carica oggi Ovviamente.
Questo è un messaggio popolare. Jack Inviato 16 Agosto 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 16 Agosto 2023 a postare sempre e comunque lenzuolate illeggibili. Non ti passa per la testa che fai una fatica - penso - di ore e cercarle, leggerne l’adeguatezza e poi postarle? è controproducente perché a) non le legge nessuno b) continuano tutti a ribattere su ciò che hanno in testa loro e c) il tutto si risolve in ulteriori lenzuolate in cui con parole tue ri-diffondi il concetto che già era illeggibile prima. Sia chiaro, puoi fare come ti pare, ma a mio avviso il tutto è molto controproducente per il tuo scopo. Perdi un sacco di tempo e non convinci nessuno anche se hai ragione in una miriade di casi. Non è un peccato? 2 1
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