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Melius Club

i poveri mangiano meglio dei ricchi, ovvero quando i politici aprono la bocca e danno fiato


Messaggi raccomandati

22 minuti fa, Jack ha scritto:

punti di maggior forza della nostra cultura: il bienvivre godendosi la vita.

Questo è un ottimo suggerimento. 

La suddetta pensionata di Tor bella monaca non sarà più ridotta a mangiare l'ultima crosta di formaggio del frigorifero sull'ultima fetta di pane duro della credenza. 

Da domani potrà avere: croccante di formaggio lungamente stagionato a temperatura di cantina su letto di pane biscottato con un lento processo a temperatura ambiente e imbevuto di vera acqua di Roma.

In Sardegna, in certe friggitorie sul porto, con 5 € mi sono ingozzato di un fritto misto favoloso senza arrivare a finire la porzione. 

Pensavo che vivendo lì sarei andato a cena fuori tutti i giorni, mi sarebbe costato di meno. 

Ma si parla di locali di ristorazione, nei supermercati i prezzi variano molto poco fra nord e sud, città e paese. 

 

Nei mercati rionali invece credo che in tante zone d'Italia, soprattutto al sud, si trovi ancora roba ottima a prezzi contenuti. 

25 minuti fa, appecundria ha scritto:

La suddetta pensionata di Tor bella monaca non sarà più ridotta a mangiare l'ultima crosta

Lascia perdere, è una battaglia persa: non sa di cosa parla, pensa che gli Italiani siano tutti benestanti come lui ma poco educati al "bon vivre"...

5 ore fa, otellox ha scritto:

oggi anche La Russa ha difeso quanto detto dall'altro.

Entrambi condividono la stessa visione, peraltro messa finalmente nero su bianco dal generale.

È l'idea di una donna che deve servire il marito e i figli maschi, con l'aiuto delle figlie femmine, naturalmente.

La brava massaia deve uscire di casa di buon mattino battendo sentieri di campagna alla ricerca di erbe selvatiche commestibili, qualche fico, se fortunata può trovare qualche noce, o qualche fungo, poi andare dalla sua amica contadina e scambiare un lavoro di rammendo con tre uova. Poi la sera, con le sue mani sante trasformare questi doni del Signore in un manicaretto che a casa Agnelli se lo sognano. Le uova e le noci sono però riservate ai maschi che lavorano duro.

 

Ora, a parte l'idiozia in sé della tesi, a parte il pensare alla donna del 1923, bisogna essere davvero dei cognati per non sapere che uno dei principali handicap dell'economia italiana è che sono troppo poche le donne che lavorano. Altro che andare a battere le campagne in cerca di zozze erbacce selvatiche concimate a piscio di cane randagio. Come nel paleolitico. 

Quelle erbette le possono ben mangiare i ricchi nei ristoranti stellati, se sono tanto buone e salutari, perché no? Stasera: herbe d'urine de chien errant.

 

PS Nel frattempo che noi ci balocchiamo con la cognatitudine, l'India è sulla luna, la Russia ok si è schiantata ma c'è arrivata, la Cina sta puntando Marte...

  • Melius 1
40 minuti fa, Jack ha scritto:

Basta farsi un giro per i mille borghi appenninici per mangiare cose che in città manco si sa che esistono, a zero metri, e con cifre talmente ridicole che lasciano esterrefatti. 

In europa, in USA ancora molto peggio, la qualità del cibo è proporzionale al prezzo.

In Italia è proporzionale alla cultura ed alla tradizione del territorio

Esatto.

E non solo nei borghi appenninici ma in tutta Italia, abbiamo proprio una cultura incredibile per fare ottimi piatti con cibi assolutamente poveri o addirittura di scarto.

La pasta con la colatura di alici, la frittata con le cipolle, le pallotta cac’ e ovo, gli spaghetti aglio olio e peperoncino, la coppa di testa, il sanguinaccio, il brodetto di pesce, le sardine a scottadito, la zuppa di ceci, la panzanella, il ciavarro di Ripatransone, ecc. ecc.

55 minuti fa, Jack ha scritto:

Non c’è al mondo una nazione dove si può mangiare benissimo, sanissimo ed a poco prezzo talmente tante diverse specialità che non basta una sola vita per gustarle tutte almeno una volta.

Esatto.

Chi viaggia poco non se ne rende conto.

27 minuti fa, gibraltar ha scritto:

No, l'ho visto fare diverse volte anch'io. E quasi sempre si tratta di persone anziane. :classic_sad:

Ma farà statistica?, Perché se non lo fa , o meglio se se trova una frugolando in rete che tempera il tutto ,mica esistono queste cose 😉, ed è ,come dice uno, solo bias.

34 minuti fa, n.enrico ha scritto:

nei supermercati i prezzi variano molto poco fra nord e sud, città e paese

In effetti se faccio spesa a Napoli, Lecce o Palermo piuttosto che Milano cambia nulla, certo come no.

18 minuti fa, Roberto M ha scritto:

Chi viaggia poco non se ne rende conto.

Dimentichi che per viaggiare servono i piccioli. Quelli che lasciano le cose alla cassa del market, al market ci vanno a piedi o in bicicletta. Ma davvero siete così presi dalla vostra di realtà che non vedete quello che vi gira intorno?

  • Melius 1
extermination
29 minuti fa, n.enrico ha scritto:

Sardegna, in certe friggitorie sul porto, con 5 € mi sono ingozzato di un fritto misto favoloso senza arrivare a finire la porzione.

Ocio che ingozzarsi di fritto è poco salutare. 

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