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La vera storia (o quasi) del Risorgimento


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Sempre parlando del modello duosiciliano (perdente di fronte a quello capitalista di stampo anglosassone, ma... parliamone...) vorrei citare alcune consuetudini medioevali spesso citate da Barbero.

 

Barbero ha il grande merito, come divulgatore, di aver sdoganato il Medioevo da epoca buia e epoca non malaccio 😀

Tra le basi del relativo benessere medioevale ci sono Usi civici e Beni comuni, nonché strutture della proprietà feudale e allodiale.

Usi civici e Beni comuni sono tornati di gran moda in questi ultimi tempi, dall'acqua alle spiagge le persone stanno sempre più realizzando che c'è qualcosa altro tra la proprietà pubblica e quella privata. Usi civici e Beni comuni consentivano al contadino napolitano di non morire di fame come quello inglese vittima delle recinzioni. Il monte frumentario consentiva di non temere la carestia (chiedere agli irlandesi cosa significa) e al più povero dei contadini di avere semenza per il suo campo senza andare sotto strozzino. Queste consuetudini, trasformate in leggi, nel 1860 nell'Europa del capitalismo ruggente vigevano solo nel Regno.

@Savgal, questi, insieme con gli istituti di proprietà feudale e allodiale erano il braccio di ferro tra monarca e nobiltà terriera perché erano insormontabili ostacoli alla sottomissione dei contadini.

Tutto deve cambiare perché nulla cambi, infatti eliminato il vecchio re, la cancellazione dei residui di diritto feudale fu la prima richiesta ai nuovi reggenti. Se non vado errato, fu il terzo provvedimento adottato dal nuovo Stato. Tra le sue conseguenze, la nascita dell'emigrazione fino ad allora sconosciuta.

 

Era un modello superato dalla storia, verissimo, ma non erano tutte minchiate frutto dell'abulìa di re e sudditi. C'era un'idea dietro.

  • Melius 1
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54 minuti fa, Savgal ha scritto:

saggio segnala un indicatore positivo, la bilancia dei pagamenti, con importazioni per 128 milioni di lire ed esportazioni per 139 milioni.

Questo è un fatto curioso.

Non c'erano, strade né ferrovie, non c'erano infrastrutture e industrie, la campagna era condotta con sistemi non imprenditoriali, non c'erano minerali né altre materie prime... cosa cavolo esportavano e soprattutto come? A dorso di mulo?

 

PS per inquadrare le dimensioni di 139 milioni di export, notare che il valore oro della moneta degli Piemonte al momento dell’annessione era di 27 milioni. Fate un po' voi...

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Gaetanoalberto

@appecundria, mi hai ricordato la prima comparsa conclusionale affidatami dall'avv. De Geronimo, un bravissimo civilista di origini nobiliari: un fascicolone sugli usi civici, Tribunale in quel di Napoli. Anche lì il mio bestiale pippon venne pesantemente censurato e cesurato. Bei tempi. Questione intricatissima, come o peggio del Risorgimento.

 

Breve ripasso, affatto risolutivo, solo per ricordare che le questioni trattate non sono figlie di fantasie neoborboniche.

https://www.senato.it/3182?newsletter_item=1530&newsletter_numero=149

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51 minuti fa, Savgal ha scritto:

La Zamagni cita A. Bulgarelli "Alla ricerca del contribuente. Fisco, catasto, gruppi di potere, ceti emergenti nel Regno di Napoli del XVIII secolo" (Napoli 2005)

Guarda caso, qualche pagina fa, ho espresso le mie remore verso gli studiosi che usano come fonti altri studiosi anziché fonti vere e proprie. Intendiamoci Alessandra Bulgarelli è una mammasantissima della materia, soltanto è che io ho una fissazione per le fonti propriamente dette.

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Gaetanoalberto
1 minuto fa, appecundria ha scritto:

fissazione per le fonti.

Anche io, e sul tema ho cercato tanto, ovviamente dati oggetto di diffusione.

Ma è un po' disarmante constatare la rarità di studi condotti in modo serio, organico ed approfondito. 

 

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1 ora fa, Savgal ha scritto:

ben pochi degli studi e progetti dell'ingengnere vennero effettivamente posti in essere dai governi borbonici.

 

In particolare quello di congiungere il Tirreno all'Adriatico per mezzo di un canale di navigazione.

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24 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

solo per ricordare che le questioni trattate non sono figlie di fantasie neoborboniche.

Guarda, l'errore è umano e io sono umano troppo umano. Ma mai, coscientemente, vi posterò qualche fantasia neoborbonica anche perché mi stanno pure discretamente sui cabasisi. 

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4 minuti fa, Dufay ha scritto:

se apprezzi quella robaccia che hai postato

Ho postato uno studio del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e linkato una raccolta di dati contabili. Quale dei due è robaccia? Seriamente. 

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8 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Si parla di modello inglese, ma non dimentichiamone le lotte operaie e dei minatori, l'affermazione dei sindacati,

 Certamente, ma...  sarebbe da approfondire il perchè si è dovuto arrivare a tutto ciò ...

Si parla di "arretratezza" e di "periodo buio" nel medioevo, ma ciò che è accaduto con la rivoluzione industriale e con la nascita delle "nazioni" in senso moderno, a voler indagare a fondo, ha dei risvolti assai più bui e drammatici...

Certo, con la mentalità dell'uomo di oggi, è difficile accettare un revisionismo storico così radicale, ma confido che chi ha le competenze (io, purtroppo non le ho, non sono uno studioso in materia ma solo un appassionato) si dedichi prima o poi a confutare tutta questa "grandeur" della res-pubblica, della demo-crazia, delle "nazioni unite", e... chi più ne ha più ne metta.

Posso dire un cosa?  La dico...:  meno male che abbiamo ancora il Vaticano.

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