astrodany Inviato 30 Agosto 2023 Inviato 30 Agosto 2023 Ciao a tutti, chi sa indicare una fonte affidabile con le caratteristiche delle sale romane (ma possiamo estendere a tutta Italia)? Dimensioni, tecnologia audio video, comfort, tipo di poltrona più o meno immersivo... Daje!
audio_fan Inviato 30 Agosto 2023 Inviato 30 Agosto 2023 Non ne so molto (anzi mi iscrivo anche io) partirei da questa base: . Imax 70mm Quattro Fontane . Imax UCI Porta di Roma . Isense Uci Parco Leonardo (Fiumicino) Uci Roma Est Uci Luxe Maximo . Dolby Atmos . Andromeda Barberini Cinema Cynthianum (Genzano di Roma) Giulio Cesare UCI Parco Leonardo (Fiumicino) UCI Roma Est . A parte il Maximo che ho provato personalmente le altre voci dell' elenco vengono da cineguru.screenweek.it che le ha rilevate a settembre 2022 ho dovuto quindi aggiungere il Quattro Fontane.
analogico_09 Inviato 30 Agosto 2023 Inviato 30 Agosto 2023 10 ore fa, audio_fan ha scritto: Imax 70mm Quattro Fontane Non sapevo di questa dotazione del Quattro Fontane, addatta a fuire al meglio, così come vuole Nolan il suo “Oppenheimer” girato interamente in pellicola Imax 65mm e Panavision 65mm. Manco da tanto tempo dalle sale romane.., quasi tutte multisale "seriali" quindi non ho aggiornamenti su come siano attrezzate a nuovo, a parte che in quasi in tutte si seguitano a produrre in diretta i pop corn che conferiscono ai luoghi quell'invadente, plasticoso odore che li uniformizza tutti arrivando perfino a "suggestionare" le capacità immaginifiche dello spettatore... Aspetto che si possa tornare al tempo delle umide "catacombe" frequentate dagli autentici appassionati che accorrono numerosi a vedere il grande cinema e non solo i "film" che hanno come obiettivo principale lo spettacolo e le tecniche... E so già che il mio sarà un attendere invano... meno male che ci sono DVD e VHS dalle quali pure attingo avendono a disposizione varie centinaia molte delle quali contenenti film rari, film "fuori orario" che hanno fatto la grande storia della settima arte visti un tempo e già non più... 1
selby998 Inviato 30 Agosto 2023 Inviato 30 Agosto 2023 "Il bacio della pantera", un capolavoro di 80 anni fa
analogico_09 Inviato 30 Agosto 2023 Inviato 30 Agosto 2023 1 ora fa, selby998 ha scritto: "Il bacio della pantera", un capolavoro di 80 anni fa E di oggi! Con semplici inquadrature ed effetti naturali nelle sequenze della piscina il regista "fa vedere" la paura, l'angoscia che si "materializza" nelle vibrazioni dell'acqua riflesse sui muri avvolgendo il luogo... Il film è pieno di scene di suspense e tensione, di paure incosce ed immaginarie, benchè...
audio_fan Inviato 1 Settembre 2023 Inviato 1 Settembre 2023 Il 30/8/2023 at 21:46, analogico_09 ha scritto: Con semplici inquadrature ed effetti naturali nelle sequenze della piscina il regista "fa vedere" la paura, Io credo che con quel linguaggio i grandi maestri del passato abbiano già detto tutto quello che c' era da dire, e che sarebbe velleitario per i registi contemporanei confrontarsi con loro su quel campo. . E' dagli anni '70 che si parla di "crisi del cinema" (basta rivedere Nuovo Cinema Paradiso per seguire tutta la storia dal punto di vista dello spettatore), non dobbiamo dimenticare quanto sia straordinario che dopo 50 anni siamo ancora qui a parlare di cinema e magari tra altri 50 anni ancora qualcuno ne parlerà.
analogico_09 Inviato 1 Settembre 2023 Inviato 1 Settembre 2023 @audio_fan Non credo che i grandi maestri abbiano detto tutto quello che c'era da dire sulla regia cinematografica fintanto che i loro film dopo tanti lustri e decenni non smetteranno di mostrare ancora le meraviglie di forma, di stile e di linguaggio "nascoste" che si vanno scoprendo e riscoprendo senza soluzione di continuità, mentre la loro "lezione" tutt'altro che "monumentalizzata" seguita a fungere da fonte di ispirazione viva e pulsante per le nuove generazioni di cineasti che ancora attingono con forza ai "testi" dei padri senza dovrersi confrontare con coloro i quali costruirono le inalienabili fondamenta su cui tutto il cinema di ogni tempo, compreso il contemporaneo, poggia. E' per ciò che sia possibile parlare ancora di cinema dopo più di 100 anni di storia. Innanzitutto per le "basi". Col senno del poi bisognerebbe parlare di crisi del cinema che inizia a diventare problematica, con le immancabili eccezioni, orientativamente dopo i '70 (ancora ruggenti) e gli '80 ( transitori con iniziali ibridezze). Ovviamente il nuovo esprime, insieme alle mediocrita che ritrovia mo nell'intera storia del cinema, delle apprezzabili e ammirevoli novità estetiche e tecniche, ma, fatta eccezione per le cinematografie "sperimentali" (che spesso si rifanno "segretamente" alle dirompenti intuizioni delle avanguardie cinematografiche e "pittoriche" non solo francesi degli anni '20 e '30), tende a restare inevitabilmente all'interno dei solchi tracciati dai grandi maestri. L'arte "copia" sempre se stessa per rinnovarsi... Senza vole quindi fare improbabili paragoni né distinzioni fittizie dirette tra i registi "vecchi" e i registi "nuovi", vorrei tuttavia osservare che, mentre un Tourneu immaginifico, con poco budget e tanto ingegno riesce a creare la "sottile" paura con "nulla" mirando all'inconscio dello spettatore - ed è in questo lo straordinario cinematografico - il giovane cineasta meno immaginifico e tuttavia dotato di tecniche e di tecnologie potenti e ricche, per (non) ottenere analogo effetto - e siamo all'ordinario cinematografico seriale e spettacolare - ricorre a tutta una serie di "attrezzature" in sovrannumero per poter generare gli effetti e gli affetti "speciali" innaturali che mirano alla pancia dello spettatore che cerca nel cinema il divertimento, lo spettacolo, senza dover conivolgere gli strati più profondi della propria psiche. Va bene anche questo, per chi apprezzi queste cose magari all'oscuro di cosa accadesse prima nell'arte cinematografica: è il segno dei tempi, ma è la differenza che corre tra l'una e l'altra cosa - e meno male che vi sia - a far si che dopo più di un secolo si stia ancora a parlare di cinema e di grande cinema, straordinario e dell'ordinario che convivono nel cinema senza separazioni fittizie.
audio_fan Inviato 2 Settembre 2023 Inviato 2 Settembre 2023 8 ore fa, analogico_09 ha scritto: tutto quello che c'era da dire sulla regia cinematografica fintanto che i loro film dopo tanti lustri e decenni non smetteranno di mostrare Scusami ma ho detto una cosa completamente diversa. . Dire: Cita con quel linguaggio i grandi maestri del passato... (hanno)... già detto tutto quello che c' era da dire significa che le potenzialità di quel modo di fare cinema sono state tutte già esplorate, che continuare ad usare quelle tecniche sarebbe stanca ripetizione, manierismo cinematografico. . Il che non vuol dire che un regista di oggi non possa continuare ad usare quanto "scoperto" dai maestri del passato, ma che l' unica chance per sviluppare un linguaggio nuovo è cambiare, e se, cambiando, non si riesce ugualmente ad essere al livello dei maestri del passato ciò che si deve fare non è tornare indietro ma continuare a cercare.
analogico_09 Inviato 2 Settembre 2023 Inviato 2 Settembre 2023 3 ore fa, audio_fan ha scritto: Scusami ma ho detto una cosa completamente diversa. Riordiniamo un po' la faccenda.., hai invece scrit to espressamente: 17 ore fa, audio_fan ha scritto: Io credo che con quel linguaggio i grandi maestri del passato abbiano già detto tutto quello che c' era da dire, e che sarebbe velleitario per i registi contemporanei confrontarsi con loro su quel campo. ed io ho risposto esattamente in tal modo - sorry mi ritrovo costretto a dovermi autoquotare. 14 ore fa, analogico_09 ha scritto: Non credo che i grandi maestri abbiano detto tutto quello che c'era da dire sulla regia cinematografica fintanto che i loro film dopo tanti lustri e decenni non smetteranno di mostrare ancora le meraviglie di forma, di stile e di linguaggio "nascoste" che si vanno scoprendo e riscoprendo senza soluzione di continuità, mentre la loro "lezione" tutt'altro che "monumentalizzata" seguita a fungere da fonte di ispirazione viva e pulsante per le nuove generazioni di cineasti... 3 ore fa, audio_fan ha scritto: Il che non vuol dire che un regista di oggi non possa continuare ad usare quanto "scoperto" dai maestri del passato, ma che l'unica chance per sviluppare un linguaggio nuovo è cambiare, e se, cambiando, non si riesce ugualmente ad essere al livello dei maestri del passato ciò che si deve fare non è tornare indietro ma continuare a cercare. Ed io che cosa avrei scritto? Cerchiamo di non fraintendere e di "stringere" con le repliche "apodittiche", il tempo è prezioso per tutti... 14 ore fa, analogico_09 ha scritto: Ovviamente il nuovo esprime, insieme alle mediocrita che ritrovia mo nell'intera storia del cinema, delle apprezzabili e ammirevoli novità estetiche e tecniche, ma, fatta eccezione per le cinematografie "sperimentali" (che spesso si rifanno "segretamente" alle dirompenti intuizioni delle avanguardie cinematografiche e "pittoriche" non solo francesi degli anni '20 e '30), tende a restare inevitabilmente all'interno dei solchi tracciati dai grandi maestri. L'arte "copia" sempre se stessa per rinnovarsi... Ciò vuol pleonasticamente dire che l'arte è sempre in "continua ricerca" del nuovo restando ben salda sulle basi del "vecchio"... e questo vale anche per l'arte d'avanguardia o sperimentale la quale si nutre anch'essa dei "vecchi" paradigmi... come già sostenuto nell'altro post. Tutte le arti, compresa la cinematografica, sono attraversate da un comune fil-rouge il cui tratto finale tende ad espandersi verso le nuove/vecchie direzioni. Nulla di nuovo nasce dal nulla, quindi a mio modesto avviso è del tutto improprio sostenere che: "con quel linguaggio i grandi maestri del passato abbiano già detto tutto quello che c' era da dire, e che sarebbe velleitario per i registi contemporanei confrontarsi con loro su quel campo" (cit)
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