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Inviato
18 ore fa, cesare ha scritto:

quindi alla fine andrà in galera il capoturno, mentre su questo modo criminale di gestire le operazioni, vera causa del disastro, nessuno dirà nulla.

Non diciamo cazzate.

Inviato

 

La Rete ferroviaria italiana per cui lavora lo aveva assegnato di scorta alla squadra di operai che doveva sostituire alcuni pezzi di rotaie. E a lui toccava proprio quel compito: coordinarsi con le Ferrovie perché quegli operai lavorassero in sicurezza. 

Però non era stato firmato nessun dispaccio per l’interruzione della linea e la dirigente dell’ufficio movimento l’aveva pure avvertito: «Attenzione che deve passare un treno in ritardo». Lui voleva cominciare, lei gli ha detto: «Io non te l’ho ancora data l’interruzione». Ma lui ha fatto partire i lavori lo stesso. Perché tutta quella fretta? In procura alzano le spalle: e chi lo sa... vai a capire. Forse per guadagnare tempo e andare a casa prima, o forse perché semplicemente è così che si fa, a volte. Si va avanti lo stesso, tanto poi l’autorizzazione arriva. Si va avanti lo stesso e non succede mai niente. E invece prima o poi arriva la volta in cui succede che qualcosa va storto. E finisce che il prezzo da pagare è in vite umane; in questo caso quelle perdute dei cinque operai uccisi dal treno, ma in qualche modo anche quella compromessa per sempre di chi è sopravvissuto e ha visto i corpi straziati ai margini delle rotaie.

 

L’articolo completo e’ qui.

Anche per rispetto delle vittime, evitiamo di sciacallare.

Ci sarà un’indagine e verranno sicuramente accertate le responsabilità.

Perche’ e’ evidente che questa tragedia e’ stata provocata da errori umani.

 

https://www.corriere.it/cronache/23_settembre_03/brandizzo-treno-antonio-massa-e23782bc-49cc-11ee-9bd2-accbaad86dfa.shtml


 

 

Inviato
36 minuti fa, Roberto M ha scritto:

Non diciamo cazzate.

Ma leggi tutte le risposte prima di scrivere le tue.

Inviato

Il problema della sicurezza in Italia esiste , in alcuni ambiti ancora di più. 

Per il mio modo di vedere è dovuto ad un insieme di fattori.

Scarsa cultura della sicurezza tra i lavoratori medesimi: che non significa scarsa formazione ma fatica a percepire l'eventuale pericolo. 

Un numero infinito di leggi, normative, regolamenti,  che rendono il tutto di una complessità infinita e che, alle volte,  intervengono anche su aspetti quasi trascurabili.

Scarsa cultura della sicurezza ai vertici delle aziende,  soprattutto piccole o piccolissime, legato inevitabilmente al costo che sua ha nell'applicazione,  ammesso sia possibile,  di tutte le normative. 

Tutto ciò, sia chiaro, non è una scusante. 

Inviato
9 ore fa, Martin ha scritto:

sI sostanzia in un convulso giro di carta che nessuno legge e di firme di mero adempimento, cagate copiaincollate da trent'anni che tradiscono la loro essenza fossile già dalla terminologia

In parte è indiscutibilmente vero.

Ma le norme sono talmente tante, caratteristica tipicamente italica, che diventa non dico normale, ma in un certo modo inevitabile, a volte preparare una montagna di carte senza leggerle tutte.

E nessun tecnico, che non si dedichi solo a questo, può conoscerle tutte.

Spesso per un progetto, anche banale, l'impegno economico ed umano diventa 10 per fare il progetto e 30 per fare il progetto della sicurezza.

Anche per delle attività banali e poco rischiose.

Spesso il fine di tutte queste carte non è il fare sicurezza, ma trovare un responsabile se succede qualcosa.

Certo ... in lavori ferroviari questo è tremendamente pericoloso.

Inviato
10 ore fa, Martin ha scritto:

cosulenziale composta prevalentemente da tecnici mediocrissimi e/o già trombati per inconcludenza operativa

 In parte sarà cosi sicuramente, però...

Dirò una cosa che forse non dovrei, da personcina di sinistra e ancora iscritto alla fiom. È che bisogna stare a dietro alla "politica" e alla demagogia di chi, anche in occasione di queste tragedie, ci racconta che "non si può morire sul lavoro"...anche Mattarella l'altro giorno. Poi si producono leggi senza senso, anziché magari discutere del servizio in generale e dei suoi costi, visto che la vera ragione di certi incidenti non sono le procedure contorte o poco chiare, ma i tempi sempre più ristretti per eseguire certi lavori.

Inviato

Parlavo ieri con un amico dipendente Enel. Quando vanno a fare i corsi di formazione,  simulano situazioni reali, e impiegano mediamente due o tre volte il tempo che poi hanno a disposizione sul lavoro ...

Inviato

" non si può morire sul lavoro "

Certe attività utilizzano mezzi potentissimi, gru enormi, mezzi pesanti, utensili pericolosissimi, saldatori, si può morire eccome !

Se è per questo non si dovrebbe nemmeno morire sulla strada. Ma se vai a 150 all'ora, quando l'umanità è andata a 20 per 10000 anni... 

forse non si può dire perché altrimenti chi fa certi lavori oggi dovresti pagarlo come un avvocato, anziché come un operaio ? Ed è più facile inventarsi una miriade di sicurezze che magari rendono il lavoro più difficile e in certe situazioni paradossalmente più pericoloso ?

Inviato
47 minuti fa, maverick ha scritto:

Spesso il fine di tutte queste carte non è il fare sicurezza, ma trovare un responsabile se succede qualcosa.

Tragica verità 

briandinazareth
Inviato

Una delle cose che istintivamente ci portano fuori dalla sicurezza è proprio considerare molti aspetti di questa, come la documentazione o le procedure, una perdita di tempo.

 

A livello di pancia è normale ma la sicurezza è riferita molto spesso ad eventi molto improbabili, con diverse concause e situazioni non previste o prevedibili.

È qui che l'italica proverbiale furbizia aggira, ignora e trascura le norme perché tanto cosa vuoi che accada, sono solo pezzi di carta e perdite di tempo.

 

E infatti nella maggioranza dei casi non accade nulla, poi però muoiono gli operai sui binari e viene giù una funivia...

  • Melius 1
Inviato
57 minuti fa, lampo65 ha scritto:

simulano situazioni reali, e impiegano mediamente due o tre volte il tempo che poi hanno a disposizione sul lavoro

quersto è il principale problema. 

come quando calcolano i tempi di monta/smonta per le riparazioni auto e relativi rimborsi.

le procedure le fanno fare su roba nuova, in fabbrica, da chi si occupa in catena solo di quella specifica parte li.

poi però nella realtà è un meccanico anche generico o multimodello che se la deve sbrigare, con roba usata e sporca, in officina. esempio: calcolo teorico riparazione 2 ore, tempo reale 6 ore se va bene, poi magari ti si spacca un prigioniero e ce ne vogliono 8.

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, briandinazareth ha scritto:

documentazione

In un caso come questo però, più che furbizia, come chi salta un collaudo e firma ugualmente, forse parliamo di grave superficialità, con tutta la solidarietà umana di chi poveretto probabilmente ha sbagliato. Magari si, la tecnologia può aiutare come diceva velvet, ma se ad esempio tiri via i binari un minuto prima di un treno che va a 160, quello deraglia anche col GPS. Superficialità da fretta ? Come anche il treno un po veloce che trasporta vagoni e che deve arrivare in fretta ?

Alla fine li c'era un addetto delle ferrovie che affiancava la ditta e comunicazioni dirette con sala controllo...ci sarà anche da verificare la sicurezza complessiva di eventuali procedure... però.

  • Melius 1
Inviato

intanto dai media sta spuntando la parola dolo, perchè dalla sala controllo al tipo di rfi per telefono lo avevano detto due volte di non procedere perchè c'erano treni in transito. o almeno così riportano, poi si vedrà.

Inviato
3 ore fa, Velvet ha scritto:

pericolo dei sistemi ridondanti di sicurezza che avvisino treno ed operai della loro reciproca presenza.

Per quanto ne so io, chi fa manutenzione sulla linea avverte il dirigente movimento  prima di iniziare i lavori e solo dopo che quest'ultimo ha bloccato la circolazione nella tratta e gli ha dato il nulla osta  si porta sui binari  e inizia i lavori. Di norma ( ma questo dipende dalle caratteristiche della tratta) gli operai mettono anche in corto i binari simulando così l'occupazione della linea e questo da "il rosso" e blocca in automatico i convogli in arrivo prima del tratto "occupato", perlomeno nelle tratte ferroviarie telecomandate funziona così.

In questa tragedia sembrerebbe che non si sia fatto nulla di tutto questo, infatti gli unici indagati sono i due responsabili sul posto della manutenzione.

 

 

Inviato
1 ora fa, audio2 ha scritto:

rfi per telefono

Strano non sia previsto il cablogramma e non venga spedita una diligenza con il dispaccio in pergamena con sigillo in ceralacca

  • Melius 1
Inviato
3 ore fa, Velvet ha scritto:

Perciò più che sciacallare qui stiamo dicendo che è ignobile nel 2023 non esistano intorno agli uomini che lavorano in tali situazioni di estremo pericolo dei sistemi ridondanti di sicurezza che avvisino treno ed operai della loro reciproca presenza.

Non è così, i protocolli di sicurezza sul lavoro in italia sono rigorosissimi, così come le sanzioni per gli imprenditori che si trovano a subire (anche loro) un incidente sul lavoro  di un loro operaio magari causato da una condotta sciagurata e imprevedibile del lavoratore.

Nel caso di specie, talaltro, dai resoconti giornalistici (che ho linkato) sembrerebbe emergere una incredibile negligenza di un lavoratore che ha deciso di far fare i lavori nonostante al telefono la responsabile non gli abbia dato il permesso e addirittura l'ha avvisato che c'era un treno in ritardo in passaggio.

 

Ora, Caro Roberto (e non è il tuo caso, non mi riferisco a te) tirare in ballo in questi casi "il capitalismo", "le esternalizzazioni", "le privatizzazioni", "la sete di profitto", "i privati -le aziende terziaste" "l'italica proverbiale furbizia" e perfino "il ministro responsabile Salvini" è sciacallaggio allo stato puro.

E mancanza di rispetto verso quei poveri morti.

 

  • Melius 1
Inviato
30 minuti fa, Roberto M ha scritto:

specie, talaltro, dai resoconti giornalistici (che ho linkato) sembrerebbe emergere una incredibile negligenza di un lavoratore che

Forse non hai capito ma oggi è domenica quindi ho 3 minuti per rispiegartelo: non è semplicemente ammissibile che nell'ambito di lavoro ad altissimo rischio il comportamento (doloso, accidentale, dovuto a stanchezza, colposo ecc questo lo stabilirà un tribunale) sia causa di morte di una squadra intera perché non esiste alcun tipo di sovrastruttura automatizzata volta a sovrintendere questo tipo di situazioni. 

I protocolli esistono certo ma sono pezzi di carta. La tecnologia che oggi abbiamo a disposizione può spedire un vettore verso Marte in modo quasi automatizzato o guidare un'auto in mezzo ai milioni di variabili del traffico stradale,  e adesso vogliamo fare credere che non si possa impedire ad un treno di investire 5 persone che stanno togliendo un binario? Dai su. 

  • Melius 2

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