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Melius Club

Amplificatori in classe “D”: facciamo il punto


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Inviato

Ciao a tutti.

Comincia sempre più a diffondersi la progettazione e la successiva produzione di amplificatori “digitali”; ormai, molti brend blasonati hanno in catalogo amplificatori in classe “D” (già da tempo, ad essmpio, Audio Research ne ha prodotto uno, il DSi200, che ha avuto un buon successo e, di recente, anche McIntosh ne ha uno in catalogo). 

Al di la degli indubbi vantaggi rappresentati dal poco “peso” e della bassa “temperatura”, tecnicamente, il suono che riescono a produrre è inferiore, uguale o superiore rispetto a quello prodotto da amplificatori a transistor e/o a valvole?

Gli amplificatori vintage ed anche non vintage (a volte dal peso pari a quello di una persona) sono destinati, nel tempo, a scomparire? Oppure si riprodurrà, come nella riproduzione della musica, cioè nelle sorgenti, l’antagonismo analogico digitale?

Grazie,

Gianluca

Inviato

Io ho due monofonici Rouge Audio con dentro Hypex NC 1200, circa 400 watt su 8 ohm. Il suono è piacevole, dettagliato, pulito ma non stridulo.  Mentre il Purifi che avevo prima mi pareva un pò harsh in alto. E ovviamente pilota carichi difficili. Un difetto, forse, una certa mancanza d'impatto a basso volume, ma basta girare anche poco la manopola...Direi che ha una impostazione molto composta, senza colorazioni

Inviato
3 ore fa, GFF1972 ha scritto:

l’antagonismo analogico digitale?

Posto che possiedo un piccolo integrato e un finale stereo entrambi in classe D, e che a mio avviso suonano molto bene, l'antagonismo analogico-digitale non ha senso di esistere, in quanto la classe D non è digitale.

  • Thanks 1
Inviato

@Branch Esatto, la classe D non lavora nel dominio digitale: dall'amplificazione non fluisce verso i diffusori un segnale composto da sequenze di 0 e 1.

Si tratta di amplificazione analogica, ma ad impulsi, nell'ordine di grandezza delle svariate centinaia di miglia al secondo a seconda dei casi.

  • Melius 2
Inviato

Ok, grazie per il chiarimento. Ho sempre pensato ed immaginato che questi amplificatori “lavorassero” in digitale. Detto ciò, resta, comunque, il nodo della discussione che, nuovamente, riporto:

“Al di la degli indubbi vantaggi rappresentati dal poco “peso” e della bassa “temperatura”, tecnicamente, il suono che riescono a produrre è inferiore, uguale o superiore rispetto a quello prodotto da amplificatori a transistor e/o a valvole?

Gli amplificatori vintage ed anche non vintage (a volte dalpeso pari a quello di una persona) sono destinati, nel tempo, a scomparire?”

 

Inviato
6 minuti fa, GFF1972 ha scritto:

Gli amplificatori vintage ed anche non vintage (a volte dalpeso pari a quello di una persona) sono destinati, nel tempo, a scomparire?”

Non spariranno mai, hanno una clientela affezionata indipendentemente da come suonano.

Più d'uno, anche sul forum, ha sostituito elettroniche blasonate con dei classe D considerandolo un upgrade, secondo me sono il futuro.

  • Moderatori
Inviato
22 minuti fa, Bazza ha scritto:

Tutto scompare e svanisce, in primis noi.

 

Sono d'accordo, la tecnologia avanza non sempre in meglio e su tutto ma avanza....se si ricerca il suono migliore tutto nel tempo è perfettibile e migliorabile; non fosse così ascolteremmo ancora con la radio di Marconi ed il telefono di Meucci accompagnati da un audio disturbato e terribile.
Chi si metterebbe in casa simili ingombranti apparecchi o li utilizzerebbe oggi come oggi ma anche andando indietro negli anni? Assolutamente nessuno.

Inviato
8 ore fa, Bazza ha scritto:

Tutto scompare e svanisce, in primis noi. Non c'è modo di sfuggire, tutto è destinato alla fine sin dall'inizio.

Momento di identificazione con quella piattola del Leopardi ? :classic_biggrin:

Inviato
Il 13/9/2023 at 07:24, GFF1972 ha scritto:

il suono che riescono a produrre è inferiore, uguale o superiore rispetto a quello prodotto da amplificatori a transistor e/o a valvole?

Diverso

 

Il 13/9/2023 at 07:24, GFF1972 ha scritto:

Gli amplificatori vintage ed anche non vintage (a volte dal peso pari a quello di una persona) sono destinati, nel tempo, a scomparire?

Secondo me scompariranno e lasceranno il posto a elettroniche più prestanti e piccole e leggere

Non importa la classe di funzionamento 

Inviato
53 minuti fa, lufranz ha scritto:

Momento di identificazione con quella piattola del Leopardi ? 

Forse ho ascoltato un po' troppo l'ultimo dei Marduk più  un misto di pessimismo cronico🤣🤣

Inviato
1 ora fa, lufranz ha scritto:

identificazione con quella piattola del Leopardi ? 

Oddio, non so nella stesura, ma nel significato credo che la trase abbia molteplici fautori....

  • Amministratori
Inviato

@GFF1972 da un punto di vista commerciale. è evidente che in prospettiva i classe d domineranno il mercato, le amplificazini vintage tenderanno a scomparire per ovvi mtivi (età, difficoltà di riparazione, assenza di ricambi  di riparatori, offerta in calo nel tempo) ma come i trasistor nonhanno fatto sparire le valvole così credo che ci sarà uno soazio pr amplificazioni tradizionali che hanno i lor afiinads (che siano vitage o meno, anche un casse d nuovi di pacca tra 40 anni sarà vintage)

Inviato
19 ore fa, GFF1972 ha scritto:

Detto ciò, resta, comunque, il nodo della discussione che, nuovamente, riporto:

“Al di la degli indubbi vantaggi rappresentati dal poco “peso” e della bassa “temperatura”, tecnicamente, il suono che riescono a produrre è inferiore, uguale o superiore rispetto a quello prodotto da amplificatori a transistor e/o a valvole?

Limitatamente alla mia esperienza iniziale con ampli pro in classe D ed i primi Rotel, il suono era inferiore (più sgraziato e confuso) e là potenza ottimistica su carichi reali. 
Leggo però quotidianamente pareri favorevoli e noto un gran proliferare di nuovi moduli e nuovi prodotti che sono dedicati agli audiofili. Auspicabilmente quindi il suono sarà migliorato negli ultimi anni.

Non sono comunque personalmente interessato perché prediligo la classe A.

  • Moderatori
Inviato
1 ora fa, cactus_atomo ha scritto:

le amplificazini vintage tenderanno a scomparire per ovvi mtivi (età, difficoltà di riparazione, assenza di ricambi  di riparatori, offerta in calo nel tempo)

 

Infatti per questo motivo in primis, poi perché le elettroniche necessitano di essere accese e ascoltate spesso altrimenti iniziano ad avere problemi i potenziometri, condensatori ecc. ecc. e considerato che con diversi pezzi acquisiti nel tempo non si riesce a stare dietro a tutto essendo anche pezzi di una certa "importanza" ho ritenuto ultimamente di iniziare a fare cassa dopo aver soddisfatto per qualche tempo la voglia di possesso e le orecchie commutando le entrate per beni di altro settore decisamente meno ingombranti e impegnativi optando una volta che mi sono "alleggerito" di mantenere in funzione soltanto quelle poche cose che allo stato attuale mi appagano di più.

 

Insomma giocare va bene ma a tutto c'è un limite e non è detto che in futuro non passi alla classe D per snellire ulteriormente ingombri e peso.

  • Melius 1
Inviato

@BEST-GROOVE quoto quanto hai scritto

Ho circa 7-8 coppie di diffusori per 3 impianti più varie elettroniche su scaffali

Penso arriverò ad un impianto con due coppie di diffusori

Non si più

Mi rompe vedere oggetti in cui ho speso anche dei bei soldini svalutarsi ed essere sottoutilizzati

  • Moderatori
Inviato


 

11 minuti fa, Silencer ha scritto:

Ho circa 7-8 coppie di diffusori per 3 impianti più varie elettroniche su scaffali



Tanta roba  :classic_ohmy:

 

 

11 minuti fa, Silencer ha scritto:

Mi rompe vedere oggetti in cui ho speso anche dei bei soldini svalutarsi ed essere sottoutilizzati

 

anche perché non è detto riesca a venderli e, mantenessi i prezzi aderenti al mercato quanto tempo passerebbe nel tenerti sul gozzo le cose?

Ma poi immagini non volessi o non potendo spedire causa il peso e gli ingombri la processione di persone sconosciute e/o curiosi che devi accogliere a casa che vogliono sentire, vedere, toccare....  con tutto quello che ne consegue? Un' autentica grossissima seccatura!!!   Ossignur.gif.34885feea7ca52a7bc434822cb215f5d.gif

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