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Ingegneri o Filosofi ?


Max440

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briandinazareth

la filosofia dovrebbe essere praticata da tutti, a partire lo studio serio della logica, mancanza terribile nel mondo moderno.

studiare i filosofi antichi è interessante per capire come si siano sviluppate certe idee e, molto importante, quante incredibili fesserie possano essere credute da persone di altissima intelligenza...
il che ci porta a non cedere al principio di autorità e a non volersi fermare a 2000, 1000 o solo 100 anni fa. 

anche perché con il tempo e l'aumento della conoscenza le cose tendono a spostarsi dal campo della filosofia e teologia a quello della scienza, come accaduto su alcuni degli argomenti più importanti della filosofia.

 

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53 minuti fa, Bazza ha scritto:

il mio lavoro mi porta spesso a maledire gli ingegneri

Per il mio fu-suocero era lo stesso, a volte durante le riparazioni alzava gli occhi al cielo e scagliava l'anatema estense: "Ca'g vièna al canchér a quel c'là inventà al prim..."  :classic_biggrin:

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Laureato in filosofia, insegnante fino a qualche anno fa e modesto artigiano del pensiero (Aristotele, Kant, Nietzsche sono ben altra cosa).

Un corso di laurea ben fatto forma la persona (sempre che quella persona sia soggetto equilibrato). A mio parere e per mia esperienza studiare filosofia forma al rigore logico, a non dare nulla per scontato e chiedersi le ragioni di ogni cosa, ad una diffidenza sottile nei confronti si se stesso, alla curiosità (alla "meraviglia" di Aristotele) verso ogni fenomeno del mondo, solitamente un certo rigore morale, eredità dell'intellettualismo etico. Quanto ciò consenta un buon reddito è altra cosa.

Figlio laureato in ingegneria, l'ho visto sensibilmente cambiato, più razionale. Il percorso di laurea in ingegneria, almeno a Milano, è molto impegnativo, richiede buone intelligenze, e ancor di più metodo e determinazione. Ma assicura il lavoro e la possibilità di sceglierlo in Italia o all'estero.

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Gaetanoalberto
5 ore fa, lufranz ha scritto:

l'unico amico laureato in filosofia che ho è messo veramente male dal punto di vista della salute mentale

Ah, strano, i miei strani sono diventati prevalentemente psicologi e, in qualche raro caso, psichiatri 

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Molto tempo fa, diciamo una trentina d'anni, IBM (tra le mille altre cose) aveva al suo interno uno sparuto gruppetto che faceva concorrenza all'azienda per cui lavoro (e di cui sono partner), nel campo della consulenza logistica.

 

Alcuni di loro erano proprio dei filosofi, prestati ad un'attività sì consulenziale, ma comunque con una buona dose di "ingegneria" al suo interno: da quel che sapevo, non era una cosa isolata in IBM, che infatti amava vantarsi di avere assunto filosofi anche e soprattutto per lo sviluppo dei software. Il vantaggio che vedevano era da ritrovarsi proprio nella logica ferrea e in una certa apertura e "ingenuità", rispetto ai sentieri riandati dagli ingegneri, che consentiva un approccio "open mind" ai problemi.

 

Oggi IBM non fa più consulenza logistica e noi, senza filosofi, siamo ancora qui. Però qualcuno tra i miei clienti è filosofo, e ci si lavora bene insieme.

 

P.S.: io avrei voluto studiare Lettere o Filosofia (due tra le poche materie in cui al Liceo a volte sono riuscito ad avere un 10/10 in pagella, mentre per matematica e fisica sufficienza o poco più), ma poi poco dopo la maturità ho visto un film di Fassbinder ("Querelle De Brest") in cui si cantava una canzone che mi ha fatto riflettere, dal titolo "Each man kills the things he loves" ("Ognuno uccide le cose che ama"). Pochi giorni dopo mi sono iscritto ad ingegneria, al Politecnico di Milano. Percors duro e per me più lungo del previsto: oggi mi dò il pane, quello che ho studiato, e un lavoro stimolante. Non sono pentito.

 

 

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57 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Ah, strano, i miei strani sono diventati prevalentemente psicologi e, in qualche raro caso, psichiatri 

Questo all'epoca era "solamente strano". Ora purtroppo sta male sul serio e non è neanche facile aiutarlo, perchè ormai vive in un mondo isolato e tutto suo. Ogni tanto manda qualche messaggio delirante sui cellulari, ma vederlo di persona è praticamente impossibile.

Ne parlavo qualche giorno fa con un amico comune, la nostra paura è che un giorno o l'altro lo si legga sul giornale (nel senso che faccia qualcosa di irreparabile).

Non penso che il tipo di studi fatto 40 anni fa c'entri molto.

 

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