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Israele, 7 ottobre, cronaca di un attacco terroristico


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Inviato
10 minuti fa, 31canzoni ha scritto:

Ok, ma tra sciiti e sunniti si odiano da sempre

Essì, perché invece Churchill e Stalin si amavano.

 

Per il resto c'è una scala di valori e per i musulmani il nemico N° 1 sono gli ebrei.

Poi vengono gli altri.

Inviato

Uno scenario inimmaginabile

fino a poche ore fa, ma diventato estremamente concreto in pochissimo tempo. Questo, in estrema sintesi, rappresenta per Israele l’escalation iniziata all’alba di sabato, 7 ottobre, quando un’offensiva via terra, aria e mare è partita dalla Striscia di Gaza contro lo Stato ebraico. L’iniziativa di Hamas, movimento palestinese di matrice islamica, ha poco a che vedere – per effetto e portata – con le precedenti escalation tra lo Stato ebraico e l’enclave costiera. Rischia quindi di innescare instabilità diffuse non solo a livello locale, ma anche regionale e internazionale. Quello che alcuni osservatori chiamano già “l’11 settembre di Israele” si inserisce come un cuneo nel percorso di normalizzazione tra Israele e i paesi arabi della regione, iniziato con gli Accordi di Abramo nel 2020. Sarebbe un errore, tuttavia, legare l’accaduto a ragioni meramente geopolitiche e legate al contesto internazionale. Le radici della crisi, probabilmente la più grave di sempre per Israele, sono da rintracciare nelle dinamiche locali, di un conflitto incancrenito e, allo stesso tempo, sempre più negletto dalle agende politiche internazionali.

 

Cosa cambia questa volta

Negli anni scorsi, ad esempio ad agosto del 2022 o a maggio del 2023, si sono verificate varie crisi violente, ma temporalmente circoscritte e caratterizzate da passaggi ricorrenti: evento scatenante (come scontri sulla spianata delle moschee a Gerusalemme), lancio di razzi da Gaza (quasi sempre respinti dal sistema di protezione Iron Dome), raid israeliani nell’enclave, cessate il fuoco raggiunto – molto spesso – con la mediazione dell’Egitto. L’ultima escalation, invece, ha una dimensione completamente diversa. Per la prima volta, infatti, i gruppi armati che controllano Gaza dal 2006 hanno avviato anche una vera e propria incursione di terra, anche utilizzando deltaplani per atterrare in territorio israeliano, attraverso i tunnel – che le forze israeliane si affannano costantemente a rintracciare e distruggere – e perfino prendendo il controllo con la forza del valico di Beit Hanoun/Erez, cruciale e sorvegliatissima via di accesso alla Striscia. Le immagini dei miliziani palestinesi che sciamano “liberamente” per le strade di Israele sono una dimostrazione di fragilità senza precedenti per lo Stato ebraico. Tanto che Hamas e il movimento del Jihad Islamico (Pij) hanno insistito molto su questo punto anche a livello propagandistico. Le incursioni nel sud di Israele, hanno evidenziato le organizzazioni combattenti, sono state precedute da un “disturbo di massa dei sistemi di comunicazione e sorveglianza”, che ha consentito ai combattenti di entrare nel Paese praticamente inosservati.

 

Fragilità interne e scelta dei tempi

Al momento non è possibile formulare giudizi solidi, ma come evidenziato da diversi osservatori potrebbe trattarsi di un gravissimo “buco” dell’intelligence israeliana, in particolare del Mossad e dello Shin Bet, avvenuto in una delle zone più sorvegliate al mondo. Cercando di comprendere le tempistiche dell’iniziativa palestinese, per rispondere alla pressante domanda “Perché ora?”, vale forse la pena inserire nell’equazione anche la complessa situazione interna dello Stato ebraico. Il paese, infatti, è ancora in fermento per la controversa riforma della giustizia voluta dal premier Benjamin Netanyahu, che cerca di ridimensionare i poteri della Corte Suprema in favore dell’esecutivo e della Knesset, il parlamento monocamerale israeliano.

Il progetto di riforma è stato osteggiato negli scorsi mesi non solo dalla società civile, ma anche da ampi settori degli apparati di sicurezza. Nel tentativo di tenere in piedi il governo, Netanyahu ha concesso spazio e potere alle anime più estremiste dell’esecutivo, come il ministro della Sicurezza interna Itamar Ben Gvir. Non è del tutto da escludere l’idea che Hamas abbia colto l’occasione, sfruttando un attimo di particolare debolezza e divisione all’interno dello Stato ebraico per assestare un colpo micidiale alla sua sicurezza e alla percezione della sua sicurezza. Non a caso, poco dopo l’inizio dell’offensiva, il movimento islamico ha invitato gli arabi di Israele a unirsi alla lotta e a sollevarsi contro lo Stato ebraico. Questo risponde in parte alle domande sull’entità dell’attacco, troppo meticoloso e articolato per essere stato estemporaneo. A Gaza, infatti, potrebbero aver maturato l’idea e organizzato l’offensiva per mesi, magari avvalendosi di aiuti esterni, per poi agire approfittando delle divisioni interne di Israele.

Articolo completo: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/gaza-israele-i-perche-e-gli-scenari-dellescalation-146921

  • Thanks 1
Gaetanoalberto
Inviato

Sono armi di distrazione di massa

Inviato

adesso, in questo momento, Israele sta passando dalla parte del torto.

Inviato

 

Sto cercando di partire dall'aeroporto di Fiumicino, é mio dovere.

Con me ci sono più di 300 ragazzi richiamati dall'esercito israeliano come riservisti in servizio attivo.

 

Studentessa universitaria ventiduenne.

  • Melius 1
Inviato
Adesso, appecundria ha scritto:

Israele sta passando dalla parte del torto.

No so cosa stia facendo adesso Israele, sono al lavoro, ma dopo quanto è accaduto in questi giorni, fatti che molti cercavano di spiegare con il pregresso, un’affermazione del genere non sta né in cielo né in terra e lo scrivo al buio senza paura di dovermi ricredere. 

Inviato
1 ora fa, vizegraf ha scritto:

il resto c'è una scala di valori e per i musulmani il nemico N° 1 sono gli ebrei.

Devono mettersi in coda. Per ragguagli citofonare a quello che si traveste da Gruppenfuhrer a carnevale. 

Inviato
3 minuti fa, Velvet ha scritto:

Devono mettersi in coda. Per ragguagli citofonare a quello che si traveste da Gruppenfuhrer a carnevale. 

A sì ?

Beh, la cosa non mi interessa, con @31canzoni parlavamo di altri.

Inviato
Adesso, appecundria ha scritto:

Israele sta passando dalla parte del torto.

No so cosa stia facendo adesso Israele, sono al lavoro, ma dopo quanto è accaduto in questi giorni, fatti che molti cercavano di spiegare con il pregresso, un’affermazione del genere non sta né in cielo né in terra e lo scrivo al buio senza paura di dovermi ricredere. 

Inviato

P.S. Poco fa su Radio 1 un deputato europeo di FI ha affermato che dopo l’attacco di Hamas la UE ha sospeso, giustamente, 700 milioni di euro di aiuti per i Palestinesi ed ha dichiarato pieno appoggio ad Israele.

Non bastasse poco prima si è parlato dello giubilo con cui a Milano molti studenti di alcuni licei festeggiavano affermando che vedere Tel Aviv in fiamme era una goduria, il Ministero ha aperto un’inchiesta sui fatti in questione.

 

Inviato
2 ore fa, Discopersempre2 ha scritto:

Con i "soliti" millanta morti tra i civili😥

Hanno scelto di combattere per la loro libertà, meritano tutto il rispetto che una simile scelta comporta.

2 ore fa, briandinazareth ha scritto:

siamo rimasti un po' indietro eh :classic_biggrin:

Mi è scappata. 😁

Inviato
2 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

dello giubilo con cui a Milano molti studenti di alcuni licei festeggiavano affermando che vedere Tel Aviv in fiamme era una goduria,

 

La famosa (de)generazione Z.

Boni quelli. 

  • Melius 1
Inviato
2 ore fa, briandinazareth ha scritto:

intanto in iran ci sono aperte proteste anche sull'appoggio ad hamas da parte del regime. 
 

se al regime non basta neppure la guerra, sono tempi duri per gli ayatollah

Infatti, durante una partita di calcio hanno chiesto di rimuovere le bandiere palestinesi dallo stadio in cui erano state esposte.

Inviato
30 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

un’affermazione del genere non sta né in cielo né in terra 


nessun problema, abbiamo una diversa concezione dell'umanità. Il mondo è bello perché è vario.

  • Melius 1
  • Sad 1
Inviato

Considerato che la pace è impossibile, uno scenario anglo-americano come quello di Dresda nel 45 potrebbe diventare un’opzione ragionevole, anche se terribile.


Ad un certo punto Cartagine ha cessato di essere un problema, per Roma.

 

l’alternativa è continuare a tenersi un mamba in soggiorno 

Inviato

260 cadaveri (per ora) di ragazze e ragazzi in fuga, inseguiti e mitragliati a freddo senza pietà.

Ma ognuno ha la propria sensibilità.

  • Melius 1
Inviato

Com'era la cosa? Dieci italiani uccisi per ogni tedesco?

Inviato
9 minuti fa, vizegraf ha scritto:

260 cadaveri (per ora) di ragazze e ragazzi in fuga, inseguiti e mitragliati a freddo senza pietà

Se ragioniamo così ci sono pure tutti i palestinesi fatti fuori dagli israleliani in 50anni di conflitti vari.

Sarò scemo ma continuo a non capire Hamas: ben che gli vada Gaza la radono al suolo e perdono tutto il sostegno internazionale ( almeno quello delle democrazie occdentali).

 

 

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