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Tchaikovsky Sinfonia n.6 in si minore, patetica: quale registrazione è la migliore?


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Mravinski, Gergiev Temirkanov e Svetlanov, cioè i grandi direttori russi secondo me riescono a dare quel qualcosa in più che solo chi ha nelle corde quella musica può avere.

Poi se ne è già discusso molto, anche su queste pagine.

Se vuoi provare l'emozione di un'interpretazione personale ed estrema, non puoi farti mancare Bernstein, e la sua straziante e desolante lentezza, specie dell'ultimo movimento.

Lenny è quanto di più lontano ci sia dalla cultura russa ... ma è l'eccezione che conferma la regola.

Per me ne hai che basta e avanza.

Tutte ottime registrazioni, anche se forse quella di Mravinski "spara" un po'

  • Melius 1
  • Thanks 1

Currentzis (Sony), Petrenko (Berliner Philharmoniker), Mravinsky (Pristine, non quella DGG). Mravinsky credo unanimemente riconosciuto come riferimento, la Pristine ha ripreso i master di incisione e ha fatto un bel lavoro per rendere il suono originale. Nulla a che spartire con la stessa versione in commercio della DGG. Petrenko è dal vivo e con la cura del riversamento fatta in proprio dai Berliner è un bel sentire. Currentzis è un cultore del suono e di persona ha seguito il lavoro dei tecnici Sony prima di approvare la pubblicazione.

  • Thanks 2
34 minuti fa, Max440 ha scritto:

 Ciao Stefano, puoi postare la copertina del disco?

Non riesco a capire di quale edizione si tratti ....

Grazie,

Max

https://www.pristineclassical.com/products/pasc396

Questo è il sito. Mi sa che in CD non è più disponibile... Lo è in download 24bit/96KHz. Puoi comunque ascoltare un assaggio della qualità e leggere le informazioni sul lavoro di ripulitura fatto.😉

31 minuti fa, Max440 ha scritto:

@Stefano1911  Ok ,grazie!

Quindi mi sa che non la trova in streaming su Tidal o Qobuz ... :classic_sad:

Pristine ha anche lo streaming: https://pristinestreaming.com/app/browse/albums/802.

Richiede registrazione, ma come "guest" si riesce anche ad entrare e ad ascoltare. Non avevo mai provato francamente e non ho idea se poi sia necessario fare altro.

Per gli affezionati allo streaming puo' valere la pena, ci sono incisioni storiche di un certo rilievo.

 

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Il 30/11/2023 at 14:26, stefano_mbp ha scritto:

Per me è quella diretta da Mravinsky nel 1960 e registrata “di nascosto” da DG a Berlino

questo il remaster del 2015

Lo credo anch'io.

Comunque della celeberrima registrazione pubblicata da DG i giapponesi ne avevano prodotto un'altra edizione, denominata Shm cd, che mi ero procurato (costi tripli o quadrupli rispetto alla versione normalmente in vendita), evidentemente rimasterizzata o comunque di molto ripulita, direttamente dai nastri originali.

Ed effettivamente la resa sonora era straordinaria.

A dimostrazione che quello che veniva messo a disposizione in cd, specie in quelli della prima ora, era migliorabile, ..altro che migliorabile.

Discorsi triti e ritriti...

@Max440 Bravo… vedo che non sono più il solo a ritenere Currentzis un genio…

@Stefano1911 Non conosco il catalogo Pristine, che sulle registrazioni storiche vedo essere interessante.. proverò ad acquistare in download la Patetica e la confronterò usando lo stesso identico impianto a quella in streaming ufficiale della DG..

Che per essere registrazioni ufficiali (non live, non “rubate”, ma concordate… ) DG, fatte a Londra la quarta e a Vienna la quinta e la sesta, sono buone registrazioni ascoltate in formato 24/96 ufficiale rimasterizzato dalla DG…

Sto ascoltando adesso proprio la Patetica: in cuffia (Stax 009) suona molto molto bene… si perde forse un pelino la dolcezza degli archi tipica dell’orchestra di Leningrado (ne conservo un ricordo nitido per averla ascoltata, proprio con Mravinsky a Firenze è proprio nella sesta di Tchaikovsky… erano gli archi più belli del mondo..!) ..

 Dal punto di vista artistico e “audiofilo” tuttavia avrei tre consigli da dare a @VINICIUS..

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La prima versione che consiglio è quella diretta da Gergiev con i Wiener Philharmoniker…

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È una registrazione in HiRes 24/96, con un suono molto bello… (si può sempre fare meglio, certo, ma qui gli archi viennesi conservano la loro setositá… e gli ottoni sono bruniti proprio come è tipico ascoltare nella sala d’oro a Vienna..

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E poi al direttore russo va riconosciuta una capacità di dirigere gli autori russi eccezionale…

A mio avviso questo album non è inferiore a quello di Mravinsky dal lato artistico,., con il vantaggio di un bel suono …anzi suono eccellente …

Altro bellissimo album, sia come contenuto artistico che come suono “audiofilo” è questo: l’orchestra di Budapest guidata da Ivan Fischer

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È una interpretazione molto “tradizionale”, ma a mio avviso perfetta proprio per questo…

Il suono catturato dalla Channel Classics in 24/192 è assolutamente reale e di grande impatto…

Da ascoltare con attenzione la bellezza degli archi, la loro fluida omogeneità… le pause di sospensione della melodia iniziale al minuto 5 e spiccioli quando viene ripresa… quasi commovente… di certo molto emozionante ..

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Il mio terzo suggerimento potrà suonare “strano” a molti…con la mia premessa che avrei consigliato edizioni belle come suono, ma che dal lato artistico non sono inferiori ai miei “riferimenti”, che poi nella sesta sono i soliti miei di quasi tutto. E cioè Lenny Bernstein, anziano a New York, una interpretazione soggettiva al massimo come suo solito, ma ne emerge la tragedia intima di Tchaikovsky come in nessuna altra interpretazione, forse perché Lenny aveva vissuto da poco una situazione quasi analoga (aveva lasciato la moglie per un giovane uomo, che però dopo poco mori di AIDS e..anche la moglie mori per un cancro nel frattempo..chissà se tutto questo nel film bellino e patinato in uscita a breve nelle sale ci sarà in questi termini così espliciti..).

Poi la lucida freddezza di Abbado, a Chicago, che abbandona ogni sentimentalismo e romanticismo per dare una lettura tesa e affilata come una lama, il dolore è tutto là, ma freddo come una spada di acciaio… una lettura assolutamente suggestiva e non meno soggettiva di quella di Bernstein.. che i più non hanno capito… peccato per i più, pazienza..!

E poi il solito vecchio Karajan, che coglie in Tchaikovsky il lato decadente, una bellezza che sta sfiorendo… lui, Karajan dico, che aveva vissuto i fasti dell’Austria ancora quasi impero e poi la disfatta successiva alla seconda guerra mondiale…L’ultima registrazione con i Wiener è quella che preferisco..

Ecco, a confronto di questi tre giganti, il nome di Michael Tilson-Thomas sarà guardato con sospetto..

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Ma Tilson-Thomas è un direttore sottovalutato come pochi altri… ma anche qui: Pazienza per chi lo sottovaluta, peggio per lui/lei! Allievo di Bernstein, riesce a far suonare l’orchestra di San Francisco a livelli stellari.. Il suo ciclo integrale di Mahler è fra i più belli in assoluto…e anche il suo Beethoven è da ascoltare con attenzione perché molto bello…

Qui nella Patetica l’orchestra di San Francisco è catturata alla perfezione, dal punto di vista audio dico, con gli archi in grande spolvero, certo, ma il punto di forza (come in genere le orchestre americane) sono i fiati, gli ottoni e i legni dico, a livelli stratosferici.

Una registrazione in 24/192 bellissima da tutti i punti di vista..

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Passo e chiudo! Buon sabato sera a tutti..

 

  • Thanks 1
2 ore fa, SimoTocca ha scritto:

E poi il solito vecchio Karajan, che coglie in Tchaikovsky il lato decadente, una bellezza che sta sfiorendo… lui, Karajan dico, che aveva vissuto i fasti dell’Austria ancora quasi impero e poi la disfatta successiva alla seconda guerra mondiale…L’ultima registrazione con i Wiener è quella che preferisco.

 

Non voglio fare il pedante ma l'impero austriaco crollò dopo la prima guerra mondiale del 14-18 ; anzi possiamo quasi dire che la prima guerra mondiale definì l'assetto mondiale senza l'Austria e la medesima ne fu la causa con l'instabilità dei Balcani.  Verò però Karajan era un ragazzino

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