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Melius Club

La squallidissima vicenda della beneficenza di Ferragni ai bimbi malati


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@piergiorgio

Su questo non son d'accordo.

Io che mi sento socialmente attivo ,voglio vedere come è potuto arrivare a questo schifo questo paese.

Per me il calcio ,e non offenderti ,lo trovo la droga per non pensare a cose veramente basilari.

Se poi penso che certi calciatori guadagnano cifre folli ,mi vengono i brividi alla schiena.

Parliamo sempre di gente che da calci ad una palla

  • Melius 1
16 ore fa, garmax1 ha scritto:

Però tu mi hai postato uno dei brani che non hanno rielaborato da Mussorgski. 

@garmax1 azz, vero. Cmq per quel che mi riguarda, io sono nato con il rock, la classica non l'ho mai coltivata. Sicuramente ascoltando con l orecchio "classica" è come dici tu...

  • Melius 1

@jedi @jedi  da un tuo precedente post "cultura sotto i piedi" sembra capire pollice verso per ELP, poi in altro post ne parli bene,"ma io considero EL&P uno dei piu' grandi gruppi di rock progressive." sono io che non afferro<?

@bost

Esatto.

Ma se ne ho parlato benissimo.

Forse non lo hai interpretato bene.

Ho detto che conoscono la musica classica ,non come certi gruppi  osannati oggi : vedi Maneskin  che per me sono il nulla cosmico

  • Melius 1
1 ora fa, bost ha scritto:

cultura sotto i piedi

No, era riferito a me che avevo espresso un parere negativo su ELP con Mussorgski, un post abbastanza sopra le righe il suo e anche saccente. 

Ma per me è finita così ritengo di aver spiegato il mio commento abbastanza bene 

  • Thanks 1
17 minuti fa, garmax1 ha scritto:

No, era riferito a me che avevo espresso un parere negativo su ELP con Mussorgski, un post abbastanza sopra le righe il suo e anche saccente. 

Ma per me è finita così ritengo di aver spiegato il mio commento abbastanza bene 

Ma va la ...e basta con sta musika anziana:classic_tongue: prr

  • Haha 1

un asino non cade una seconda volta nello stesso punto

a differenza dei ferragnez

Nello specifico la piattaforma Gofundme, usata da Fedez e Chiara Ferragni per la raccolta fondi in favore dell’ospedale San Raffaele, nel 2020 ha ricevuto una maxi multa da 1,5 milioni di euro per le commissioni ingannevoli del 10% applicate a chi, in buona fede, donava i propri soldi proprio per iniziative sul coronavirus.

  • Thanks 1
29 minuti fa, artepaint ha scritto:

un asino non cade una seconda volta nello stesso punto

a differenza dei ferragnez

Nello specifico la piattaforma Gofundme, usata da Fedez e Chiara Ferragni per la raccolta fondi in favore dell’ospedale San Raffaele, nel 2020 ha ricevuto una maxi multa da 1,5 milioni di euro per le commissioni ingannevoli del 10% applicate a chi, in buona fede, donava i propri soldi proprio per iniziative sul coronavirus.

Ah però ...Non sapevo. 

Non fatevi prendere ora dalla smania di dare addosso ai protagonisti della vicenda del Pandoro marchiato Ferragni:

 

https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/03/09/news/coronavirus_raccolta_fondi_chiara_ferragni_fedez-291301219/

 

 

 

Coronavirus, la raccolta fondi da record di Chiara Ferragni e Fedez, un anno dopo: "L'effetto emulazione fa crescere la solidarietà"

L'iniziativa su Gofundme per potenziare le terapie intensive del San Raffaele lanciata dalla coppia con quasi 4,5 milioni è stato il crowdfunding più grande d'Europa e tra le 10 più grandi campagne del mondo. Ha permesso tra marzo e fine maggio di raccogliere circa 17 milioni di euro per ospedali, associazioni e organizzazioni

 

https://www.hsr.it/news/2020/marzo/chiara-ferragni-fedez-san-raffaele

 

Emergenza terapie intensive Covid-19: Chiara Ferragni e Fedez lanciano una raccolta fondi per il San Raffaele

PUBBLICATO IL 09 MARZO 2020

La coppia di Influencer lancia una raccolta fondi su Gofundme per la creazione di nuovi posti letto e l’acquisto degli strumenti necessari nella terapia intensiva del San Raffaele.

Chiara Ferragni e Fedez, con una donazione a livello personale di € 100.000, hanno dato il via ad una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma di crowdfunding Gofundme a sostegno delle terapia intensiva del San Raffaele, parte del Gruppo San Donato

La raccolta fondi è destinata alla creazione di nuovi posti letti all’interno del reparto di terapia intensiva dell’ospedale. Posti indispensabili per affrontare l’emergenza sanitaria del Coronavirus e fornire gratuitamente le cure mediche e l’assistenza necessarie ai pazienti che ne hanno bisogno.

Un aiuto concreto alla terapia intensiva

L’iniziativa realizzata con la collaborazione del prof. Alberto Zangrillo, primario di terapia intensiva cardiovascolare e generale dell’ospedale San Raffaele di Milano, andrà in supporto alla terapia intensiva, ambiente super specialistico per malati gravi.

Gli ammalati con insufficienza respiratoria causata dall’epidemia in corso occupano questi reparti che risultano altamente insufficienti a fronteggiare la crisi.

Un letto di terapia intensiva ha un costo nettamente superiore rispetto a un letto di degenza normale. Sono necessari, infatti:

un monitor che rilevi le funzioni vitali del paziente

un ventilatore che assista la respirazione del malato

una serie di pompe infusionali per liquidi e farmaci.

L’obiettivo della raccolta

Lo scopo della campagna è quello di raggiungere € 1.900.000 euro per dare un aiuto concreto a tutto lo staff dell’Ospedale San Raffaele di Milano:

"Speriamo che questa nostra iniziativa sensibilizzi le persone in Italia e all’estero, sull’emergenza Coronavirus nella quale siamo tutti coinvolti” spiegano Chiara Ferragni e Fedez.

I fondi totali raccolti saranno direttamente devoluti all’ospedale per il rafforzamento della terapia intensiva.

“È un contributo concreto che apprezziamo moltissimo e che speriamo sia di esempio per molti. Noi continuiamo la nostra battaglia, che vinceremo, contro questa emergenza straordinaria, dove le terapie intensive rappresentano l’unica possibilità di guarigione per i pazienti più gravi” dichiara il prof. Alberto Zangrillo, primario di terapia intensiva cardiovascolare e generale dell’ospedale San Raffaele di Milano.

 

https://agcm.it/media/comunicati-stampa/2020/12/PS11726_

 

Sanzione da 1,5 mln a GoFundMe per pratiche commerciali scorrette

La piattaforma di raccolta fondi ha fornito informazioni ingannevoli sull’assenza di costi per effettuare le donazioni e ha preimpostato la commissione a suo favore con possibilità di modifica dopo vari passaggi non sempre comprensibili

L’Autorità della Concorrenza e del Mercato ha chiuso il procedimento istruttorio per pratiche commerciali scorrette nei confronti della società GoFundMe Ireland Ltd e ha irrogato una sanzione di 1,5 milioni di euro.

GoFundMe - attiva nella gestione e nella promozione di campagne di raccolta fondi create da terzi - ha posto in essere due pratiche commerciali in violazione degli articoli 21, 22, 24 e 25 del Codice del Consumo.

Nel primo caso ha fornito informazioni ingannevoli sull’assenza di costi riguardo ai servizi erogati. Già dalla homepage e poi nelle pagine delle singole campagne di raccolta, la promozione dei servizi di raccolta fondi sul sito GoFundMe era pubblicizzata con claim immediatamente visibili quali “gratuita”, “senza costi” e “Veloce, gratuito e sicuro”. Si tratta di affermazioni non vere perché esistono costi connessi alle donazioni con carte di credito e di debito e commissioni su ogni transazione a favore della stessa GoFundMe.

La seconda pratica sanzionata dall’Autorità riguarda la commissione a favore della piattaforma, in teoria liberamente determinata da chi dona, ma in realtà preimpostata da GoFundMe per valori pari al 10% o al 15% della donazione e modificabile solo dopo vari e non immediati passaggi, che non sempre risultano comprensibili. In particolare ciò avviene quando la partecipazione alla raccolta fondi viene svolta in momenti di particolare urgenza e coinvolgimento emotivo, come accaduto durante la pandemia da Covid-19 o per altre emergenze sanitare.

L’Autorità ha considerato che il motivo per cui i consumatori si rivolgono a GoFundMe - ovvero effettuare versamenti in beneficenza in situazioni eccezionali - può comportare un’attenzione ridotta ai meccanismi di funzionamento del sito o una maggiore propensione a disporre delle proprie risorse finanziarie con il risultato di un indebito condizionamento del meccanismo di preimpostazione delle commissioni. La pratica della preimpostazione della commissione nel frattempo è venuta meno, anche in seguito all’ordine di cessazione adottato dall’Antitrust in sede cautelare nel marzo scorso, nel pieno della prima ondata pandemica.

Roma, 18 dicembre 2020

 


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