Questo è un messaggio popolare. analogico_09 Inviato 21 Dicembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 21 Dicembre 2023 C'è chi può dedicare quattro o più ore della propria giornata alla rappresentazione scaligera di un'opera "monumentale" qual è, ad esempio, il Don Carlos di Giuseppe Verdi, in compagnia di più o meno amene e gossippare, "fantasmiche" presenze in cerca di mondanità assise in loco, e chi come il sottoscritto si "accontenta" di dedicare 190 minuti del proprio tempo pomeridiano all'ascolto discografico dell'opera "Il Ritorno di Ulisse in Patria" (1640) creata dal grande Claudio Monteverdi nella leggendaria, pioneristica interpretazione di N. Harnoncourt (4 LP, 8 facciate piene marca Telefunken rilasciate nel 1971) Esperienza totalizzante, estenuante, esaltante, un flusso sonoro che che si snoda per 190 minuti di rapinose, filigranate, madreperlacee invenzioni musicali ardite per i tempi, di impressionante modernità. senza soluzione di continuità, senza mai un momento di stasi o di incertezza interpretativa e compositiva. La musicalità di Harno allo stato più puro e poetico della sublime arte dell'interpretazione. Una riscoperta della limpida e fluttuante musicalità liberata dai morsi dell'istrionismo, dalle apparenze, dalle vanità mondane, delle spettacolarità, delle "categorie" costruite e fittizie dell'"eccellenza" direttoriale. Voci, cori, canti, recitativi, prime "arie" in fucina sgorganti come pure acque di fonte che si rincorrono fondendosi mentre nel substrato il basso continuo costruisce, spesso improvvisate, le più meravigliose, segrete, a tratti misteriose, "monotone" (tantriche), inattese trame sonore. Viene da pensare ad un jazz da "camera" modale, alla spontanea e felice esperienza musicale del fare musica insieme per diletto, per la musica stessa che dia gioia, felicità e bellezza alla quale attingere per elevare lo spirito da certe misere tristezze che a volte la vita riserva. Oggi più che mai avremmo bisogno su maggior "bellezza" spogliata di ogni vanitosa finalità "cosmetica" dell'avere, dell'apparire non già dell'essere. A trovarlo un po' di tempo per raccogliere qualche idea con la quale cercare di delineare in modo più compiuto il carattere di questo dramma in musica che, insieme ad altre opere di Monteverdi creano le basi per il melodramma antico e moderno, fino ed oltre il belcantismo ottocentesco, le basi stesse della "canzone" popolare dei nostri tempi. Forse il momento più alto dell'opera, il "lamento" di Penelope "Di misera regina" lancia il "genere" - senza dimenticare le provenienze dalla "Camerata" Fiorentina" e da altri "dintorni: Jacopo Peri... - insieme ad altri germinalità giungendo fino a Purcell il quale, ispirato a tali generose e "progressiv(st)e" traccia crea per il suo meraviglioso "Dido And Aeneas" (1689) lo stupefacente "lamento" di Didone regina anch'essa dolente tragica e senza il lieto fine che arrise infine alla regale coppia omeriana. Lamento di Penelope (1640) Purcell (1689) Lamento di Didone (grandissima "vecchia" interpretazione!) Più indietro nel tempo - Funeste piagge, ombrosi, orridi campi... "Lamento d'Orfero" da "Euridice" (1600) di Jacopo Peri ad libitum... 3
analogico_09 Inviato 22 Dicembre 2023 Autore Inviato 22 Dicembre 2023 Sconvolgente l'interpretazione di Kathleen Kuhlmann al Festival di Salisburgo nel 1985 del "Ritorno..." trascritto con orchestra moderna dal grande Hans Werner Henze [lo stile compositivo di Hans Werner Henze abbraccia il neo-classicismo, il jazz, la tecnica dodecafonica, lo strutturalismo e alcuni aspetti della musica popolare e del rock] l'unico in grado di fare l'impresa con i modi e le sonorità propri del '900 musicale - screziature di "impressionismo" nel suona nasale dell'oboe - a loro volta prossimi allo spirito, all'ideale linguistico, acustico/fonico, compositivo, interpretativo della musica antica e barocca.
analogico_09 Inviato 22 Dicembre 2023 Autore Inviato 22 Dicembre 2023 Non di meno grande, altro stile, Gloria Banditelli con Garrido
analogico_09 Inviato 23 Dicembre 2023 Autore Inviato 23 Dicembre 2023 Mi sono ricordato di una video-lezione dell'ottimo divulgatore youtuber Francesco Di Fortunato sul "Lamento" nella storia della musica. Grande comunicatore, Di Fortunano realizza i suoi video-lezione in modo molto coinvolgente e spontaneo, giocando di conoscenza e di sentimento, con passione, senza aridi e convenzionali nozionismi. Segnalo ben volentieri questo lavoro a cui questa discussione mi pare ben si accordi. 1
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