analogico_09 Inviato 9 Luglio Inviato 9 Luglio 18 ore fa, Plot ha scritto: Qualche esempio di street "piaciona", improbabile, artefatta... La Schaller... Insomma, un formalismo artificioso fine a se stesso, immagini costruite a tavolino, non si capisce bene se frutto di cropponi esasperati post-nati... Ma chedè la Shallar...
Plot Inviato 9 Luglio Autore Inviato 9 Luglio 11 ore fa, analogico_09 ha scritto: Insomma, un formalismo artificioso fine a se stesso, immagini costruite a tavolino, non si capisce bene se frutto di cropponi esasperati post-nati... ...in effetti hai centrato il punto. Il formalismo artificioso utilizzato per la costruzione a tavolino mi annoia a morte, troppo artificioso, statico, stitico. In genere di primo acchitto sono immagini che si fanno guardare, ma che non si fanno ri-guardare... in sostanza la solita minestra riscaldata da una botta e via. Cosi' come l' iper crop mi sa di riciclaggio del fotogramma, che ci potrebbe anche stare, ma di sicuro non nasconde la grande scarsita' del contenuto ove nella maggior parte dei casi latita in fase di scatto. E si vede pur non conoscendo il frame per intero. Ovviamente spero di sbagliarmi...ma uhmmm.
Plot Inviato 9 Luglio Autore Inviato 9 Luglio 11 ore fa, analogico_09 ha scritto: Ma chedè la Shallar... Ha ha ha, ho voluto fare una sorta di gioco di parole citando Alan Schaller, uno degli ultimi fotografi di grido. Idolatrato da molti fotografi dell ' ultima ora, ma francamente non ne capisco il perche' e per me rimane un mistero, alcune sue immagini sono pura computergrafica applicata alla street photo. Le immagini che avevo postato precedentemente sono le sue, luci improbabili annerite col pennello di fotosciop, palesemente inesistenti. Insomma per fartela breve la Schallerata altro non e' che l 'applicazione della tecnica di Alan Schaller alla portata di tutti Spiegone mode Off - -
analogico_09 Inviato 9 Luglio Inviato 9 Luglio 35 minuti fa, Plot ha scritto: ho voluto fare una sorta di gioco di parole citando Alan Schaller, uno degli ultimi fotografi di grido. Idolatrato da molti fotografi dell ' ultima ora, ma francamente non ne capisco il perche' e per me rimane un mistero, alcune sue immagini sono pura computergrafica applicata alla street photo. Le immagini che avevo postato precedentemente sono le sue, luci improbabili annerite col pennello di fotosciop, palesemente inesistenti. Non lo conoscevo, ho cercato nel web qualche foto, alcune appaiono più "spontanee" ed apprezzabili, senza idolatrie, va da se, mentre non comprendo e non condivido l'eccesiva pratica manipolatoria che la fa da padrona per fare un qualche tipo di immagine non più fotografia anche se la stessa viene scattata da una fotocamera. Passo.
wow Inviato 10 Luglio Inviato 10 Luglio A me molte cose di Alan Schaller (fotografo che seguo in rete) non dispiacciono. Spesso, alludo alle foto molto contrastate, all'esposizione sulle alte luci, ai tagli di luce, sono cose già viste, d'altra parte temo che la street sia diventata in larga parte la ripetizione di una serie di luoghi comuni, ma devo riconoscere che in molte altre trovo gusto per la composizione e per l'inquadratura. Non trovo, in genere, un uso invasivo di pp, tanto è vero che qualcosa del genere l'ho scattata anche io senza fare grande pp.
Plot Inviato 10 Luglio Autore Inviato 10 Luglio 5 ore fa, wow ha scritto: A me molte cose di Alan Schaller (fotografo che seguo in rete) non dispiacciono. ...ma certamente. C'e' del buono magari nelle sue ultime produzioni.., meno artefatte e a dimensione piu' umana con una strizzata ad un approccio piu' fotografico e meno "computergrafichesca" Ma bisogna anche riconoscere che in alcuni casi c'e' un eccesso di forma che dopo un po' (mi) risulta alquanto stucchevole e noioso. In molti casi gli preferisco molto di piu' Ando Fuchs (italianissimo, e fotografo recente stessa classe di Schaller). Anche se in alcuni casi diversi scatti di Fuchs possono ricondurci a quelle di Schaller, le sue foto hanno un significato piu' profondo, molto fotografico, meno formale ma con impatto,,, quasi scevro dall 'effetto WOW di Schaller della prima ora. - - - - Ando Fuchs: https://www.ando-fuchs.at/portfolio/street-only
Roberto M Inviato 10 Luglio Inviato 10 Luglio https://independent-photo.com/it/stories/selected-works/
Plot Inviato 10 Luglio Autore Inviato 10 Luglio 6 ore fa, wow ha scritto: Non trovo, in genere, un uso invasivo di pp, Mah, io ne vedo un eccesso piu' che' smodato che e' impossibile non notarlo ombre e luci cosi' inesistenti che fanno solo presa, un lavoro di post produzione che basta ed avanza. A tal proposito posto un mio scatto direttamente in JPG dove le condizioni di luce sono reali, la scena e' reale cosi' come le ombre sono reali. Lavorandoci su si potrebbe ulteriormente migliorare, e non ho voglia di perderci del tempo per farlo. Questo e' il risultato del JPG in macchina e a seguire, senza effettuare correzioni ho solo deciso per questo taglio in verticale. Tempo da perdere lo dedico ad altro: - - -
wow Inviato 10 Luglio Inviato 10 Luglio 2 ore fa, Plot ha scritto: Ando Fuchs: https://www.ando-fuchs.at/portfolio/street-only interessante. sul genere anche se un po' metafisico, mi piace molto https://www.instagram.com/gabriele_croppi/
analogico_09 Inviato 10 Luglio Inviato 10 Luglio Sono elaborazioni visive post-scatto, immagini sofisticate e mentali, qualche volta attrattive poichè "curiose", da un'occhiata e via, contraddistinte dal formalismo seriale, sostanzialmente vuoto e ripetitivo. Inutile. Sono l'immagine per l'immagine: oleografica, computergrafica, agiografica, illustrazione... chiamiamole come ci pare, le ameremo, le disprezzeremo ma non saranno mai arte fotografica la quale interpreta, trasfigura, astrattizza la realtà e il sogno di realtà, ogni cosa di questo mondo, nel momento orgasmico dello scatto "naturale" con la mente sgombra dal senso di onnipotenza che ci porta a fotografare non già concentrati sul "click" ma sul fatto che tanto c'è san fotosciòp e altri analoghi software che ci caveranno dagli impicci... La morte dell'arte fotografica.
Roberto M Inviato 10 Luglio Inviato 10 Luglio 1 ora fa, analogico_09 ha scritto: Sono elaborazioni visive post-scatto, immagini sofisticate e mentali, qualche volta attrattive poichè "curiose", da un'occhiata e via, contraddistinte dal formalismo seriale, sostanzialmente vuoto e ripetitivo. Inutile. Sono l'immagine per l'immagine: oleografica, computergrafica, agiografica, illustrazione... chiamiamole come ci pare, le ameremo, le disprezzeremo ma non saranno mai arte fotografica Qualche volta dovresti scrivere "secondo me". E poi usare termini più consoni all'argomento che altrimenti chi legge non capisce nulla (giustamente). Solo tu sai cosa centra "l'angiografia", che è un esame radiologico che "permette di visualizzare i vasi sanguigni (arterie e vene) e studiarne la morfologia, il flusso sanguigno e eventuali anomalie, come ostruzioni o restringimenti" ovvero l'olografia che è una riproduzione con il laser di immagini in 3d, o la "computergradica" quando è evidente pure ad un principiante che le immagini di questo fotografo, alcune strepitose, non hanno nulla di manipolato e si potevano fare anche con una vecchia macchina a pellicola. Se poi per te chiudere o aprire le ombre o fare Dodge and Burn significa "manipolare" allora tutti, ma proprio tutti i grandi fotografi fanno computer-grafica, a cominciare da Salgado. E men che meno sei qualificato a definire cosa è e cosa non è "arte fotografica". Non è che per essere "artistica" una foto deve essere necessariamente brutta. 1 1
Roberto M Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio @wow Questo Fuchs mi pare nettamente inferiore come produzione, neanche lontanamente paragonabile ad Alan Schaller, che ha avuto un successo planetario nel suo genere. Ha foto esposte in gallerie di tutto il mondo e vendute anche a prezzi importanti, ha pubblicato svariati libri diventati anche questi oggetto di collezione, insomma per demolirlo ci vuole più coraggio di Napoleone a Lipsia. https://xposure.net/photographer/alan-schaller/ Publications that have featured his work include The Guardian, The New York Times T Magazine, The Washington Post, The Financial Times, South China Morning Post, Time Out, The Independent and The Evening Standard. Alan regularly has exhibitions, showing recently at the Saatchi Gallery, The Leica Galleries in London, Boston, Washington D.C., The Edit Space in Milan, and The Leica Galleries in Sydney & Melbourne. Brands he has worked with include Apple, Philips, Huawei, Union Coffee, Kew Gardens, Nokia, Huntsman of Savile Row and London Fashion week. He is an ambassador for Leica Cameras.
Roberto M Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio Alcune foto di Alan Schaller sono del genere street architettonico. Dove l'elemento umano è perfettamente integrato nell'ambiente urbano, sono foto difficili da fare, mai banali né tento meno ripetitive, devi avere l'occhio per prefigurare la foto e cercarla proprio cogliendo l'attimo in cui la situazione si verifica. Il tutto con attenzione ovvia all'estetica della foto, che rimane pulita, anche nelle situazioni di caos o presenza multipla di elementi è sempre un caos ordinato. Nulla di paragonabile ai "fotografi della domenica" che riempiono hard disk interi di foto che sembrano scattate a caso, che oltre a non raccontare nulla sono anche brutte. Un bravissimo fotografo di questo genere, che ho conosciuto personalmente molti anni fa, è Stefano Corso. Qui c'è una galleria delle sue foto. https://www.stefanocorso.com/streetphotography/ Per capire come funziona questo genere, per saltare la foto che vedete sul ponte, questa, è stato per 4 ore con la macchina sul cavalletto aspettando che si verificasse la situazione poi ripresa, secondo me in maniera magistrale. Mi piacerebbe sentire anche l'opinione di @peng che a mio avviso fa anche lui splendide foto di questo genere, street architettonico. 3
wow Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio 5 ore fa, Roberto M ha scritto: quando è evidente pure ad un principiante che le immagini di questo fotografo, alcune strepitose, non hanno nulla di manipolato e si potevano fare anche con una vecchia macchina a pellicola. Se poi per te chiudere o aprire le ombre o fare Dodge and Burn significa "manipolare" allora tutti, ma proprio tutti i grandi fotografi fanno computer-grafica, a cominciare da Salgado. Non dimentichiamo, nel genere, la grande lezione di Fan Ho, da molti considerato anche il precursore della street.
peng Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio l'argomento del thread è interessante, seppure non è chiarito cosa si intenda esattamente per montatura. traduciamolo quindi con 'messa in scena'. nel senso più generale del termine quindi qualsiasi foto è una messa in scena: quando inquadro decido cosa è dentro e cosa è fuori, quindi metto in scena ciò che voglio rappresentare. facendo un passo in più possiamo distinguere tra scene spontanee e scene costruite ad hoc; inoltre le scene spontanee possono essere colte dal fotografo nel momento stesso in cui si rappresentano oppure attendendo che gli attori (involontari) entrino sul set individuato e popolino la scena in modo più o meno allineato all'idea del fotografo. immagino che chi esalta soltanto le foto 'ruspanti' si riferisca unicamente alle foto spontanee colte al momento. secondo me invece sono tre modalità che hanno pari dignità e quel che conta alla fine è il risultato, la fotografia che ne esce. l'immagine una volta scattata e sviluppata, perde il contatto con la sua genesi e parla per sè - se ha le gambe cammina, se non le ha è destinata al cestino. trovo poi il discorso sulla post-produzione totalmente fuori tema in questa discussione, peraltro con esempi citati a sproposito in sostegno di una sterile crociata che francamente ha stancato. 2
peng Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio @Roberto M su Schaller ho poco da aggiungere a quello che hai scritto. apprezzo molto i suoi lavori. forse a volte esagera un po' con i contrasti, a mio gusto preferisco goicare di più con la scala dei grigi. grazie per la segnalazione di Stefano Corso - non lo conoscevo. bei lavori e la modalità che hai descritto per la foto del ponte è un esempio ottimamente riuscito di ciò che ho cercato di spiegare nel mio post precedente.
analogico_09 Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio 9 ore fa, Roberto M ha scritto: Qualche volta dovresti scrivere "secondo me". E poi usare termini più consoni all'argomento che altrimenti chi legge non capisce nulla (giustamente). Solo tu sai cosa centra "l'angiografia", che è un esame radiologico che "permette di visualizzare i vasi sanguigni (arterie e vene) e studiarne la morfologia, il flusso sanguigno e eventuali anomalie, come ostruzioni o restringimenti" Ho fiducia nel mio prossimo che stimo capace di intendere che tutto ciò che scriviamo sia secondo chi scrive, quindi il "secondo me" resta implicito. A meno di non fare una citazione della quale se ne dovrebbe doverosamente sempre citare l'autore. Non ne ho colpa se la mia po-li-fo-ni-ca fiducia si rivelasse mal risposta nel caso in cui un corista voglia ergersi a solista arzigogolando le armonie... 10 ore fa, analogico_09 ha scritto: Sono l'immagine per l'immagine: oleografica, computergrafica, agiografica, illustrazione... Non ho scritto "angiografica" ma qualcuno potrà forse, suppongo, "secondo me", apprezzare la lezione radiologica fuori topic. Prima di usare toni perentori con cipiglio professoriale per dire cosa gli altri dovrebbero scrivere e quali termini usare quando scrivono, si dovrebbe rivolgere a se stessi il monito ripromettendosi di aprire bene gli occhi prima di leggere ciò che scrivono esattamente gli altri farina del proprio sacco. Eviterò, con autentico disinteresse (cit), di leggere altre approssimazioni che potrebbero verosimilmente segure a cascata, date le improvvide e provocatorie premesse.
analogico_09 Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio Per tornare in tema, non si discute la validità delle foto street, ritratti o d'altro genere, "costruite", ne abbiamo già parlato in questo stesso topic, ed in altri, tutti d'accordo mi pare che le stesse abbiano pari valore, pari "dignità" dello scatto spontaneo, imprevisto o visto, "attimo fuggente" e irripetibile. La differenza sta tutta nel COME vengono ricostruite le foto "costruite" e le foto "spontanee" in post-produzione digitale che nelle forme di manipolazioni più sofisticate ed invasive, fanno di una fotografia un'"illustrazione" (la si potrà chiamare in vari modi, magari "ecografia"... ) la più bella del mondo ma... come le serie TV che non sono un film, che per me non sono cinema, le bellissime immagini elaborate attraverso un processo seriale digitale alieno a quella che è la tensione creativistica unica e irripetibille dello "scatto" fotografico che si fa con la fotocamera, non sono a mio avviso fotografia. Serpeggia in giro tra fotoamatori, professionisti e artisti dello scatto, in maniera sempre più diffusa, una "stanchezza" oramai atavica per i surrogati. Questo sta favorendo un sempre più ampio ritorno all'analogico. Su tali questioni ci siamo confrontati a lungo, ciascuno motivando la propria opinione, ma nel tempo le cose cambiano, se non si riesce a trovare un terreno del confronto più aggiornato e meno ideologico, non vorrei usare il termine "feticistico", sarà sempre un ri-lasciare il tempo che si trova.
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