analogico_09 Inviato 14 Luglio Inviato 14 Luglio Il 12/07/2025 at 01:22, wow ha scritto: La pp digitale e' forse un po' più democratica ma non ti mette al riparo dalla pacchianata e non e' semplice evitarla. Mi sbaglio? Accetto la precisazione. Non ti sbagli, con una precisazione: la pacchianata è tale in ogni caso, sia con uno strumento "democratico" come la pp digitale (che definirei personalmete più "populista"), sia con lo strumento della camera oscura che non è affatto elitario - semmai di nicchia, a quanto pare un grande nicchione che raccoglie sempre più "accoliti" od "iniziatici" - il quale è sempre stato, sia nella lunghissima era dell'analogico, per i "poveri" e per i "ricchi", sia per gli analogisti di oggi, non come privilegio ma come inalienabile necessità, dalla quale non si scappa.., nella fotografia argentica fatta in tempi di digitale.
analogico_09 Inviato 14 Luglio Inviato 14 Luglio 12 ore fa, peng ha scritto: Carlo Ferrara è un fotografo surrealista, le sue immagini sono dichiaratamente messe in scena, essendo autoscatti. apprezzo la sua capacità di introspezione e la sua autoironia. http://www.behindthemirror.it/ Mi ricorda un po' il mr. Neville de' "I Misteri del giardino di Compton House" di Peter Greenaway resista, pittore, archietteto, fotograo e altro ancora.
Plot Inviato 15 Luglio Autore Inviato 15 Luglio Come racconta Erwitt: “Ero fuori a camminare con la mia amica Hiroji [Kubota] dietro l’angolo dal mio studio nell’Upper West Side di Manhattan, e non avevo la mia macchina fotografica. Ho visto la situazione e ho detto: “Posso prendere in prestito la tua macchina fotografica?” Ho preso in prestito la sua Leica. È stato molto generoso e mi ha lasciato usare e ho girato tutto il rotolo di pellicola. Con l’ultima foto sul rotolo, tutti gli elementi compositivi e concettuali sono a posto, l’assurdità dell’immagine ulteriormente sostenuta da un secondo cane a sinistra seduto esattamente nella stessa posa del surreale composito di cane-uomo. Il contatto mostra la pazienza di Erwitt, girando un’immagine metodicamente fino a quando non ha tutti gli elementi sincronizzati per il massimo effetto. Come dice, “Sono un sacco di foto che arrivano a quella buona”. - Tutta la sequenza degli scatti nel contact sheet di Elliot Erwitt con tutti i fotogrammi effettuati -
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