briandinazareth Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 14 minuti fa, melos62 ha scritto: "Dio conta tutti i capelli del vostro capo" si, certo, il problema è quando fa il conteggio, alla nascita? alla morte? intorno ai 35 anni quando alcuni diventano pelati?
Roberto M Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 45 minuti fa, appecundria ha scritto: Ma che è il gender? Quella cosa che permette ad un uomo “che si sente donna” di frequentare le docce delle ragazzine di 16 anni in palestra e farle cacciare via se si lamentano, o, nelle migliori delle ipotesi, sottoporle a gogne mediatiche, attacchi e cause penali. https://27esimaora.corriere.it/18_novembre_20/norvegia-guerra-spogliatoi-transgender-fa-causa-ad-donna-6d41b70c-ec98-11e8-9cc0-d189758894d5_amp.html
Roberto M Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 La teoria Gender e la violenza del Wokismo, spiegata bene qui. https://27esimaora.corriere.it/18_novembre_20/norvegia-guerra-spogliatoi-transgender-fa-causa-ad-donna-6d41b70c-ec98-11e8-9cc0-d189758894d5_amp.html Norvegia, scoppia la guerra degli spogliatoi Birgitte vince la causa contro la trans Sandra di Monica Ricci Sargentini Birgitte vive a Stavanger in Norvegia ed è un’assidua frequentatrice del Sis Sportssenter. Un giorno, nel luglio del 2016, nota la presenza nello spogliatoio femminile di una persona con i genitali maschili e gli chiede se non avesse sbagliato stanza. «No sono una donna a tutti gli effetti e ho il diritto di stare qua» risponde Sandra, che ha cambiato genere senza operarsi grazie alla legge sull’identità sessuale approvata nel 2016. Una risposta che non cancella la sensazione di disagio di Birgitte che si rivolge ai dirigenti della palestra i quali le assicurano che nessuna persona con genitali maschili può entrare nello spogliatoio femminile. La ragazza si tranquillizza ma dopo qualche mese, a febbraio del 2017, incontra Sandra e, forte del parere già ricevuto, le chiede di andare via. L’altra scoppia: «Ma quale problema hai? Questi non sono affari tuoi. Io ho tutto il diritto di stare qui». La campagna mediatica Nel marzo 2017 Sandra fa causa a Birgitte per molestie. Il caso finisce sui giornali. Vengono pubblicati molti articoli di appoggio alla donna transgender: «Dove deve andare a farsi la doccia Sandra? Dovunque voglia farsi la doccia. Costringerla a frequentare lo spogliatoio maschile solo perché ha un organo genitale maschile sarebbe un abuso nei suoi confronti» scrive Karoline Skarstein sul quotidiano Stavanger Aftenblad. Sullo stesso giornale esce un articolo a firma del gruppo femminista Ottar in cui si chiede di considerare il bisogno di privacy delle donne. Ma la campagna mediatica non si ferma: Birgitte viene descritta come transfobica, intollerante, cattiva. Lei va in crisi ed è costretta a prendersi un congedo per malattia dal lavoro. Il processo In tribunale Sandra è rappresentata da Legal Aid for Women che sostiene: «Se alle donne con il pene viene negato accesso agli spogliatoi femminili, quale spogliatoio dovrebbero mai usare? Se esistono degli spazi separati è perché le donne non si sentono al sicuro in una stanza con degli uomini, allora sarebbe strano costringere un gruppo di donne a usare gli spogliatoi maschili. Ricordiamo che le donne trans sono più a rischio di molestia delle donne cis (quelle che si identificano con il genere di appartenenza alla nascita ndr)». D’altro canto l’avvocato di Birgitte chiede che «sia considerato il disagio delle ragazze e delle donne che sono costrette a farsi la doccia accanto a una persona con genitali maschili». Assolta La sentenza arriva il 12 ottobre. La giuria si spacca ma Birgitte viene assolta con due voti a favore contro uno contrario. Per lei, però, il calvario non è finito: «Quando le chiedo della palestra — ha scritto la femminista svedese Kajsa Ekman su Facebook — lei mi risponde che non usa più gli spogliatoi e si fa la doccia a casa. Aggiunge che molte altre donne hanno manifestato lo stesso disagio e si cambiano in bagno quando c’è la donna trans». Per Ekman, autrice di molti libri sui diritti delle donne, «i nostri spazi si sono ristretti, questa è la conseguenza della legge sull’identità sessuale. I sentimenti delle donne e la loro sicurezza non sono considerati importanti. Se una persona protesta viene trascinata in tribunale. È chiaro che queste leggi non hanno nulla a che fare con il femminismo». Lo scorso febbraio l’intervento di Ekman alla conferenza sulla pornografia e la prostituzione a Göteborg, in Svezia, è stato cancellato dopo che lei aveva espresso dubbi sul concetto di «genere come costrutto sociale e non biologico». Negli Usa la polemica sui bagni La polemica ricorda quella sull’accesso ai bagni negli Stati Uniti. A maggio del 2016 l’allora presidente Barack Obama aveva diffuso una direttiva indirizzata a tutte le scuole pubbliche americane perché consentissero l’accesso alle toilette senza tenere in considerazione il sesso di nascita. Undici Stati americani, governati dai repubblicani, contestarono la decisione e il presidente Donald Trump, appena eletto, ritirò la direttiva rimandando ai singoli Stati la disciplina per l’accesso ai bagni. 1
Panurge Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 46 minuti fa, briandinazareth ha scritto: quando alcuni diventano pelati? Cerchi rogne? 1
Jack Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 27 minuti fa, Roberto M ha scritto: Costringerla a frequentare lo spogliatoio maschile solo perché ha un organo genitale maschile come “solo”? ma certo… che vuoi che sia un tarello penzoloni dal pube… un dettaglio insignificante 😆🤣
briandinazareth Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 quindi risolta la questione dei bagni o spogliatoi è risolta la questione gender? mi pare veramente un particolare facilmente indirizzabile, senza farla diventare una guerra di religione senza alcun senso. ma non penso proprio che il papa si riferisse a chi usa quali bagni ;)
senek65 Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 Comunque parlare di colonizzazione ideologica da parte di un capo religioso è quasi comico
appecundria Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 1 ora fa, Roberto M ha scritto: Norvegia, scoppia la guerra Esti...
appecundria Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 Quindi il gender è un problema di adeguamento degli impianti idraulici. Mentre il woke che è? Un piatto di cucina orientale?
Roberto M Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 1 ora fa, briandinazareth ha scritto: quindi risolta la questione dei bagni o spogliatoi è risolta la questione gender? 20 minuti fa, appecundria ha scritto: Quindi il gender è un problema di adeguamento degli impianti idraulici Non si capisce se trollate o meno. Quello dei bagni è solo un esempio della degenerazione provocata dall'ideologia Gender e dall'arroganza e violenza del Wokismo, per rendere chiaro a chi proprio non lo capisce, o meglio, fa finta di non capire, cosa sia questa ideologia, ed addirittura si "inventa" che non esiste. Altro esempio, anche più grave, è l'uccisione dello sport femminile, basta che un pugile mediocre dichiara di "sentirsi donna" per poi gonfiare come una zampogna tutte le sfortunate atlete donne e vincere campionati del mondo e olimpiadi. L'ideologia Gender è semplicemente l'idea, imposta con violenza dai fascisti woke, che il sesso non è un fatto "biologico" ma "psicologico" e che se una persona "dichiara" di sentirsi donna deve seguire tutto di conseguenza. Così mortificando i diritti delle donne vere. 1
Roberto M Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 https://www.corriere.it/sport/cards/transgender-sport-la-giusta-identita-pericolo-un-vantaggio-iniquo/fallon-fox.shtml
briandinazareth Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 5 minuti fa, Roberto M ha scritto: Altro esempio, anche più grave, è l'uccisione dello sport femminile, basta che un pugile mediocre dichiara di "sentirsi donna" per poi gonfiare come una zampogna tutte le sfortunate atlete donne e vincere campionati del mondo e olimpiadi. anche questo è un punto squisitamente tecnico che è già stato regolato.
appecundria Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 7 minuti fa, Roberto M ha scritto: fascisti woke sarebbero tipo i nazivegani? 1
Muddy the Waters Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 E’ un normale processo evolutivo, l’hanno capito persino negli stati usa dove Trump è più forte:
appecundria Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 8 minuti fa, Roberto M ha scritto: Così mortificando i diritti delle donne vere. cioè il femminicidio? quindi ad uccidere le donne sono in realtà i trans? ma questa è una notizia bomba.
Roberto M Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 Risultato, una donna vera massacrata con il cranio sfondato, e resa invalida. Con il plauso dei "progressisti" Woke. https://www.sportskeeda.com/mma/news-when-transgender-fighter-fallon-fox-broke-opponent-s-skull-mma-fight Fallon Fox, the first MMA fighter to come out as transgender, once fractured the skull of her opponent in an MMA fight in 2014. Fox was challenging Tamikka Brents at CCCW (Capital City Cage Wars) event, where the 45-year-old fighter brutally defeated her American opponent. The fight lasted just over two minutes after the referee was forced to halt the contest. Quando poi giustamente una donna rifiuta di combattere con gli avversari Trans, perchè teme per la sua incolumità, la squalificano, perchè questo prevede la dittatura Woke. E magari la accusano pure di razzismo e omofobia. https://www.ilgiornale.it/news/altri-sport/rifiuta-incontro-lavversaria-trans-pugile-perde-titolo-temo-2245196.html Rifiuta incontro con l'avversaria trans, pugile perde il titolo: "Temo per mia incolumità" 22 Novembre 2023 - 13:59 Quando Katia Bissonnette ha scoperto di dover sfidare una trans, ha preferito non salire sul ring: "Gli uomini colpiscono il 163% più forte" Venuta a conoscenza solo poche ore prima del match del fatto che la sua prossima avversaria sarebbe stata una transessuale, ha preferito rinunciare a salire sul ring anche a costo di perdere il titolo di cui era detentrice: il caso di Katia Bissonnette sta alimentando in queste ore il dibattito sul web. "Le donne non dovrebbero sopportare i rischi fisici e psicologici portati dalle decisioni di un uomo riguardo alla sua vita personale e alla sua identità", ha dichiarato Bissonnette a Reduxx,"dovrebbero esserci due categorie: maschili e femminili biologici". La boxer ha citato anche uno studio dell'Università dello Utah che dimostra come gli uomini possono dare pugni più forti del 163% rispetto alle donne. Anche la scatola cranica di una donna, così come la struttura fisica in generale, è profondamente differente da quella di un uomo, dato che le ossa sono meno spesse, specie quelle della mandibola, che nel pugilato in genere subisce parecchi colpi. Secondo Boxing Canada, l'identità di un combattente trans non dovrebbe essere rivelata se la transizione è stata intrapresa prima della pubertà per prevenire la discriminazione. Ed è su questo aspetto che ha fatto leva l'avversaria Mya Walmsley, che non ha voluto prendere in considerazione il fatto che l'avversaria stesse semplicemente tentando di proteggere se stessa."Questo tipo di comportamento espone gli atleti al rischio di essere esclusi o di ricevere attacchi personali basati su dicerie", ha detto Walmsley in una nota. "Temo che questo tipo di accuse possano eventualmente servire a delegittimare le atlete della categoria femminile, e a giustificare regolamentazioni arbitrarie e invasive".
briandinazareth Inviato 17 Gennaio 2024 Inviato 17 Gennaio 2024 e quindi? le varie federazioni decidono indipendentemente le loro regole, come quantità di testosterone (ad esempio se troppo alto neppure donne nate tali possono competere) e altri criteri. è una questione pratica di mettere gli atleti in competizione nel modo più possibile paritario (anche se questo ovviamente non accade neppure nelle stesse categorie...) cosa questo abbia a che fare con il delirio della teoria gender però è tutto nell'aggressiva ideologia di chi non vuole accettare queste persone. alla fine è veramente tutto qui, le questioni praiche sono risolvibilissime.
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