Gabrilupo Inviato 20 Gennaio 2024 Inviato 20 Gennaio 2024 Da settimane, ormai, Wenders e Miyazaki in testa ai botteghini, alternandosi fra primo e secondo, con le rispettive nuove fatiche. Non parliamo quindi del valore intrinseco delle opere ma di quanto stanno fruttando in termini di mera pecunia. La "massa" riscopre la qualità? Che ne pensate?
Guru Inviato 21 Gennaio 2024 Inviato 21 Gennaio 2024 13 ore fa, Gabrilupo ha scritto: La "massa" riscopre la qualità? Speriamo! A mio parere un po' sì, anche se penso che il film mattatore del periodo, ovvero "C'è ancora domani" era ormai in via di esaurimento quando sono uscite le due pellicole che attualmente vanno per la maggiore.
Gabrilupo Inviato 22 Gennaio 2024 Autore Inviato 22 Gennaio 2024 Il film della Cortellesi è stato sicuramente il caso cinematografico del 2023 italiano ma rispetto ai due film del momento è parecchio più fruibile.
Guru Inviato 23 Gennaio 2024 Inviato 23 Gennaio 2024 @Gabrilupo Sono assolutamente d'accordo e aggiungo che "C'è ancora domani" ha sicuramente goduto della benevolenza della critica. Una perla come "Palazzina LAF", altrettanto fruibile ma di ben altro spessore, pur avendo ricevuto critiche favorevoli non è stato pompato allo stesso modo. 1
Velvet Inviato 23 Gennaio 2024 Inviato 23 Gennaio 2024 Il 20/1/2024 at 12:06, Gabrilupo ha scritto: La "massa" riscopre la qualità? Mi sono posto la stessa domanda nel thread sulle visioni cinematografiche (dopo aver visto Perfect Days in una sala piuttosto affollata considerata la tenuta del film e l'orario pre-serale). La risposte che mi sono dato sono due: 1) i giovanissimi (under 25) stanno scoprendo il Cinema dopo un'adolescenza passata davanti a serie TV di qualità sempre meno appagante e abbuffate sul divano di casa. La visione al cinema è un'altro mondo, è una magia collettiva che a casa non puoi ripetere in nessun caso. Li vedo anche alle rassegne di grandi film del passato o alle riproposte in sala dei capolavori che loro non hanno mai visto o li hanno visti su un LCD (a proposito, a breve passa "il Cacciatore"). La generazione che mi sembra "anaerobica" invece è quella che ora ha fra i 30 ed i 40 anni, decisamene meno curiosa e attiva per quanto riguarda l'arte in generale. 2) Parliamo di due Maestri del cinema contemporaneo, entrambi nella terza età e di due grandi film che per una fortunata congiunzione astrale hanno incontrato un nuovo pubblico. E qui sorge spontanea un'altra domanda: possibile che oggi non esistano autori under 40 in grado di fare Cinema di questo livello? Wenders prima dei 30 anni già girava capolavori, con pochi mezzi ma tante ottime idee... Eppure i mezzi costano molto meno rispetto ad un tempo, forse languono le idee o chissà.
dariob Inviato 23 Gennaio 2024 Inviato 23 Gennaio 2024 22 ore fa, Gabrilupo ha scritto: Il film della Cortellesi è stato sicuramente il caso cinematografico del 2023 italiano La contemporanea (all'uscita) tragedia di Giulia Cecchettin ha influito anche sul suo successo.
SimoTocca Inviato 24 Gennaio 2024 Inviato 24 Gennaio 2024 @Gabrilupo Non vorrei smorzare il tuo ottimismo, ma a me pare che sia già successo….con la Hit Parade dei CD più venduti della settimana. Siamo nel 2006 o giù di lì, e molti quotidiani nazionali riportano la notizia “trionfale”: i Notturni di Chopin eseguiti da Maurizio Pollini sono ai primi posti Della HIt Parade dei CD più venduti della settimana, e ci rimangono per molte settimane di seguito. Mai accaduto che un disco di classica avesse spiazzato e surclassato per vendite i dischi Pop/Rock! E ricordo molti commenti compiaciuti..stai a vedere che gli italiani sono “evoluti” nei loro gusti culturali… Peccato che i numeri “relativi”, cioè percentuali, non tenessero conto dei numeri assoluti! E cioè: il CD di Maurizio Pollini aveva avuto vendite normali ed in linea con i dischi di classica degli ultimi 5/6 anni, ma erano i CD di Pop/Rock che avevano calato drasticamente le vendite! Perché ormai la gente usava gli mP3 passati gratuitamente fra gli amici… !!! Ecco… vedendo che nella mia Firenze (una città particolarmente colta dico) circa due terzi dei cinema (il 60%!) è stato chiuso negli ultimi 10 anni, e quelli aperti rimangono sempre abbastanza vuoti, ecco la mia domanda: ma di che numeri assoluti stiamo parlando?? Siamo sicuri che non sia la stessa cosa avvenuta per i dischi di Maurizio Pollini? E cioè i CD li compravano ormai solo quattro gatti che, per onestà o perché ci tenevano di più alla qualità audio, erano per l’appunto appassionati di classica… Ma rimanevano sempre “quattro gatti” in numero assoluto!! Vale a dire: la gente ascoltava sempre i Ricchi e Poveri in larga maggioranza, ma a vedere i numeri sembrava il trionfo di Chopin! Ma appunto numeri percentuali…tutti molto bassi quelli assoluti! Spero di sbagliarmi… ma ho impressione di aver fatto un ragionamento corretto..😢😢
Guru Inviato 29 Gennaio 2024 Inviato 29 Gennaio 2024 Il 23/1/2024 at 16:30, Velvet ha scritto: E qui sorge spontanea un'altra domanda: possibile che oggi non esistano autori under 40 in grado di fare Cinema di questo livello? Wenders prima dei 30 anni già girava capolavori, con pochi mezzi ma tante ottime idee... Eppure i mezzi costano molto meno rispetto ad un tempo, forse languono le idee o chissà È che tanto è già stato inventato, scritto e rappresentato, quindi non è facile per un giovane imporsi... Aggiungo che nonostante i mezzi costino meno ci vuole sempre un produttore, e oggi pochi rischiano investendo sui giovani. Io comunque sono ottimista, qualche autore interessante ogni tanto si affaccia. Penso ad esempio a Michele Riondino, che con il suo Palazzina LAF ha dimostrato di aver tanto da dire.
Velvet Inviato 29 Gennaio 2024 Inviato 29 Gennaio 2024 12 minuti fa, Guru ha scritto: È che tanto è già stato inventato, scritto e rappresentato, Mah, questa è una fregnaccia come quella "le note sono solo 7 e quindi dal 1900 in poi non aveva più senso fare musica". La verità è che i tempi cambiano, le società evolvono, i gusti pure e quindi c'è sempre qualcosa di nuovo da raccontare o un modo nuovo per raccontare sentimenti vecchi di millenni. Altrimenti potevamo fermarci a Shakespeare o ancora meglio ai Greci, tanto avevano già detto, scritto e rappresentato tutto. 12 minuti fa, Guru ha scritto: Michele Riondino, Rara avis nata e cresciuta fuori dai giri romani, perchè il cinema italiano è in grandissima parte un magna-magna romanocentrico volemosebbene dove tutti si conoscono, si frequentano e si raccomandano e per questo è condannato al provincialismo più squallido da decenni. Sia sotto il profilo autorale che quello attoriale. Salvo rare eccezioni che per fortuna esistono.
Guru Inviato 29 Gennaio 2024 Inviato 29 Gennaio 2024 9 minuti fa, Velvet ha scritto: Mah, questa è una fregnaccia come quella "le note sono solo 7 e quindi dal 1900 in poi non aveva più senso fare musica". La verità è che i tempi cambiano, le società evolvono, i gusti pure e quindi c'è sempre qualcosa di nuovo da raccontare o un modo nuovo per raccontare sentimenti vecchi di millenni. Altrimenti potevamo fermarci a Shakespeare o ancora meglio ai Greci, tanto avevano già detto, scritto e rappresentato tutto. Concordo e non concordo. Come ben sappiamo molto nella musica moderna è "ispirato" dalla classica. In tutte le arti gli artisti si formano sui maestri, e la produzione, nel cinema in particolare, negli ultimi cent'anni è stata sterminata. Il mondo va avanti e tutto cambia, ma non è sempre facile riuscire a raccontare qualcosa di originale o riuscire a raccontare qualcosa in modo originale. Negli anni sessanta ad esempio c'era molto più da fare e da raccontare di oggi. Io comunque resto ottimista, ogni tanto qualche interessante opera prima si vede.
Velvet Inviato 29 Gennaio 2024 Inviato 29 Gennaio 2024 7 minuti fa, Guru ha scritto: Io comunque resto ottimista, Ci mancherebbe. Altrimenti tanto vale chiudere baracca e burattini
dariob Inviato 29 Gennaio 2024 Inviato 29 Gennaio 2024 52 minuti fa, Velvet ha scritto: romanocentrico volemosebbene dove tutti si conoscono, si frequentano e si raccomandano e per questo è condannato al provincialismo Su questo hai perfettamente ragione. Come hai detto ci sono delle eccezioni, ma trovere un film vendibile all'estero è un'impresa.
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